Fantasia, folclore, evasione e creatività: benvenuti al Romics

Fantasia, folclore, evasione e creatività: benvenuti al Romics

ROMA – E anche quest’anno il Romics ha colorato di festa e fantasia i primi giorni autunnali. La ventesima edizione del Romics non ha tradito le attese, palesando un costante miglioramento sia a livello qualitativo che di affluenza. Unica nota negativa i prezzi, che ogni anno si alzano inesorabilmente (il biglietto è arrivato a 10 euro), ma così è.

Per chi non lo conoscesse, il Romics è una delle più grandi rassegne italiane dedicate al mondo del fumetto, dell’animazione e del cinema, e si svolge 2 volte l’anno presso la Fiera di Roma. Originariamente vetrina per fumetti, fantascienza e fantasy, nel corso degli anni il Romics si è ampliato, includendo una vasta gamma di elementi appartenenti alla cultura pop, come anime, manga, giocattoli, fumetti online, romanzi fantasy, videogiochi, giochi di carte collezionabili, horror, animazione e serie tv.

Il fumetto non ha sempre goduto di riconoscimenti e spesso, in passato, è stato spinto ai più bassi livelli della gerarchia culturale. Considerato come un banale passatempo per ragazzi e come un’inutile distrazione nel periodo d’apprendimento. Col tempo però, il fumetto ha messo letteralmente le ali, tanto che attualmente, in tempo di crisi della lettura, rappresenta come detto in precedenza, uno dei generi letterari più letti al mondo.

Il fumetto inoltre non è stato accostato solo alla letteratura e alla pittura (si pensi all’arte Pop di Warhol). Anche il cinema ha ricevuto un grande vantaggio dal talento e dall’immaginazione dei disegnatori di cartoni animati. Basti pensare alle miriadi di film ispirati da fumetti attingendo ai più svariati generi: fantascienza, epica, humour, caricatura, poliziesco, suspense, thriller.

Insomma il fumetto è fantasia, comunicazione, evasione e scrittura creativa, quella che è stata definita la “nona arte” o arte sequenziale. E il Romics è la casa naturale del fumetto e, da qualche anno, di molto, molto altro.

Tra i tratti caratteristici di questo tipo di rassegna troviamo infatti il fenomeno dei Cosplay. Il termine è la contrazione di costume e player, cioè interpretare e vestire i panni del proprio personaggio preferito dei fumetti, dei videogiochi o del cinema. Uno splendido hobby nato in Giappone e diffusosi in tutto il mondo. In Italia la tradizione si è presto sviluppata e Romics ha contribuito molto a dargli la giusta visibilità e una location adeguata. Fin dalla sua prima edizione Romics ha messo a disposizione del Cosplay un teatro vero e proprio con migliaia di spettatori. Ed oggi è accolto in una mega sala con oltre 10.000 posti tra sedute e in piedi. Un insieme di creatività, tradizione e innovazione.

E allora, mentre passeggiamo tra gli stand della Fiera di Roma, ecco trovarci davanti Daeneris Targaryen di Games of Thrones, Goku e Vegeta, Batman e Superman, o ancora Biancaneve e Mulan. I cosplayer non si limitano soltanto a sfoggiare i propri costumi, ma si cimentano nel Romics Cosplay Award, una gara diretta e ponderata da una giuria formata da esperti del settore. A vincere quest’anno sono stati Luca Buzzi con Princess Kenny dell’intramontabile South Park e Tatiana Motta e Giulia Ghersi con Rydia e Shiva del videogioco Final Fantasy IV.

Nell’ultima giornata di Romics si è svolta la cerimonia di consegna dei Romics D’Oro, prestigioso riconoscimento ai grandi artisti che hanno segnato l’immaginario collettivo. A ricevere l’ambito premio sono stati i fumettisti (e che fumettisti) Gabriele dell’Otto, David Lopez e Moreno Burattini.

Se vi capiterà (o vi è già capitato) di visitare il Romics di Roma avvertirete sicuramente una cosa: questo evento è qualcosa di più di una semplice fiera. E’ ormai diventato un fenomeno di culto, un “fatto sociale”, rafforzato non solo dall’entusiasmo dei presenti ma anche dai numeri: 200 mila visitatori per ogni edizione. Un vero e proprio turismo culturale, altro che roba da “nerd”. E d’altronde il successo al cinema di “Lo Chiamavano Jeeg Robot”, ha ampiamente dimostrato che il mondo dei fumetti e ciò che ne gravita attorno è tutt’altro che argomento di nicchia.

La domanda finale da porsi è. Si può ampliare ancora di più il raggio d’azione Romics? È possibile anche in Italia, seguire l’esempio del Comic Con di San Diego?

Da qualche anno nella fiera del fumetto americano vengono presentate molte anteprime di film imminenti (legate naturalmente ad un pubblico giovanile) e si svolge inoltre il Comic Con International Independent Film Festival, dove vengono presentati lungometraggi o cortometraggi che faticano a trovare una distribuzione. Tutte queste sezioni sono molto seguite, anche perché danno la possibilità di incontrare le star delle serie tv e dei film più seguiti dai giovani americani.

Per il momento il Romics va più che bene così com’è ma la Fiera di San Diego potrebbe ispirare nuove iniziative e nuove performance anche in Italia. Staremo a vedere.

Paolo Riggio

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