Milano Moda Donna, la seduzione maschile di Krizia

Milano Moda Donna, la seduzione maschile di Krizia

MILANO – La kermesse della fashion week prosegue con la stilista cinese Zhu ChongYun per lo storico marchio Krizia. Uno show accattivante e contemporaneo, dove sfugge però il legame con la designer dei tempi d’oro della Moda italiana.

Il mondo è dei cinesi. E’ questa la prima riflessione che mi viene in mente al termine della sfilata di uno dei mostri sacri nel panorama del fashion (almeno ai tempi di Mariuccia Mandelli), alias Krizia. Sarà che viviamo in una realtà oramai cosmopolita e contaminata in toto dalla cultura straniera, ma qui a Milano Moda Donna, durante la fashion week,  di moda italiana allo stato puro, se ne vede sempre meno. L’ultimo fashion show della stilista cinese Zhu ChongYun che ha acquistato il marchio della storica Krizia, è accattivante e contemporaneo, certo, ma impercettibilmente distante da quella che fu la designer ai tempi d’oro. O quantomeno da quella che sarebbe stata la proposta creativa della old school rispetto alle richieste del mercato contemporaneo.  Nuova (si fa per dire) è la silhouette morbida e comoda che trova il suo spazio nei volumi ampi, che si gonfiano e sgonfiano, in un continuo alternarsi di pezzi maschili a cui si contrappongono capi seconda pelle avvolgenti, mentre immagini ed elementi dell’universo Krizia vengono riproposti in una versione che interpreta, adeguandosi perfettamente, forse anche fino all’eccesso, le tendenze attuali e le ispirazioni provenienti dal mondo dei competitor. Poco odora di novità e la sensazione è che tutto il possibile sia già stato fatto.

Nel complesso gli abiti parlano ancora di passato ma in una chiave ben più moderna e attuale, reinterpretando capi classici alla luce di tagli ed elementi, che richiamano il mondo animale, e la cui origine è solo percepita. La fedeltà alla celebre maison sovviene soprattutto nei materiali, lì dove appare il lurex metallico, il twill di lana vergine, il Glen plaide e il velluto jacquard, e nelle “pieghe” che vengono riprese negli orli dei pantaloni corti e ampi, nelle gonne origami, negli abiti disegnati da ricami grafici che tendono ad impreziosire.

Gli accessori emergono prepotenti come veri protagonisti. Siano gioielli, cinture, tracolle in pelle, stivaletti bicolore, la loro innovazione consiste nel loro modo d’uso, nella possibilità di giocarci, scegliendo liberamente come indossarli, nella possibilità di personalizzare, nelle scelte quotidiane,  un capo classico senza passare inosservati.

Il cambiamento è dichiarato e anelato ma non così reale e, sicuramente, privo di quel guizzo di follia che ci si aspetta da un brand che ha rappresentato per anni  la storia della moda italiana.

Se volete ripercorrere un pò la storia di KRIZIA vi consigliamo di leggere questo omaggio scritto da Lamberto Cantoni dopo la sua morte.

Testo di Lia Giannini

Photo gallery di Amanda Soccali per MyWhere

krizia 32

Redazione

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