La Ragazza del Treno, da bestseller a padrone del box office

MONDO – Dopo aver conquistato il pubblico USA, La Ragazza del Treno sbanca il box office italiano. Ma la pellicola, tratta dal romanzo di Paula Hawkins, è davvero convincente quanto il libro?

4 milioni di copie vendute e tra queste, anche la mia. Fu definito il thriller dell’anno, al punto da suscitare la curiosità anche di chi non fosse amante del genere. Pagine e pagine col fiato sospeso aspettando un colpo di scena che faticava ad arrivare. Un anno fa, de La Ragazza del Treno, ne parlavamo qui. Di Rachel (Emily Blunt), della sua mania  di cucire storie inventate addosso a personaggi di dubbia serietà morale dal finestrino del suo treno preferito, del degrado di una vita causato dal fallimento di un matrimonio in cui credeva, del suo abuso di alcol e di quel viaggio, intimo, fatto di continui salti temporali e cambi di prospettiva. Oggi, quel romanzo, è diventato un film, e come era prevedibile ha letteralmente sbancato ai box office di tutto il mondo. La critica si divide. C’è chi lo trova approssimativo e chi, invece, ne rimane impressionato.

Giudizi soggettivi a parte, raramente accade che un film, ispirato ad un bestseller da milioni di copie vendute, riesca così bene nell’intento di riprodurre, senza grosse variazioni, il mood di un libro.

La Ragazza del treno è un thriller psicologico dai tratti torbidi e tormentati, capace di trasportare lo spettatore in quella dimensione intima, punto focale nel libro, a cui si aggiunge un pizzico di suspense e di ansia che spesso, nella scrittura, rischia invece lo smarrimento. La voglia di ottenere a tutti i costi la verità, l’immedesimazione in quella che sembra essere una coppia felice ma che in realtà non è altro che un amore fatto di problemi e tradimenti, diventa, per la protagonista, il leitmotiv di un viaggio che si svolge nei meandri della mente.

L’interpretazione della protagonista Emily Blunt (“Il Diavolo Veste Prada”, “Sicario” e “Edge of Tomorrow”) si regge su un gioco emotivo fatto di sfumature e turbamenti emotivi in chiara contrapposizione con la freddezza e l’inespressività delle antagoniste. E così, anche nei momenti che potrebbero far ricadere su di lei i sospetti più terribili, ciò che riscuote l’animo dello spettatore è un sentimento di pena e di commiserazione.

Malinconia, disperazione, abusi emotivi, egoismi e tradimenti sono gli ingredienti di un dramma psicologico a cui va la colpa di un montaggio a volte troppo caotico da risultare, a tratti confusionario e artificioso. La nebbia emotiva che pervade il film per buona parte del tempo, si dissipa solo alla fine, di fronte ad un colpo di scena inaspettato che regala scene cruente, a tratti eccessive. Tra i demeriti: essere a volte troppo, a volte troppo poco. Tra i meriti: riuscire a stupire, nonostante il finale già noto, più di quanto non abbia fatto il libro un anno prima.

Testo di Lia Giannini

Redazione

One Response to "La Ragazza del Treno, da bestseller a padrone del box office"

  1. Roberta Tagliaferri
    Roberta Tagliaferri   7 Dicembre 2016 at 20:20

    Ho adorato questo libro e sono molto curiosa di andare a vedere il film

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