Moda Movie 2014

Mi sono sempre chiesta cosa si provi a nascere e crescere nella terra della moda. Cosa voglia dire vivere di continue sfilate, eventi, manifestazioni dedicate al design e al fashion che ti riempiono le strade di modelli, lustrini, vip e mondanità. Credo che da un certo momento in poi, ci si abitui. Diversa cosa accade quando in una città della moda non si nasce e non si cresce. Non ci si abitua facilmente ai grandi professionisti che scorazzano per strada complimentandosi per quel “bel” centro storico che “però” deve essere restaurato. Non ci si abitua all’emozione di una vittoria giovane e imprevista che riscatta anni di sacrificio e rende orgogliosi tutti i suoi abitanti perché “figlia di casa nostra”. Quando si nasce in un posto pieno di tante cose, fuorché di moda, ci si inorgoglisce molto nel partecipare ad un evento che ha raggiunto, a dispetto delle fatiche e delle difficoltà, il suo diciottesimo anno di vita, accrescendo la sua fama e il suo prestigio grazie ai talenti che consacra, anno dopo anno, a dispetto delle aziende che chiudono, che promuovono tutto fuorché la creatività, che scartano a priori solo perché dei giovani non si fidano.
[Group 0]-IMG_1761_IMG_1762-2 imagesE Moda Movie, il festival della Calabria dedicato alla moda e al cinema, in questo supera, edizione dopo edizione, ogni aspettativa. Quest’anno, per l’occasione, un palcoscenico “open air” davanti al rinomato e sofisticato teatro Rendano, al centro della piazza XV Marzo, allietati da un clima che, per l’occasione, si rivela sempre estremamente propizio. Presentatori d’eccezione il vulcanico Nino Graziano Luca e la statuaria Claudia Andreatti che hanno condotto i presenti lungo gli eterogenei percorsi che portano al classico, tracciati dai quindici finalisti del concorso per fashion designers di Moda Movie. Dalla sognante atmosfera legata al mondo dell’antica Grecia al cromatismo composto di mosaici in vetro della realtà clericale, passando dalla classicità di abiti senza tempo che conservano la propria essenza strizzando però l’occhio ad una contemporaneità già proiettata al futuro.
A comporre la giuria giornalisti di moda, esperti di costume, stylist, docenti (tra gli altri: Liuba Popova – giornalista e docente di moda del Naba di Milano, Sergio Valente – hair stylist, Vincenza Costantino – esperta di arti perfomative, Sebastiano Di Rienzo – presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori, Roberto Portinari della Piattaforma Nazionale Moda di Milano, Beppe Pisani – esperto tessile).
Classico il tema, tutt’altro che classiche le creazioni e le età dei giovani. A colpire, in primis, la capacità creativa di alcuni che nonostante la giovanissima età hanno saputo interpretare e adattare temi “tradizionali” alla moda contemporanea e alle tendenze del mercato. Seppur difficili da indossare e, in alcuni casi, improponibili nella vita di tutti i giorni, le creazioni dei fashion designers si sono rivelate interessanti e innovative rendendo il compito dei giurati in alcuni casi sgradito e complicato. Una collezione dall’allure barocca e dai toni opulenti quella della terza classificata, Francesca Prostamo, ispirata all’ultimo capolavoro di Walt Disney, “Maleficent”, che fa della sofisticatezza evidente nei tessuti e nel taglio, il suo punto di forza.

Moda Movie

Decorativismo ellenico, ricchezza dei dettagli, vivacità dei colori, equilibrio ed eleganza, per il simpatico Mauro Muzio Medaglia che, intervistato subito dopo “l’incoronazione”, si è dichiarato felice ed incredulo ma soprattutto pronto ad apprendere quanta più esperienza possibile dallo stage vinto grazie al concorso, presso l’atelier di Giada Curiel, e in generale dalle mille occasioni che senza dubbio la vita continuerà a riservargli vista la straordinaria originalità con cui realizza i suoi capi.
Infine, dolce e nostalgica la mini collezione della prima classificata, cosentina doc, Maria Francesca Cozza che, per il tema del “classico” lavora, cuce, sperimenta organza e “pezzotti”, tappeti rustici dai colori vivaci e dai tipici disegni a fiamma, rombo e greche tessuti e orditi a mano al telaio. In lei si fondono commozione e timidezza quando, immediatamente dopo essere stata proclamata, lascia andare qualche lacrima tra i ringraziamenti. Una vittoria, quella di Maria Francesca, che inorgoglisce un popolo la cui forza più grande sta nel coltivare talenti che troppo spesso soffoca per paura di doversi sacrificare. Una vittoria, quella di Maria Francesca, che sovviene a un’altra vittoria, decretata a man bassa da tutti i presenti, incantati dall’originalità che muove in passerella gli abiti di una grande stilista come Sabrina Persechino. Abiti nati dall’analisi e dalla scomposizione estetico-prospettica di alcune opere di tre grandi architetti contemporanei: Zaha Hadid, Jean Nouvel e Renzo Piano che con estrema abilità riporta giocosamente ed elegantemente, la classe e la raffinatezza dell’arte classica nella moda.

Leitmotiv dell’edizione numero XVIII senza dubbio la contaminazione ma anche gli ospiti di grande spessore e calibro che si sono alternati tra la serata dedicata alla Moda e quella riservata al cinema. Da Dario Argento a Pasquale Anselmo, passando per Daniela Cianco, costumista de “La Grande bellezza” che solo pochi giorni dopo ha vinto il David di Donatello, fino ad arrivare ad Amelianna Loiacono, Erika Gottardi, Salvatore De Fazio e tanti altri. Tutti, nessuno escluso, non hanno mancato dal ringraziare e accordare attestati di grande stima al patron Sante Orrico e alla project manager Paola Orrico per la grande opportunità che riescono a dare. Ai giovani che vogliono inseguire i loro sogni e agli adulti che, certamente, hanno ancora bisogno di sognare.

Testo di Lia Giannini

Foto: Copyright Francesco Farina.  All rights reserved.  Use by permission.

Redazione

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