ITALIA – Claudia Durastanti, Nadia Terranova, Benedetta Cibrario, Antonio Scurati, Marco Missiroli: è questa la cinquina finalista al Premio Strega 2019. La proclamazione del vincitore si terrà giovedì 4 luglio, presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Noi ci saremo e vi racconteremo passo dopo passo l’emozione dell’attesa.
Il Premio Strega nasce il 17 febbraio del 1947, da un’idea degli Amici della domenica, allo scopo di corroborare lo spirito intellettuale del Paese, fiaccato dalle brutture della guerra. Gli Amici della domenica costituiscono, oggi, un comitato elettorale di quattrocento persone che, inserite a vario titolo nel mondo letterario, ogni anno, dal lontano ’47, si riuniscono per decretare il vincitore. La scelta viene operata attraverso due votazioni successive: la prima in casa Bellonci, in giugno; la seconda presso il Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, in luglio.
Quest’anno, la seconda votazione – che designerà l’opera trionfante in seno alla LXXIII edizione del Premio Strega – avrà luogo giovedì 4 luglio e sarà trasmessa in diretta televisiva su Rai Tre, e in diretta streaming sulla pagina Facebook di Rai Letteratura, con la conduzione di Pino Strabioli e la partecipazione dell’attrice Piera Degli Esposti in qualità d’ospite d’eccezione.
Anne Bacon è figlia di un ricco mercante inglese. Convolata a nozze con un ufficiale piemontese di stanza a Londra, si trasferisce in Italia per seguire il marito. Il vaiolo, tuttavia, la segna suo malgrado e la vita matrimoniale si rivela diversa da quella immaginata. Il suocero di Anne, Casimiro, affida le sorti della proprietà del Mandrone alle cure della donna. Nella dedizione di una vita laboriosa e riservata, Anne costruisce il suo riscatto e il suo posto nella storia. Il rumore del mondo è il libro di Benedetta Cibrario, edito da Mondadori, in corsa al Premio Strega 2019.
La Straniera di Claudia Durastanti – edito da La Nave di Teseo – è il racconto di una famiglia e delle sue migrazioni fisiche ed emotive. La protagonista, ancora bambina, arriva in Basilicata da New York: negli anni, non abbandonerà mai questa attitudine al viaggio, alla peregrinazione continua, spinta da motivazioni irriducibili, per mezzo delle quali seguiterà a sentirsi una straniera.
Marco Missiroli conquista la finale del Premio Strega 2019 con Fedeltà, edito da Einaudi. Il titolo lascia presagire, intuitivamente, il nocciolo duro della trama, quel concetto di fedeltà che Missiroli declina attraverso il matrimonio di Carlo e Margherita, i due protagonisti, e che, nell’ampiezza intrinseca di un concetto gigante per definizione, spinge a chiedersi cosa sia davvero il tradimento, cosa ne costituisca i tratti, il confine oltre il quale restare fedeli all’altro, o a ciò che si configura come socialmente giusto, significa smarrire se stessi e perciò violare la propria natura autentica, quella spinta interna che spesso tacitiamo, mettendola alla gogna, tacciandola di vergogna, e che invece, contrariamente a quanto si creda, potrebbe condurci sulla strada della verità.
M. Il figlio del secolo è l’opera di Antonio Scurati, edita da Bompiani, facente parte della cinquina finalista del Premio Strega 2019. Fatti, personaggi, accadimenti, conversazioni documentate, realmente accadute, che testimoniano la realtà italiana tra il 1919 e il 1925, la storia imponente di una dittatura e dell’uomo che ne edificò l’architettura.
Addio Fantasmi di Nadia Terranova, Einaudi, completa il novero. Ida, la protagonista, si mette in viaggio verso la terra che le ha dato i natali, Messina, in occasione della ristrutturazione e della vendita dell’appartamento di famiglia. Qui, è chiamata a fare i conti con lo spettro del padre, con il vuoto di un’assenza stampigliata a fuoco nel suo cuore di donna, e con quel pezzo di vita che reclama un epilogo dignitoso.
I cinque finalisti verranno omaggiati con un riconoscimento speciale, previsto da BPER Banca, nel corso della serata del 4 luglio: si tratta di Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia, la scultura di Beatrice Taponecco, giovane artista dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. L’opera è stata selezionata in occasione di un concorso cui hanno preso parte tutte le Accademie statali italiane di Belle Arti, allo scopo creare un ponte tra arti visive e letteratura.
Avevamo seguito la conferenza stampa di annuncio dei candidati al Premio Strega all’Auditorium Parco della Musica a Roma il 17 marzo scorso e vi avevamo parlato di Paola Cereda che si è classificata tra i primi 12 libri. Ora vedremo come andrà alla finalissima, saremo presenti alla serata della proclamazione e vi racconteremo le emozioni dei partecipanti.
Noi abbiamo qualche preferenza, ma questa volta non ci esponiamo perché non abbiamo letto tutte e cinque le opere. Voi chi vorreste che vincesse?
Photo Copyright MyWhere.
- Joan Miró. Il linguaggio dei segni: la mostra al PAN – 20 Settembre 2019
- Il MANN per San Gennaro sarà gratuito e annuncia l’ OpenMANNFest – 12 Settembre 2019
- Cala il sipario sul Premio Troisi. Il tributo di San Giorgio a Cremano – 30 Luglio 2019
Gentilissima Antonia per il libro “M. Il figlio del secolo” ha dimenticato nel titolo la M (stampata anche grande in copertina). Fondamentale in quanto parla di Mussolini.
A mio avviso vincerà questo, perché qui non c’è solo il ritratto storico ma è declinato il Mussolini personaggio.
Scurati in realtà, (sempre a mio parere) non fa una ricostruzione storica (anche se supporta documenti di autorevoli studiosi ) ma realizza un’operazione culturale avvalendosi della narrazione. Operazione riuscita a mio avviso.
Buonasera Claudio,
ha ragione, avevo dimenticato la M. nel titolo e ho provveduto a correggere. Ormai manca poco al 4 luglio, appena cinque giorni, e potremo vedere chi vincerà 🙂
Vincerà il libro: – M. Il figlio del secolo – Che secondo me non è un romanzo ( come si qualifica) ma è un testo storico e documentario. Anche se ho amato molto il libro di Missiroli ma c’è un’attenzione verso la storia questo periodo. Credo infatti che si voglia dare anche un messaggio sociale.
Buonasera Cinzia,
in effetti anche per me quello di Missiroli è molto “attrattivo”. Inoltre, a mio parere, ha una bellissima penna.
Sono curiosa di sapere per chi tifate. Secondo me i romanzi delle tre finaliste sono decisamente belli (sto finendo di leggere il terzo) ma trame non originalissime. Quindi se non vince Scurati (perché secondo me temono che sia dia poi una lettura politica al Premio…), vince Missiroli.
Si Regina credo tu abbia ragione. M è il favorito ma non si vorrà dare una “lettura politica” al Premio. Staremo a vedere, intanto io sto leggendo Missiroli… ve lo consiglio.
L’attesa si fa sempre più trepidante. Non ci resta che pazientare ancora un pochino e vedremo chi vincerà questa edizione.
Buonasera Regina,
è una bella cinquina, senza dubbio 🙂
Io darei il voto a Scurati. Apprezzo gli scrittori che in qualche modo ci parlano di questioni che trascendono il campo di emozioni personali.
Non sono interessato a dare giudizi preventivi. Preferisco aspettare di sapere chi vince e poi leggermi il libro. Non si può leggere tutto. Meglio leggere il vincitore. Così se il libro non mi piace posso sempre maledire la giuria.
Della cinquina finalista ho letto soltanto il libro di Missiroli e non posso dare un giudizio sugli altri. Missiroli mi è piaciuto veramente molto. La sua è una bellissima penna.
Ho letto il libro di Scurati, molto bello e fa piacere sia il grande favorito!
Non posso che fare il tifo per “Addio Fantasmi”. C’è la Sicilia in quel libro.
Un libro poderoso, dove accanto alla narrazione, sempre molto breve e coincisa, della voce narrante, si alternano capitoletti con brani documentari, costituiti da comunicati ufficiali, articoli, lettere, discorsi.
Pardon Ubaldo a quale libro dei cinque finalisti ti riferisci?
Vivere “di libri” continua ad essere un lusso concesso a pochi, ma con Tosca possiamo dire che grazie ad essi possiamo sopravvivere dando un qualche senso narrativo a una realtà di cui l’arte è una copia molto bella o molto brutta, comunque non mediocre, il che sarebbe davvero peggio. Il problema dei lettori è che sono soli davanti a una schiera di penne asserragliate lungo i secoli e pronte a impararli con la furia di una falange invincibile. Ma essere in minoranza non ci ha mai spaventato e dunque non si arretra di un passo fino alla fine. Nessuno dei cinque libri è attualmente sul mio comodino, che dalla tardiva scoperta di Chiara Gamberale vede ora il ritorno allo sturm und drang inglese delle sorelle Brontë. Non azzardo pronostici per questo premio Strega 2019, ma sono sorpreso dal fatto che sia favorito un libro su Mussolini, figura su cui esiste una narrazione totalmente monotematica e politicizzata. Sta di fatto che quella M fa ancora oggi un’ombra scomoda, perché come tutte le cose che nel bene e nel male non sono ordinarie mette a disagio. Eppure resta. Mi incuriosiscono i testi di Claudia Durastanti e Nadia Terranova, che hanno a che fare con i movimenti e i ritorni, temi attuali e ancora una volta ridotti a semplificazioni politiche da tifoseria da stadio che fanno della vita delle persone argomento di sciagurato chiacchiericcio. In particolare sento a me vicino “Addio fantasmi”, anche per i vaghi accostamenti che il libro, per i luoghi e le vicende familiari presentati, potrebbe suggerire alla mia storia personale. Buone letture a tutti.
Io ho letto sia Fedeltà che La Straniera e boh… in realtà avrei fatto arrivare in finale la Cederna, credo meritasse di più