granSAFARI – Roberta Buldini

granSAFARI – Roberta Buldini

Nel salotto della casa di famiglia la soglia della “stanza antica” era l’accesso in un luogo ricco di sculture classiche, dipinti del Seicento, arte antica e moderna con una storia che trasudava dai tendaggi e dagli occhi appassionati dei nonni. L’osservazione per Roberta Buldini è cominciata in quella casa, così come l’abitudine ad analizzare e descrivere perché alla visita si accompagnavano sempre domande su ciò che si stava guardando e su ciò che si era visto e ai silenzi seguivano lunghi discorsi fatti di sensazioni e studio. Le persone che frequentavano quelle stanze erano i giovani Antonio Donghi, Franco Gentilini, Giorgio Morandi che spesso lasciavano in dono il ritratto della nonna, una modella perfetta per fattezze e animo, una donna dalla quale è facile pensare che Roberta Buldini abbia preso molto per tratti fisici e intellettuali.

Roberta Buldini a un’inaugurazione alla Emmeotto

 

 

Emmeotto Palazzo Taverna

L’amore per l’arte si è andato così formando nella giovane gallerista romana, sino a diventare pratica professionale: “I Mirò di Mirò” all’Accademia di Spagna a Roma è la sua prima mostra, che Roberta struttura in modo trasversale, siamo nel 1989, organizzando un “evento artistico” supportato da una capillare campagna pubblicitaria e di comunicazione raggiungendo un grande successo di immagine e di pubblico. A questa esposizione fanno seguito nel 1990 ai Musei Vaticani “Michelangelo e la Sistina”, “Fragonard e Robert” a Villa Medici Accademia di Francia nel 1991, “De Pisis” alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna del 1993. L’amicizia con Netta Vespignani, grande donna romana di cultura e fascino indiscutibile, costituisce per Roberta un’altra tappa fondamentale e la consapevolezza di un passato da elaborare attraverso un percorso personale costituito da una nuova collezione che la porta sempre più verso le nuove tendenze, sino ad arrivare a occuparsi di arte contemporanea e di artisti più o meno emergenti. L’inizio si svolge in Via Margutta 8, dove Roberta con un gruppo di amici e appassionati fonda l’omonima galleria, Emmeotto, che inaugura con un programma incentrato sugli artisti italiani degli anni ’60 e ’70: Giulio Turcato, Capogrossi, Mario Ceroli, Claudio Cintoli, Pino Pascali.

Poi Roberta Buldini – così delicata, bella e gentile, dal sorriso aperto che esprime prima di tutto con gli occhi, i setosi capelli scuri e il carattere generoso e risoluto, aperto, ma riservato – intraprende un’avventura ancora più aderente a se stessa trasferendo Emmeotto in una nuova sede.E la storia si fa racconto di oggi con le stanze di Palazzo Taverna che ospitano il progetto ambizioso e strutturato di una Living Gallery che è contenitore artistico, luogo di scambio, d’interconnessioni tra Arti e Discipline, spazio espositivo, cucina attrezzata, residenza per artisti. Un luogo d’accoglienza che somiglia straordinariamente alla sua padrona di casa, un organismo mobile e duttile, colto e storicizzato, aperto al confronto tra generazioni e linguaggi, modalità e trasformazioni, contaminazioni e innesti; uno spazio in cui il rispetto per la storia è consapevolezza e scommessa sul futuro.

 

Giulia Zangrillo, Isabella Indolfi, Vincenzo Marsiglia, Roberta Buldini, Valentina Luzi e Fabrizio Ferrari (dj RTL)

(Staff Emmeotto): da sinistra:

Giulia Zangrillo, Isabella Indolfi, l’artista Vincenza Marsiglia e Roberta Buldini, Valentina Luzi e Fabrizio Ferrari (dj RTL)

Cognome: Buldini

Nome: Roberta

Professione: gallerista

Nata a: Roma, dove vive e lavora

Martina Cavallarin
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2 Responses to "granSAFARI – Roberta Buldini"

  1. Massimiliano   4 Gennaio 2013 at 21:53

    Molto all’avanguardia con uno sguardo al passato

    Rispondi
  2. luino   10 Febbraio 2013 at 10:02

    articolo ridicolo…

    Rispondi

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