Incontro a tu per tu con Jude Law

Come un Deus ex machina sceso sul palcoscenico, Jude Law fa la sua entrata nella Sala Sinopoli dell’Auditorium alle diciotto in punto.
Ad accoglierlo, da perfetto padrone di casa, c’è Antonio Monda, nuovo direttore artistico della Festa del Cinema di Roma.

Jude Law festa
L’intervista, condotta dallo stesso Monda, fa parte di uno spazio, denominato “Incontri ravvicinati” (in onore di Spielberg) e dedicato ai personaggi famosi dello scenario internazionale e nostrano. L’attore ci rivela subito che si trova in Italia perché sta girando una serie televisiva diretta da Paolo Sorrentino e lo vede protagonista nei panni di un giovane papa americano. A tale proposito ha dichiarato che questo set è particolarmente faticoso, perché per non rovinare il vestito da pontefice, è costretto a stare in piedi per quattordici ore o al massimo, può accontentarsi di sedere su un trespolo al quanto scomodo.

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La proposta del regista è arrivata in primavera e Jude Law si è sentito molto lusingato di poter lavorare per il premio Oscar della “Grande Bellezza “.
La sua passione per la recitazione nasce durante l’adolescenza e si è sviluppata sia nel campo teatrale che in quello cinematografico.
Ma mentre nei primi anni del suo lavoro tendeva a recitare d’istinto, coll’esperienza e i consigli dei registi che ha conosciuto, è riuscito a trovare un equilibrio per interpretare al meglio i suoi personaggi.
Il racconto della sua carriera si svolge attraverso la visione di alcune clip estrapolate da film come: ” A.I, Intelligenza artificiale ” di Steven Spielberg,
“Il talento di Mr. Ripley” e “Ritorno a Cold Mountain”, entrambi di Anthony Minghella; ” Anna Karenina” di Joe Wright, ” Sherlock Holmes” di Guy Ritchie e ” Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson, uscito nelle sale lo scorso inverno.
Afferma apertamente di ritenersi un uomo fortunato perché grazie al suo lavoro può girare il mondo, imparare tantissime cose e divertirsi da matti.
Trova inoltre molto importante avere avuto la possibilità di confrontarsi con attori di grande calibro come Tom Hanks e Michael Caine, perchè grazie a loro è riuscito a migliorare le sue interpretazioni e a sfidare se stesso.
E così come era comparso per magia si è congedato con altrettanta velocità, senza concedere autografi e schivando i fotografi.

Francesca Di Ruzza

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