Chi è Helena De Jesus?

Helena De Jesus, è Ambasciatrice alle Pari Opportunità di African Fashion Gate, scopriamo perchè.

Dopo aver terminato la prima intervista con Nicola Paparusso, fondatore e direttore creativo di  African Fashion Gatehttp://www.mywhere.it/20298-2/ , ci siamo soffermati a parlare della mission di quest’agenzia, cioè quella di promuovere nel mondo le modelle africane valorizzandone la loro bellezza. Per me era un discorso “scontato”. Da sempre ammiro sulle passerelle le indossatrici dal passo felino e dal fisico color ebano, scultoreo come raramente riesce ad essere quello di una bianca. Sinceramente ho sempre penato che le modelle nere sino avvantaggiate, e non certo emarginate. Ma Nicola mi ha raccontato un’altra realtà che non conoscevo partendo dal raccontarmi della scelta di avere come madrina e portavoce Helena De Jesus.

Il nome inizialmente mi era estraneo, poi vedendo le sue foto, e leggendo di lei, è emersa la sua storia.

Helena De Jesus, è stata la prima top model nera di successo e protagonista delle copertine di “Vogue” “Grazia” “Elle” e tante altre, ancor prima dell’arrivo di Grace Jones e di Naomi Campbell. Attualmente è Ambasciatrice alle Pari Opportunità di African Fashion Gate. Originaria del Mozambico, sposata con un italiano e mamma di due figli, era già molto impegnata nel sociale per il suo Paese di origine. A lei AFG ha affidato il compito di portare la pari proporzione del numero di modelle nere e bianche sulle passerelle della moda.

Ma le donne nere sono fiere del colore della loro carnagione?

Le ragazze bianche sono patite della tintarella e per scurire la pelle, quando non possono farsi baciare dal sole, ricorrono a cosmetici o lampade solari. A loro volta le ragazze nere fanno il contrario: usano prodotti cosmetici nella speranza di schiarire la pelle e farla diventare bianca. Per queste giovani, sbagliando clamorosamente, schiarire la pelle vuol dire diventare più belle. Emulano le bianche che sfilano su quelle passerelle dove spesso il nero significa minoranza, minore opportunità. Purtroppo i danni che queste creme procurano non fermano le africane che, costi quel che costi, vogliono una pelle più bianca!

Perchè? Che danni provoca usare queste creme?

I pericoli associati all’uso di alcune di queste creme, infatti, includono cancro al sangue come la leucemia e tumori al fegato e reni. Inoltre c’è anche il rischio di malattie gravi come la ocronosi, una forma di iper-pigmentazione che induce un colorito viola scuro della pelle. Sono poche le persone che in Sudafrica e in Africa conoscono la concentrazione dei composti tossici che sono contenuti in questi prodotti, spesso recuperati dal mercato nero. Negli scorsi sei anni si è avuto un incremento significativo nel numero dei mercati che offrono prodotti per lo sbiancamento della pelle, molti dei quali sono illegali. Si tratta di pratiche che, a lungo andare, provocano danni alla pelle molte volte irreversibili e chi come me lavora fianco a fianco con le modelle africane questo lo sa bene.

Ma almeno per avere capelli lunghi e lisci non devono soffrire, giusto?

No è disastrosa anche il desiderio di avere sempre capelli lunghi e lisci!  La mancanza di una folta chioma viene considerata dalla maggior parte delle donne africane un antipatico inestetismo. Da questo disagio nasce in Africa e si sviluppa in maniera impressionante un business tutto “Made in Cina“, quello delle parrucche e delle extension. Questo rimedio estetico provoca nel tempo, l’alopecia da trazione o traumatica, causata dall’uso eccessivo di extension, parrucche e prodotti chimici. Questo tipo di calvizie è comune tra le donne che abusano di trattamenti chimici particolarmente intensi e prolungati sui propri capelli o che esagerano con acconciature troppo stressanti per il capello ed in cui vi è un’abbondanza di trazioni. Infatti, le classiche treccine afro e le extension con cucitura sono tra le più frequenti cause di calvizie da trazione. Questo tipo di alopecia può essere reversibile nei casi in cui ci si accorge in tempi brevi del danno, ma può diventare del tutto irreversibile nei casi in cui è presente da lungo tempo.

E che consigli le date?

Io chiedo a tutte le ragazze che vengono ad African Fashion Gate, per essere aiutate a realizzare il loro sogno di diventare modella, di prendere in esame l’ipotesi di mettere via parrucche ed extension, e a qualcuna che ha una particolare conformazione del viso e della testa di tagliare completamente i capelli.

Come fate a far capire la bellezza dei capelli naturali?

Quello che mi riesce difficile fare intendere a queste ragazze che devono sfoggiare i capelli naturali perché la loro bellezza infinita non ha bisogno di rimedi o trucchi. La loro testa rasata potrebbe essere sinonimo di fierezza di quella meravigliosa genetica, di quel regalo che il Creatore ha voluto designargli dalla nascita. Le ragazze africane, che siano di campagna o figlie di famiglie borghesi, sono sempre eleganti nel portamento e non hanno nulla da invidiare alle caratteristiche antropologiche delle donne europee, americane ed asiatiche.

Siamo certi che Helena De Jesus riuscirà a far passare questo messaggio.

E sono fortemente convinta, e spero, che tra tutte le nostre lettrici qualche nostra fan di colore prenda spunto per essere d’esempio alle sue colleghe o amiche. Per quanto mi riguarda, continuo a pensare che sono spesso, anzi spessissimo, le donne più belle del mondo.

Helena De Jesus

Fabiola Cinque

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