Al granSAFARI arriva Marco Minuz

Al granSAFARI arriva Marco Minuz

Marco Minuz nella sua casa d’infanzia di Motta di Livenza, la provincia attiva e operosa del nordest, non ha mai “annusato” il profumo dei cataloghi d’arte. Dopo un diploma tecnico si iscrive ad architettura per poi laurearsi nel 2004 presso l’Università di Trieste con una tesi dedicata al confronto dei modelli gestionali museali in Europa, America e Italia. Il suo correlatore di tesi è Philip Rylands, direttore della Peggy Guggenheim Collection di Venezia.

Cognome: Minuz
Nome: Marco
Professione: critico e curatore d’arte, giornalista 
Nato a: Motta di Livenza nel 1978
Vive e lavora a Pordenone 

Marco Minuz

Marco Minuz 1

Finalità della tesi era comprendere le caratteristiche e le peculiarità dei musei americani, europei e italiani analizzando le loro programmazioni, le loro risorse umane, i modelli comunicazionali e promozionali, i progetti di fundraising, i progetti d’intervento privato e le attività didattiche.
Per motivi personali e professionali si sposta nel Nord Europa e svolge esperienze presso il Museo d’Arte Moderna di Stoccolma (Moderna Museet). Qui sbocci al’amore per l’arte grazie all’incontro con quei volumi che mancavano in casa e la conoscenza di due persone fondamentali per il suo percorso: il mitico direttore del Moderna Museet, Pontus Hulten (di cui ottiene l’ultima intervista) e Luca Massimo Barbero, del quale diviene assistente per progetti di fotografia contemporanea che si concretizzano in mostre e due pubblicazioni (“Nothing Special” e”Il Coltello di Winkelmann”). Da qui il percorso professionale di Marco Minuz è conosciuto e in grande crescita. Le sue esperienze si espandono a la Biennale di Venezia, la Peggy Guggenheim di Venezia (progetto di intership) e la Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Entra nell’albo dei giornalisti pubblicisti collaborando per anni con la redazione culturale di stato slovena. Collabora per varie riviste di arte e design e da anni è redattore del magazine bilingue “Illywords” del gruppo Illy Caffé. 
Viene incaricato di gestire tutti gli aspetti del progetto, promosso dal Comune e dalla Provincia di Pordenone, della mostra (con relativo catalogo) dedicata a Harry Bertoia, attivando autonoma-mente prestiti con grandi musei americani ed europei (Vitra, Guggenheim di New York) e organizzando iniziative negli Stati Uniti d’America e in Canada.

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Per due anni assume la carica di Presidente di una società, Sebastiano Ricci di Udine, che gestiva tutti i servizi museali dell’intera area museale del capoluogo udinese.

Fondatore e presidente di un’associazione culturale a Trieste attiva nella promozione dei maestri del design italiano attraverso l’organizzazione di mostre dedicate al tema, tra cui la mostra dedicata ad Ettore Sottsass, “Vorrei sapere perché” (2007) e altre dedicate a Enzo Mari “Questo non è uno scolapasta”, Gae Aulenti, Nanni Strada, Nanda Vigo, “Tre donne per il progetto”, mentre ora sta realizzando una mostra su Michele de Lucchi.

Marco Minuz 3Marco Minuz sviluppa numerosi progetti di fundraising in ambito culturale e diventa docente a contratto, relativamente al marketing e al design nel comparto del legno arredo, presso il Consorzio Universitario di Pordenone, Università di Trieste e presso istituti post diploma.
Tiene workshop relativi ai tema del design, creatività e alle nuove sfide imprenditoriali in numerose istituzioni pubbliche.

Nel 2009 viene incaricato di seguire l’avvio della nuova Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Pordenone. In particolare segue la progettazione grafica dell’ente, sviluppa un progetto di partnership con aziende private, sviluppa un progetto di membership e segue tutta la pianificazione mediatica dell’evento organizzando eventi ad hoc (tra le quali la conferenza di presentazione del progetto presso il Museo d’Arte Contemporanea MACRO di Roma); progetta e realizza attività mirate per il target dei giovani (serate con videoarte); cura ed organizza sei mostre con relativo catalogo tra le quali cito Jim Goldberg, Italo Zannier, Alessandro Bergonzoni. Minuz realizza un fittissimo programma di conferenze, incontri, workshop con artisti, direttori, soggetti privati e istituzionali e sviluppa una rete di rapporti con molte importanti istituzioni museali e culturali europee.

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Ha da poco inaugurato la mostra collettiva “Siate candidi come colombe ed astuti come serpenti” presso la Galleria Civica di Zoppola. Questo è un progetto che racconta quegli angoli densi e impenetrabili che l’uomo contiene e poco svela. Minuz è arguto, sapiente, spiritoso, profondo e ad altissima temperatura di umanità. La sua dolcezza la cela con garbo e la scena plateale la lascia sempre al suo interlocutore così da passare più sussurrato. Marco Minuz si sta proponendo come una delle personalità culturali a livello di critica analitica, scrittura espositiva e abilità curatoriale, più interessanti del panorama italiano contemporaneo.
Al momento sta sviluppando progetti legati alla fotografia contemporanea e sviluppando progetti di connessioni fra attività imprenditoriali e linguaggi espressivi del contemporaneo.

Da sempre interessato alle interconnessioni fra diverse discipline di lui attendiamo sempre il prossimo meraviglioso passaggio.

Crediti fotografici Matrioska

 

Martina Cavallarin
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One Response to "Al granSAFARI arriva Marco Minuz"

  1. ER   9 Luglio 2015 at 11:09

    Marco sei un grande
    forse qualcuno non l’aveva capito

    Rispondi

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