Ripasso forever

BOLOGNA – Il Ripasso è un locale bolognese di nuova concezione che unisce la volontà di fare impresa nel settore dell’entertainment vino gastronomico con la logica evenemenziale tipica della post-postmodernitá

 – Perché fondere il business del buon vino e del cibo raffinato con gli eventi? Una domanda che giro volentieri a Vincenzo, Loredana e Daniele, i tre giovani imprenditori che hanno creato il locale.

“I ragazzi e i nuovi adulti di oggi sono saturi di locali. Non vogliono più essere considerati dei clienti da sfruttare. Vogliono divertirsi in luoghi nei quali far succedere delle cose interessanti. Noi accendiamo la miccia…per esempio facciamo mostre, piccole esibizioni musicali…faremo sfilate, feste a tema. Insomma, creeremo un contesto gravido di emozioni. Noi pensiamo che un locale debba partecipare creativamente alla crescita culturale del luogo che lo accoglie, nel nostro caso di Piazza Aldrovandi..”, mi dice Vincenzo. Dov’è la novità? Chiedo provocatoriamente. Risponde Daniele: “Sono d’accordo che la parola evento unita a un locale non può essere una novità in senso assoluto. Ma se pensi al luogo in cui abbiamo fatto nascere Ripasso, allora il discorso cambia. In Piazza Aldrovandi creare un locale emozionale è a tutti gli effetti una novità. Ed è questo genere di novità sostanziale che a noi interessa. Noi siamo interessati alla soddisfazione di clienti concreti e non a concetti astratti. Funzionare a eventi significa fare un locale capace di cambiare la percezione della propria immagine con una certa regolarità. È un modo per essere se stessi e al tempo stesso diversi…”.  Piazza Aldrovandi è in questo momento uno dei luoghi caldi di Bologna, dico ai tre, un luogo che divide i residenti dagli amministratori, un luogo a rischio di degrado…Valeva la pena di farci un locale? “Noi pensiamo di si – dice Vincenzo- proprio per i motivi che hai detto, c’è bisogno di una nuova cultura dello stare insieme. Inoltre Piazza Aldrovandi è un luogo dedicato alla vita sociale, c’è un mercato permanente di fascino antico, ci sono un sacco di negozi. Noi vogliamo essere una risorsa per i residenti…” Loredana aggiunge: “Il degrado non lo si combatte solo con i divieti, ma anche rendendo vitale e emozionante la Piazza in tutte le fasce orarie, portandovi bella gente, turisti, studenti evoluti…Ma per fare questo la qualità dell’offerta deve essere adeguata…”.

E aldilà degli eventi come pensate di riuscirci? Chiedo. Loredana risponde sicura:”Noi puntiamo molto su un mood friendly e su un cibo sfizioso senza essere arrogante o discriminante. Piatti curati, ma leggeri e facilmente fruibili a tutte le ore del giorno, dalle 11 alle 24; piatti a base di pesce, tapas, insalate, è perché no, anche panini ben curati. Chi viene da noi apprezza la qualità al giusto prezzo, senza inutili esasperazioni”. “Io aggiungerei – la parola passa a Daniele – la scelta dei vini. Noi non ne vogliamo tantissimi, ma solo quelli giusti ovvero vini non solo tradizionali ma soprattutto nuovi. Oggi la gente vuole assaporare vini autentici, capaci di riflettere i territori di provenienza. Consumare vino è un rituale sociale nel quale la cultura del prodotto diventerà sempre più importante. Per questo organizzeremo degustazioni di cantine poco conosciute dal pubblico ma estremamente qualitative..”.

Il Ripasso è nato praticamente nel mese di settembre. Il primo evento è stata una mostra di foto di moda che terminerà verso fine ottobre. Al suo posto arriverà una mostra di pittura. Il pubblico ha dimostrato di gradire l’atmosfera cool del locale. Io credo che i tre giovani imprenditori possano guardare il futuro con ottimismo.

Ripasso, Piazza Aldrovandi 5/c, Bologna

Il Ripasso

Antonio Bramclet
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4 Responses to "Ripasso forever"

  1. Luciano   10 Ottobre 2016 at 15:56

    Locale gradevolissimo, bella mostra, imprenditori simpatici. Scelta dei vini insufficiente.

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  2. Fabiana   11 Ottobre 2016 at 12:18

    Sono stata al Ripasso per un aperitivo lo scorso venerdì con delle amiche: una selezione di vini interessante – consiglio il Manzoni, un ottimo bianco – e l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda il cibo, soprattutto per le tapas sfiziose e originalissime.
    Che dire, io Ripasso di sicuro!

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  3. daniele manni   14 Ottobre 2016 at 13:18

    ci scusiamo con il Sig. Luciano per non aver soddisfatto le sue due richieste al calice, ovverossia il primitivo di manduria ed il lambrusco. ci sentiamo però di avvalerci della sua pazienza e comprensione per il fatto che abbiamo aperto da poco e non abbiamo ancora le possibilità economiche per fare una carta dei vini troppo ampia come lui, e aggiungo anche noi, auspichiamo implementata il prima possibile.
    apprezziamo il pungolo, lo aspettiamo di nuovo e speriamo, poi, di accontentarlo come giustamente merita

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  4. Pingback: Ripasso – Su MyWhere si parla del Ripasso!

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