La moda e Il grande Gatsby

26-2Accusato di volgarità e mancanza di gusto, la nuova versione de Il Grande Gatsby pare non arrivare al pubblico. Quantomeno non a quello della critica che lo definisce “iperbolico e superficiale”, troppo distante dalla trama tradizionale. E se il remake di questo successo sembra essere destinato all’oblio facile nella mente dei suoi spettatori, di certo ciò che difficilmente passa inosservato sono i costumi di scena, raffinati e doviziosi, che stavolta, dopo Ralph Lauren, tocca a Miuccia Prada firmare. Sapientemente rielaborati quasi a voler riportare indietro nel tempo, lunghe e molteplici collane di perle, abiti romantici e plissettati, colori efficacemente delicati dalle tinte sobrie di sicuro anticipano le tendenze anni ’20 della collezione alle porte per la primavera/estate. Impresa ben più ardua per le collezioni destinate al grande freddo in cui alle frange di Elisabetta Franchi e ai sandali open toe (che incalzano come must anche per l’inverno magari da abbinare ad un calzino basic meglio se in tonalità pendant con gli accessori) si va affiancando lo stile androgino e lineare di Armani che reinterpreta la donna libertina e vezzosa di Chanel con la scelta di simpatici cloche dai colori kajal in panno abbinati a evidenti accessori che campeggiano in mezzo a cappotti doppiopetto, abiti fino al ginocchio e sciarpone talmente ingenti da assumere l’aspetto di pellicce. Il tutto sapientemente intessuto con colori che richiamano il rosa cipria, il rosso velluto e il viola.
Del resto gli anni ’20 sono quelli di Chanel, della raffinatezza e della libertà, in cui ai vistosi gioielli e ai copricapo civettuoli arricchiti di piume e pietre si affiancano tagli alla maschietta che simboleggiano un nuovo paradigma di empietà, lusso e sfrenatezza che vede nella donna il suo riflesso migliore. E in questo Fitzgerald va alla grande. L’abito che Daisy indossa per recarsi alla festa di Gatsby è un tripudio di bagliori e di cristalli in perfetto stile con i lampadari delle sale sfarzose che la fanno da protagoniste; essi non sono altro che il riflesso della superficialità e dell’apatia che connatura la protagonista e tutti i suoi pari. E se il grande freddo riporta in auge gli antichi bagliori ricordando i tempi in cui le donne iniziavano ad acquisire una loro indipendenza, le passerelle gridano al miracolo mostrando una donna che sempre più, nel tentativo di somigliare a Daisy, si è trasformata in Gatsby. Smoking, sigarette, cravatte e papillon. Così veste la donna del nuovo millennio.

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Testo di Lia Giannini

Redazione

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