Musica e video, in Italia lo streaming piace sempre di più

Musica e video, in Italia lo streaming piace sempre di più

ITALIA – La diffusione sempre più capillare di Internet sta avendo importanti effetti anche sulle abitudini di consumo di musica e video da parte degli utenti, e le ultime statistiche rivelano come gli italiani apprezzino sempre più i servizi in streaming.

Tanta musica in Italia

Sono in particolare i dati sull’ascolto di musica attraverso la Rete quelli che lasciano più sorpresi: il 98 per cento degli utenti online attivi nel nostro Paese ascolta musica tramite modalità in licenza, e molto alte sono anche le quote di quanti utilizzano servizi di video streaming musicali (pari all’85 per cento del totale) e di chi invece fa ricorso allo streaming audio autorizzato (il 46 per cento dei naviganti).

La musica online piace a tutti

È interessante anche scoprire come il consumo di servizi in streaming sia in netto aumento: soltanto lo scorso anno, lo streaming audio era al 40 per cento degli utenti, mentre a livello mondiale si è passati dal 37 per cento al 45 per cento. Per quanto riguarda i metodi di ascolto, il maggior riscontro è detenuto dalla radio col 95 per cento, ma un buon 42 per cento di persone dichiara di acquistare musica sia in formato fisico che digitale. E ovviamente non bisogna trascurare lo smartphone, che soprattutto tra i giovani concentra tutto il pubblico (91 per cento nella fascia tra i 16 e i 24 anni).

Sale anche lo streaming video

Ma l’effetto streaming si diffonde sempre più anche ai video, come dimostra l’impatto di Netflix e altre piattaforme specifiche nel nostro Paese oppure, dall’altro lato della “barricata”, il calo delle vendite di televisori “tradizionali”: nei primi sette mesi dell’anno, in Italia è stato venduto quasi il 10 per cento di apparecchi televisivi in meno rispetto allo stesso periodo del 2016, mentre in Francia c’è stato un crollo di 46 punti percentuali, a riprova di come ormai soprattutto i più giovani si servano dello smartphone anche per seguire serie tv e altri programmi.

Il mercato amplia l’offerta e la banda

Tutto bene? Non proprio, perché in realtà l’Italia potrebbe andare meglio sul fronte della velocità di connessione, migliorando sensibilmente anche la fruizione di questi servizi online. In realtà, il problema della “lentezza” dipende solo in parte dalle infrastrutture e dal contesto imprenditoriale, dove anzi ci sono operatori come Eolo che propongono offerte vantaggiose, come i pacchetti Internet casa senza telefono, e deriva piuttosto da una sorta di ritrosia da parte degli utenti.

Poca domanda per Internet veloce

Nel nostro Paese, infatti, solo il solo il 53 per cento delle abitazioni ha attivato un contratto per avere una connessione a Internet di velocità pari almeno a 2Mbps, nonostante ormai questo standard sia disponibile sul 99 per cento del territorio. Insomma, serve a poco allargare la banda se poi la domanda resta ancora bassa e se gli italiani si “accontentano” di navigare poco e piano.

La velocità di download di video

Gli effetti pratici di questi ritardi sono stati di recente messi sotto i riflettori da una ricerca di Cable, piattaforma britannica di confronto tra le offerte dei servizi di connessione sul mercato del Regno Unito, che ha appunto studiato i risultati degli speed test mondiali per il download di un video di 7,5 Giga: ebbene, a Singapore bastano appena 20 minuti o anche meno, mentre in Italia occorre aspettare in media 90 minuti, dato che posiziona il nostro Paese al 46esimo posto sui 190 presi in esame.

Gigi Botti

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