E’ iniziata la vivace stagione della pesca di oceano!

E’ iniziata la vivace stagione della pesca di oceano!

RIO DE JANEIRO – E’ La Formula 1 della Pesca mondiale. E’ lo show dei Billfish, dei Marlin Blu e dei Marlin Bianchi, dei Sailfish e degli Wahoo, dei Tonni e dei Mako. Di cosa stiamo parlando? Della nuova stagione della Pesca sportiva d’oceano naturalmente!

Pronti. Partenza. Via! Destinazione: Costa Azul Yacht Club, Cabo Frio. Un luogo meraviglioso, situato nello stato di Rio de Janeiro, dalle spiagge bianchissime e dal mare turchese o azzurro chiaro. E’ qui che abbiamo incontrato il direttore del Club ed esperto di Pesca Sportiva Guillermo Basin, che ci ha spiegato l’essenza di quella che non è solo una passione che cattura ogni anno migliaia di appassionati, ma anche un business da milioni di dollari e un’importante fonte di guadagno per il paese.

Appena arrivata nel club, mi arriva la notizia che l’intervista sarà a bordo della barca ufficiale Basin. E che barca! Modello Cabrasmar 41! Sono al settimo cielo, niente è meglio di una gita in barca in piena estate a Rio!! Guillermo si mostra subito molto gentile e disponibile, e dopo le presentazioni, mi spiega che svolgere l’intervista sulla barca è fondamentale per conoscere al meglio tutte le attrezzature di questo tipo di pesca. La priorità assoluta è la sicurezza dell’equipaggio, dal momento che la pesca d’oceano si svolge in mare aperto, con distanze di circa 50 miglia dalla costa. La barca deve essere un modello da 2 motori e deve essere fornita di dispositivo GPS e VHF portatile, telefono satellitare e autogonfiabili.

“Cabo Frio è una zona cardine per questo tipo di pesca – afferma Basin – e questo si deve al fenomeno della risalita delle acque profonde, che, attraverso le correnti calde e fredde, comporta una vastissima presenza di vita marina.”
Basin si sofferma poi sul Blue Marlin: “questo bellissimo pesce riesce a nutrirsi in gran quantità in questa zona (tra le sue prede preferite c’è il pesce volante n.d.r.), ed è facile trovare esemplari da ben 400 kg nel mare di Cabo Frio. Inutile dire che questa vasta presenza di Blue Marlin attira turisti da tutto il mondo, e non sono pochi i personaggi illustri che salgono sul loro jet privato per farsi 10 giorni di pesca qui”.

Per chi non lo conoscesse, ecco qualche informazione sul Blue Marlin. Appartenente alla famiglia Istiophoridae, il Blue Marlin è un pesce delle acque oceaniche tropicali e subtropicali dell’Atlantico e del Pacifico. Può misurare fino a 4 metri di lunghezza, e l’esemplare più grande mai trovato pesava addirittura 750 kg. La sua incredibile bellezza e i suoi straordinari colori (blu acciaio con la pancia bianco-argento), rendono questa specie tra le più agognate e ricercate nel mondo della pesca sportiva. E come avrete capito, il Blue Marlin è presentissimo in Brasile (nei mesi da settembre a marzo), soprattutto nelle zone di Rio de Janeiro, Espirito Santo e Bahia.

Ma torniamo alla mia intervista. A questo punto chiedo a Basin, dove risieda il fascino per la pesca sportiva. La risposta non si fa attendere: “La pesca sportiva è adrenalina! Lasci cadere la lenza e resti per ore e ore in trepidante attesa a sperare e a vedere cosa succederà. È una lotta continua, perché i billfish sono pesci molto intelligenti. E’ una sfida fatta di dettagli: la velocità della barca, il tempo, l’esca… tutto deve essere perfetto e sincronizzato! I particolari sono decisivi, i pesci appena si rendono conto che qualcosa non va, un cambiamento di velocità della barca ad esempio, scappano subito via.”

Ma qual è l’esca migliore per catturare i Blue Marlin? Guillermo non ha dubbi. “Il Blue Marlin va pazzo per il pesce volante (detto anche pesce rondine). Il Marlin cattura il pesce con il becco, e a quel punto, inizia un vero e proprio show. Alcuni pesci iniziano a seguire la barca perché pensano che la schiuma prodotta dall’imbarcazione sia una schiera di pesci. Altri vanno in fondo al mare. Altri ancora vanno via. E’ necessario quindi comprendere fino in fondo il comportamento del pesce. Capire al momento giusto se il pesce inghiottirà l’esca, e a quel punto, fare la cosa giusta, altrimenti arrivederci Marlin! In poche parole: molta, molta, molta tecnica!”.

Guillermo tiene inoltre a sottolineare l’importanza del lavoro di squadra: “Tutti i componenti della barca devono essere in perfetta sintonia. Uno che guida la barca, uno che tiene d’occhio il pesce in ogni momento, e un altro che controlla l’attrezzatura. Se un membro della squadra commette un errore, la pesca è perduta. La cosa peggiore che può accadere è agganciare il Marlin e non riuscire a portarlo nella barca, soprattutto se questo avviene più volte durante la pesca. È la fine! La squadra inoltre deve essere perfettamente integrata con la natura, con la giusta energia, questo sotto l’aspetto psicologico è vitale”.

Una precisazione. La pesca sportiva non è una pratica predatoria. Tutti i billfish, a norma di legge, devono essere rilasciati in mare una volta catturati. L’obiettivo è quello di agganciare il pesce solo per il piacere della pesca stessa. Dopo la pesatura, la misurazione, la marcature e le foto di rito, il pescatore lo restituisce al suo habitat, l’acqua. Le attrezzature sono costruite in modo da non ferire il pesce.

Ma come possiamo essere sicuri che queste norme vengano rispettate durante la competizione?
“Tutte le fasi del torneo si svolgono nella modalità di rilascio – ci dice Guillermo – i partecipanti ricevono a inizio gara una carta con numero, data e ora del campionato. Appena avvenuta una pesca, il contendente deve comunicarla subito al club tramite radio, e scattare una foto con il numero assegnato. A questo punto il pescatore deve applicare una marca plastica sottocutanea, identificata con un numero univoco. La squadra invia un comunicato alla Fondazione Billfish con indicati i dati dell’acquisizione, quali la posizione geografica, le dimensioni e il peso stimato del pesce. E se per caso si andasse a riacciuffare lo stesso pesce, i dati forniti aiuterebbero a monitorare la crescita e le abitudini migratorie di questi esemplari”.

Infine conclude con un aneddoto molto divertente. “ Lo sai… credo di essere l’unica persona al mondo che è riuscita a prendere un pesce segnato da me stesso – ride – e per giunta nello stesso giorno!”. Ora sono io a ridere senza fermarmi: “Ma dai! Non è possibile!” E lui risponde: “Lo giuro! So che può sembrare la tipica storiella da pescatore, ma non è così! (qui in Brasile il pescatore ha la reputazione di inventare storie, soprattutto quando si parla di dimensioni e quantità dei pesci).

Ringrazio Guillermo per questa straordinaria lezione di pesca, per la sua gentilezza e per il bellissimo pomeriggio passato insieme! “Grazie a te – risponde lui – è stato un piacere!”

Curiosità:
Negli Stati Uniti, l’American Sportfishing Association è stata fondata nel 1933 con l’intento di difendere gli interessi della pesca sportiva e l’intera industria che si cela dietro l’attività.
L’Associazione vanta 83 anni di attività e rappresenta gli interessi di 46 milioni di persone. E’ stata riconosciuta parte integrante di quello che negli States chiamano “il tempo libero dell’economia” dal Congresso Americano.
L’attività genera ogni anno 6 milioni di posti lavoro, e 646 miliardi di dollari per l’economia in tutto il mondo.
Anche negli USA i numeri sono impressionanti. 45 miliardi di dollari di vendite al dettaglio, con un impatto di 125 miliardi nell’economia nazionale, e 1 milione di posti lavoro. Negli USA i pescatori sportivi devono acquistare licenze e seguono regole molto severe. Le licenze aiutano a proteggere, preservare e migliorare la pesca sportiva anche in prospettiva futura. Hanno inoltre la funzione di sovvenzionare il settore, e di proteggere habitat e specie in via d’estinzione.

Pesca

Barbara Tavora

2 Responses to "E’ iniziata la vivace stagione della pesca di oceano!"

  1. Max Prates   22 Dicembre 2016 at 12:20

    This is a good report that portrays the oceanic fishing in Cabo Frio and Costa do Sol (RJ- Brazil) , showing that fishing tourism can be both sustainable and profitable for those who operate it with environmental responsibility. Congratulations, Barbara Tavora !!!!

    Practice oceanic fishing and have fun with Arraia Tur!

    http://www.arraiatur.com

    Max Prates

    Arraia Tur projects, marketing and media director

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    • Fabiola Cinque
      Fabiola Cinque   22 Dicembre 2016 at 13:16

      Thank you Max for your focus. I was looking your web site and was where intresting too. I didn’t know a lot about fishing tourisme. I did just once in Seychelles unfortunelly. The Barbara’s article was really descrittive and the sound is great. The tourisme needs new point of view, like this sport, to approach the way to travel.

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