OGGI Giornata Mondiale dello Scrittore in prigione

MONDO – Pensieri dietro le sbarre. Voci condannate. Parole braccate, duramente censurate, dichiarate fuori legge da chi voleva tacitarle, soffocarle nel silenzio che non dice, non si espone, non scomoda i potenti.

Da 35 anni ad oggi, l’Organizzazione non Governativa PEN, celebra, il 15 Novembre, la Giornata Mondiale dello Scrittore in prigione, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul destino di romanzieri, giornalisti, autori e parolieri uccisi o condannati a pene detentive, in ogni parte del mondo, per il solo fatto di aver raccontato, di aver detto, di aver scritto.

Il 16 Agosto di quest’anno, a seguito del fallito colpe del 15 Luglio, in Turchia, veniva arrestata Asli Erdogan, scrittrice e attivista turca per i diritti umani, insieme alla linguista Necmiye Alpay e ad altri colleghi, editori e giornalisti, del quotidiano Ozugur Gundem, che ora rischiano l’ergastolo, con l’accusa di far parte del Pkk, il partito curdo dei lavoratori, e di aver utilizzato il giornale con finalità sovversive in favore delle organizzazioni terroristiche.

Mi trattano in un modo che lascerà danni permanenti sul mio corpo – scrive Asli Erdogan in una lettera pubblicata sul Daily Cumhuriyet grazie al suo avvocato. – Il mio pancreas e il mio sistema digestivo non funzionano come dovrebbero ma non mi viene data la medicina di cui ho bisogno. Sono diabetica e necessito di una nutrizione speciale, eppure qui posso mangiare solo yogurth. Soffro di asma e non mi viene concessa l’ora d’aria”.

L’autrice de “Il mandarino meraviglioso” è solo uno dei casi di persecuzione, di oltraggio alla libertà di parola e di espressione, per fermare i quali l’Organizzazione londinese PEN – si legge sul sito – utilizza la Giornata Mondiale dello Scrittore in prigione al fine di “promuovere la cultura letteraria e chiedere giustizia per i colleghi imprigionati e uccisi, esortando il pubblico ad intervenire attraverso donazioni e lettere di appello”, affinché l’eroico ardimento di chi non impugna armi, non imbraccia fucili, non spara proiettili e, con il rinculo possente delle parole, esorta gli uomini a difendere i propri diritti, non finisca ignorato, ingiustamente dimenticato, e non restino impunite certe pratiche barbare che vorrebbero intimare alla resa.

INFO: http://www.pen-international.org

PEN

Antonia Storace

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