Il genio visionario di Escher al PAN di Napoli

Il genio visionario di Escher al PAN di Napoli

NAPOLI – Si è tenuta nelle sale del PAN – Palazzo delle Arti di Napoli – l’anteprima dell’attesissima retrospettiva Escher che, negli ultimi anni, ha sfidato e vinto ogni record di visitatori. La mostra aprirà al pubblico il 1 novembre 2018 e resterà visibile fino al 22 aprile 2019.

Escher
Escher in mostra al PAN

La rassegna intitolata a Escher presenterà oltre 200 opere: dai dischi ai fumetti, dalla pubblicità al cinema, descrivendo l’influenza che il suo talento visionario ha esercitato, ed esercita, sulle generazioni successive, fino ai giorni nostri. Dal marzo 2005, il PAN ha sede nell’antico Palazzo Roccella in via dei Mille, al civico 60. Generalmente, prima di entrare, faccio tappa da Leopoldo: scelgo uno dei tavoli che danno sulla strada e ordino una tazza di caffè Spaccanapoli – con schiuma fredda, cannella, pepe e profumo d’arancia – accompagnata da una sfogliatella piccola e rigorosamente frolla, che solletica il palato senza scomodare i sensi di colpa e la bilancia. Questa mattina, tuttavia, ho dato alla regola il proverbiale strappo, bevendo un cappuccino con molta schiuma e mangiando un cornetto vuoto spizzicato con le mani. Mi piace star lì prima di una mostra, di un convegno. Come se quella piccola pausa di sospensione, quello stop and go che precede la partenza, mi preparasse il cuore ad accogliere la bellezza che, di lì a poco, varcata la soglia del museo, sono certa di incontrare.

Escher al PAN di Napoli
Vincolo d’unione – Escher – PAN

Il Palazzo delle Arti di Napoli conta 6000 mq e perciò offre, agli avventori, spazi espositivi facilmente declinabili, adatti ad accogliere seminari e conferenze, reading letterari, rassegne artistiche e cinematografiche. Un centro culturale polivalente, dunque, un punto di riferimento per cittadini e turisti edificato in una delle zone più belle di Napoli: all’uscita del museo, percorrendo via Filangieri, si arriva direttamente a Mergellina, in faccia al mare e col Vesuvio dirimpetto. Come se l’arte fosse dentro, tra le mura, e fosse fuori, oltre l’uscito, tutta intorno. A tal proposito, il Sindaco Luigi de Magistris ha dichiarato: “Sono passati vent’anni da quando il Comune di Napoli decise che il PAN sarebbe diventato un centro d’arte. Negli ultimi tempi, questa vocazione ha assunto forza, e una programmazione di livello anima via dei Mille e tutta la Città. Siamo felici e orgogliosi, oggi, di accogliere il genio di Maurits Cornelis Escher con un’esposizione itinerante che, da New York a Singapore, ha scatenato una vera e propria mania. E il suo approdo naturale non poteva che essere Napoli, Città amata e vissuta dal grande artista, che a queste terre ha dedicato parte del suo lavoro. […] Sono certo che, nelle sale del PAN, ad ammirare queste opere, troveremo donne e uomini, giovani e meno giovani, manager e operai, impiegati e industriali, studenti e pensionati, artigiani e filosofi, italiani e stranieri. Non voglio dire che l’arte sia un “livellatore” sociale, perché questa parola riporta a un pensiero di omologazione che rifuggo, ma voglio pensare che sia un codice di accesso, che chiunque può avere a prescindere dalla propria provenienza, che può farci entrare nell’universo della conoscenza e della crescita personale. È l’estetica che attraverso i nostri occhi diventa etica, perché non contiene solo l’armonia della forma, ma anche l’intimità e la grandezza del pensiero”. 

Escher al PAN di Napoli

Maurits Cornelis Escher è un grafico di origine olandese, sebbene al tempo, naturalmente, l’espressione avesse un’accezione diversa da quella attuale, dalla grafica computerizzata cui siamo abituati oggi, e fosse invece figlia di un lavoro completamente originale, realizzato su carta stampata, con una matrice che l’artista intagliava a mano. Incisioni su legno, litografie e mezzetinte sono le modalità principali attraverso le quali egli coniuga la sua arte, presentando costruzioni incredibili, che esplorano lo spazio, l’infinito e, più in generale, le nozioni tipiche della scienza, le leggi della fisica, reinterpretandole e spingendole fino ai limiti del paradosso. “Disegnatore geniale di linee, prospettive, universi impossibili, suscitatore di inaudite illusioni spaziali, Escher orientò la sua creatività verso il dialogo e la sfida temeraria alla logica, alla geometria, in un percorso altrettanto avventuroso quanto quello che ci accingiamo a fare con lo sguardo, osservando le sue opere più famose. Fu molto più che un abile manipolatore di immagini. Inventore di mondi nei quali l’Impossibile diventa l’unico Possibile, […] Escher, artista e intellettuale contemporaneo nel senso più pieno, ci disvela lo stato ambiguo della verità ma ci sollecita, allo stesso tempo, a interrogarla” spiega Gaetano Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo di Napoli.

Escher
Atrani – Escher – PAN

Affascinato dalla penisola italiana – cui giunse, per la prima volta, nel 1922, con un gruppo di amici – Escher tornò frequentemente in Italia. Si innamorò delle campagne toscane, dei borghi montani della Calabria e della Sicilia, degli elementi romani, greci e saraceni profusamente riscontrabili nelle architetture di Ravello, Atrani e Amalfi. Proprio a Ravello, soggiornò presso l’Hotel Toro – fino al giugno del 1923 – ove incontrò l’amore della sua vita, Jetta Umiker, che sposò più tardi, nel 1924, a Viareggio, e dalla quale ebbe tre figli. Nel libro degli ospiti dell’hotel, ancora oggi, si possono leggere le parole che egli scrisse prima della partenza: “A chi il sangue nederlandese scorre nelle vene […] a questo io consiglio di fermarsi un paio di mesi all’Hotel Toro. Alla fine gli dispiacerà di dover partire, ma proverà la gioia di sentire il suo sangue meno torbido e con più agio”La profonda impressione suscitata in lui dalla terra italica, ispirò la produzione artistica degli esordi: si devono a quel periodo le celebri lastre grafiche che ritraggono i paesaggi italiani e le coste del Mediterraneo. Nel corso della conferenza stampa, Mark Veldhuysen ha infatti dichiarato: “Escher non ha mai lasciato l’Italia, e l’Italia non ha mai lasciato Escher”.

Escher
Mano con sfera riflettente – Escher – PAN

In questa esplorazione geometrica dello spazio, Escher ricorre spesso all’uso degli specchi convessi. A tal proposito, la litografia del 1935 – Mano con sfera riflettente – mostra l’artista olandese nel suo studio, oggettivando e raddoppiando la realtà contemplata nella sfera – quasi che essa potesse vivere nelle due versioni, simultaneamente – e perciò realizzando un autoritratto insolito, originale. Nella litografia intitolata Relatività, invece, Maurits Cornelis Escher, per mezzo della rappresentazione di scale labirintiche, riproduce artisticamente i postulati della teoria della relatività di Albert Einstein: emerge, così, un ambiente surreale, “spaesante”, all’interno del quale l’osservatore rintraccia il suo personale orientamento a seconda del punto di vista da cui sceglie di guardare.

Escher
Relatività – Escher – PAN

Un allestimento scenografico quello realizzato negli spazi espositivi del Palazzo delle Arti di Napoli. Una mostra che non è soltanto una mostra, è piuttosto un’esperienza, imperdibile, grazie alla quale diventa chiaro come la prospettiva da cui decidiamo di osservare la realtà sia in grado di cambiare, o influenzare sensibilmente, la percezione della stessa. La Relativity Room – in cui puoi vederti, e vedere l’altro, minuscolo o gigante in forza dell’angolazione in cui ti collochi – ad esempio, rende benissimo l’idea. O la legge del pieno e del vuoto del vaso di Rubin, a cui Escher ispira alcuni dei suoi lavori: due profili umani si configurano palesemente all’occhio se si intende vuoto il vaso che sta nel mezzo, e viceversa. La particolarità del percorso realizzato è data appunto dalla possibilità di interagire con i paradossi del mondo di Maurits Cornelis Escher per mezzo di esperimenti coinvolgenti.

Escher
Escher in mostra al PAN

Le 200 opere in mostra sono divise e articolate in otto sezioni specifiche: Maurits Cornelis Escher, gli esordi; Escher, l’Italia e la Campania; Tassellazione; Struttura dello spazio; Metamorfosi – cui fa riferimento il celebre capolavoro Metamorfosi II (1939), la grande xilografia con la quale l’artista affronta il tema della trasmutazione di un’immagine che, senza soluzione di continuità, cede il passo a un’altra, ingenerata dalla prima, in un andamento ciclico, circolare; Paradossi geometrici; Lavori su commissione; Eschermania: questa espressione allude all’influenza che il lavoro di Escher ebbe sulla moda, la musica, il cinema. Si pensi, ad esempio, alle copertine dei dischi dei Pink Floyd, alla sigla della sesta stagione (1994-95) de I Simpson, al film cult “Una notte al museo 3. Il segreto della tomba”, per citarne solo alcuni.

Escher
Eschermania

L’iniziativa è sostenuta da Generali Italia attraverso Valore Cultura, il programma che promuove l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano, avvicinando un pubblico vasto e trasversale – famiglie, giovani, clienti e dipendenti – al mondo dell’arte attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e attività di divulgazione artistico-culturali con lo scopo di creare valore condiviso. La mostra vede come special partner Ricola e Q8, sponsor tecnico Trenitalia, media partner Il Mattino, e radio partner RDS. L’evento è consigliato da Sky Arte HD. Il catalogo è edito da Maurits.

INFORMAZIONI UTILI

Per i gruppi e le scuole che visiteranno la mostra nel primo mese di apertura (entro il 30 novembre) è riservata una speciale promozione con riduzione sul
biglietto: GRUPPI € 8,00 (anziché € 9,00) SCUOLE € 3,00 (anziché € 4,00); SCUOLE DELL’INFANZIA € 2,00 (anziché € 3,00).

Biglietti
Intero € 13,00 (Audioguida inclusa)
Ridotto € 11,00 (Audioguida inclusa)

Diritti di prenotazione e prevendita
Gruppi e singoli € 1,50 per persona
Scolaresche € 1,00 per studente

Lunedì Universitario
Ogni lunedì, eccetto i festivi, tutti gli studenti universitari (senza limiti di età) muniti di documento d’identità e libretto d’iscrizione potranno accedere con la tariffa € 8,00 (anziché € 13,00) – audioguida inclusa.

Info e prenotazioni
T. +39 081 1865991
www.mostraescher.it

 

Testo di Antonia Storace

Autore MyWhere

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