Gay Pride Roma 2016

Testo di Daria Craparo e Beatrice Caprarella

Per il Gay Pride di Roma il claim è: chi non si accontenta, lotta…

E la lotta, senza armi, comincia proprio nelle strade dellRoma-Pride-2016-2a capitale, che l’11 Giugno 2016 con il Gay Pride si tinge dei colori dell’arcobaleno, non a caso gli stessi della bandiera della pace.

Da piazza della Repubblica a piazza Madonna di Loreto passando per via Cavour, via Labicana, via Merulana e i Fori Imperiali, in migliaia hanno marciato per il Gay Pride sulle note della colonna sonora ”Simili” di Laura Pausini, per rivendicare diritti per tutti.

“La mia libertà protegge la tua”, una delle frasi più significative presenti sui numerosi striscioni esposti durante la marcia.

L’evento che celebra l’orgoglio LGBT (lesbiche, gay, bisex e trans) e non solo, si trasforma in una vera e propria festa, considerata anche la recente approvazione della legge sulle unioni civili proposta dalla parlamentare Cirinná, tra l’altro presente nella folla del  Gay Pride.

Un anno questo, che delinea un traguardo importante nella conquista dei diritti, ma anche un punto di partenza per non fermarsi ed ottenere quello che ancora manca alla recente legislatura: matrimonio egualitario con obbligo di fedeltà, possibilità di adottare e riconoscimento e adozione congiunta per i bambini già nati.

Il colore ed il calore del Gay Pride si fondono in un’ atmosfera festosa per sostenere l’affermazione di argomenti invece molto seri e importanti.

Autorevoli sono state anche le partecipazioni: in prima linea troviamo le ambasciate internazionali (di Canada, Germania, Australia e Gran Bretagna), seguite poi dalla comunitá LGBT, dalle famiglie Arcobaleno, dal circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, dal Rugby Club, dall’associazione Poliamorosi, dal Leather Club di Roma, così come da tante persone eterosessuali.

In comune la medesima voglia di affermare un’ idea: l’amore tra uguali non é diverso.Roma-Pride-2016-4

” Per me questa parata ha il significato spirituale della lotta per la libertà di amare. Non è una cosa politica, né religiosa: è un diritto della natura che esiste da sempre, la libertà di amarsi (..) ”. Queste le parole della madrina dell’evento, Asia Argento che, dall’alto del primo di una decina di carri allegorici, al termine della manifestazione fa sentire la propria voce seguita poi da diversi interventi a sfondo politico e sociale.

E come ogni evento che si rispetti, la parata del Gay Pride non finisce con il calare del sole a due passi da piazza Venezia…
La sua vera conclusione ha luogo presso il Gay Village nella serata “Adoro”, all’insegna del divertimento e, appunto, del pride!

Gay Pride 2016

Redazione

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