Helmut Newton, e la sua per-versione della moda

Helmut Newton, e la sua per-versione della moda

Nel 2016 abbiamo avuto il piacere di accogliere in Italia due mostre dedicate a Helmut Newton, il grande fotografo che, con le sue immagini scioccanti, spinse di forza l’immaginario della moda in territori bel aldilà del glamour e del sexy, sconfinando in luoghi fotografici fino a quel momento ritenuti inaccessibili alla comunicazione di prodotti e marche.
Durante l’estate appena trascorsa La Casa dei tre Oci (Venezia) ha presentato la mostra White Women/Sleepless Night/Big Nudes che raccoglieva tutte le immagini utilizzate da Helmut Newton per l’edizione dei suoi primi tre libri, divenuti dei punti di riferimento ineludibili per chi studiava gli sviluppi della foto di moda e per i giovani fotografi attratti dal suo stile provocante.
A Carpi, presso Palazzo Pio, fino al 4 novembre sono esposte 70 immagini di moda in grande formato, molte delle quali tratte dalle campagne pubblicitarie di Blumarine, negli anni d’oro dell’azienda.

 

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Newton a Palazzo Pio di Carpi

Nel 1993 Helmut Newton venne scritturato da Anna Molinari per firmare le campagne pubblicitarie e il book di Blumarine, in un momento di transizione per la marca. La proprietaria e direttrice artistica della collezione, pur mantenendo una certa coerenza, con le nuove proposte aveva accentuato il carattere sexyglamour dei suoi look. La scelta del fotografo che prima e meglio di altri, aveva raffigurato la bellezza estrema sfruttando lo shock prodotto dalla provocazione erotica, senza compromettere il successo economico delle marche della moda che lo avevano arruolato, sembrava una scelta molto pertinente. Helmut Newton era da anni una conclamata celebrità internazionale e si dimostrò all’altezza del compito che gli era stato assegnato. La rassegna dei suoi scatti effettuati tra il 1993 e il 1996 per l’azienda carpigiana, esposti a Palazzo Pio (Carpi), a distanza di oltre vent’anni, confermano lo stato di grazia dell’autore nella fase di completa maturità del suo stile e la giustezza del ragionamento che fecero i responsabili dell’azienda. Sostanzialmente, il progetto prevedeva una articolata riconfigurazione del personaggio centrale delle campagne Blumarine rispetto al recente passato, ovvero l’immagine dell’ideale femminile utilizzata dall’azienda doveva ora enfatizzare un’eleganza un po’ sfacciata, per una donna assoluta protagonista del grande gioco della seduzione. Se si osservano le campagne precedenti l’arrivo di Helmut Newton, orchestrate dal bravissimo Albert Watson dal 1987 al 1993, si coglie agevolmente l’investimento nell’erotica dell’immagine della svolta aziendale che ho sottolineato. Cindy Crawford, Lisa Kaufmann, Kate Moss, messe in scena da Watson, riflettono certo il canone di bellezza ideale e, dal punto di vista della fruizione, risultano seducenti (come del resto lo è per definizione l’immagine di ogni personaggio dello star system della moda o dello spettacolo). Ma si tratta di una seduzione pensosa, dalla quale affiora il sentimento di una interiorità che la rende se non proprio innocente, certamente non inquietante. Il controllo del set fotografico è perfetto; forzando un po’ il linguaggio, penso di poter sostenere che lo studium delle pose e la loro recita, potremmo definirle classicheggianti (grazia, armonia, compostezza sono dominanti). Nelle immagini di Newton, per contro, cogliamo la ricerca di immediatezza, l’indugiare in una sospetta casualità, motivata, penso, dall’abitudine ad abbandonarsi a improvvisate, forse impertinenti, sicuramente maggiori interazioni sul set tra modelle e fotografo; casualità messa in sicurezza dall’eccezionale maestria dell’autore, nel cogliere il momento giusto per fissare l’esteriorità di un corpo che riflette, in quel preciso momento, un raggelante desiderio. Al posto dell’invisibile curvatura che produce l’illusione di una interiorità del personaggio, tipica dei ritratti di Watson, io trovo in Newton il gusto perverso di ridurre il soggetto a una pura superficie, spesso drammatizzata dal suo inimitabile bianco/nero, capace tuttavia di riflettere una maggiore energia visiva. La seduzione diviene in questo caso, non più la raffigurazione di un concetto bensì una passione (un tipo particolare di azione che lo sguardo del fruitore è condannato a patire) ironica ma anche inquieta, non priva di una inflessione volgare, nel senso che Diana Vreeland dava alla parola: la volgarità è un ingrediente fondamentale della vita, amava spesso ricordare la celebre direttrice di Vogue.

Di solito, i critici vedono nelle immagini di Newton l’impronta delle narrazioni cinematografiche. Le sue foto, giustamente dicono, raccontano delle storie che poi non sviluppa, costringendo il fruitore a colmare le domande che discendono a cascata dal blocco temporale che la tecnica fotografica impone. Tuttavia, non bisogna dimenticare che l’ipotesi di una narrazione dal sapore cinematografico, implicita tra l’altro, in buona parte delle foto di moda prodotte negli ultimi decenni, spiega ben poco della specificità degli scatti di Newton e rappresenta solo un elemento tra i tanti, del suo stile. In altre parole, dire che una foto racconta una storia a metà, cioè senza un vero inizio e senza un finale, corre il rischio di essere una affermazione banale dal momento che, almeno da Avedon in poi, rappresenta una forma dell’espressione che tutti i fotografi, a loro modo, hanno interpretato. Io credo che, genere ritratto a parte, il tratto di stile di Newton dipenda soprattutto da una particolare organizzazione del contenuto, centrata sulla ricerca dell’effetto scioccante oppure, se volete, sulla provocazione erotica, magistralmente con-figurate per trasformare l’immagine in una sorta di allucinazione. In questo caso, ad essere centrale, è la dimensione che i linguisti e gli psicoanalisti ispirati da J.Lacan definiscono “significante” in quanto opposto e “resistente” alla significazione lineare del linguaggio naturale. La rimozione della narrazione a favore dell’emersione improvvisa del significante (erotico o perverso) e l’attivazione di una forte corrente di significanza emozionale, io credo spieghi meglio di altre ipotesi, l’effetto nel simbolico delle immagini di Newton e la fiducia anticipata che le aziende della moda hanno attribuito al suo lavoro (nel senso che, lo stile di Newton, dal punto di vista della morale comune, rappresentava sempre un rischio). Se ci pensate bene, una allucinazione blocca per un attimo la macchina del senso, costringendo il fruitore, après coup, ad un supplemento di attenzione che può approdare a rigettare/censurare il senso dell’immagine, oppure, a produrre una identificazione inconscia con la posizione voyeristica prevista da Newton e trasformata nel suo marchio di fabbrica (in molte sue foto lo vediamo sul set o scorgiamo la sua ombra). Ma, potreste obiettare e domandarmi, la traccia del fotografo nell’immagine non contraddice l’ipotesi della allucinazione? Gli indizi della presenza dell’autore non sono un segno di realtà? Si certo! Ma io credo che Newton pensasse l’allucinazione erotica come qualcosa di reale. È questo che affermano le foto che lo hanno reso famoso. Attraverso esse è il reale del desiderio (l’impossibile del desiderio, scriveva Bataille) che direttamente incombe su di noi. Tuttavia nelle foto fatte per Blumarine il reale del desiderio appare in forma edulcorata. L’uso di modelle famose come Monica Bellucci, Carla Bruni, Nadja Auermann, Carré Otis distende sulle loro immagini, l’aura che hanno le icone dello star system. Le icone di solito suscitano uno sguardo amoroso. Ora, l’abilità di Newton consiste nel corrodere l’aura iconica, trasformando le star in angeli perversi. La loro non comune bellezza (fotografica prima di tutto, senza dimenticare che una modella star system rappresenta quasi sempre anche un picco evolutivo a livello di percezione dell’eccellenza del corpo femminile), svolge la funzione etica di preservare la velatura estetica, in un contesto di significato in cui appare il suo rovescio, ovvero il carattere eccessivo di una carica erotica che abbassa/oltrepassa il bello, trasformandolo in un “oggetto” di godimento. La maestria di Newton nel configurare questo luogo immaginario in cui l’etica della bellezza entra in dissolvenza incrociata con il reale del desiderio, è fuori discussione. La rapidità delle sue esecuzioni, la precisione del suo sguardo gli consentivano performance inaccessibili ad altri fotografi. Bisogna tuttavia non perdere di vista il fatto che l’eccezionale abilità raggiunta da Newton contribuì a imprigionarlo nel suo stile, dal quale non riuscì mai a liberarsi (nemmeno quando fotografava paesaggi). Tutte le sue foto enfatizzano l’ambiguità che come un’ombra, si distende sulla bellezza, quando diventa catalizzatrice dei défilé attraverso i quali si presentano le figure del desiderio. Il mondo immaginario di Blumarine fu profondamente segnato dall’esperienza con Newton. In un modo o nell’altro, con i grandi fotografi che arrivarono dopo di lui, l’azienda proseguì sostanzialmente il percorso che vedeva la Donna ideale promossa dalla marca, errare tra le pieghe di una trasgressione a volte appena annunciata (per esempio, nelle foto di Inez van Lamsweerde), altre volte decisamente più volgare (Terry Richardson). Bisogna tuttavia considerare che nel frattempo, con il passare degli anni, l’emulazione e la competizione tra le Marche della moda, a livello della permanente guerra d’immagine per la difesa del proprio territorio simbolico, unitamente agli eccessi compiuti sull’immagine erotizzata della donna, cominciarono a estinguere l’efficacia della pellicola di desiderio che rendeva le foto estreme così efficienti per il business. Progressivamente la provocazione del sexy esasperato perse parte del proprio appeal. Comunque, con il senno di poi, anche se non sono in grado di dimostrarlo con precisione, penso che nessuna delle campagne successive di Blumarine conobbe il successo raggiunto da quelle di Newton.

Helmut Newton per Blumarine
Helmut Newton per Blumarine

 

Newton a Venezia

La mostra di Venezia presso La casa dei tre Oci, ha avuto indubbiamente un impatto culturale molto più significativo dell’esposizione di Palazzo Pio. La riproposizione delle immagini dei primi tre libri di Helmut Newton, White Women (1976)/Sleepless Night (1978)/Big Nudes (1980), gli unici curati personalmente dal fotografo, ci ha permesso di rileggere con più attenzione il momento storico in cui la ricerca di una bellezza estrema ha cominciato a punteggiare sistematicamente lo sviluppo dell’immaginario della moda, esasperando le valenze erotiche, all’inizio latenti (come in Man Ray, Horst e Blumenfeld) poi via via sempre più esplicite, contenute in molte delle fotografie pubblicate prima degli anni ’70. Di passaggio, ricordo al lettore, che già nei sessanta il carattere sexy dell’immagine aveva conquistato le redattrici delle più importanti riviste di moda. Persino la già citata Diana Vreeland, direttrice di Vogue America, aveva richiesto la collaborazione di David Bailey proprio per il taglio irriverente che il giovane fotografo inglese aveva imposto all’attenzione di un pubblico di lettrici giovani, attraversate dal discorso sulle libertà sessuali. Diana scritturò lo stesso Newton, impedendogli tuttavia di fotografare liberamente. Per questo motivo, il fotografo ricusò quasi per intero, il lavoro che fece per Vogue negli anni in cui dominava la celebre direttrice. Nei primi anni settanta, dopo che la Vreeland fu indecorosamente cacciata dalla rivista, con l’avvento di Alex Lieberman in posizione di comando, Helmut Newton fu molto più libero di esprimersi e, in pochi anni, con una serie di immagini molto controverse, fece a pezzi il paradigma sexy e spinse di forza le foto di moda nei paludosi territori del feticismo, dell’esaltazione del voyeurismo, delle perversioni più ridicole (modelle ingessate, immobilizzate da protesi sanitarie, riprese come se proprio grazie alle loro imperfezioni, fossero un’oggetto del desiderio; modelle che indossano selle, pronte ad essere cavalcate e frustate etc.). Stupisce, in queste immagini l’assoluta padronanza scenica delle protagoniste, che a mio avviso denota una sorprendente complicità con il fotografo. Sono modelle che interpretano sempre lo stesso ruolo: donne ricche, viziose e ciniche dominatrici di sceneggiate del desiderio che fanno pensare a un aldilà del piacere che gli psicoanalisti definiscono godimento. Prendete come esempio il servizio che fece Newton nel 1986 per Vogue, centrato sulla presentazione ai lettori della boutique Hermès di Rue Fauborg Saint-Honoré. L’idea creativa consisteva nel trasformare un luogo classico della moda molto per bene, nel più lussuoso sexy shop del mondo. Nelle teche di vetro, vennero sistemate collezioni di speroni, fruste, selle e articoli di pelle. Le commesse erano vestite come serissime maestrine sadiche, con gonne grigie che stringevano all’inverosimile i glutei; le camicette abbottonate fino al collo avevano una spilla a forma di frustino appuntata sul petto. Con divertente ironia, Helmut Newton nella sua autobiografia (pubblicata da Contrasto, 2004), racconta che Robert Dumas, presidente di Hermès, dopo aver visto le pagine di Vogue fu colto da un malore. Ma, aldilà della cattivante leggerezza con cui Newton racconta episodi simili nella sua biografia, rimane comunque un dato di fatto inconfutabile: le sue immagini mettevano in scena l’abbassamento morale di uno dei marchi più prestigiosi, trasformando il suo spazio in una anticamera di un bordello; inoltre, la perturbante plausibilità della messa in scena, il fascino torbido che promanavano le immagini, paradossalmente, sembrava non indurre reazioni critiche radicali, bensì a fare emergere un imbarazzante sentimento di partecipazione. Sia White Woman che Sleepless Nights, risultavano libri gravidi di foto di moda che bilanciavano perfettamente l’abbassamento del soggetto ripreso come se fosse un oggetto di godimento, con il sentimento che, malgrado tutto, la scena raffigurasse la possibilità di un desiderio legittimo. Cosa ci stava dicendo il fotografo? Nel linguaggio vischioso delle immagini, Newton sembrava suggerirci la possibilità che veramente potesse esistere un mondo nel quale il lusso manifestava, senza mediazioni o interferenze culturali o sensi di colpa, la sua natura perversa. Vi faccio un’altro esempio. Osservate la foto intitolata Saddle I (1976). Il set fotografico è allestito, o per meglio dire, improvvisato, in una stanza d’albergo. La modella è a carponi sul letto vestita come una eccitante lussuosa amazzone con tanto di stivali e speroni. L’effetto scioccante della foto sembra concentrarsi sulla innaturalezza della sella che indossa, per rendersi disponibile al pony play, ovvero a trasformarsi in una animala da cavalcare. Tuttavia, per me, ciò che Roland Barthes definiva l’effetto punctum dell’immagine, non è tanto il riferimento alla cosiddetta perversione di Aristotele, cretinata d’autore inventata con l’intenzione di farci credere che il celebre filosofo, tra un sillogismo e l’altro, amasse farsi cavalcare e frustare da Fillide, bella fanciulla e grandissima puttana, bensì dicevo, punge il mio sguardo il volto, l’espressione di serena disponibilità della modella. Tutt’altro che imbarazzata, fiera e al tempo stesso ubbidiente, sembra attendere istruzioni e sfidare il coglione (cioè, il mio sguardo) a farsi sotto. L’innaturale che diventa naturale, l’impossibile che si rovescia nel possibile, il dissolvimento delle normali regole d’ingaggio di una relazione erotica, rappresentano la semantica profonda che Newton imbricò nelle immagini che lo trasformarono in una celebrità. Il suo enorme successo gli consentì, in pochissimo tempo, di divenire il fotografo più ambito dallo star system occidentale. Attrici di successo e donne famose si resero disponibili a farsi fotografare nelle sembianze perturbanti che Newton suggeriva. Devo aggiungere che il fotografo ricordava spesso a chi lo ascoltava, le sue preferenze per modelle poco conosciute, lasciando intendere che non era infrequente che personaggi famosi si dimostrassero fastidiosamente nervosi o addirittura riluttanti ad interpretare ruoli sostanzialmente ambigui. Le modelle semi conosciute, per contro, erano molto più disponibili al sottile gioco persuasivo che mi pare di poter indovinare nell’analisi degli scatti decisivi della carriera di Newton. Naturalmente non sto dicendo che l’intenzione del fotografo fosse orientata a una grossolana manipolazione della modella. Da un certo punto in poi, farsi fotografare da Newton poteva rappresentare un salto di carriera notevole per una ragazza che viveva della propria immagine. Quindi non credo che fosse necessaria nessuna particolare forzatura psicologica. Ma ritengo altresì plausibile la congettura che, oltre ad una innegabile padronanza del mezzo fotografico, l’estetica corrosiva di molte delle foto che contribuirono alla fama di Newton, fosse strettamente correlata al suo piacere di corrompere il soggetto, per pilotarlo là dove la messa in scena poteva permettere il fissaggio del preciso momento in cui, un sembiante del desiderio (la modella in quanto idealizzazione del corpo), entrava in dissolvenza incrociata con la rappresentazione del godimento perverso.

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Nel corso del tempo, soprattutto nei novanta,  Newton divenne un mito culturale celebrato in tutti i musei del mondo. Ma vale la pena di ricordare che già all’inizio degli anni ottanta era una controversa celebrità. La forza delle sue provocazioni cominciò quasi subito ad essere emulata da tantissimi altri colleghi. Di conseguenza le foto che documentavano eccessi di ogni tipo, dagli anni ottanta in poi si moltiplicarono, dissolvendo progressivamente l’aura trasgressiva che aveva permesso al fotografo di raggiungere una notorietà che dipendeva solo in parte dalla sua non comune padronanza della tecnica fotografica. Era stato l’ambivalente effetto passionale dei contenuti delle sue immagini a trasformarlo nel fotografo più famoso e polarizzante del periodo. È difficile far capire al lettore di oggi, quanto nei settanta le foto di Newton risultassero scandalose, eccessive. Le femministe insorsero e lo accusarono pubblicamente di essere un pornografo, un brutale cosificatore del corpo femminile, un perverso sfruttatore di innocenti ragazze, al servizio dei torbidi interessi della moda. Oggi, per contro, l’estasi celebrativa sul suo lavoro, regna sovrana. Nessun critico oserebbe mettere in discussione le sue foto. Ma, a mio avviso, in questo modo viene narcotizzato il senso del processo storico che Newton, forse senza alcuna intenzionalità, contribuì a mettere in moto. Piuttosto, le domande che dovremmo porci dovrebbero suonare così: come è stato possibile che alcune delle riviste più influenti del periodo abbiano praticamente dato carta bianca a Newton per fotografare perversioni? Perché lettrici di tutto il mondo hanno continuato a comprare quelle riviste? Cosa ha convinto le Marche della moda ad affidarsi ad un immaginario erotico così rischioso? Il tentativo di rispondere a queste domande, ci fa precipitare nel contesto socio-storico che fa da cornice ai famosi scatti ottenuti nei tre libri editati da Newton, riproposti dalla mostra veneziana. Negli anni settanta del novecento comincia ad essere evidente ciò che gli psicoanalisti più intelligenti stavano da tempo registrando sul fronte clinico. Il dissolvimento della funzione paterna (responsabile della iscrizione nella soggettività del discorso della Legge), comportava una mutazione dei sintomi e l’emersione di una nuova configurazione della soggettività caratterizzata dai suoi tratti perversi. Questa mutazione veniva favorita dalla macchina economica capitalistica, sempre più attrezzata per accelerare i consumi e quindi impegnata a restringere gli spazi e i tempi tra desiderio (che significa fondamentalmente percezione di una mancanza) e il godimento immediato degli oggetti prodotti. Dal punto di vista logico è persino banale sottolineare la correlazione tra l’ingiunzione a godere sempre di più, prodotta dai dispositivi simbolici alimentati, in parte controllati con la pubblicità dalle aziende e una disposizione crescente del soggetto ad abbandonarsi a consumi compulsivi. Quindi, se mettiamo insieme la messa in discussione della funzione dell’ordine tradizionale che modulava in passato le situazioni di desiderio, con gli incentivi a godere senza soluzione di continuità, aggiungendovi la disposizione delle persone ad ambire a consumi crescenti, in poche parole troviamo ben delineato lo scenario che ci permette di comprendere il perché l’immaginario di Newton ebbe tanto successo. Negli anni settanta ogni proibizione che funzionava da ostacolo a desideri individuali venne aspramente criticata. La moda e gli apparati pubblicitari si adeguarono prontamente e grazie a fotografi come Newton, generarono consensi esponenziali. La trasgressione non solo non veniva più radicalmente sanzionata, ma divenne il motore impazzito di un desiderio per il quale lo stato di mancanza risultava sempre meno sopportabile. Potremmo metterla giù così: se il desiderio non trova ostacoli verso il godimento, allora il secondo si mangia il primo, rilanciando sistematicamente la domanda di un nuovo “oggetto” da incorporare. In questo modo cresce la domanda di godimento e insieme ad essa l’insoddisfazione che ne riattiva il circuito interiore. Spero comprenderete quanto la spinta all’appagamento immediato ci introduca a una nuova figura della perversione caratterizzata dal rifiuto “dell’impossibile” come limite, nel senso della perdita di senso dei limiti. Se a questo aggiungete la tremenda efficacia della macchina simbolica capitalistica nel far credere che tutto è possibile (grazie alla pubblicità, a mode estreme, ad eventi scioccanti), a far credere, dicevo, che ogni godimento è permesso e che ogni ostacolo al desiderio vada rimosso, allora, è quasi scontato capire il perché molti brand della Moda siano cresciuti cancellando codici, regole, tradizioni del passato, utilizzando un immaginario aperto a qualsiasi provocazione. Credo si possa sostenere che Newton sia stato una sorta di spartiacque tra la struttura della perversione novecentesca, divenuta dopo i sessanta pratica erotica quasi mai sanzionabile, ma pur sempre com-presa nella dialettica tra Legge e trasgressione, e le avvisaglie di una mutazione nelle disposizioni del soggetto che annunciavano una perversione senza desiderio, un godimento fatto di consumi insensati aldilà del piacere, della soddisfazione, dell’erotismo (i cui sintomi più preoccupanti, erano la drammatica crescita delle tossicodipendenze, delle anoressie, del comportamento bulimico nei confronti dell’oggetto causa del desiderio).

Come esempio di immagini che alludono allo sconfinamento nei territori di una nuova dimensione della perversione (quella che non riconosce alcun ruolo alla Legge), mi piace ricordare i reportage che Newton progettò utilizzando manichini, insieme o al posto delle modelle. Il fotografo aveva una vera ossessione per essi. La prima fotografia di questo tipo la pubblicò su Vogue Inghilterra nel 1968: la messa in scena presentava la modella Willie Van Rooy, contrapposta ad un manichino che ne simulava abbigliamento e fattezze. Probabilmente, Newton aveva l’intenzione di evocare il tema letterario e psicoanalitico del “doppio”, con le ripercussioni narcisistiche che attiva a livello di significazione. Verso il 1977 il fotografo riprese il tema per le riviste Oui Magazine e Vogue Francia, conferendogli sfumature decisamente porno sadiche. È chiaro che l’uso dei manichini (ai quali Newton dava nomi propri, Georgette, l’Idiot…, interagendo scherzosamente con essi come se fossero vere modelle) permetteva al fotografo di esplorare con maggiore determinazione il porno-chic, del quale era maestro, in un periodo in cui molte riviste suggerivano una certa prudenza. Ma con il senno di poi, io credo che queste immagini ancora una volta rivelassero il senso profondo dell’immaginario newtoniano. Vi ritroviamo infatti l’abbassamento dell’umano ad un feticismo integrale, l’indistinzione tra corpo vivo e inerte (nelle fotografie a volte è difficile cogliere immediatamente le differenza); ma al tempo stesso, si osserva, il non umano (non vivente) animarsi come se facesse parte di una natura a noi sconosciuta, eppure stranamente plausibile.
In queste immagini sembra prevalere l’immaginario di Newton catturato da figure del godimento senza desiderio, come se il freddo eccitamento previsto dalla messa in scena fosse senza un inizio e una fine, condannato implacabilmente a ripetersi senza soluzione di continuità, senza limiti.

Per concludere, vorrei ritornare alle domande segnalate sopra, che sintetizzo, riformulo e personalizzo in questi termini: perché sono così attratto dalle immagini di Newton, pur non condividendo le sue perversioni? Culi a parte, dei quali fu un grande ritrattista, la predilezione del fotografo per fiche e ascelle pelose, protesi mediche, bambole, fruste, minacciosi manichini vestiti haute couture, tacchi vertiginosi, pellicce sempre aperte, mi suscitano, quando va bene, una distratta risata. L’ordine estetico dell’immagine invece, mi induce un sofferente rispetto. L’orrore per i fondali bianchi, la predilezione per il buio, le riprese notturne, le messe in scena improvvisate in luoghi (apparentemente) casuali, il bianco e nero incattivito alla Brassai, la precisione spudorata dei gesti che enfatizzano una perversione senza precipitarla nel pornografico, sono tutti tratti che rendono evidente sia uno stile e sia una certa idea di bellezza. La fantasia, il bizzarro ma efficace senso dell’ordine di Newton, la sua maestria sono fuori discussione. Nelle foto in cui rimette in gioco il senso dell’erotismo, la percepibile velatura etica/estetica, sopravvissuta all’orrore di un desiderio che non vorrebbe limiti, mi attrae e convince. Forse perché grazie ad essa, in questo tipo di immagini, non vedo solo la raffigurazione di sintomi problematici del nostro tempo, ma anche la possibilità della non estinzione del nostro desiderio (di bellezza).

Lamberto Cantoni
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88 Responses to "Helmut Newton, e la sua per-versione della moda"

  1. Luciano   28 Ottobre 2016 at 13:53

    Le foto erotiche fanno vendere. Ecco semplicemente il perché un personaggio come Newton si è ritagliato una ruolo di primo piano. I moralismi sono inutili. Uomini e donne preferiscono guardare altri uomini e donne al massimo della loro bellezza e attraenza. Un pizzico di sensualitá aiuta a rendere il messaggio più stimolante. Queste sono regole che funzionano come una operazione matematica. La moda conosce benissimo la loro potenzialità e la sfrutta. Se i clienti non stessero a questo gioco non avremmo mai avuto un Newton. Inoltre si tratta solo di immagini e quindi di una realtà fasulla. Ogni persona normale è nelle condizioni di prenderle per quello che sono. Non è che se io vedo una donna nuda automaticamente mi trasformo in un nudista o in un molestatore.

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  2. Gabriele   28 Ottobre 2016 at 14:24

    Si sono d’accordo l’erotizzazione fa vendere. Ma le foto di Newton sono veramente spettacolari. La serie Big nudes, foto grandi quanto una pala di altare, sono impressionanti. Siamo di fronte a donne bellissime che ostentano un corpo perfetto. Ma la bellezza delle foto che ben ricordo, mi ha fatto pensare alla velatura etica della quale parla l’autore dell’articolo. Molto vero.

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  3. Roberto   28 Ottobre 2016 at 16:32

    Le foto in formato gigantesco di Newton colpiscono. Ma nessuno fa mai il ragionamento che quando si studia un fotografo di moda bisognerebbe analizzare le foto come vengono trattate dalle riviste e non le foto da museo. Certamente su rivista hanno un altro impatto rispetto le mostre.

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  4. Dani   28 Ottobre 2016 at 21:42

    Newton è unico. Per me ha sempre preso per il culo quelli della moda, facendosi strapagare tra l’altro. Forse sbaglierò ma non credo che le sue perversioni siano da prendere sul serio. Si divertiva a prendere in giro le sapientone della moda. Un grande.

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  5. Frank   28 Ottobre 2016 at 22:37

    Newton è un fotografo spiazzante, ideale per la moda. Qualche volta esagera ma la sua bravura lo redime sempre.

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  6. Vincenzo   29 Ottobre 2016 at 09:32

    Newton è specchio dei nostri tempi. Le sue foto dure e crude sono un emblema della contemporaneità.

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  7. Rita   29 Ottobre 2016 at 20:53

    Indubbiamente Newton ha fatto vendere. Però l’immagine di donna che trasmette non mi rende tranquilla. Io preferisco le foto glamour. Trovo più rispetto per il femminile. Ma capisco che il suo successo deve aver trovato la complicità di moltissime lettrici. Forse vedendo le sue foto si sentivano più libere. Mi fa senso pensarlo ma non trovo un’altra spiegazione. Non credo che oggi sarebbe tollerato. Forse in un museo si. Nelle riviste oggi la trasgressione è meno volgare.

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    • Antonella   30 Ottobre 2016 at 10:39

      Io non sarei così perentoria. Vai a vederti la pubblicità che Tom Ford fece per commercializzare il suo profumo. La confezione era stretta tra i seni scoperti della modella.

      Rispondi
  8. Ann   30 Ottobre 2016 at 19:26

    Nell’articolo si presenta le immagini di depravazione come se grazie alla loro bellezza diventassero innocenti. Non sono d’accordo. Sono immagini cattive di desideri innaturali che persone normali trovano disgustose. Viene da pensare che le consumatrici del lusso siano attratte da malvagità, da crudeltà. Io non ci credo. Secondo me bisogna distinguere tra le foto che Newton faceva per far parlare di sè e quelle che faceva per le aziende. Che con le provocazioni sia diventato famoso non lo discuto. Ma quelle che hanno fatto vendere abiti sono le altre.

    Rispondi
    • Marco   30 Ottobre 2016 at 19:47

      Il punto di vista secondo il quale le foto di Newton sarebbero cattive è il punto di vista del moralista che pensa che solo il proprio desiderio sia normale. Io lo trovo molto egoistico, soprattutto dopo che finalmente è stato demolito il mito della normalità. La natura umana è complicata e la moda riflette questa realtà. Che piaccia o non piaccia Newton ci ha reso coscienti di fantasie che prima erano nascoste nel subconscio della gente.

      Rispondi
      • Ann   31 Ottobre 2016 at 14:16

        Io non mi considero una moralista e per fortuna la normalità esiste ancora. Come esiste la depravazione. Perché da tanto fastidio chiamarla con il suo nome?

        Rispondi
        • Franck   1 Novembre 2016 at 13:39

          Scusa tanto Ann ma a me piacciono molto le foto cattivissime di Newtono. Per questo sono immorale o un pervertito?

          Rispondi
          • Ann   1 Novembre 2016 at 17:34

            Sì, potresti essere uno stronzo depravato

  9. Giulia P.   1 Novembre 2016 at 11:23

    La carriera di Newton è costellata di numerosi e meritati riconoscimenti, ma a lungo si è dibattuto sul suo lavoro, perché ad un’indubbia e spiccata creatività si abbinavano veri e propri eccessi.
    Secondo il mio parere, nel nostro passato ed anche nell’attuale presente siamo ricchi di artisti che hanno cambiato o influenzato il nostro modo di vedere la moda, l’arte o la stessa fotografia. Dalla stessa Chanel che ha cambiato un modo di vestire, a Frida Kalo con la sua arte così anticonvenzionale, a Rudolf Nureyev un grande coreografo e ballerino che valorizzò la figura dell’uomo nella danza, all’attuale Weiwei che utilizza la propria arte come mezzo di battaglia contro il governo cinese.
    “L’arte è una qualsiasi forma di attività dell’uomo come riprova o esaltazione della sua capacità espressiva”.
    Non c’è arte giusta o sbagliata, magari c’è né una che ci può piacere di più o di meno, o che ci produce un maggiore interesse o che sia capace addirittura di emozionarci.
    L’obiettivo di Newton era di esplorare la realtà, dietro alle immagini, permettendo allo spettatore di scoprire o vedere un’ulteriore realtà che stava a lui interpretare.
    Newton non ha mai realmente oltrepassato il limite del buon gusto, i suoi ritratti erano carichi di erotismo ma mai volgari.
    La sua maestria interpretativa nel produrre immagini che esaltavano la bellezza del corpo femminile abbinandola sempre ad aspetti provocatori, spesso ambigui se non addirittura sottilmente perversi, sono alla base di un successo planetario di uno dei più grandi fotografi del ‘900.
    La sua continua provocazione, attraverso quest’uso magistrale ed unico della nudità femminile nella fotografia, resteranno i simboli della sua produzione artistica, ripresa e reinterpretata poi da numerosi fotografi.

    Rispondi
  10. Eugenia   1 Novembre 2016 at 13:02

    Newton è sicuramente stimolante, fuori dal coro. I suoi eccessi sono gli eccessi che la moda utilizza per stupire.

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  11. Francesca P.   1 Novembre 2016 at 13:53

    Helmut Newton penso che sia rimasto alla storia per aver superato alcuni limiti nella fotografia, ha sconfinato nuovi temi e luoghi che erano ritenuti inaccessibili precedentemente, anche per quanto riguarda il mondo della moda in costante cambiamento e rivoluzione. Le sue foto in bianco e nero non possono essere definite semplicemente delle immagini visive, in quanto raccontano delle storie in cui il lettore può essere coinvolto, ponendosi per esempio delle domande e non rimanere passivo a ciò che vede.
    Helmut Newton ha introdotto nuovi temi all’interno della fotografia, come elementi di sadomasochismo, omosessualità e vouyerismo. Ha raffigurato la bellezza estrema sfruttando lo shock prodotto dalla provocazione erotica. Proprio questa sua posizione da grande fotografico dovrebbe servirci come stimolo per nuove scoperte e per nuove idee, così da poter superare limiti che incatenano ancora oggi la nostra società. Inizialmente Newton provocò uno scandalo con foto di nudi di donna, ma con il tempo tutti hanno iniziato ad amarlo e apprezzarlo. Quindi perché oggi dovremmo sentirci ancora bloccati ad esprimere ciò che vogliamo veramente? Forse in alcuni casi potrà essere inutile o non porterà alcun risultato, però in altri potrebbe nascere una nuova rivoluzione, che sia nel campo della fotografia, della moda, del cinema o anche nella politica.

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  12. Nicole P.   4 Novembre 2016 at 11:07

    Desiderio, passione, allucinazione erotica, perturbante e perversione sono solo alcune delle parole che possiamo associare a questo artista. Grandi capacità, sia dal punto figurativo che dal punto di vista della comunicazione. Ma lui realmente cosa ci voleva comunicare? Secondo me la parola che descrive al meglio Newton è dominatore di corpi e anime. Di corpi esplicata perfettamente nel rapporto con le modelle, di anime, beh che dire tutti siamo stati scossi no?!
    Il suo scopo secondo me è tirare fuori la perversione di chiunque al punto da curarsi e non sentirsi l’unico inadatto sulla terra. Al giorno d’oggi per quanto possano dire che ormai il sesso, la perversione ecc siano sdoganati, mente. Siamo ancora in un mondo bigotto che si scandalizza e censura. Ognuno deve essere in grado di tirare fuori la sua perversione e mostrarla alla fine non c’è nulla di male. Tutti siamo perversi. Adoro la campagna di Hermes proprio perché nel mondo del lusso si tenta di nascondersi dietro una finta eleganza e un finto buonismo, quando poi sono i più grandi esponenti della dominazione e della perversione.

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  13. Sergio b   4 Novembre 2016 at 19:28

    Mi chiedo se Newton non dimostri per caso che per essere creativi serva un briciolo di spudoratezza o perversione. I bigotti o i moralisti difficilmente risultano creativi. Di solito sono conservatori, tradizionalisti, ossessionati dalle regole. La moda oggi deve rompere le regole, andare controcorrente anche a costo di oltrepassare il pudore.

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  14. Antonio Bramclet
    Antonio   4 Novembre 2016 at 19:49

    Secondo me Newton dimostra che un vero creativo è devastato da idee ossessive. Le idee gli prefigurano una visione. Poi la tecnica e le opportunità dalla un forma al risultato finale.

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    • Marco p   4 Novembre 2016 at 21:14

      Antonio, non devi fare commenti con il cellulare. Con i ditoni che ti ritrovi scrivi cazzate. Volevi dire che tecnica e opportunità danno una forma al risultato finale. Ho capito ma la creatività dove sta? All’inizio o alla fine?

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      • Antonio Bramclet
        Antonio   6 Novembre 2016 at 13:22

        La creatività è sempre una idea inaugurale quindi per me è all’inizio, alla origine di qualcosa.

        Rispondi
        • Carla g   6 Novembre 2016 at 21:07

          No non sono d’accordo. La creatività è alla fine. Cioè è solo quando il lavoro è finito che si può decidere se è creativo oppure no.

          Rispondi
  15. Davide   6 Novembre 2016 at 12:47

    Secondo me bisogna distinguere tra la scelta di fare una foto osé e il come la si realizza. Newton è stato un grande creativo perché era fortissimo nell’avere idee precise sul come realizzare immagini scioccanti. La foto erotica o trasgressiva non è propriamente “creativa”. È semplicemente un genere particolare di immagini. Quando interviene il “come” ecco che arrivano le scintille della creatività. Bisogna anche aggiungere che idea vincente e il come realizzarla sono aspetti importanti. Ma poi bisogna considerare anche l’esecuzione tecnica che è una competenza diversa dal talento creativo. Da quello che ho capito leggendo l’articolo, la grandezza di Newton dipende sia dalla scelta del genere, sia dal come lo inquadrava in una scena e sia dal padroneggiamento della tecnica fotografica. Solo i grandi hanno tutte e tre le componenti fuse insieme.

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  16. AgneseP   6 Novembre 2016 at 17:11

    Chi non vorrebbe essere una donna delle fotografie di Newton?!

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    • Roberta   7 Novembre 2016 at 08:34

      Ne conosco un sacco che tirerebbero il primo oggetto a disposizione in testa al fotografo. Io credo che ci voglia una predisposizione particolare anche se, lo ammetto, è rassicurante essere fotografate da un mito.

      Rispondi
      • Lucia   11 Novembre 2016 at 20:49

        Ha ragione Agnese. Tutti vorrebbero essere fotografati da Newton e ogni ragazza vorrebbe essere una delle sue modelle. Forse 40 anni fa potevano esserci pregiudizi. Oggi le foto di Newton sono nei musei. Questo dice tutto.

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  17. Virginia P.   6 Novembre 2016 at 18:09

    Io, personalmente, sono molto affascinata dalle opere di Newton.
    Penso che si rimanga quasi ipnotizzati dalla perfezione di quei corpi femminili che racchiudono in sé – o almeno questa è la sensazione che mi suscitano – qualcosa di torbido.
    Il lato oscuro delle cose è sempre quello che suscita una maggiore attrazione. Esso si nasconde dietro il lusso più patinato, ma esiste e viene messo in scena dagli attori inquietanti nelle foto di Helmut Newton.
    Inquietanti, perché attraggono e allontanano allo stesso tempo, esprimendo a pieno il concetto di sublime; chi guarda è succube dell’altissima carica erotica emanata dai ritratti, carica resa ancora più assordante dalle sfumature più oscure, fetish.
    Penso che Newton sia stato il primo a rendere qualcosa che prima era bello e basta, come le fotografie di moda, bello e sporco: arricchendone la dimensione estetica e visiva agli occhi di uno spettatore, che non può che rimanere incatenato a questi ‘’angeli perversi’’.

    E’ vero: siamo tutti perversi. Che lo si riesca a dire ad alta voce o meno.

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    • Lori   7 Novembre 2016 at 08:44

      È vero, il lato “sporco” della moda è più eccitante. Newton lo ha capito in anticipo anche se, secondo me, sono stati i Punks e Vivienne Westwood a farlo diventare reale.

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      • Sara   11 Novembre 2016 at 20:54

        È vero non se ne può più della moda tutta perbene. Molto meglio osare. Non dico che lo si debba fare sempre. Ma io premierei gli stilisti coraggiosi e i fotografi che stupiscono.

        Rispondi
  18. Sara P.   6 Novembre 2016 at 18:19

    Helmut Newton ha cambiato la fotografia nel modo di farla e nel modo di vederla. E’ considerato il fotografo più trasgressivo della storia per i suoi scatti, principalmente in bianco e nero, che non raffigurano più una donna con una bellezza raffinata e dolce ma una donna erotica e provocatrice. Naturalmente gioca con questo concetto di erotismo dandogli un senso ironico. Newton cercava con la provocazione di attirare l’attenzione del pubblico per far si che tutti potessero ricordare le sue opere a tutto vantaggio anche del brand che rappresentava. Questo suo modo ambiguo di fotografare era diventato una vera e propria firma del suo stile fotografico, anche quando non fotografava la moda. Al giorno d’oggi le fotografie di Newton non sembrano più cosi’ trasgressive, anzi molto attuali, in quanto i tempi sono cambiati, e moderne in quanto anche molti altri fotografi hanno copiato questo stile.

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  19. Angela P   6 Novembre 2016 at 18:43

    La trasgressione è un tema centrale nelle foto di Newton. 
    Proprio per questo è da sempre al centro di un dibattito, da un lato c’è chi lo ama, dall’altro c’è chi lo critica per aver oltrepassato i limiti dell’accettabilità. Una cosa è certa, le sue foto non possono passare inosservate.
    Più le sue foto erano ambigue, più riuscivano a disorientare l’osservatore, più rimanevano impresse nella sua memoria.

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  20. Elena P   6 Novembre 2016 at 19:11

    Helmut Newton, uno dei fotografi più famosi e discussi di tutta la storia della fotografia, è un personaggio estroso e sicuramente fuori dalle righe.
    Con la sua fotografia ha segnato un epoca e ha stravolto il mondo con scatti erotici ma, a mio parere, mai volgari.
    Non a caso infatti le sue foto hanno fatto la storia di molte riviste famose, come ad esempio Vogue.
    Secondo me Helmut Newton non si è mai posto dei limiti e quindi è riuscito ad esprimersi e stupire costantemente lo spettatore.
    Newton è stato il primo a rompere il tabù del nudo, infatti grazie anche a lui quello che prima era considerato politicamente scorretto ora è porno-chic.
    Chissà se non ci fosse stato lui,forse guardare una donna nuda in fotografia sarebbe stato ancora un tabù.

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    • Lamberto Cantoni
      Lamberto Cantoni   6 Novembre 2016 at 20:44

      Fai attenzione Elena, non è vero che Newton è stato il primo a violare il tabù del nudo. Sia nell’arte che nella fotografia il nudo era un genere con una lunga storia. Devi specificare. Nelle riviste di moda i nudi di Newton sono stati un momento di rottura perché rimandavano non alla naturalezza del corpo ma al suo essere corpo attraversato dal desiderio.

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  21. Luigi   7 Novembre 2016 at 20:11

    Nell’articolo non si dice una parola sul colore di Newton. In Sleepless night, il suo libro più bello le sue foto a colori sono indimenticabili. Sembrano i colori di certi film di Wharol degli anni sessanta o di certi film noir. Io trovo i suoi colori molto più originali del bianco nero molto contrastato.

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  22. Ale   9 Novembre 2016 at 09:52

    È vero i colori di Newton sono particolari. Io penso che cerchino di fare arrivare all’occhio una sensualitá volgare. Il suo bianco e nero è più intrigante perché meno osceno.

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  23. Valentina P.   12 Novembre 2016 at 15:15

    La visione eternamente carnale di Helmut Newton, comunica il lato perverso delle donne, non rendendole volgari, ma trasmette a chi le osserva quella sensazione di mistero e profondità che purtroppo pochi fotografi sono riusciti a comunicare.
    Newton ha reso la fotografia in arte della persuasione!

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  24. Ausilia P   13 Novembre 2016 at 12:07

    La grandiosità di Newton è data da queste immagini di donne che appaiono fredde, distaccate ma che alcun tempo stuzzicano il lato malizioso che tutti noi abbiamo. Le sue fotografie sono manifestazione di una perversione interiore che si riflette nello spettatore. D’altra parte non è detto che tutti riescano a leggere in quelle immagini l’effettivo significato che l’artista vuole esprimere, poiché come spesso accade con la fotografia c’è chi andrà oltre ciò che vede e chi si limiterà a guardare l’immagine senza scovarne il concetto intrinseco.

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  25. Chiara P   13 Novembre 2016 at 16:26

    Helmut Newton è stata la configurazione più importante della fotografia mondiale; negli anni 80 raggiunse il suo massimo successo, attraverso la fotografia di moda
    Famoso per le fotografie di moda, ma non solo, per i suoi ritratti ai grandi personaggi di quel tempo, per i nudi in bianco e nero, conosciuto soprattutto per aver introdotto all’interno di esse elementi di sado-masochismo, voyeurismo e omessessualita’, e infine donne riprese in pose provocanti.
    «Bisogna essere sempre all’altezza della propria cattiva reputazione», disse Helmut Newton, parlando di sé e dei giudizi discussi che colpivano il suo lavoro, la sua più grande passione, la fotografia. La sua carriera è stata condotta dal gusto per la provocazione, le sue opere più erano ambigue, più stimavano attenzione da parte dell’osservatore, in questo modo riesce a farsi strada fra le sue opere facendo il giro del mondo.
    E’ altrettanto importate citare Helmut Newton quando si parla di fotografia di moda, uno fra i primi, che ha creato il vero gusto della fotografia di moda, perversa.

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  26. Sara S. PP   14 Novembre 2016 at 01:58

    La per-versione di Newton è una pre-visione di ciò che, ogni volta, riesce a creare stupore e sgomento tra tutti gli esseri umani: la vera natura dell’uomo.
    Rappresentarla caratterizza, certamente, un esperimento molto azzardato, ma che, allo stesso tempo, funziona alla perfezione: il lato oscuro è una cosa così spontanea e naturale,intrinseca in ognuno di noi, che, molto spesso, viene considerata così tanto un tabù da costringerci a vergognarcene e a nasconderla; per questo, quando viene rappresentata, è destabilizzante, sotto ogni accezione del termine.
    Giocare con questa per-versione nel mondo della moda, dove siamo soliti vedere figure classiche, perfette, è geniale, poiché mostra che ogni cosa, se si scava a fondo, è, citando un famosissimo album di una famosissima band, come la luna: ha una faccia che non viene mostrata a nessuno: il lato oscuro (a volte perverso).

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  27. Silvia   15 Novembre 2016 at 10:04

    Leggendo l’art. mi sono posta questa domanda: Newton è creativo grazie alla perversione o è perverso perché è un creativo? Cioè, la creatività non dipende da una predisposizione alla perversione?

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  28. Martina P   16 Novembre 2016 at 19:48

    La passione di Helmut Newton per il corpo femminile potrebbe nascere da ragazzo.Infatti nella sua autobiografia racconta che frequentava una piscina di Berlino, dove passava molto tempo ad osservare capezzoli turgidi, messi in evidenza dai costumi sottili e lenti nell’asciugarsi del periodo.
    Molte delle donne ritratte da Newton riescono ad essere sensuali anche senza scoprirsi del tutto; pantaloni maschili, trasparenze ma in qualche caso addirittura pellicce che coprono il corpo della modella.
    Chissà cosa penserebbe il Newton della sensualità ostentata odierna, che mostra il suo apice su Facebook, dove ammiccamenti, gambe e seni scoperti vengono esibiti senza sosta e senza poesia. Quella poesia che invece ritroviamo nelle foto di Helmut Newton, insieme alla perversione.
    Oggi un capezzolo sotto un tessuto bagnato non ti farebbe più sognare come un tempo, caro Helmut.

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  29. Gloria PP   16 Novembre 2016 at 20:07

    La fama di Newton esplose nel mondo della fotografia quando inizo’ ad introdurre nella fotografia di moda elementi di sado-masochismo e omessessualita’. Le donne sono riprese in pose provocanti.
    La sua carriera e’ stata accompagnata dal gusto per la provocazione. I suoi scatti stravolgono un mondo ancora tendenzialmente bacchettone e allo stesso tempo cavalcano lo spirito rivoluzionario tipico di quegli anni.
    Le sue modelle sono alte, forti e muscolose. Gli scenari che rappresenta riflettono le sue ossessioni represse.
    Al giorno d’oggi la fotografia di Newton non sembra piu’ cosi’ trasgressiva, in parte perche’ sono cambiati i tempi, in parte anche grazie proprio al suo contributo. Quello che una volta era considerato politicamente scorretto adesso e’ “porno-chic”. E’ stato copiato ed emulato cosi’ tante volte che i fotografi contemporanei di successo cercano di evitarlo in tutti i modi.
    Helmut Newton aveva capito che piu’ le sue opere erano ambigue, piu’ riuscivano a disorientare l’osservatore, piu’ sarebbero rimaste nella sua memoria.

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  30. Marina Di Fini   16 Novembre 2016 at 22:53

    Godimento, perversione e genialità sono le parole che associo ad Helmut Newton, uno dei più grandi fotografi del Novecento. Conosco Helmut Newton da un anno ed è stato amore a prima vista, perché mi ha subito affascinato il fatto che mostrasse con semplicità atti intimi di cui ci si potrebbe vergognare o traumatizzare. La sua fotografia è stata scioccante, ma proprio per questo motivo è stata amata ed apprezzata. Ha sovvertito il sistema, creando un modo di fotografare esplicito e provocatorio.
    Con l’obiettivo riusciva a corrompere e a padroneggiare il soggetto della fot,o in un modo che lo ha portato ad un successo internazionale. Ha sviluppato un stile unico dove la nudità e l’erotico sono stati i protagonisti indiscussi. Ritratti, autoritratti e le copertine delle più famose riviste di moda hanno reso la sua fotografia atemporale.

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  31. Lamberto Cantoni
    Lamberto Cantoni   17 Novembre 2016 at 02:25

    Prendo atto che gran parte dei commenti sottolineano con decisione soprattutto l’intenzionale preferenza per scene perverse di Newton. È certamente corretto. Nella sua auto biografia ne parla in modo esplicito, con una naturalezza sospetta. Mi chiedo: è sufficiente provocare il senso del pudore per creare immagini che oggi molti osservano con la reverenza riservata all’arte? Io credo di no. Ci deve essere dell’altro. E non mi riferisco solo alla maestria tecnica, o allo stile. Ho tentato di avvicinare lo stretto sentiero che introduce una immagine eccessiva nei territori dell’arte, immaginando che Newton si sia preso gioco di noi. Ci ha scioccato costringendoci ad un confronto frontale con figure del desiderio estremo, ma nello stesso tempo ha tolto da questi presunti margini perversi ogni grossolano eccitamento. Nello script ho chiamato la velatura della bellezza, l’orchestrazione dei segni che trattengono la significanza perversa dal trasformarsi in una escrescenza pulsionale. Con questa astuta regolazione Newton ha offerto alle marche della moda un dispositivo simbolico molto potente per intercettare l’interesse della parte di umanità insofferente nei confronti delle figure del desiderio ammorbidite da una tradizione, conferendogli la consistenza di un messaggio etico radicale: ogni desiderio è in/possibile.

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  32. Francesca PP   17 Novembre 2016 at 14:57

    “Se c’è qualcosa che odio, è sicuramente il buon gusto: per me è una parolaccia”.
    Queste sono le parole di Helmut Newton, uno dei più grandi fotografi del Novecento che con la sua perversione ha sfiorato il limite del buon gusto, mai però veramente oltrepassato in tutta la sua produzione fotografica.
    Newton ha saputo regalarci ritratti sempre carichi di erotismo, ma mai volgari.

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  33. Camilla P   20 Novembre 2016 at 11:35

    A parer mio non si tratta di per-versione ma si tratta di Per-Visione.
    Helmut Newton ha sempre fatto trasparire dai suoi scatti una mescolanza di jet-set e moda, attrazione per i soldi, potere e sesso. La donna da lui ritratta è autosufficiente e distante, oggetto del desiderio maschile ma, allo stesso tempo, irraggiungibile; solo Newton, con i suoi scatti, può possedere quelle donne e agli spettatori non resterà che il piacere di quella forma inafferrabile che è la Fotografia. L’erotismo sofisticato che è sempre presente nelle istantanee del fotografo, rappresenta un iperrealismo, come se Newton volesse parlare di un mondo più vero di quello quotidiano. E’ sempre alla ricerca della perfezione estetica, utilizzando il corpo femminile come mezzo per rappresentare la bellezza e dove, attraverso l’ironia, lo fa diventare l’arma più tagliente. Anche se continuo a chiedermi se esiste davvero il mondo evocato nelle fotografie di Helmut Newton.

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    • Lamberto Cantoni
      Lamberto Cantoni   20 Novembre 2016 at 20:49

      Per-Visione è una interessante provocazione. Però dovresti spiegarla, o almeno tentare di farci capire cosa vuoi dire.
      Con per-versione io ci ho provato. È vero che forse non ho esplicitato la père-version di J.Lacan (père in francese si pronuncia quasi come la preposizione italiana “per”), ma se leggi il testo questo supplemento di senso lo si può intuire.
      Il realtà con per-versione ho tentato di non appiattire il concetto solo sulle evidenze cliniche psicoanalitiche. Ho voluto mantenere il senso fondamentale di un “attraversamento”, di un “percorso o transito” che la preposizione “per” possiede. Naturalmente sappiamo tutti che il suo uso prevede numerosissimi altri casi: per esempio “per” entra a formare complementi e altre espressioni nominali; entra in frasi dipendenti implicite ed esplicite; e altre ancora.
      Io ho sfruttato la possibilità che il significato dominante di “transito” mi forniva per sottolineare l’attraversamento di Newton delle tre forme di perversione che ho citato: la perversione della pulsione, la perversione del desiderio, la perversione senza desiderio. Io credo sia importante marcare ogni tanto, quanto la moda, aldilà di tutte le altre cose che sapete e studiate, sicuramente più utili, se interrogata da un impresentabile maestro ma geniale visionario come Newton, possa avvicinarci a modi e significati della soggettività di sorprendente valore euristico. Vi ricordo che Newton, per dirla in modo chiaro, faceva la differenza, le sue immagini cambiavano il mercato.

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  34. Ilaria P   20 Novembre 2016 at 12:22

    Helmut Newton Ha cambiato il mondo della fotografia di moda shoccando tutti con la sua provocazione erotica. La semplicità delle sue foto in bianco e nero è messa a contrasto con la complessità dei temi da lui affrontati come per esempio l’omosessualità.
    ha introdotto degli argomenti inaccessibili per quel periodo e ciò infatti lo ha reso unico. Le sue foto impressionano tutti e dividono le idee del pubblico, sia nel bene che nel male. Il fotografo però ha raggiunto un obiettivo importante: farsi notare e rimanere impresso nella memoria delle persone.

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  35. Ivanna P   20 Novembre 2016 at 17:45

    Helmut Newton è stato il fotografo più influente, iconico e più copiato del XX secolo, lo stesso fatto dice che il suo stile era unico, innovativo e originale. Ma lui non considerava se stesso come un artista, se qualcuno volesse mettere le sue fotografie in galleria, li andava bene, ma mai avrebbe detto che la sua opera è arte.

    Stava solo facendo fotografie, scattando foto di ciò che voleva il modo che voleva. In realtà ha fatto tutto quello che voleva ed e per questo che era soddisfatto della sua vita, proprio come un bambino viziato con la fantasia di un adulto, che non ha esitato a dire e fotografare ciò che ognuno vuole vedere. Ma tutti sono troppo in imbarazzo a chiedere per essa o dirlo a voce alta, Helmut Newton non aveva nessun timore.

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  36. Eleonora PP   20 Novembre 2016 at 21:33

    Potente, libera, che non ha bisogno degli uomini: questa é la donna che Helmut Newton con un tono perverso ci vuole trasmettere!

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  37. Roberto PP   21 Novembre 2016 at 22:41

    Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della fotografia.

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  38. Beatrice Canè   31 Maggio 2023 at 10:52

    Helmut Newton è uno dei personaggi più interessanti e particolari della storia della fotografia degli anni ‘80. Aveva delle ossessioni che è riuscito a riportare nei suoi scatti e alcuni per questo, lo hanno definito un genio, altri invece pensavano fosse andato un po’ oltre.
    La storia di Newton è segnata da eventi drammatici e una vita personale complessa che hanno influenzato il suo lavoro. Dopo aver iniziato a lavorare come apprendista presso uno studio di fotografia a Berlino, durante la Seconda Guerra Mondiale è stato costretto a fuggire dalla Germania a causa delle leggi razziali naziste. Si è trasferito in Australia nel 1940 e ha adottato il nome “Helmut Newton” come simbolo di una nuova identità. È qui che ha sviluppato il suo stile distintivo e ha iniziato a lavorare per importanti riviste di moda come Vogue.
    Il suo stile è caratterizzato da immagini audaci, forti e provocatorie. Mescolava modelle vestite con desabigliate, con pose provocanti e a volte anche sadomaso. Oggi questo tipo di fotografie non destano tanto scandalo, ma all’epoca avevano creato un certo sconcerto, soprattutto tra le femministe che lo definivano un maniaco. Ha sfidato quelle che erano le concezioni della donna, più forte ed emancipata, cercando di rappresentare la sessualità e il potere femminile spingendo i limiti delle convenzioni sociali. Newton coglie l’immediatezza, andando a interagire di più con le modelle.
    Nel 1981 scatta una delle sue immagini più famose: quattro modelle che a sinistra sfilano vestite e a destra nude. In questa fotografia gli è sfuggito un piccolo dettaglio: se andiamo a vedere le modelle con più riguardo possiamo notare che la seconda da sinistra non è nella stessa posa in entrambi gli scatti. Infatti in uno porta la gamba destra avanti, nell’altro la sinistra.
    E’ proprio in questo dettaglio che si rivede la ricerca di immediatezza e casualità tipiche di Newton. Causalità che, come affermato da lei, è messa in sicurezza dalla sua maestria nel cogliere il momento giusto per fissare l’esteriorità di un corpo che riflette, in quel preciso momento, un forte desiderio.
    Ad ogni modo, il progetto di Blumarine, che prevedeva una nuova immagine della donna, elegante ma un po’ sfacciata, trovo che non sia nato da una decisione fortuita da parte dell’azienda.
    Lei ha posto delle domande interessanti: com’è stato possibile che delle riviste, alcune tra le più influenti del periodo abbiano dato carta bianca a Newton per fotografare perversioni? Perché le persone hanno continuato a comprare quelle riviste? Cosa ha convinto le aziende di moda ad affidarsi al suo immaginario erotico? La risposta mi sembra semplice, come lo spettacolo della morte, l’atrocità e il disastro, anche le immagini erotiche e pornografiche originano un certo piacere all’uomo. E’ innegabile, è sempre stato così. Non ha senso fare i puritani; alla fine a chi non piacciono queste cose? Basti pensare che è stato proprio con questo meccanismo che nell’era televisiva, la guerra e le catastrofi sono diventati un vero e proprio spettacolo, quando nella notte del 17 gennaio 1991 la CNN trasmise i bombardamenti di Baghdad. Così come con la guerra, le riviste e i brand di moda sapevano benissimo che le immagini audaci di Newton avrebbero fatto audience. Semplicemente fino a quel momento, nessuno voleva ammetterlo.
    In conclusione, lo stile provocatorio capace di catturate l’essenza della femminilità, lo rivedo molto nelle fotografie di Ellen von Unwerth: fotografa contemporanea tedesca che ha seguito le orme di Newton nell’esplorare la sessualità e la seduzione. Ha iniziato la sua carriera come modella prima di passare alla fotografia, portando con sé una prospettiva intima del mondo della moda. Le sue immagini spesso raccontano storie, fantasiose o seducenti, in cui le donne sono protagoniste di scenari vivaci. Rispetto a Newton, ha un approccio più giocoso e ironico. Le sue modelle sembrano immerse in un mondo di gioco e seduzione, in cui la sessualità è celebrata senza vergogna.

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  39. Conigli Aurora LABA   31 Maggio 2023 at 18:08

    Pura bellezza e eleganza della libertà, gli scatti di Helmut Newton sono di una potenza fuori dal comune; egli nelle sue fotografie riesce ad esprimere tutto ciò che si cela dietro alla seduzione, al desiderio, alla provocazione erotica trasgressiva e tutto viene dato e trasmesso allo spettatore tramite la precisione della compostezza delle pose e all’efficacia degli sguardi, che penetrano dentro alle emozioni, emozioni esaltate da un’incantevole meraviglia del reale, reale che spesso, soprattutto in quell’epoca, viene nascosto.
    Egli riesce a dare quel lusso perverso un puro ordine, una precisa armonia e un’innocenza surreale; riesce a focalizzarsi in luoghi immaginabili, nel buio e nella notte, ambienti arricchiti con quella poca luce, la quale riesce ad illuminare alla perfezione quei corpi e quelle sue medesime curve, fatte di precisione, eleganza, che posizionate lì, all’interno dello scatto, diventano protagoniste.
    Le modelle esprimono una totale eleganza nei gesti, nella posizione, riescono a esprimersi allo spettatore che viene catturato e incantato da una tale meraviglia.
    La critica suscitata in quel periodo sulle posizioni considerate come volgari, soprattutto in quell’ambito fotografico della moda, si è fatta di certo sentire; trovo invece che gli scatti di Newton non siano volgari, ma anzi, quella sua precisione etica e estetica mi tramanda una perfezione innocua, fatta di splendore.
    Spesso ci si focalizza sugli scatti dei fotografi in modo immediato senza pensarci, come se il nostro occhio puntasse ciò che non vuole vedere, ciò che viene considerato come surreale, fuori dal comune e fuori dalle regole. Mi chiedo di fatti come possa lo spettatore amare l’ordinario ma impazzire per ciò che non lo è.
    Viviamo in un mondo dove l’occhio vuole di certo la sua parte, e quando si appropriano di scatti come quelli di Newton non vogliono smettere di guardare e sfogliare, poiché ciò che va contro le regole, ciò che non siamo abituati a vedere, ciò che potrebbe farci rimanere a bocca aperta ci affascina, ed egli non solo con le sue composizioni ma anche con il suo utilizzo del bianco e nero ci riesce a portare in un nuovo mondo; mondo fatto di bellezza che non siamo abituati a vedere, ma il nostro corpo ha caratteristiche che spesso ignoriamo ma sono davvero incantevoli.
    Newton ci porta perciò ad esaminare ciò che abbiamo intorno con una percezione diversa, piena di fascino, il nostro sguardo viene catturato da altri due sguardi, ovviamente quello delle modelle e poi da quello del fotografo, di certo il più significativo, fatto di un profondo senso dell’ordine, che trovo puro, e che ci crea un vortice di emozioni che qualsiasi altra cosa non riuscirebbe mai a fermare.

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  40. Federico Francia   1 Giugno 2023 at 09:44

    Helmut Newton è stato uno dei fotografi più influenti e controversi del XX secolo. E’ nato nel 1920 in Germania, in una famiglia borghese di religione ebraica. Ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della fotografia di moda mondiale. La sua visione artistica audace e provocatoria ha sfidato le convenzioni sociali e ha ridefinito i canoni estetici della fotografia.
    Leggendo la sua biografia, si può apprendere che Helmut Neustadter ha iniziato a lavorare come fotografo professionista negli anni ’40, ma è stato costretto a fuggire dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale. Dopo un breve periodo in Australia, dove ha cambiato il cognome in Newton. Si è poi trasferito a Parigi nel 1961, dove ha trascorso gran parte della sua carriera.
    Nella sua lunga esperienza artistica, Helmut Newton ha lavorato con importanti riviste di moda, come Vogue e Harper’s Bazaar, e ha realizzato numerose campagne pubblicitarie per marchi di lusso. La sua estetica provocatoria e audace ha ridefinito il concetto di bellezza e ha sfidato gli stereotipi di genere.
    Le foto di Helmut Newton sono caratterizzate da un’estetica unica e riconoscibile. Le sue immagini sono audaci e spesso disturbanti. Spesso presentano figure femminili potenti e dominanti, spesso in abiti di lusso e pose provocatorie. I suoi scatti sono caratterizzati da una combinazione di erotismo, eleganza e umorismo, creando un mix esplosivo che cattura immediatamente l’attenzione dello spettatore.
    Newton, come tanti altri fotografi del ‘900, che abbiamo visto, da Sebastiao Salgado fino a Irving Penn, è noto per l’uso del bianco e nero, che per sua natura conferisce alle immagini una carica emotiva maggiore. Utilizza luci e ombre per creare contrasti accattivanti e accentuare le forme del corpo umano. La sua capacità di controllare la luce e la composizione è evidente in ogni fotografia, conferendo un’immediatezza e una forza uniche all’immagine.
    Le immagini di Helmut Newton spesso sottintendono una narrativa complessa. C’è una tensione sottile nelle sue fotografie, un senso di mistero e sospensione del tempo. Le sue modelle sembrano sempre pronte a rompere le convenzioni sociali e ad assumere il controllo della situazione. Ciò che rende il suo lavoro così potente è la capacità di sfidare gli spettatori, di costringerli a confrontarsi con le loro idee e i loro stereotipi. Newton come anche Oliviero Toscani, sono fotografi alquanto discussi per il loro nuovo modo di realizzare le immagini. Mi spiego meglio. Nelle epoche in cui operano, i loro scatti immortalano scene alquanto “surreali”, per non dire quasi contrarie al buon costume (partendo dalle pose provocanti o dagli abbigliamenti/non abbigliamenti di Newton per esempio) che sono un assoluto stravolgimento dei canoni visivi del tempo. Negli anni ’70 diversi gruppi femministi criticarono aspramente il suo operato, ritenendolo “un perverso sfruttatore di innocenti ragazze, al servizio dei torbidi interessi della moda”.
    Oggi questo stile provocatorio, pieno di eccessi creerebbe discussione? No, o per meglio dire non quanto un tempo. Ormai molte band e cantanti di fama “scimmiottano” tali atteggiamenti, abbigliamenti e pose. Basta tranquillamente accendendo la televisione e visionare immagini di concerti e videoclip per rendersene conto.
    Tornando all’articolo e alla domanda finale sul perché le più note riviste di moda abbiano ciecamente creduto in Newton anche io metterei al centro una motivazione di tipo economico, legata al rapporto tra mancanza e godimento dei beni prodotti. L’essere trasgressivi faceva parlare di sé (o del brand oggetto della campagna). Questa era la “miccia” che accendeva il desiderio del consumatore. Il bene innescava un godimento, una glorificazione, che in maniera ciclica accendeva un nuovo desiderio…

    P.S.
    Durante la mia ricerca, nella libreria di famiglia, ho trovato un articolo del quotidiano
    La Repubblica sulla mostra di Helmut Newton a Palazzo Fortuny a Venezia nel 1984.
    Ho scoperto che è stato conservato da mio padre, appassionato d’arte e fotografia, che poi vide la mostra ancora neanche ventenne.
    Intervistandolo in merito, si ricordava perfettamente l’allestimento delle sale, le grandi dimensioni delle foto e l’impressionante qualità grafica delle stesse, prive di “grana”, cosa non semplice per l’epoca.

    Federico Francia – Graphic Design 1 LABA

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  41. Alessandro Diego LABA   1 Giugno 2023 at 11:42

    Helmut Newton è stato un celebre fotografo tedesco-australiano, nato il 31 ottobre 1920 a Berlino, in Germania, e morto il 23 gennaio 2004 a Los Angeles, negli Stati Uniti. È considerato uno dei più influenti fotografi di moda e ritrattisti del XX secolo.

    Lo suo stile è distintivo e facilmente riconoscibile. È stato un maestro nel creare immagini audaci, provocatorie e spesso controverse, caratterizzate da diversi elementi chiave che hanno contribuito alla sua estetica unica.

    Newton ha sfidato i tabù tradizionali della sessualità e ha esplorato l’erotismo in molte delle sue fotografie. Le sue immagini mettono in risalto la sensualità e la potenza delle donne, presentando corpi nudi o parzialmente vestiti in modi audaci e suggestivi. Questo approccio provocatorio ha scatenato dibattiti sulla rappresentazione del corpo femminile nella fotografia, ma ha anche contribuito a ridefinire gli standard di bellezza e a infrangere gli stereotipi di genere.

    Inoltre Helmut ha ritratto le donne come figure di potere e autorità. Le sue modelle appaiono spesso sicure di sé, audaci e in controllo della situazione, sfidando gli stereotipi tradizionali di debolezza o sottomissione delle donne nell’immaginario collettivo. Le sue immagini hanno ridefinito il concetto di femminilità e hanno ispirato molte donne a essere autonome e assertive.

    Newton ha integrato gli ambienti urbani nelle sue fotografie, utilizzando strade, edifici e paesaggi urbani come sfondo. Ha creato un connubio tra la moda e l’architettura, sfruttando i dettagli architettonici, come scale, ponti o facciate di edifici, per creare composizioni forti e grafiche.

    L’uso della luce e dell’ombra era una caratteristica distintiva del suo lavoro. Padroneggiava l’uso di luci dure e contrastanti, creando giochi di luci e ombre che accentuavano i contorni dei corpi e dei dettagli dell’abbigliamento. Questo conferiva alle sue immagini un senso di profondità e tridimensionalità.

    Era noto anche per la sua precisione e perfezione formale. Ogni elemento nelle sue fotografie era attentamente posizionato e controllato, creando immagini esteticamente piacevoli e bilanciate. La sua abilità nell’armonizzare modelli, abbigliamento, accessori e ambienti ha contribuito alla creazione di immagini di grande impatto visivo.

    Helmut Newton ha influenzato molti fotografi successivi e il suo lavoro è ancora ammirato e studiato oggi. Nonostante sia stato oggetto di controversie a causa del suo approccio provocatorio, la sua eredità come uno dei grandi maestri della fotografia di moda rimane indiscussa.

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  42. Leonardo Colonna LABA   1 Giugno 2023 at 13:02

    Newton è noto per il suo approccio provocatorio e audace alla fotografia di moda, che spesso includeva elementi erotici e sessuali nelle sue immagini. Le sue fotografie sfidavano le convenzioni e ridefinivano i canoni di bellezza e di rappresentazione del corpo femminile. Alcune persone possono considerare questo come una “perversione” nel senso di un interesse o una deviazione sessuale, ma è importante notare che le rappresentazioni nella sua fotografia sono state spesso considerate come una rappresentazione artistica di potere, sensualità e confidenza
    Le sue immagini spesso rivelavano un lato oscuro e controverso della moda, sfidando gli spettatori a confrontarsi con le loro idee preconcette e a riflettere sulle dinamiche di potere e di sessualità nella società.
    Newton era anche noto per l’attenzione ai dettagli, sia nella scelta dei vestiti e degli accessori, sia nella cura degli elementi di sfondo. Ogni elemento nell’immagine, dalla posizione del soggetto alla disposizione degli oggetti circostanti, veniva attentamente pianificato per creare un’immagine armoniosa e visivamente attraente.
    Le sue fotografie possono essere definite “belle e sporche” perché combinano elementi di sensualità, audacia e trasgressione con una raffinata attenzione all’estetica e alla composizione. Ho trovato un equilibrio tra la sua visione provocatoria e l’eleganza delle sue immagini, creando un nuovo modo di rappresentare la moda. È vero che l’estetica delle fotografie di HN può essere considerata perversa da alcuni punti di vista, poiché espone apertamente la sessualità e il potere in modi che possono essere considerati controversi. Tuttavia, è importante notare che l’apprezzamento per queste immagini può variare da individuo a individuo, e che la percezione della perversità dipende da prospettive e valori personali, poiché ognuno ha i propri limiti, sensibilità e visione del mondo.
    Ciò che è importante è il rispetto per la diversità e la consapevolezza che l’accettazione delle preferenze sessuali individuali può essere molto soggettiva.

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  43. Giulia Gallo LABA   1 Giugno 2023 at 19:46

    La perversione nella rappresentazione quasi pornografica dell’oggetto del desiderio incarnato dalla donna, la maestria nel catturare l’istante perfetto, la casualità e l’immediatezza sono aspetti che rendono gli scatti di Helmut Newton immediatamente riconoscibili, e la sua figura una delle più influenti nella seconda metà del XX secolo nel mondo della fotografia e non solo. Ritengo che quella di Newton possa essere definita una rivoluzione, a partire dagli anni Sessanta/Settanta del Novecento scatti carichi di erotismo, di cui il fotografo è maestro, e che hanno l’obiettivo di esaltare la sensualità e la bellezza della donna, si diffondono sempre di più nelle riviste di moda. Ciò che più cattura la mia attenzione, aldilà dell’ambiguità che tormenta l’osservatore il cui pudore va a scontrarsi con l’appagamento del desiderio prodotto dagli scatti, è tutto ciò che si cela dietro la fotografia, ovvero il suo processo di realizzazione. Di particolare interesse è anche il contesto storico-sociale in cui gli scatti si inseriscono, caratterizzato da un incessante consumo alimentato dal capitalismo e di cui l’articolo fornisce un’ottima lettura.
    Dalle fotografie di Newton, anche quelle che possono essere definite come più estreme, non traspare alcun tipo di imbarazzo negli sguardi, nei volti delle donne, che al contrario sembrano essere completamente a loro agio in ambienti e assumendo pose che in molti creerebbero un forte disagio. La creazione di questo clima ideale si deve alla relazione che il fotografo è in grado di instaurare con le modelle, e alla capacità di queste di comprendere la dimensione artistica e creativa delle fotografie. Gli scatti di Newton in questo senso vanno infatti aldilà della fotografia e diventano arte, un’arte libera e volta a sperimentare, capace di catturare l’istante perfetto in cui tutti gli elementi entrano in armonia tra loro creando così un forte ingaggio percettivo.
    Un altro aspetto che mi ha incuriosito è la realtà in cui l’erotismo e la perversione degli scatti del fotografo si inseriscono. Negli anni Settanta la logica capitalistica sempre più diffusa porta inesorabilmente alla nascita di nuove esigenze. I consumi, sempre maggiori e sempre più ravvicinati in termini di tempo, producono quella che definirei come sostanziale impazienza nel pubblico, la distanza tra il desiderio e l’oggetto del desiderio viene ridotta ai minimi termini da copertine come quelle di Newton che quindi incontrano progressivamente il consenso popolare. È anche il piacere che si prova nel fare qualcosa ribelle, anche se dal punto di vista morale e nel proprio piccolo, un altro elemento che contribuisce a rendere celebri gli scatti del fotografo.
    In conclusione, ritengo che il contributo apportato da Newton, nella tecnica fotografia così come nella nuova interpretazione del soggetto-oggetto del desiderio, costituisca la chiave del suo successo. Altrettanto importante è il contesto storico e sociale in cui il fotografo si è trovato ad operare e che si è dimostrato terreno fertile per la diffusione di questo suo nuovo linguaggio fotografico.

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  44. Riccardo Bianchi   6 Giugno 2023 at 12:24

    Dopo la lettura dell’articolo, emergono diversi pensieri a riguardo. Innanzitutto, si nota come Newton sia stato un fotografo influente nel campo della moda, capace di spingere i confini dell’immaginario oltre il glamour e il sexy tradizionali. Le sue immagini scioccanti hanno aperto nuovi territori nella comunicazione di prodotti e marche, trasmettendo un’energia visiva e una provocazione erotica che hanno suscitato interesse e dibattito.
    Il testo evidenzia la mostra a Venezia come un momento significativo, in cui è stata riproposta la raccolta delle immagini utilizzate da Newton per i suoi primi tre libri. Questo permette di analizzare meglio il periodo storico in cui la ricerca di una bellezza estrema ha iniziato a dominare l’immaginario della moda, esasperando le valenze erotiche. Si fa riferimento anche al ruolo delle icone del cinema e dello spettacolo, trasformate da Newton in angeli perversi, in grado di sfidare l’aura iconica e svelare l’eccesso erotico.
    Mi colpisce la descrizione dello stile di Newton come una forma di allucinazione. Le sue fotografie, prive di una narrazione lineare, richiedono al fruitore di colmare i vuoti interpretativi e generano una sorta di supplemento di attenzione. Questo può portare a una reazione di rigetto o censura verso l’immagine o, al contrario, a una identificazione voyeristica. Newton sembra creare un’esperienza reale del desiderio attraverso le sue immagini, evocando una sensazione di fascinazione mista a inquietudine.
    L’articolo menziona anche la transizione nel mondo della moda, in cui l’uso dell’immagine estremamente erotica ha perso parte del suo appeal. Le marche hanno spinto l’immagine del corpo femminile oltre i limiti, ma l’eccesso stesso ha iniziato a erodere l’efficacia commerciale. È interessante notare come Newton abbia rappresentato un punto di svolta per Blumarine e come il suo stile sia stato continuato da altri fotografi successivi, pur subendo una progressiva banalizzazione.
    Infine, mi colpisce il fatto che Newton sia rimasto prigioniero del suo stesso stile. Nonostante la sua eccezionale abilità e maestria, non è mai riuscito a liberarsi completamente da un’estetica provocante ed erotica. Questo solleva interrogativi sulla capacità dei fotografi di evolversi e superare il proprio marchio distintivo, così come sulle dinamiche di mercato che spingono verso la conservazione di un’immagine consolidata.
    In sintesi, il testo mi ha portato a riflettere sull’importanza di fotografi come Helmut Newton nel plasmare l’immaginario della moda e sulla complessità delle dinamiche che ruotano attorno all’uso dell’immagine estrema e provocante. Mi ha spinto anche a considerare il confine tra fascinazione ed inquietudine che le sue fotografie generano e l’effetto che possono avere sul fruitore.

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  45. Vernocchi Giulia Laba   7 Giugno 2023 at 12:37

    Helmut Newton è uno dei fotografi di moda più iconici e controversi del XX secolo. La sua visione audace e provocatoria ha ridefinito i confini della fotografia di moda e ha trasformato l’immagine del corpo femminile nella cultura visiva contemporanea.

    La per-versione della moda rappresentata da Newton si esprime attraverso una lente estremamente erotica, osando esplorare i confini del desiderio, del potere e della sessualità. Le sue fotografie sono audaci, provocatorie e spesso contengono un elemento di voyeurismo. Newton ha infranto gli stereotipi tradizionali di bellezza e femminilità, presentando donne forti, sensuali e assertive, che esercitano il loro potere di seduzione senza essere soggette all’occhio maschile.

    Le immagini di Newton sono spesso ambientate in contesti lussuosi, con donne indossanti abiti di alta moda. Tuttavia, il suo approccio non si limita a mostrare semplicemente i capi di abbigliamento, ma piuttosto a utilizzare la moda come un mezzo per esprimere l’identità e il potere delle donne. Le sue fotografie sottolineano il rapporto tra il corpo e gli indumenti, creando un’atmosfera carica di tensione sessuale e di ambiguità.

    La per-versione della moda di Newton ha suscitato critiche e dibattiti, spingendo gli osservatori a interrogarsi sul confine tra arte e pornografia. Le sue immagini possono essere considerate disturbanti o liberatorie, a seconda del punto di vista personale. Tuttavia, non si può negare che Newton abbia avuto un impatto significativo sulla fotografia di moda, aprendo la strada a una rappresentazione più franca e audace della sessualità e del potere femminile.

    Il lavoro di Newton è profondamente radicato nel suo background personale e nelle sue esperienze di vita. Essendo fuggito dalla Germania nazista e avendo trascorso parte della sua carriera in Australia, la sua prospettiva era influenzata da una combinazione di rigore europeo e una mentalità più aperta e liberata dell’emisfero australe. Questa mescolanza di culture e di influenze ha dato origine a un’estetica unica e ad uno sguardo insolito sulla moda e sulla sessualità.

    In conclusione, Helmut Newton è un fotografo che ha sconvolto le convenzioni della fotografia di moda, introducendo una per-versione audace e provocatoria. La sua visione erotica e potente ha ridefinito l’immagine del corpo femminile nella moda, aprendo la strada a nuove espressioni di potere e di desiderio. La sua eredità continua a ispirare e a sfidare il mondo della moda e della fotografia ancora oggi.

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  46. Chiara Benamati   7 Giugno 2023 at 13:18

    Helmut Newton è stato uno dei fotografi più controversi del XX secolo e della storia della fotografia di moda , lasciando una traccia non indifferente agli occhi del mondo.
    Il fotografo aveva una visione artistica e ossessiva nei suoi scatti , sfidando la società , tra chi lo apprezza e chi invece lo odiava perché andato troppo oltre e cambiando i canoni della fotografia.
    La biografia di Newton contiene diversi eventi che lo cambiarono , partì con la sua carriera a lavorare in uno studio a Berlino durante la seconda guerra mondiale, fu costretto a scappare e trascorse un periodo in Australia,dove decise di cambiare il suo cognome in Newton, ultima tappa dove poi si trasferì definitivamente fu Parigi , dove appunto trascorse molto tempo della sua vita , avvicinandosi alle grandi riviste di moda come Vogue e Harper’s Bazar
    Il suo stile ha cambiato gli stereotipi di genere nella società , facendo scatti provocatori ma allo stesso tempo forti .
    Queste foto raffigurano figure di genere femminile molto spesso dominante , messa in posa altrettanto provocatoria indossando abiti di marca e lusso , alternate a modelle alcune volte poco vestite, le emozioni che mi creano queste fotografie sono eleganza nella composizione, e umorismo catturando immediatamente l’attenzione chi guarda.
    Se penso che queste fotografie sono state realizzate negli anni 80’ mi sorprende poiché si conoscendo bene la società di quel tempo queste foto hanno creato molto scandalo dal punto di vista del movimento femminista definendo Newton un maniaco , mentre nei giorni d’oggi foto di questo tipo non creano così tanto disagio.
    Newton come altri fotografi di moda abbiamo visto quindi parlo di Avedon, Mapplethorpe , Lee Miller e altri, l’uso del bianco e nero contrastato crea questo velo di mistero, di nascosto , e per accentuare forme del corpo umano rendendo l’immagine forte emotivamente e unica nella composizione, quello che accomuna tutti questi fotografi è l’aspetto creativo.
    Di fatto le immagini di Newton hanno infondo una narrazione al dir quanto emotiva; il suo scopo era di quello di far vedere quanto la donna sia indipendente , forte , ecco perchè le modelle erano vestite in quel modo , ovviamente e posso dire che melo aspettavo il movimento femminista ha definito il fotografo “un perverso sfruttatore di innocenti ragazze, al servizio dei torbidi interessi della moda”.
    Concludo questo commento dicendo che lo stile provocatorio di Newton riesce a catturare la femminilità , con le donne dominanti e forti.

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  47. Simona Del Giudice LABA   7 Giugno 2023 at 16:46

    L’articolo ci presenta Helmut Newton, uno dei fotografi più influenti nel campo della moda e della fotografia glamour. Newton ha avuto un impatto significativo nel modo in cui la moda è stata rappresentata e percepita. La sua estetica audace e provocatoria ha infranto gli schemi tradizionali, sfidando le convenzioni e trasmettendo un senso di sensualità e potere.
    Le fotografie di Newton sono spesso caratterizzate da una forte presenza femminile e da una rappresentazione audace della sessualità. Egli ha saputo sfidare gli stereotipi di genere, presentando donne potenti, sicure di sé e consapevoli del loro corpo. Tuttavia, questa rappresentazione può essere oggetto di dibattito e critica. Alcuni sostengono che le sue immagini potrebbero perpetuare una visione limitante della donna come oggetto sessuale, alimentando lo sguardo maschile e contribuendo a una società ancora intrisa di sessismo.
    D’altro canto, la fotografia di Newton può essere vista come una forma di emancipazione e di affermazione del potere femminile. Le sue immagini sfidano le norme sociali e mettono in discussione le convenzioni di bellezza. Esse trasmettono un senso di indipendenza e di controllo delle donne sulle proprie immagini e sulle proprie identità.
    La visione di Newton sulla moda va oltre il semplice abbigliamento. Egli ha contribuito a creare narrazioni visive complesse, in cui la moda diventa un veicolo per esprimere idee, desideri e aspettative. Le sue immagini raccontano storie, creando un dialogo tra il mondo della moda e il mondo dell’immaginazione.
    È importante anche considerare il contesto culturale in cui le fotografie di Newton sono state realizzate. La sua carriera si è sviluppata in un’epoca di cambiamenti sociali e culturali, in cui il femminismo e la sessualità erano oggetto di intense discussioni. Le sue immagini hanno riflettuto e influenzato questi dibattiti, suscitando reazioni contrastanti e stimolando riflessioni sul ruolo della moda nella società.
    In conclusione, Helmut Newton è stato un fotografo che ha ridefinito il modo in cui la moda è stata rappresentata e interpretata. Le sue immagini audaci e provocatorie hanno alimentato discussioni e riflessioni sulle questioni di genere, sessualità e potere. Mentre alcuni potrebbero contestare alcune rappresentazioni e interpretazioni delle sue fotografie, non si può negare il loro impatto nel campo della moda e della fotografia.

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  48. Serena Gaspari LABA   9 Giugno 2023 at 21:10

    Helmut Newton è stato un noto fotografo e ritrattista ed è ancora oggi uno dei fotografi più importanti del XX secolo, dato il suo contributo nel campo della fotografia di moda e la bellezza trasgressiva dei suoi scatti, realizzati grazie al suo grande talento. Sicuramente è riconoscibile per il suo audace approccio alla fotografia, caratterizzato da modelle e non solo rappresentate in contesti sensuali, erotici e provocatori. La prima cosa che di solito si pensa vedendo immagini del genere è che sono controverse, sporche e trasgressive, ma è comunque possibile percepire un senso di raffinatezza, potere e bellezza armoniosa, accentuata dall’utilizzo che Newton fa della fotografia in bianco e nero, tecnica vista spesso nel lavoro di tanti altri artisti, come Salgado, a cui si possono senza dubbio attribuire aggettivi come questi. C’è un invito nel lavoro del fotografo a riconsiderare le tematiche legate alla sessualità ed altri elementi considerati controversi o inappropriati nella società e ciò si può percepire nelle sue immagini. Esse sono caratterizzate dalla scelta attenta, persino insolita del soggetto (per esempio i manichini usati in alcuni scatti anche per sostituire le modelle), dei vestiti che indossa o non indossa, dalla cura di ogni minimo dettaglio della scena e dello sfondo.

    Questi scatti così suggestivi sono stati significativi per esaltare la figura femminile nelle sue qualità erotiche e non, portando Newton a essere riconosciuto come artefice di una sorta di rivoluzione volta proprio a questo obiettivo. Ha sfidato il pudore di qualsiasi osservatore mentre rappresentava delle modelle potenti, sicure di sé e attraenti in scenari erotici provocatori, elementi che contro ogni aspettativa hanno garantito al fotografo e alla sua collaborazione con vari marchi e riviste di moda un grande successo. Ciò è stato possibile anche grazie alla sua fama progressivamente in crescita e alla sfrenata crescita dei consumi, stimolata dal contesto capitalistico e ragione principale per cui il pubblico desidera appagare sempre prima le proprie esigenze, anche in modo impulsivo.

    Le tematiche presenti nelle fotografie di Newton hanno messo in discussione le convenzioni e ridefinito gli standard nel campo della fotografia, gli hanno permesso di diventare una figura controversa, ma anche grazie a questo di diventare alla fine un artista (dato che le sue fotografie vengono elevate così tanto dalla loro eleganza ed insolita bellezza da poter essere tranquillamente considerare opere d’arte) da prendere come esempio. La sua presenza infatti ha lasciato un tratto indelebile nel mondo della fotografia di moda e ha stimolato con grande maestria le capacità percettive dei suoi osservatori, prestando molta attenzione ad ogni minimo particolare delle sue opere, dato che ognuno ha un ruolo importante nel gioco percettivo a cui Newton invita i suoi osservatori a prendere parte.

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  49. Tommaso De Guglielmo   10 Giugno 2023 at 14:35

    Helmut Newton è noto per il suo stile distintivo e provocatorio, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della fotografia. La sua influenza storica si estende ben oltre il mondo dell’arte, toccando temi di genere, sessualità e potere.
    Il suo stile fotografico è caratterizzato da una combinazione unica di erotismo, moda e narrativa visiva. Le sue immagini spesso presentano donne potenti e sensuali, che incarnano un’aura di mistero e dominio. Newton rifiutava i canoni tradizionali della bellezza e sfidava gli stereotipi di genere, rompendo le convenzioni sociali dell’epoca. La sua visione audace e audace ha reso le sue fotografie iconiche e immediatamente riconoscibili.
    Newton ha esplorato il concetto di potere nella sua opera, esaminando la dinamica di potere tra fotografo e soggetto, e tra uomini e donne. Spesso le sue immagini mettono in luce la relazione complessa tra desiderio, vulnerabilità e controllo. Ciò ha portato a critiche che accusavano Newton di oggettificazione delle donne, ma molti sostenitori argomentano che il suo lavoro sfidava le convenzioni patriarcali e offriva una prospettiva di emancipazione sessuale e di autodeterminazione femminile.
    L’influenza storica dell’artista si fa sentire ancora oggi. Ha contribuito a ridefinire gli standard estetici nella moda e nella fotografia, influenzando molti artisti e fotografi successivi. La sua eredità è evidente nella fotografia di moda contemporanea, che spesso abbraccia il suo approccio audace, provocatorio e concettuale. Newton ha aperto la strada a una rappresentazione più audace e sfacciata del corpo umano, sfidando le norme di bellezza convenzionali e incoraggiando la libertà sessuale e l’espressione personale.
    Nonostante Newton ha avuto un impatto significativo nel campo della fotografia, è importante anche riflettere sulle critiche che il suo lavoro ha sollevato. Le preoccupazioni riguardanti la rappresentazione delle donne e il potenziale per la perpetuazione di stereotipi dannosi non possono essere ignorate. Mentre alcune persone vedono il lavoro di Newton come emancipazione sessuale, altre lo vedono come una rappresentazione problematica del potere e dell’identità femminile.
    In definitiva, Helmut Newton è un fotografo che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della fotografia. Il suo stile distintivo, le sue immagini audaci e la sua esplorazione della sessualità e del potere hanno influenzato e continuano a influenzare l’arte e la cultura contemporanee. Tuttavia, la sua eredità è complessa e suscita discussioni importanti sulle dinamiche di genere e sulla rappresentazione delle donne nell’arte. È attraverso la riflessione critica e il dialogo aperto che possiamo apprezzare appieno il suo lavoro e le sue implicazioni storiche.

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  50. Esme Erbacci LABA   11 Giugno 2023 at 16:16

    Le opere di Helmut Newton vanno oltre la mera rappresentazione erotica e passionale. Dietro l’apparente estetica provocatoria e audace, si nasconde un profondo significato che invita a una riflessione più ampia sulla società, il potere e la sessualità. Newton è stato un maestro nell’uso della fotografia per esplorare dinamiche di potere e relazioni di genere. Le sue immagini spesso presentano figure femminili dominate, ma paradossalmente emanano un senso di forza e indipendenza. Attraverso il suo occhio unico, è riuscito a catturare l’essenza delle donne come soggetti potenti e assertivi. Le fotografie di Newton ci invitano a mettere in discussione gli stereotipi tradizionali di bellezza e femminilità. La sua rappresentazione audace e conturbante del corpo femminile sfida le convenzioni sociali e invita a una riflessione sulla sessualità e sull’empowerment femminile. Ma c’è di più. Le sue opere spesso contengono una componente narrativa sottesa, un sottotesto che suggerisce storie intriganti e misteriose. Le ambientazioni e gli accessori scelti con cura aggiungono ulteriori strati di significato alle sue fotografie, creando un contesto visivo che stimola l’immaginazione e invita lo spettatore a interpretare la scena. Inoltre, Newton ha affrontato temi tabù come il feticismo e le dinamiche sessuali complesse. Le sue fotografie offrono una finestra su mondi intimi e oscuri, spingendo lo spettatore a confrontarsi con le proprie emozioni e desideri repressi. Pertanto, ridurre l’arte di Helmut Newton alla mera erotica o al voyeurismo sarebbe un’interpretazione limitata e superficiale. Le sue opere sono un’esplorazione profonda delle dinamiche di potere, della sessualità e della complessità umana. Newton ci invita a guardare oltre la superficie e ad apprezzare la profondità concettuale e la maestria tecnica delle sue creazioni.

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  51. Giulia Marrapodi LABA   12 Giugno 2023 at 15:28

    Newton era noto per esplorare temi erotici, feticistici e di potere nelle sue immagini di moda. Le sue fotografie spesso presentavano donne in pose seducenti o con un’aura di dominazione, sfidando i tradizionali ruoli di genere e le convenzioni estetiche. Tuttavia, queste rappresentazioni non devono essere automaticamente etichettate come “perversioni”.
    È importante riconoscere che l’opera di Newton era parte di un movimento artistico e culturale più ampio che cercava di sfidare le norme e le aspettative convenzionali. Le sue immagini spesso esploravano l’idea del desiderio, del potere e della sessualità in modo provocatorio, ma erano anche una forma di espressione artistica che cercava di stimolare la riflessione e la discussione.
    Alle domande come è stato possibile che alcune delle riviste più influenti del periodo abbiano praticamente dato carta bianca a Newton per fotografare perversioni? Perché lettrici di tutto il mondo hanno continuato a comprare quelle riviste? Cosa ha convinto le Marche della moda ad affidarsi ad un immaginario erotico così rischioso?
    Rispondo dicendo che le riviste influenti e le marche della moda potrebbero aver dato carta bianca a Newton per diversi motivi. In primo luogo, il suo lavoro poteva generare una grande attenzione mediatica, stimolando discussioni e dibattiti. Ciò avrebbe potuto attrarre un pubblico più vasto e contribuire alla notorietà delle riviste stesse o delle marche che hanno commissionato il suo lavoro. In secondo luogo, le immagini di Newton potrebbero essere state considerate innovative e avanguardistiche, rompendo gli schemi e creando uno shock visivo che poteva essere percepito come una forma di sperimentazione artistica.
    È importante sottolineare che l’attrattiva per le immagini di Newton potrebbe derivare anche dalla loro capacità di suscitare emozioni, di provocare reazioni e di stimolare l’immaginazione. Le persone possono essere affascinate dall’estetica audace e dal contrasto tra il lusso della moda e l’elemento erotico o provocatorio presente nelle sue fotografie. Ciò potrebbe spiegare perché le riviste continuano ad avere un pubblico che acquista le loro edizioni, nonostante le immagini siano controverse.
    Inoltre, la moda stessa è spesso associata all’audacia e all’esplorazione di territori considerati tabù. L’immaginario erotico può essere un modo per rompere le regole e sfidare i limiti convenzionali. Alcune marche potrebbero aver visto l’utilizzo di un immaginario erotico rischioso come una strategia per creare un’immagine dirompente o per distinguersi dalla concorrenza.
    Riflettendo sui reportage di Newton che coinvolgono manichini, sia insieme che al posto delle modelle, considero che l’uso dei manichini può essere interpretato come una scelta artistica volta a creare un’impressione di perfezione e controllo totale sull’immagine. I manichini, a differenza delle modelle umane, possono essere posizionati e manipolati in modo preciso per ottenere l’effetto desiderato. Ciò può consentire a Newton di esprimere la sua visione artistica senza le limitazioni e le variabili che possono essere presenti quando si lavora con esseri umani.
    Allo stesso tempo, l’uso dei manichini potrebbe essere anche una critica o una riflessione sul concetto di bellezza e perfezione nel mondo della moda e della fotografia. Newton potrebbe aver voluto mettere in discussione l’idea che solo le persone reali, con le loro imperfezioni e peculiarità, possano incarnare la bellezza autentica.

    Rispondi
    • Lamberto Cantoni
      Lamberto Cantoni   14 Giugno 2023 at 09:03

      Ottimo intervento. Ho apprezzato il fatto che hai preso dei rischi e ti sei posta domande azzeccate che ti hanno portato ad esplorare Newton più in profondità rispetto la presa in carico descrittiva del personaggio.

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  52. Emma Bonvicini   13 Giugno 2023 at 11:52

    Helmut Newton è stato un grande fotografo, ha contribuito a trasformare l’immaginario della moda, portandolo oltre i confini tradizionali del glamour e del sexy, è noto per la sua rappresentazione provocatoria ed erotica della bellezza femminile, questo suo tratto viene confermato nelle campagne fotografiche realizzate per il marchio di abbigliamento “Blumarine”, nelle quali rappresenta l’estrema bellezza attraverso la provocazione erotica, senza però compromettere il successo del marchio che lo aveva scelto per questo progetto.
    Le sue immagini si distinguono per la ricerca di un effetto scioccante e provocatorio, il fotografo riesce a catturare il momento giusto per esprimere l’esteriorità di un corpo che riflette un desiderio intenso;
    Ha saputo creare scenari in cui la figura della donna assume un ruolo dominante, con le modelle enfatizza questo tratto, mostrando nelle sue immagini donne potenti, ricche e ciniche, nel ruolo di dominatrici.
    La sua estetica e il suo carattere provocatorio hanno suscitato reazioni contrastanti, considerando anche il periodo storico di grandi cambiamenti in cui il fotografo ha lavorato, ma nello stesso tempo hanno ispirato molti altri fotografi, ha avuto un grande impatto culturale ridefinendo l’immaginario della moda con l’introduzione di tematiche erotiche e trasgressive, contribuendo alla trasformazione della percezione di questo ambito e della sensualità, diventando così uno dei fotografi più importanti e influenti del suo tempo.

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  53. Giorgia Poletti   14 Giugno 2023 at 11:22

    Il lavoro di Helmut Newton pilastro fondamentale nella storia della fotografia. Le sue immagini sono audaci, provocatorie e intrise di una sensualità decisa. Newton ha saputo catturare l’essenza dell’individualità umana, mettendo in discussione le norme sociali e sfidando gli stereotipi di genere. Le sue fotografie sono caratterizzate da una composizione impeccabile, un uso magistrale della luce e delle ombre, e una cura straordinaria per i dettagli. Ogni scatto racconta una storia complessa, invitando lo spettatore a immaginare ciò che accade prima o dopo quel momento catturato. Lo scopo è un richiamo alla libertà individuale, alla sessualità esplorativa e all’audacia nel rompere le norme. I suoi scatti hanno contribuito a spingere i confini della fotografia, stimolando una riflessione critica sulla società, sulla rappresentazione del corpo e sul ruolo delle donne. Il suo lascito artistico rimane un’ispirazione per generazioni di fotografi, offrendo una prospettiva unica e indimenticabile sulla bellezza e la complessità umana.
    Newton ha saputo trasformare il corpo umano in un oggetto di studio e di esplorazione, sfidando le convenzioni sociali e mettendo in discussione i ruoli di genere. Le sue fotografie esplorano tematiche come il potere, la sessualità e la moda in modo controverso e affascinante. Ciononostante, in molti hanno avuto da ridire sul lavoro di Helmut, con critiche che riguardavano principalmente l’oggettificazione della donna e la diffusione di stereotipi di genere. Personalmente sono contraria a tali affermazioni, in quanto la fotografia deve essere percepita nel contesto in cui essa viene progettata. Di Newton apprezzo particolarmente la sua padronanza tecnica e la creazione di immagini tecnicamente molto potenti.
    Ovviamente, i fattori che hanno infastidito la critica sono le pose che Newton fa adottare alle sue modelle, seducenti e provocatorie, creando delle immagini con un forte impatto visivo che, se non vengono analizzate nel contesto dell’ideale di libertà individuale e espressa attraverso la sensualità, possono essere fraintese. Questo elemento è dovuto ad una concezione radicata nella società che spesso vede nelle donne solo l’aspetto fisico; è forse per questo motivo che Helmut, essendo una figura di spicco, si è preso carico di una forte responsabilità cioè cercare di distruggere i preconcetti instaurati nella società. Newton solleva questioni importanti sull’immagine delle donne nella società contemporanea. È un invito a riflettere sul potere delle immagini e sulla responsabilità degli artisti nel plasmare la percezione e la rappresentazione della figura femminile.

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  54. Marianna Pati   14 Giugno 2023 at 13:44

    Vi sono donne cui è innegabile abbiano un certo magnetismo, donne misteriose e affascinanti che ti catturano con un solo sguardo. Helmut Newton, nutriva una certa ossessione per queste donne e per il suo lavoro, tanto che esse sono presenti nella maggior parte delle sue fotografie.
    E’ la femme fatale quella che prova a rappresentare nei suoi scatti di moda; una donna decisa, e forse per la prima volta indomabile, pericolosa e provocante.
    Il fotografo rivoluziona completamente la figura della donna che, fino a qualche anno prima della sua produzione artistica, veniva considerata ancora come un individuo marginale della società. Difatti, una maggiore volontà di emancipazione da parte delle donne si inizia a intravedere solo nei primi anni 60’ con la richiesta di avere pari diritti e doveri rispetto agli uomini e la volontà di conquistarsi spazi nella vita nazionale, economica, personale e sociale. Si denotano inoltre in questi anni, dei modelli legati al maschilismo, e l’imporsi di valori imperanti di tipo patriarcale.
    Le modelle di Newton invece, sembrano tutto fuorché sottomesse, al contrario, sono loro le “despote” assolute della situazione. L’artista, sfruttando la grossa influenza che ha la moda sulla società, contribuisce al riscatto femminile nel mondo della moda.
    L’auto-affermazione delle donne di Newton avviene spesso in contesti urbani e industriali, e talvolta persino nell’eccessivo sfarzo parigino. Questo aspetto, mette in luce l’innovazione di un immaginario che all’epoca era impregnato di una certa retorica, sfidando la rigidità con cui la femminilità doveva essere rappresentata. Da Irving Penn a Horst P. Horst, la donna veniva idealizzata in contesti spesso “protetti” e artisticamente dedicati alla sua celebrazione stilnovistica. Nel caso di Newton, invece, la donna scende sulla terra senza perdere la potenza quasi sovrumana che la caratterizza, magnificandosi autonomamente in qualsiasi contesto in cui venga osservata, che sia tra i camini e le torri dell’elettricità o mentre spolpa un pollo con le mani ornate di gioielli Bulgari.
    Tuttavia, se da un lato Newton riesce ad elevare lo status della donna da “schiava” a “ribelle indipendente”, dall’altro non mancano gli aspetti negativi per cui è stato criticato.
    E’ egli stesso infatti a dichiarare che non è affatto interessato all’interiorità dei personaggi fotografati, quanto alla loro esteriorità, dal corpo dall’espressione del viso e dal rapporto con lo spazio nel quale vengono ripresi. Sono molte infatti le critiche rivolte all’autore che riguardano l’oggettificazione delle donne nelle sue fotografie. Dal momento che le sue immagini spesso presentano donne in posizioni provocanti e suggestive, e si focalizzano quasi esclusivamente sulla loro sessualità, può avanzare l’interpretazione di una riduzione delle donne a semplici oggetti sessuali per il piacere maschile, alimentando una cultura dell’immagine distorta e contribuendo alla disuguaglianza di genere. Inoltre, la minuziosa scelta delle modelle di un prototipo specifico di fisicità femminile (quasi michelangiolesca), concorre con la distruzione dell’autostima. Le sue immagini spesso presentano modelli bianchi, magri e giovani, tralasciando la raffigurazione di corpi di etnie, età e forme diverse. Questa mancanza di rappresentazione può perpetuare stereotipi e contribuire a una visione limitata di una bellezza idealizzata, in cui il valore di una persona è spesso misurato in base all’aspetto esteriore anziché alle qualità intrinseche; oltre all’alimentare insicurezze, ansia e una pressione costante per conformarsi a questi ideali inaccessibili.

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  55. Martina Sipione LABA   15 Giugno 2023 at 14:12

    L’articolo fornisce un’interessante analisi del contributo di Helmut Newton alle campagne pubblicitarie di Blumarine negli anni ’90. Newton è riuscito a catturare l’attenzione del pubblico con le sue immagini erotiche e provocatorie, che hanno saputo trasmettere un’eleganza audace e una passione inquietante. Le sue foto per Blumarine sono state caratterizzate da un’estetica perversa e da una maestria tecnica indiscussa. Tuttavia, l’autore sottolinea anche come l’eccezionale abilità di Newton nell’affrontare questo stile specifico lo abbia imprigionato, impedendogli di evolversi oltre. Nonostante ciò, le campagne di Newton hanno lasciato un’impronta duratura e sono state un successo, anche se le successive non sono riuscite a raggiungere lo stesso livello. L’articolo secondo me invita a riflettere sul potere delle immagini di moda e sulla loro capacità di trasmettere desiderio e provocazione, ma anche sull’evoluzione dei gusti e delle tendenze nel corso del tempo.

    L’autore esamina le immagini di Newton, in particolare quelle presenti nei suoi primi tre libri, e analizza la loro rappresentazione della bellezza estrema e dell’erotismo nella moda. Si pone l’interrogativo su come Newton sia riuscito a ottenere il consenso e l’attenzione delle riviste di moda nonostante le sue immagini provocatorie e trasgressive. L’autore sottolinea anche il contesto socio-storico in cui le opere di Newton sono state create, evidenziando l’evoluzione della soggettività e l’influenza del consumismo accelerato sulla società. Nel complesso, il commento offre una prospettiva critica sul lavoro di Newton, esplorando le complessità delle sue immagini e il loro impatto nella cultura contemporanea.

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  56. Debora Maddalena LABA   15 Giugno 2023 at 15:29

    Helmut Newton, un maestro indiscusso della fotografia, ha saputo catturare l’essenza dell’audacia e della sensualità umana come nessun altro. Questo artista mi ha davvero incuriosità, portandomi a fare ricerche in particolare sulla sua serie “Dressed and Naked” del 1981, che incarna perfettamente il suo stile distintivo, in cui il potere dell’abbigliamento e l’intimità della nudità si fondono in un’espressione di pura esplorazione artistica. Attraverso il suo occhio visionario, Newton ha rivelato la complessità delle relazioni umane e la tensione tra il pubblico e il privato. Le sue immagini sono provocatorie, ma allo stesso tempo rivelano una profonda vulnerabilità, sfidando gli spettatori a sondare oltre la superficie e a riflettere sulle loro stesse concezioni di bellezza e desiderio. In “Dressed and Naked”, Newton ci ha offerto uno sguardo intenso sulla dualità delle nostre esistenze, mettendo in mostra la fragilità e la forza, il pudore e la provocazione. Le sue immagini sono un invito a esplorare le contraddizioni che ci definiscono, ad abbracciare la nostra interezza senza giudizio; lasciandoci sospesi tra la realtà e la fantasia, creando un mondo dove il vestito diventa un simbolo di potere e il nudo un atto di ribellione, dove l’artista sperimenta l’equilibrio tra il vestito e la pelle, il pubblico e il privato, il consueto e il tabù. Le sue immagini sono audaci, sensuali, audaci e talvolta provocatorie, ma sono anche intrise di una profonda consapevolezza della complessità umana. In questo modo, Helmut Newton ha dimostrato che l’arte può essere una forma di ribellione, un’opportunità per sfidare le norme e mettere in discussione le convenzioni. Il suo lavoro rimarrà un monumento alla sua genialità e all’incredibile capacità di rivelare la bellezza e la verità nascoste dietro il velo dell’apparenza. Per quanto riguarda le campagne pubblicitarie di Blumarine Newton venne scelto proprio per la sua rappresentazione erotica e provocatoria della bellezza, caratteristiche che si vollero attribuire proprio a questo marchio. Mentre le prime immagini incarnavano un’estetica più pensosa e controllata, le immagini di Newton cercavano immediacy e casualità, offrendo uno sguardo impertinente sulla bellezza estrema. Newton è riuscito così a corrodere l’aura iconica delle modelle famose, trasformandole in angeli perversi, dove la loro bellezza straordinaria funge da strumento etico che preserva l’estetica, mentre l’eccessiva carica erotica porta il concetto di bellezza al di là dei confini tradizionali, trasformandola in un oggetto di desiderio.

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  57. Sofia Pilli LABA   15 Giugno 2023 at 16:23

    Il lavoro di Helmut Newton ha avuto sicuramente un grande impatto nella fotografia di moda, cambiando il modo in cui si rappresenta il glamour e la sensualità.
    Le sue fotografie sfidano i tradizionali standard di bellezza e mettono in gioco il nostro desiderio.
    La mostra, presenta immagini che esaltano la bellezza estrema e le connotazioni erotiche nel mondo della moda che esplorano temi controversi come il feticismo e il voyeurismo. Nonostante alcune persone criticassero il suo lavoro, è stato considerato un importante contributo alla cultura, suscitando dibattiti sul confine tra arte e pornografia.
    Il testo fa delle domande sul perché le riviste importanti abbiano permesso a Newton di esplorare questi argomenti e perché il pubblico continuasse ad essere attratto da essi. Il pubblico era probabilmente affascinato perché Newton è riuscito a catturare un’immagine elegante e audace richiesta dalla moda, mantenendo la sua unicità come artista. Le sue immagini esaltavano la bellezza estrema e le sfumature erotiche, andando oltre i limiti del convenzionale.
    Questa combinazione di provocazione, eleganza e discussione ha continuato ad attirare il pubblico, mantenendo viva l’attrazione per il lavoro di Helmut Newton nel corso del tempo.

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  58. Daniela M.   16 Giugno 2023 at 19:25

    Helmut Newton è stato un fotografo divenuto famoso per i suoi studi e scatti di nudo femminile.
    Ha sviluppato il suo stile negli anni ’60 a Parigi dove spesso vi lavorava all’aperto, nelle vie della città.
    Le sue modelle apparivano da sole o in gruppo, in pose a volte eleganti ed erotiche.
    Nei suoi lavori di moda, in particolare quello realizzato negli anni ’70 per Essence, possiamo notare una ricerca nella spontaneità e casualità come se fosse un vero e proprio fotoreporter.
    Helmut Newton, evidenziando la sua abilità nel trasformare l’estetica della moda e nel suscitare emozioni intense attraverso le sue fotografie.
    Le sue modelle apparivano da sole o in gruppo, in pose a volte eleganti ed erotiche.
    Oltre alla fotografia di moda, Newton ha anche esplorato temi come il potere, la sessualità e il surrealismo nelle sue opere.
    Il suo stile era caratterizzato da composizioni forti, un uso audace della luce e una rappresentazione provocante del corpo umano.
    Onestamente adoro le fotografie di Newton, soprattutto quella con Elisa Paretti mascherata da coniglio, ovviamente in chiave erotica, appoggiata su un balcone di un grattacielo, sopratutto la posa della modella poiché secondo me risulta molto slanciata richiamando l’altezza dei palazzi.
    La sua influenza nel campo della fotografia è duratura, e i suoi lavori sono ancora oggetto di studio e ammirazione da parte di molti fotografi contemporanei. Helmut Newton ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della fotografia e viene considerato uno dei grandi maestri del suo tempo.

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  59. Rita Ghidoni   17 Giugno 2023 at 18:16

    La mostra di Helmut Newton a Palazzo Pio di Carpi è un’opportunità straordinaria per immergersi nell’universo di uno dei più grandi fotografi della moda del nostro tempo. Newton, con la sua capacità di catturare immagini scioccanti e provocatorie, ha ridefinito i confini della comunicazione visiva nel campo della moda, lasciando un’impronta indelebile nella storia della fotografia

    Le opere esposte, risalenti al periodo tra il 1993 e il 1996, rappresentano una fase di completa maturità del suo stile e testimoniano la pertinenza della scelta fatta dall’azienda Blumarine di affidargli le proprie campagne pubblicitarie in quegli anni. È interessante notare come Newton abbia contribuito a ridefinire il personaggio centrale delle campagne, enfatizzando un’eleganza audace e una femminilità seducente, in linea con l’immagine che la casa di moda desiderava proiettare sul mercato.

    Se confrontiamo le campagne precedenti di Blumarine, realizzate da Albert Watson, possiamo notare una differenza significativa. Mentre le fotografie di Watson riflettevano una bellezza idealizzata e pensosa, le immagini di Newton trasmettono immediatamente un senso di immediatezza e casualità controllata. Ciò potrebbe essere attribuito alla sua abitudine di interagire in modo più diretto con le modelle sul set, creando un’atmosfera di improvvisazione e complicità.

    Un aspetto interessante delle opere di Newton per Blumarine è la sua presenza nell’immagine stessa. Contraddittoria rispetto all’idea di allucinazione visiva, questa scelta conferma l’importanza che Newton attribuiva al desiderio e alla sua rappresentazione. Le sue fotografie, mantengono un equilibrio sottile tra l’iconicità delle modelle famose e una volgarità sottesa che spinge l’immagine al di là del semplice oggetto di ammirazione estetica. Ciò crea una tensione visiva che è al tempo stesso affascinante e disturbante.

    È evidente che l’approccio di Newton ha lasciato un’impronta profonda sull’immaginario di Blumarine, e successivamente anche su altre marche della moda. Tuttavia, con il passare del tempo, l’eccesso di immagini erotiche ha iniziato a perdere il suo impatto, ed è interessante osservare come le aziende abbiano cercato di mantenere una bilancia tra provocazione e sofisticazione.

    In conclusione, la mostra di Helmut Newton a Palazzo Pio di Carpi rappresenta una testimonianza straordinaria del suo genio creativo e le opere esposte ci trasportano in un mondo affascinante e spregiudicato, in cui la bellezza e il desiderio si fondono in una danza visiva senza precedenti. Nonostante le critiche e le controversie che circondano il suo lavoro, non possiamo negare il suo impatto duraturo e la sua capacità di sfidare i limiti dell’estetica e della rappresentazione. Questa mostra è un’opportunità unica per esplorare il suo contributo e per apprezzare la sua eredità nell’evoluzione della fotografia di moda.

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  60. Nicolò Giorgetti LABA   18 Giugno 2023 at 22:39

    Leggendo l’articolo su Helmut Newton e scoprendo per la prima volta questo fotografo, sono stato ispirato a considerare i temi dei ruoli e identità di genere. Le sue immagini rappresentano un’esplicita esplorazione di questo argomento, sfidando le convenzioni sociali e sollevando domande fondamentali sulla nostra società e sulle dinamiche di potere che influenzano la percezione della mascolinità e della femminilità.
    Attraverso la sua lente fotografica, Newton è riuscito a catturare momenti di forza e vulnerabilità, rivelando le complesse sfaccettature dell’identità di genere. Le sue immagini suscitano un misto di fascinazione e provocazione, spesso presentando una fusione intrigante degli elementi maschili e femminili. Ciò crea una mescolanza di caratteristiche che sfida le distinzioni di genere rigide, rompendo gli schemi preconfezionati.
    Ad esempio, l’immagine “Tied Up” rappresenta una donna legata, ma con un’espressione di determinazione e consapevolezza. Questa rappresentazione complessa solleva domande profonde sulle dinamiche di potere e sulla consensualità delle relazioni, spingendoci a rinegoziare i ruoli tradizionali e ribaltare lo schema della donna fragile e gracile.
    Le fotografie di Newton inducono a riflettere sul perché certi comportamenti o atteggiamenti siano considerati “appropriati” o “inappropriati” in base al genere. Invitano a considerare le conseguenze di queste norme sulla nostra libertà di espressione e sulla nostra autenticità. È interessante notare che, nonostante le sue immagini sembrino rovesciare i ruoli tradizionali, alcune caratteristiche maschili e femminili vengono ancora mantenute nelle sue fotografie, forse a causa dei limiti imposti dalla sua epoca.
    Ciò mi conduce a porre una domanda fondamentale: che cos’è esattamente la femminilità? Negli ultimi decenni, siamo stati testimoni di importanti evoluzioni e dibattiti sul concetto stesso di genere e sui suoi ruoli nella società. Si è riconosciuto che il genere non è unicamente determinato dal sesso biologico, ma è un costrutto sociale che può variare in base alla cultura, al tempo e al contesto. Questa consapevolezza ci ha spinti a superare le limitazioni imposte dai ruoli di genere tradizionali e a promuovere una visione più inclusiva e diversificata.
    Nondimeno, la società rimane ancora profondamente radicata in una concezione binaria del genere, con aspettative diverse per gli uomini e per le donne. Gli uomini sono spesso chiamati a enfatizzare la forza fisica, l’assertività e il sostentamento della famiglia, mentre alle donne viene assegnato il ruolo della cura, della dolcezza e della gestione del nucleo familiare. Persino l’abbigliamento è rigidamente diviso tra ciò che è considerato “da uomo” e “da donna”.
    La sfida che dobbiamo affrontare è quella di superare queste limitazioni e di creare una società in cui le persone possano esprimere liberamente la propria identità di genere senza essere giudicate o discriminate. Questo richiede un impegno costante nel promuovere l’uguaglianza di genere, nell’educare le nuove generazioni su questioni di genere e nell’aprire un dialogo aperto e inclusivo che favorisca una visione più ampia e accettante. È solo attraverso una maggiore consapevolezza, discussione e azione che possiamo contribuire a creare un mondo più inclusivo, in cui ciascuno possa abbracciare la propria autenticità senza paura di giudizi o discriminazioni.

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  61. Emanuela Petrillo LABA   19 Giugno 2023 at 10:27

    Al centro delle fotografie di Helmut Newton vediamo un erotismo patinato, con tratti sado-masochistici e feticismi, tradotti nel linguaggio della pubblicità di moda commerciale.
    Personalmente ritengo che sia indiscutibile il fatto che egli sia stato un grande fotografo, che le sue foto hanno rivoluzionato la nostra concezione della fotografia di moda, il rapporto che abbiamo con la normalizzazione dei corpi, il tutto utilizzando delle tecniche da grande maestro. Infatti padroneggiava le composizioni, la prospettiva, l’uso della luce, in modo che tutti questi elementi potessero concorrere verso la rappresentazione adeguata del soggetto.
    Grazie a tutto ciò, ma sicuramente anche alle scene da lui fotografate, l’ingaggio percettivo con lo spettatore è fortissimo, gli sguardi forti, la carica sensuale, le sfumature sui corpi rimangono impresse nella mente di chiunque le ammira.
    Nonostante ciò ,leggendo l’articolo, e approfondendo il personaggio, ho capito di essere di fronte a qualcosa di più.
    è evidente che ci troviamo davanti ad una forte personalità, che con le sue foto è stato in grado di sconvolgere e normalizzare, anche grazie al clima proficuo di una moda che cercava un innovazione, di attirare sempre più persone a porsi quesiti e acquistare le risposte.
    Ma perché la società di fronte alle foto di Newton reagiva inizialmente con sgomento, ma poi cedeva e si interessava?
    La verità è che viviamo in una società nella quale ormai i nostri bisogni non sono più determinati da quello che sentiamo realmente, ma vengono causati da un sistema che si occupa sia di crearli, ma anche di soddisfarli. Tutto questo mi fa pensare a quando Marcuse disse “I bisogni dell’individuo sono manipolati in modo tale che essi al tempo stesso rafforzano la coesione della società repressiva in cui sono appagati.”
    Ormai non siamo noi a decidere cosa è tabù o no, cosa siamo davvero, è l’industria. In questo caso si parla di industria culturale, ossia quella che si trova attorno a tutto quello che fa parte dell’arte e la creatività, e che la rende merce economica.
    Sicuramente Newton è stato un grande fotografo, e senza le sue capacità gli effetti non sarebbero stati i medesimi, ma credo che nell’accettazione delle sue fotografie non abbia concorso unicamente la sua bravura, l’industria culturale ha trovato un elemento da poter sfruttare a proprio piacimento per un ritorno ovviamente economico.

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  62. Elia Mazzavillani   19 Giugno 2023 at 11:31

    Helmut Newton è stato uno dei fotografi più influenti e controversi nella storia della moda. La sua per-versione della moda ha spinto i limiti convenzionali e ha sfidato gli stereotipi di bellezza e sessualità. Le sue immagini audaci, audaci e spesso provocatorie hanno rotto gli schemi, rivelando una visione unica e spregiudicata della moda e del corpo umano.

    Ciò che ha reso il lavoro di Newton così distintivo è stata la sua capacità di catturare l’energia e l’intensità delle sue modelle, spesso ritratte in posa di potere e dominio. Ha saputo mescolare abilmente la moda con il sesso e il potere, creando immagini che erano al tempo stesso sensuali e sorprendenti.

    Newton ha introdotto una nuova estetica nel mondo della moda, una che ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre alcuni lo hanno lodato per la sua audacia e la sua capacità di sfidare le convenzioni, altri lo hanno criticato per le sue rappresentazioni premurose misogine o sessualmente esplicite.

    Tuttavia, non si può negare l’impatto duraturo che Helmut Newton ha avuto sull’industria della moda e sulla fotografia in generale. Ha ispirato numerose generazioni di fotografi con il suo stile unico e riconoscibile. Le sue immagini hanno dato voce alla sensualità femminile e hanno dimostrato che la moda può essere un’arte audace e provocatoria.

    La per-versione della moda di Newton ci ha fatto riflettere sui nostri preconcetti e ci ha spinto a esplorare nuove possibilità. Ha aperto la strada a una maggiore diversità e inclusione nel mondo della moda, sfidando i canoni di bellezza tradizionali e offrendo nuove prospettive.

    In definitiva, Helmut Newton ha lasciato un’eredità duratura nella moda e nella fotografia, dimostrando che la moda può essere molto più di abiti belli su corpi perfetti. Ha dato vita a immagini iconiche che continueranno a ispirare e provocare ancora per molti anni a venire.

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  63. Letizia Mazzetti   19 Giugno 2023 at 14:51

    Helmut Newton è stato un fotografo tedesco nato nel 1920 e morto nel 2004.
    È noto per il suo stile provocatorio ed erotico, applicato alle sue immagini di moda.
    Newton mostrando il nudo nelle sue fotografie, ha avuto la capacità di mostrare l’essenza della sessualità e del potere femminile, dato che lui riteneva la donna una figura molto più potente di quella dell’uomo.
    Come accade sempre con artisti che non rispecchiano i “canoni” della nostra società, è successo spesso che le sue fotografie siano state soggetto di dibattiti, ma nonostante ciò hanno lo stesso lasciato un’impronta indelebile nella storia della fotografia.
    Nelle sue fotografie le donne spesso erano ritratte in pose seducenti e mostravano sempre forza e dominazione.
    La sua fama si deve indubbiamente al fatto che sia un grande fotografo e artista, ma probabilmente è dovuta anche dal fatto che le sue non siano fotografie classiche o convenzionali, ma al contrario sono foto che, come ho detto prima, sono state spesso argomento di dibattito e che quindi, hanno creato scalpore e shock agli occhi del pubblico.
    Nel testo vengono fatte delle domande sul perché le riviste abbiano permesso all’artista di trattare certi argomenti e perché il pubblico continuasse ad esserne attratto. Rispondo alla domanda dicendo che secondo me, è proprio questo mix di eleganza e audacia, di bellezza ed erotismo, del andare contro i limiti convenzionali, che hanno portato il pubblico ad avere un seguito così forte nelle sue opere, a ricordarlo e al tempo stesso, di mantenere vivi i suoi lavori nel corso del tempo.

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  64. Alessia Tresente   19 Giugno 2023 at 15:44

    Personalmente reputo il metodo di espressione di Helmut Newton nella sua idealità di fotografia come un lavoro quasi, se non del tutto superficiale, è possibile notare come l’uomo utilizzi i corpi seducenti delle donne come una mera condizione del ritorno all’oggettivazione dei corpi, in particolar modo quelli femminili. Nonostante si possa considerare la bellezza e la sensualità del soggetto, credo che sia davvero inopportuno, quasi insensibile considerare al giorno d’oggi, ancora una volta, la donna come un oggetto da utilizzare in base alle necessità per poi essere “buttata” in senso consumistico e ciò esprime, a mio parere, una visione sufficientemente maschilista, nonostante la bravura tecnica e il talento di Newton nella sua occupazione.
Ancora una volta mi ritrovo in disappunto sul fatto di considerare in modo immoderato il suo lavoro; le femministe dell’epoca lo consideravano un “cosificatore”, non c’è altro modo per descriverlo e, anch’io lo considero come tale. Tuttavia non nego che sia da apprezzare l’idea secondo la quale le foto raccontino più di ciò che si possa vedere a prima vista (quasi come se l’opera fosse un quadro di Montale con i suoi “squarci nella tela” che oltrepassano il mondo sensibile per vedere oltre la semplice apparenza, la trascendenza), questo concetto non è per niente banale o scontato a mio giudizio. L’efficace strategia di Helhut consiste nell’utilizzare la fotografia come se fosse la narrazione di un racconto vero e proprio, una storia di vita nella quale passato e futuro non vengono “messi a nudo”, stimolando in chi ammira queste opere, un senso di stupefazione non indifferente.

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  65. Francesca saccone   19 Giugno 2023 at 18:12

    Che dire di Helmut Newton? Siamo di fronte ad un artista autentico, difficile da inquadrare. Le sue opere sono tanto prestigiose quanto enigmatiche, in particolar modo si contraddistingue nel campo della moda, della ritrattistica e dei nudi, a volte mettendo tutto insieme in un unico scatto. La Parigi degli anni ‘60 gli ha permesso di affinare al meglio il proprio stile personale; ha inoltre appreso la fondamentale importanza del lavorare a stretto contatto con spiriti affini, che gli permettessero di realizzare scatti all’avanguardia. Molto particolare la serie fotografica realizzata per Courrèges : pone dei pannelli a superficie riflettente all’interno dello studio, creando un effetto di sdoppiamento delle modelle stesse. I soggetti di Newton (nella maggior parte dei casi si tratta di modelle) potevano variare: assumere pose eleganti, sensuali, bizzarre, giocose. Attraverso i propri elaborati, H.N. era solito trattare temi quali l’insurrezione dei giovani borghesi e le proteste che avvenivano nelle principali città europee. Il suo stile è caratterizzato da un’eroticità patinata; nel 1974 esce il suo primo libro , “white woman” , pieno zeppo di modelle in pose provocanti, che suscitarono non poche critiche; addirittura il titolo stesso viene accusato di razzismo. La serie “peak nudes” segna la vetta della sua carriera, nel 1980. Newton, tenderà ad accettare discretamente le critiche , affermando “bisogna essere sempre all’altezza della propria cattiva reputazione”. Ai giorni nostri il suo stile fotografico non appare così tanto trasgressivo, soprattuto perché sono cambiati i tempi, anche grazie al suo contributo: noi in primis siamo abituati sin da ragazzi ad immagini molto più esplicite. La cosa certa è che le foto di Helmut Newton sono impossibili da ignorare , l’artista stesso aveva capito che più le opere erano ambigue, più riuscivano a destabilizzare lo spettatore , rimanendo impresse nella memoria.

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  66. Siria Laba   19 Giugno 2023 at 19:42

    Helmut Newton ha sfidato le convenzioni e il modo di guardare la figura femminile, che é più forte ed emancipata, rispetto alla donna sottomessa degli anni 50.
    Le sue foto infatti, sono spesso caratterizzate da donne audaci che sfidano gli stereotipi di genere e mettono in evidenza la loro forza e indipendenza.
    Questo modo di fotografare vuole mirare a sfruttare la moda come mezzo per esprimere anche il ruolo delle donne.
    Le sue fotografie sono cariche di sensualità, potere ed eleganza, catturando l’attenzione dello spettatore in modo unico.
    Newton ha lavorato per molte riviste di moda di prestigio, come Vogue e Harper’s Bazaar, creando immagini indimenticabili e innovative ed ha spesso sperimentato con l’illuminazione, l’uso del bianco e nero e l’ambientazione delle sue foto.
    Ciò che mi piace di Newton è la sua capacità di rappresentare donne forti e sicure di sé, che si ribellano alle aspettative imposte dalla società, ha messo in scena donne potenti che si prendono il controllo della propria sessualità.
    Nonostante le critiche che ha ricevuto per il suo approccio audace alla fotografia, Newton è considerato uno dei più grandi fotografi del 20 secolo, che ha saputo catturare l’essenza della moda e ha influenzato molti altri artisti nel corso degli anni.

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  67. Malpezzi Laura laba   20 Giugno 2023 at 16:35

    Le immagini di Newton erano troppo visionarie per il tempo in cui viveva, forse sono troppo anche per la nostra contemporaneità. Ci voleva raccontare la verità, la crudità di certe storie a modo suo e non sempre sceglieva la via più facile. Lasciava molto spazio allo spettatore per decretare quale potesse essere il finale della nuova storia che stava mettendo in scena.

    È uno stile che neanche oggi si comprende totalmente. Tutt’ora siamo abituati ad un artista che ci racconta ciò che vede lui e noi ci ritroviamo davanti all’opera estasiati senza magari saperne il motivo. Invece Newton pensava che la componente esterna dello spettatore fosse fondamentale per realizzare l’opera, così ognuno poteva dare un’interpretazione diversa, senza il peso di un qualche giudizio di valore sulla propria esperienza.

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  68. Anita Migani   21 Giugno 2023 at 11:53

    L’audacia è certamente uno dei tratti distintivi della fotografia di Helmut Newton. Le sue immagini si distinguono per la loro natura provocatoria, audace e spesso controversa. Newton ha avuto il coraggio di sfidare i limiti convenzionali della fotografia di moda e di esplorare territori tabù.
    Attraverso la fotografia Newton esplora la sessualità e il potere cercando di mostrare la sessualità umana in modo esplicito e senza inibizioni. Ha voluto mettere in luce il rapporto complesso tra sessualità e potere, presentando donne assertive e sicure di sé, spesso in ruoli dominanti. Penso inoltre che egli abbia trasformato la fotografia di moda in un’arte visiva. Ha utilizzato le sue immagini per trasmettere un senso di estetica unica e distintiva, combinando moda, bellezza e narrativa in modo provocatorio ed elegante. Ha creato un proprio stile riconoscibile, caratterizzato da un uso ardito della luce, del bianco e nero e di atmosfere suggestive.
    Osservando le sue fotografie mi risulta inevitabile non notare la dualità nelle immagini tra forza e vulnerabilità, lusso e decadimento, bellezza e crudezza. Newton ha cercato di catturare la complessità della natura umana, esplorando le emozioni, i desideri repressi e le dinamiche di potere. Le sue opere possono suscitare sentimenti contrastanti e invitare a una riflessione più profonda sulla condizione umana.
    “Big Nude III” del 1980 è un esempio di fotografia dell’artista trattato in cui è evidente la presenza di forza e dominanza ma anche fragilità. In questa immagine, vediamo una donna nuda, maestosa e statuaria, che si erge su un piedistallo in una posa dominante e sicura di sé trasmettendo una sensazione di potere e controllo attraverso il suo sguardo diretto e il suo portamento fiero. Tuttavia, nonostante l’apparente forza e indipendenza della modella, c’è anche una vulnerabilità sottile. La luce dura mette in risalto le curve del suo corpo, evidenziando ogni dettaglio, ma allo stesso tempo crea ombre che accentuano i contorni e suggeriscono un senso di mistero e intimità. La pelle della modella sembra fragile, con alcune imperfezioni visibili, aggiungendo un elemento di umanità e realismo alla sua figura idealizzata.

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  69. Matilda rigoni   21 Giugno 2023 at 15:16

    Rigoni Matilda LABA Graphic design 1

    Helmut Newton
    La carriera di Newton è costellata di numerosi e meritati riconoscimenti, ma a lungo si è dibattuto sul suo lavoro, perché ad un’indubbia e spiccata creatività si abbinavano veri e propri eccessi.
    Secondo il mio parere, nel nostro passato ed anche nell’attuale presente siamo ricchi di artisti che hanno cambiato o influenzato il nostro modo di vedere la moda, l’arte o la stessa fotografia.
    Non c’è arte giusta o sbagliata, magari c’è né una che ci può piacere di più o di meno, o che ci produce un maggiore interesse o che sia capace addirittura di emozionarci.
    L’obiettivo di Newton era di esplorare la realtà, dietro alle immagini, permettendo allo spettatore di scoprire o vedere un’ulteriore realtà che stava a lui interpretare.
    Newton non ha mai realmente oltrepassato il limite del buon gusto, i suoi ritratti erano carichi di erotismo ma mai volgari.
    La sua maestria interpretativa nel produrre immagini che esaltavano la bellezza del corpo femminile abbinandola sempre ad aspetti provocatori, spesso ambigui se non addirittura sottilmente perversi, sono alla base di un successo planetario di uno dei più grandi fotografi del ‘900.
    La sua continua provocazione, attraverso quest’uso magistrale ed unico della nudità femminile nella fotografia, resteranno i simboli della sua produzione artistica, ripresa e reinterpretata poi da numerosi fotografi.

    Ha raffigurato la bellezza estrema sfruttando lo shock prodotto dalla provocazione erotica. Proprio questa sua posizione da grande fotografico dovrebbe servirci come stimolo per nuove scoperte e per nuove idee, così da poter superare limiti che incatenano ancora oggi la nostra società. Inizialmente Newton provocò uno scandalo con foto di nudi di donna, ma con il tempo tutti hanno iniziato ad amarlo e apprezzarlo.Grandi capacità, sia dal punto figurativo che dal punto di vista della comunicazione. Ma lui realmente cosa ci voleva comunicare? Secondo me la parola che descrive al meglio Newton è dominatore di corpi e anime.
    Il suo scopo secondo me è tirare fuori la perversione di chiunque al punto da curarsi e non sentirsi l’unico inadatto sulla terra. Al giorno d’oggi per quanto possano dire che ormai il sesso, la perversione ecc siano sdoganati, mentre iamo ancora in un mondo bigotto che si scandalizza e censura.

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  70. Claudia Mura LABA   21 Giugno 2023 at 17:03

    Helmut Newton, fotografo ribelle, fu scritturato da Anna Molinari per realizzare le campagne pubblicitarie e il book di Blumarine, al fine di accentuare il carattere sexy e glamour dei loro look. Le sue fotografie, realizzate tra il 1993 e il 1996, esposte a Palazzo Pio, confermarono il suo stile audace e provocatorio. Newton cercava di catturare l’esteriorità di un corpo che rifletteva un desiderio intenso, utilizzando il bianco e nero per drammatizzare le immagini. Le sue foto enfatizzavano la superficie dei soggetti, riflettendo una maggiore energia visiva, creavano un’illusione allucinante e provocavano una forte reazione emotiva nello spettatore. Le sue campagne per Blumarine ebbero un grande successo, ma nel tempo l’eccessiva enfasi sulla provocazione erotica perse il suo appeal. Nonostante l’incertezza sulla successiva efficacia delle campagne di Blumarine, nessuna raggiunse mai lo stesso successo di quelle di Newton.

    La mostra di Venezia presso La Casa dei Tre Oci ha presentato le immagini dei primi tre libri di Helmut Newton, evidenziando l’evoluzione della ricerca della bellezza estrema nell’immaginario della moda. Newton ha esasperato le valenze erotiche nelle fotografie, rompendo i paradigmi precedenti e spingendo verso territori feticistici e voyeuristici. Le sue immagini hanno suscitato controversie, ma hanno anche portato alla sua celebrità e all’emulazione da parte di molti altri fotografi. Nel contesto sociale e storico degli anni ’70, caratterizzato dal dissolvimento della funzione paterna e dall’incitamento al consumo, l’immaginario di Newton ha avuto successo, poiché si allineava con la spinta all’appagamento immediato e alla trasgressione delle proibizioni. La mostra ha permesso di rileggere il momento storico in cui si è sviluppato questo tipo di immaginario e di interrogarsi sulle dinamiche culturali e sociali che ne hanno favorito l’accoglienza.

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  71. Giacomo Venntrucci LABA Graphic Design   25 Giugno 2023 at 16:53

    Helmut Newton è stato un fotografo audace, noto per le sue immagini provocatorie e controversi. Ha sfidato i limiti convenzionali della fotografia di moda e ha esplorato territori tabù con coraggio. Attraverso la sua arte, Newton ha cercato di mostrare la sessualità e il potere in modo esplicito e senza inibizioni, mettendo in luce il complesso rapporto tra i due. Le sue fotografie presentano donne assertive e sicure di sé, spesso in ruoli dominanti, trasformando così il corpo umano in un oggetto di studio e di esplorazione.

    Newton ha saputo trasformare la fotografia di moda in un’arte visiva unica, combinando moda, bellezza e narrativa in modo provocatorio ed elegante. Le sue immagini si distinguono per l’uso audace della luce, il bianco e nero e le atmosfere suggestive. Osservando le sue opere, emerge una dualità intrigante tra forza e vulnerabilità, lusso e decadimento, bellezza e crudezza. Newton ha voluto catturare la complessità della natura umana, esplorando le emozioni, i desideri repressi e le dinamiche di potere. Le sue fotografie suscitano sentimenti contrastanti e invitano a una riflessione profonda sulla condizione umana.

    Tuttavia, il lavoro di Newton non è stato privo di critiche. Alcuni hanno sollevato preoccupazioni riguardo all’oggettificazione della donna e alla diffusione di stereotipi di genere nelle sue immagini. Le pose seducenti e provocatorie delle modelle possono essere fraintese se non vengono considerate nel contesto dell’ideale di libertà individuale ed espressa attraverso la sensualità. È importante notare che Newton ha cercato di rompere i preconcetti radicati nella società, assumendosi una responsabilità nel plasmare l’immagine delle donne nella società contemporanea. Le sue fotografie sollevano questioni significative sul potere delle immagini e sulla responsabilità degli artisti nel rappresentare la figura femminile.

    In conclusione, Helmut Newton è stato un fotografo audace che ha ridefinito la fotografia di moda, esplorando temi tabù e mettendo in luce il complesso rapporto tra sessualità e potere. Le sue immagini uniscono moda, bellezza e narrativa in modo provocatorio ed elegante, trasmettendo una profonda riflessione sulla natura umana. Tuttavia, è fondamentale analizzare le sue opere nel contesto dell’ideale di libertà individuale ed espressa attraverso la sensualità, evitando fraintendimenti riguardo all’oggettificazione della donna e agli stereotipi di genere.

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  72. Perla Laba   9 Ottobre 2023 at 17:28

    Helmut Newton è senza dubbio uno dei fotografi più influenti e iconici del ventesimo secolo. Nato a Berlino nel 1920, ha trascorso gran parte della sua vita professionale a Parigi, Berlino Ovest e Monte Carlo. La sua carriera ha toccato il suo apice negli anni ’70 e ’80, durante i quali ha rivoluzionato il mondo della fotografia con il suo stile inconfondibile e provocatorio. La sua opera spazia dalla fotografia di nudo, alla moda e alla ritrattistica, rappresentando sempre figure forti e assertive.
    Dal punto di vista tecnico, Newton sceglie un’illuminazione perfetta che mette in risalto i dettagli anatomici del corpo, enfatizzando ogni curva, ogni forma e la sensualità dei suoi soggetti, creando un’atmosfera intima e misteriosa e un senso di profondità e tridimensionalità.
    Si può dire che Newton è stato un maestro nel catturare l’essenza del corpo femminile, mescolando audacemente il desiderio sessuale con l’eleganza e la classe.
    Oltre all’aspetto tecnico, i suoi scatti evocano anche un potente impatto emotivo. Newton è riuscito a superare i confini della fotografia tradizionale del suo tempo, creando immagini che vanno oltre il semplice oggetto sessuale. Le sue opere cercano di sfidare gli spettatori e di sconvolgere le norme sociali esistenti, affrontando tematiche come il potere, il desiderio, la sottomissione e l’autonomia sessuale, suscitando sia eccitazione che riflessione.
    Helmut Newton continua ad ispirare fotografi di tutto il mondo e il suo lascito è ancora tangibile nel mondo della moda e dell’arte contemporanea. Le sue opere rimarranno per sempre un’icona di bellezza, audacia e provocazione e continueranno ad affascinare.

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  73. Giada Vitiello LABA   11 Gennaio 2024 at 19:46

    La figura di Helmut Newton è affascinante e controversa allo stesso tempo. La sua abilità nel catturare immagini provocatorie e stimolanti ha sicuramente segnato un’epoca nella fotografia di moda, contribuendo a ridefinire gli standard estetici e a sfidare le convenzioni sociali.
    Tuttavia, l’aspetto provocatorio delle sue fotografie solleva interrogativi sulle dinamiche di potere e sulle rappresentazioni della donna. Le donne nelle immagini di Newton spesso appaiono come figure dominanti, ma questo stesso potere sembra essere ancorato a stereotipi e cliché legati alla sessualità e alla sensualità. È interessante esplorare come il suo lavoro possa essere letto attraverso diverse lenti: da una parte, come una celebrazione dell’empowerment femminile, e dall’altra, come una perpetuazione di stereotipi di genere.
    Inoltre, l’evoluzione del gusto e delle sensibilità nel corso degli anni mi fa riflettere sulle dinamiche culturali e sul modo in cui l’arte e la moda sono in costante dialogo con la società. Le stesse immagini che hanno suscitato scalpore negli anni ’70 potrebbero essere ricevute in modo diverso oggi, alla luce delle nuove prospettive sulla rappresentazione e sulla diversità.
    Esplorare perciò il lavoro di Helmut Newton mi apre una finestra affascinante su come l’arte e la moda possano influenzare e essere influenzate dalla società in cui si sviluppano. Le sue fotografie possono essere considerate una sorta di specchio delle dinamiche culturali del loro tempo, e al tempo stesso, invitano a riflettere sulle sfide e le opportunità della rappresentazione visiva in ambito artistico e sociale.

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