L’Anima Spagnola in musica pulsa vibrante in Ciociaria

Arpino (FR) aprifila del turismo culturale frusinate

Si chiama Anima spagnola il particolare evento musicale ospitato Domenica 3 Gennaio 2016 alle 18:00 nella collegiata di S. Michele Arcangelo ad Arpino (FR). La splendida cornice barocca, sita in una Piazza Municipio vestita in eleganti e discreti addobbi natalizi, ha inaugurato questo primo fine-settimana del nuovo anno facendosi “teatro” di una nuova occasione all’insegna della cultura, nel solco di una politica ricca di iniziative di qualità che non smentisce la lunga tradizione storica del Comune ciociaro.

La serata si è aperta nella chiesa gremita con una breve introduzione del pianista Paolo Notargiacomo, che dopo essersi cimentato nelle vesti del presentatore ci ha subito portato nel vivo con una brillante esecuzione solistica di due brani classici: il Bolero op. 19 di Chopin e Asturias di Albéniz. Il giovane musicista ha poi dato ulteriore prova della perizia delle sue dita proponendoci il Bolero di Ravel, eseguito a quattro mani in coppia con il non meno valente Marco Notargiacomo. Dopo una breve pausa, ad introdurre la seconda e ultima parte della serata, di impronta lirica, è stata una lettura attoriale dei testi delle Siete canciones populares españolas, di Manuel de Falla, affidata ad Eugenia Faustini, allieva dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico.

Il cuore di Anima spagnola è stato infatti dominato dal bel canto, rappresentato per l’occasione dal soprano Orietta Manente, del Coro dell’Accademia Nazionale Santa Cecilia e fra le voci preferite da Ennio Morricone (da menzionare, fra le tante, è certamente la sua performance in occasione del TP S.A. Music & Film Festival tenutosi nel Maggio 2000 a Varsavia, in cui eseguì come voce solista il brano The Ecstasy of Gold (annoverato tra le epiche colonne sonore del capolavoro di Sergio Leone Il buono, il brutto, il cattivo), accompagnata dalla Polish National Radio Symphony Orchestra e con la direzione dello stesso Morricone.

Le Sette canzoni popolari spagnole, composte nel 1914 ed eseguite per la prima volta nel Febbraio 1915 a Madrid, durante il primo concerto della Sociedad Nacional de Musica (istituzione musicale che si riprometteva di valorizzare l’arte iberica), costituiscono un importante punto di riferimento nella produzione di Falla, in quanto l’artista attinse direttamente dal folklore musicale della sua terra, secondo un processo di reinvenzione del canto popolare.

Attraverso la grande proprietà della voce solista, che ci ha regalato per il bis una splendida esecuzione della celebre aria O mio babbino caro da Gianni Schicchi di Giacomo Puccini, abbiamo infatti assistito ad una di quelle particolari occasioni (diverse dai classici concerti natalizi) in cui la musica colta (anche in virtù della particolare scaletta del programma) ha potuto tracimare dalle austere ed elitarie pareti delle Accademie e dei Teatri d’opera per concedersi ad un più largo pubblico. Potremmo parlare di una serata in cui registro classico e popolare si sono uniti in un felicissimo matrimonio la cui location ideale non poteva che essere una chiesa.

I saluti e i ringraziamenti di rito, ad opera dell’Ing. Andrea Chietini, hanno offerto un importante momento di raccordo tra lo spirito dell’iniziativa e l’importanza della musica nella formazione individuale del cittadino, come ricordato da uno degli arpinati per eccellenza, Cicerone, il quale ricordava che «una vita senza musica (come una stanza senza libri, ndr) è come un corpo senz’anima».

L’evento ha anche avuto un particolare significato nell’economia di un rapporto di gemellaggio e scambio culturale con Spagna, in atto già da qualche tempo. Anima spagnola è stata un’iniziativa promossa da quartiere Arco, in collaborazione con il Comune e la Pro Loco.

Va anche ricordato come nel più recente periodo la città di Arpino stia prendendo maggiormente coscienza del suo grande ruolo culturale nella Provincia e si stia dimostrando degno alfiere di un’attenta e propositiva politica turistica tendente verso progettualità sinergiche con i comuni limitrofi.

Oltre alle frequenti iniziative di cui il Comune si fa promotore singolarmente (ricordiamo il recente evento enogastronomico Le cantine di Marco Agrippa e la ricca giornata realizzata in occasione dell’Epifania a conclusione del calendario natalizio), si notano impulsi di progetti più ambiziosi, come quelli visti durante la seconda edizione del premio “Città di Arpino”, svoltosi lo scorso 26 Luglio. Contestualmente è stato infatti presentato Da Cicerone a Mastroianni e De Sica, un progetto di comunicazione turistica proposto dal Comune di Arpino (come capofila), insieme al Comune di Isola del Liri, al Comune di Sora, alla Camera di Commercio di Frosinone, al Centro Studi Umanistici M.T. Cicerone, alla Fondazione Umberto Mastroianni, all’Associazione guide Cicerone, all’Associazione Olivicoltori Terra di Cicerone e all’Associazione Pro Loco di Arpino. Grazie a questa proposta la Regione Lazio ha potuto richiedere e ottenere un finanziamento di  24.375,00 euro.

Il progetto è teso alla promozione a livello nazionale e internazionale della Ciociaria, in particolare della Valle del Liri, aumentando l’attrattività e i flussi turistici prima di tutto attraverso la promozione delle bellezze storico, artistico, monumentali, delle bontà enogastronomiche e degli eventi tradizionali che si svolgono nel territorio della Valle del Liri (il tutto unito all’interesse richiamato dalla notorietà di personaggi illustri a cui le terre ciociare hanno dato i natali). Il progetto si sostanzia nell’ ideazione, stampa e distribuzione di una carto-guida turistica e di un video promozionale full HD per la diffusione in rete attraverso siti internet e social network.

Il contenuto delle cartoguide sarà riportato in quattro lingue (Italiano, Inglese, Cinese e Spagnolo) e la distribuzione avverrà presso le strutture ricettive presenti nel territorio ciociaro, in occasione delle principali manifestazioni già esistenti sul territorio (come ad esempio il Gonfalone di Arpino) e negli info point turistici dei Comuni aderenti. Inoltre copie digitali della cartoguida saranno messe a disposizione degli Enti, delle associazioni e delle strutture ricettive aderenti per essere divulgate attraverso i propri siti internet.

L’augurio che ci facciamo, dunque, è che le zone ancora poco valorizzate della nostra Penisola continuino a muoversi in direzione di una risposta culturale congiunta al difficile momento che stiamo vivendo. Pur lontani da infantili utopie dobbiamo infatti poter sperare che la bellezza possa, se non salvare il mondo (il nostro o quello ereditato dai nostri figli), come sognava Dostoevskij, almeno favorire la creazione di un equilibrio sociale in cui alle efferatezze delle pagine della cronaca nera faccia da contraltare una pari, se non maggiore, misura di bene.

Anima spagnola

Stefano Maria Pantano

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