I Musei Archeologici in uno sguardo attento alla società contemporanea

I Musei Archeologici in uno sguardo attento alla società contemporanea

NAPOLI – Si è appena concluso il convegno tenutosi al MANN di Napoli intitolato Musei Archeologici e paesaggi culturali frutto del dialogo ed interazioni tra istituzioni museali e territorio. L’obiettivo è stato quello di promuovere lo svolgimento delle funzioni essenziali dei musei con uno sguardo attento alla società contemporanea.

Ancora una volta Napoli, città d’arte, si offre promotrice di un evento culturale. Al MANN Museo Archeologico Nazionale il 9 e 10 Marzo 2018 è stato presentato il dibattito sulla conversazione tra musei e territorio. Un fil rouge che parte dalla Conferenza Internazionale ICOM International Council of Museum, 2016 e si dipana sino al 2018, Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

L’evento non è stato soltanto un tassello di un lungo percorso scientifico volto a celebrare i settant’anni di ICOM Italia, ma ha sancito la ricerca delle interazioni tra istituzioni museali e territorio. L’obiettivo è stato quello di promuovere lo svolgimento delle funzioni essenziali dei musei con uno sguardo attento alla società contemporanea.

Grande importanza è stata data al ruolo della comunicazione dei musei archeologici. In una società come la nostra permeata dall’ultilizzo del web è importante che anche i musei si adeguino a ciò che la popolazione richiede.

Attualmente i musei sono decontestualizzati dal territorio e dal contesto culturale. E’ stato provato che sette italiani su dieci non frequentano questi luoghi. Questo è un campanello d’allarme che deve assolutamente svegliare gli animi degli addetti ai lavori. Il museo deve iniziare a comunicare e diventare un luogo amichevole.

Comunicare oggi vuol dire: raccontare senza banalizzare, utilizzare le nuove tecnologie per accedere ad un pubblico più ampio, proporre racconti di esperienze vissute e stimolare la partecipazione attiva dei soggetti. Questi sono i principali punti su cui si sono snodate le due giornate.

Quindi, i musei devono scrollarsi dalla posizione elitaria utilizzata fino ad oggi. Lo stesso Papa Francesco in uno dei suoi discorsi, spiega quanto i musei debbano essere promotori di racconti vitali. E’ stato presentato come esempio il sito archeologico delle Catacombe di San Gennaro a Napoli. I curatori che se ne occupano hanno creato negli anni un vero e proprio contatto con la comunità locale e con il territorio. In un contesto difficile e popolare come quello del Rione Sanità di Napoli è nata la Fondazione San Gennaro. Questa incoraggia la Cura del Bello, la Cultura del dono, la Partecipazione attiva e la Responsabilità territoriale.

La visione del Direttore del MANN Paolo Giulierini è sempre molto chiara e precisa. Punto cruciale è quindi l’importanza data al pubblico. Imparare a costruire la comunicazione museale in base al pubblico che si ha difronte. Il museo vive nella società e deve usare il linguaggio della società.

Direttore del MANN Paolo Giulierini
Il Direttore del MANN Paolo Giulierini

E’ stato dimostrato che i giovani passano circa 2 ore e 30 minuti al giorno sui social media. Di conseguenza l’obiettivo dei musei è quello di essere performanti, cioè attirare l’attenzione di quelli che domani saranno il futuro. Gli addetti alla comunicazione dei musei dovrebbero essere persone competenti che riescono a percepire ciò che il pubblico sente vivendo l’esperienza museale. Successivamente creare un messaggio ad hoc per quella tipologia di target mirato.

Il problema principale è che i comunicatori dei musei archeologici sono scarsi e spesso poco competenti. Infatti il messaggio veicolato dal museo dovrebbe permeare tutto il team che lavora al proprio interno. Dal curatore scientifico all’allestitore tutti dovrebbero dirigersi verso la direzione del messaggio che si decide di passare al pubblico.

Vari punti sono stati toccati durante il convegno e vari punti hanno aperto la mente degli ascoltatori. Voi cosa ne pensate? Sentite anche voi il distacco sociale e culturale tra popolazione e musei? Pensate che le proposte avanzate possano diminuire questo distacco?

Martina Capuano

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