Amii Stewart in La via del successo- Dreamsister’s

Il ritorno di una grande star internazionale che abbiamo intervistato per l'occasione.

Amii Stewart in  La via del successo- Dreamsister’s

La grande  Amii Stewart è già dal 3 maggio al Teatro Olimpico a Roma, dove  interpreta il musical  La via del successo– Dreamsister’s  Creato durante i primi anni Ottanta, Dreamgirls questo il titolo in lingua originale del musical, trae ispirazione dal gruppo femminile più famoso del ventennio precedente: The Supremes.  Come disse di loro nella sua autobiografia Berry Gordy, di fatto Mr Motown in persona: ”All three girls had qualities so unique I’d often think: ‘If could they make us feel the way we do, what could they do to the world at large?”

Capitanato da Diana Ross  insieme con Florence Ballard e Mary Wilson, il trio aveva dato vita a molto più che ad un sogno:  un’autentica svolta la loro, non solo musicale ma per certi versi anche sociale.
The Supremes  era un trio destinato ad entrare nella storia,  le sue componenti infatti, passando dall’indigenza di Detroit, riuscirono a scalare la vetta delle classifiche, ponendosi ai primi posti e da lassù a dominare il panorama musicale di allora. Le Supremes si esibirono persino di fronte a capi di Stato e a teste coronate, riuscendo anche a strappare un invito per il te delle cinque nientedimeno che alla Queen Mum, insomma furono l’unico gruppo a quell’epoca in grado di tenere testa ai Beatles, quanto a vendite e a successi tanto per essere chiari.

Il musical però prende un po’ le distanze dalla storia ufficiale e ufficiosamente ne crea una sua parallela: prendendo occasionalmente qualche episodio saliente e amalgamandolo alla finzione ne restituisce un  prodotto suggestivo sotto molteplici aspetti.
La versione italiana è qui scritta e curata da Tiziana D’Anella  e da Lena Sarsen.   La via del successo- Dreamsister’s offre un pretesto in più per raccontare una bella storia e insieme far fare al pubblico un salto indietro nel tempo, un tuffo nel sound frizzante ed energetico di un oceano sonoro che non si è mai prosciugato.
Riproposto con arrangiamenti del M.° Marco Tiso, che ne ammorbidisce il sound originale,   La via del successo– Dreamsister’s  presenta nell’insieme un tocco acustico meno graffiante rispetto alle musiche originali ma più patinato e vicino quindi al nostro tempo, senza tradire lo spirito dei songs.
Al riguardo Enzo Sanny nelle sue note di regia dice che: “i 26 brani in programma, tra i quali Listen, Respect, Think, Proud Mary, I’m telling you, You can’t hurry love, Stop! In the name of love, I feel good, Soul man, Joyful Joyful, vengono riportati in chiave moderna e conditi di una robusta dose di r&b, soul e pop”

Costumi bellissimi, un’imponente gioco di luci e voci straordinarie sono gli elementi indispensabili per affrontare un programma denso e articolato che quest’anno, come già anticipato, si pregerà della presenza di Amii Stewart, una grande artista già regina della disco music che con la sua voce inconfondibile incarnerà Karen (chiaramente ogni riferimento a Diana Ross è puramente voluto) accanto alle bravissime Lucy Campeti (vedi intervista qui) e Francesca Haicha Tourè.  Quest’anno ci sarà poi Sergio Muniz oltre che gli straordinari  Will Weldon Roberson e Jean Michel Danquin che avevamo già potuto ammirare.  Spettacolari   poi  le coreografie firmate da Stefano Vagnoli. Uno spettacolo per tutte queste ragioni altamente raccomandabile!

 

Conversazione libera con Amii Stewart che ci parla del suo ruolo ne “La Via del Successo”

Il ruolo che interpreti “ricorda” moltissimo la figura di Diana Ross, qual è stata la prima sensazione che hai avuto quando ti hanno proposto di diventare un po’ lei?
Quando mi hanno proposto il ruolo la cosa più importante era di leggere il copione per capire di cosa si trattava. E’ stata per me una cosa davvero divertente perché non parla solo di Diana Ross, perché sia il tema che il repertorio sono molto più allargati e per me la prima sensazione è stata di qualcosa molto allegro e divertente.

Il repertorio è meraviglioso in linea con la tua vocalità per te che sei stata la regina della disco music, si spazia però davvero molto, ti sarai sentita a tua agio nell’affrontarlo?
Sì, mi ci sento a mio agio perché sono le canzoni delle mie radici, della mia gioventù quando ero molto giovane ascoltavo questa musica che non è mai passata di moda e si sente tutt’ora.

Per quanto riguarda il musical, qualcuno ha storto un po’ il naso nel definirlo tale, perché non ci sono canzoni originali create per questo essendo  imbastito su di un repertorio già esistente. Io invece sono dalla parte di “La Via del Successo” perché sembrerebbe semplice ma se non hai delle voci straordinarie il tutto non regge, idem se mancassero tutti quegli ingredienti che invece io ho riscontrato sul palcoscenico (siete tre cantanti molto brave, con ballerini meravigliosi) non  potrebbe funzionare. Qual è la tua opinione al riguardo?
Io credo che noi tre siamo perfette vocalmente, facciamo un impasto di voci difficili da trovare perché siamo tre voci completamente diverse e ognuna con delle caratteristiche sue però quando cantiamo insieme è un impasto meraviglioso e senza questo genere di forze vocali questo musical non potrebbe essere fatto. (…) Poi ci troviamo insieme come persone siamo molto in sintonia  che è la cosa che in primis devi avere, anche al di fuori del palco per poter avere (poi ndr) questo genere di alchimia sul palco devi avere un grande rispetto e un feeling forte. Questo noi tre ce l’abbiamo, lavoriamo molto bene e lo spettacolo funziona perché noi tre stiamo molto bene insieme, sia vocalmente che fisicamente.

Le ragazze sono molto brave ma la tua è una griffe importantissima sei uno dei grandi nomi della musica. Le ragazze (Lucy Campeti e Francesca Haisha Tourè ndr) pur bravissime, non si saranno sentite un po’ intimorite nel sapere che tu avresti lavorato con loro?
Mah…non posso dirlo, non ho idea, lo dovresti chiedere a loro! (ridiamo ) perché che forse noi ci siamo conosciute per via di questo musical e loro non sapevano chi si sarebbero trovate davanti e c’era un attimo di timore (da parte loro ndr) immagino che avranno camminato in punta di piedi prima di capire esattamente chi fossi, ma già dal primo giorno loro avevano capito che razza di persona ero e il ghiaccio si è rotto immediatamente. Non sono persona prepotente…questo l’hanno capito benissimo e hanno anche capito che davanti a loro trovavano una donna che voleva (come loro ndr) le stesse cose. Gli obiettivi erano gli stessi e quando gli obiettivi sono comuni non ci sono problemi.

Se dovessimo pensare a Diana Ross che è stata  coraggiosa  quella famosa sera a Londra ( successe davvero quello che viene ripreso nel musical, allora la stessa famiglia reale venne criticata, loro sempre sopra le parti e imparziali hanno preso la difesa ideale della cantante con quel  famoso invito a Buckingham Palace rivolto a Diana Ross ndr) che cosa ha rappresentato per le generazioni di allora? Che ricordi hai, cosa si pensava di Diana Ross, anche se eri una ragazzina?
Noi eravamo giovanissime in quel momento della nostra vita Diana Ross e le Supremes erano il massimo dell’espressione e dell’eleganza per la “nostra razza”, poi una cosa importante riguardo le Suprems era che loro non hanno cantato le canzoni afroamericane cantavano le canzoni che attraversavano le barriere, cantavano le canzoni universali che erano amate sia dai bianchi che dai nari. Questo è stato l’obiettivo della casa discografica di creare di ragazze di colore che non cantavano solamente musica soul ma cantavano anche musica che era orecchiabile per tutti quanti, allora le Supremes rappresentavano il massimo dell’eleganza, il massimo del pudore e il meglio degli afroamericani ed è stata la nostra speranza che facevano capire che era possibile…era tutto possibile non era solo un sogno ma era una realtà.

Le Supremes ci sono riuscite, Diana Ross ha avuto la grande carriera che noi conosciamo e io nel mio minimo sono riuscita a “intervistare” o meglio a chiacchierare con la grandissima Amii Stewart: è stata una giornata positiva!

AMII STEWART

CAST ARTISTICO

Amii Stewart: Karen
Lucy Campeti: Mary
Francesca Haicha Touré: Frenchie
Will Weldon Roberson: Martin Thomas
Jean Michel Danquin: Roger Peterson – Frank
Sergio Muniz: Alan Coleman
Martina Gatto: Betty – sarta – giornalista
4 ballerini e 12 elementi di orchestra dal vivo in scena

 

 

INFO

Dal 3 al 15 maggio 2016 al Teatro Olimpico di Roma

Tutti i giorni ore 21:00, domenica ore 18:00, riposo 5 e 9 maggio

Tel. 06.3265991

Abbiamo seguito The Sisters- La via del successo anche nel 2015, per la nostra recensione clicca qui

Daniela Ferro

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