Just in time! Justin Bieber alla sua seconda e ultima replica italiana.

Justin Bieber in Purpose Tour con il concerto di Domenica 20 Novembre replica un successo plateale. Una folla oceanica ha reso omaggio alla più acclamata pop star indiscusso #1 nella panoramica mondiale in un autentico evento.

Just in time! Justin Bieber alla sua seconda e ultima replica italiana.

BOLOGNA – Justin Bieber is back e una folla così non la si vedeva da anni. Quelle del 19 e del 20  Novembre sono state le uniche due date italiane e riservate in esclusiva al capoluogo emiliano. Va sottolineato come l’impatto si sia fatto sentire ma come alla fine il meccanismo abbia funzionato. Via Indipendenza nel week-end era stata resa impraticabile dalla folla di fans asserragliati attorno all’Hotel Baglioni dove si supponeva la star soggiornasse ma va aggiunto poi come anche la concomitanza con il Cioccoshow avesse reso doppiamente problematico il tutto in città; mentre a Casalecchio un oceano di persone era accampato da giorni fuori l’Unipol Arena, incurante della pioggia battente, in attesa del  concerto.  Gli incauti beliebers – incuranti di infreddature – sono stati soccorsi con tempismo dalla Protezione Civile che ha  fornito loro tende e coperte.

Idolo indiscusso dei teenagers, Justin Bieber sin da giovanissimo (ora invece ha “già” 22 anni) era riuscito a imporsi nelle classifiche di tutto il mondo e questo sin dal 2005. Il doppio concerto che si è tenuto Sabato 19 e Domenica 20 Novembre  in replica era già sold out dallo scorso anno, solo dopo pochi minuti che erano state aperte le prevendite online. E sì che il prezzo minimo di 70 € solo per un “posto” in piedi nel parterre, faceva solo immaginare quanto certo fosse che Justin Bieber di posti liberi all’Unipol Arena, ne avrebbe lasciati pochi. Justin Bieber è infatti una macchina da guerra per l’industria discografica, oltreché  il protagonista di un merchandising sostanzioso.
Il concerto è stato però uno spettacolare esempio di sound and vision all’unisono. Un evento reso tale dall’imponente gioco di luci, il dispiego di mezzi non comune, diverse le piattaforme mobili in azione, il palco sospeso sul parterre e soprattutto per quell’esaltante impatto scenografico proposto da una pletora di immagini da lasciare davvero a bocca aperta, dimostrando come il meccanismo dello show fosse perfettamente oliato.
Il cantante è apparso in forma e soprattutto ha cantato  e ha anche suonato – chitarra acustica e batteria – non dimentichiamoci che è anche un musicista. Una parte considerevole dello spettacolo è stata però sostenuta dal pubblico, certamente molti i giovani presenti, ma non solo loro, vi erano anche persone di varie età secondo un’ottica trasversale in grado di accomunare più generazioni nel medesimo contesto. Cellulari in vista ma non solo per i tanti selfie anche per illuminare con la propria presenza il fatto di esserci, secondo un rituale ereditato dai loro genitori che al contrario dovevano accontentarsi dei poco pratici e forse più pericolosi accendini.

Dalla scatola trasparente dalla quale Justin era uscito in apertura di concerto, attorniato da dieci ballerini, alle piattaforme mobili, dal divano rosso sul quale ha interpretato Cold Water  accompagnandosi alla chitarra acustica,  Justin ha saputo entrare in sintonia con tutta quella folla di adolescenti adoranti, pronti ad accompagnarlo con discreta intonazione, durante i songs fra i quali BoyfriendBaby, Let me love you, Company, Sorry, What do you mean? e a tante altre, mentre voci femminili nelle pause intonavano “sei bellissimo” – parole ignote alla star – o quando, procedendo per alzata di mano, ha chiesto a quante fossero sottopalco di rivolgergli delle domande. Insomma un’evento davvero riuscito, nonostante gli immancabili malori di ragazzine già provate dalla stanchezza dell’attesa e dalla forte emozione di trovarsi  di fronte a quella star  così amata.
La mia vicina, una mamma con figlia di 9 o 10 anni a un certo punto mi ha chiesto di guardarle la bambina e le borse mentre lei avrebbe accompagnato dai medici una ragazzina che sembrava sul punto di svenire, aggiungendo con fare concitato “chissà come starà mia figlia che è là più avanti?” Sono piccoli episodi di attenzione e condivisione, tutto sommato positivi, come positivi sono i messaggi che il giovane artista canadese invia tramite i suoi testi. Evitiamo di essere troppo snob al riguardo: è la magia dell’arte e da sempre  ognuno sceglie quella che gli è più congeniale, ogni età ha i suoi miti e di fronte a certe rappresentazioni che ci fanno sentire meglio e migliori insieme è già di per sé un bene.
Ieri sera la magia è stata quella che Mr Justin Bieber, un ragazzo poco più che ventenne, in giro per il mondo e lontano da casa e dai suoi amici (come aveva ribadito in apertura) è riuscito a compiere. “I’ll be back soon!”, è stato il  suo commiato dal pubblico, non prima però di avere abbracciato uno per uno i danzatori che si erano scatenati con lui e per lui là su quel palco.

So see you in Monza, Justin!  Sarà 18/06/17  segnatevi dunque la data.

Daniela Ferro

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