Salone del Libro da record, sorride anche Bonfirraro Editore

Salone del Libro da record, sorride anche Bonfirraro Editore

TORINO – Edizione davvero positiva per il Salone del Libro 2017. L’evento ha fatto registrare numeri da record, con ben 166 mila presenze totali. Un risultato quasi inaspettato a detta di molti, soprattutto per l’assenza dei grandi gruppi editoriali. Non l’ha mai pensata così Salvo Bonfirraro, editore dell’omonima casa editrice, tra le più vivaci nel corso della manifestazione, che già alla vigilia parlava di “successo annunciato”. E ha avuto ragione!

Missione compiuta! La trentesima edizione del  si è appena conclusa con un indiscusso successo, un successo esaltato dai numeri, raramente così positivi, e dalla vasta presenza di famiglie, scuole e bambini, i veri ambasciatori del futuro. Torino ha quindi dimostrato di essere la capitale dell’editoria, nonostante l’assenza dei grandi gruppi editoriali. Tra le case editrici più soddisfatte per lo svolgimento della manifestazione, c’è sicuramente Bonfirraro Editore. Se i numeri ufficiali, infatti, parlano di 165.746 presenze totali, Bonfirraro, da indipendente, ha confermato il trend generale, con un incremento delle vendite pari a circa il 15% e altrettante presenze di visitatori al proprio stand, ubicato nell’affollato secondo padiglione e circondato da altre realtà altrettanto professionali e affermate.

Alla vigilia del Salone del Libro, noi di MyWhere avevamo intervistato l’editore Salvo Bonfirraro (cliccate per qui intervista) che ci era sembrato molto ottimista sulla riuscita dell’evento. Le sue certezze sono diventate rapidamente una conferma, come ci tiene a sottolineare lo stesso editore: “Abbiamo da subito intuito che la paura iniziale per la riuscita della kermesse piemontese non avrebbe avuto motivo d’esistere: Torino ha una tradizione impareggiabile, una delle (poche) città italiane che punta la sua rinascita proprio sulla cultura: quale miglior luogo, dunque, per affermare la nostra presenza, sempre in continua crescita, sul panorama editoriale italiano, per sancire il lavoro pionieristico da indipendenti fin qui svolto e rilanciarsi sul mercato con nuove sfide?”

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Come recita il concept del Salone del Libro 2017, oltre il confine, ad avere maggiore visibilità non potevano che essere tutti quei progetti focalizzati sul compiere imprese apparentemente impossibili nelle maniere più inaspettate. Guardare lontano, spingersi oltre.

La scelta di Bonfirraro Editore, di dare spazio all’altra metà del cielo, conscio della peculiarità culturale delle donne di saper guardare lontano, visionarie e al contempo concrete, sicure nel disegnare il nuovo volto del mondo, non è stata certo casuale. Le otto autrici della scuderia Bonfirraro, e relativo loro libro presentato, sono state: Mariuccia La Manna con  Solo una vita; ​Cinzia Nazzareno Lo scarabocchio; Ismete Selmanaj  Verginità rapite; Marcella Spinozzi Solitudini parallele; Serena Ricciardulli  Fuori piove; Alina Rizzi Pelle di donna; Samantha Viva Afghan West​; Simona Zanghì  Ritrovarmi.

È così che sono state ospiti di un riuscitissimo evento culturale, con oltre 150 presenze, le 8 autrici accompagnate dai blogger e giornalisti fra i più autorevoli del panorama editoriale italiano:

Mariuccia La Manna e Rosa Caruso (La Fenice Book), Cinzia Nazzareno e Maria Anna Patti (Casa Lettori), Ismete SelmanajAntonia Storace (Mywhere), Marcella Spinozzi e Debora Lambruschini (Critica Letteraria), Serena Ricciardulli e Giulia Ciarapica (Chez Giulia), Alina Rizzi e Livio Partiti (Il posto delle parole), Samantha VivaFabiola Cinque (MyWhere), Simona Zanghì e Viviana Calabria (Emozioni in font).

Tutte sottoposte a un battesimo al “femminile” per scandagliare le mille sfumature di quel particolare sguardo, complesso e affascinante, tipico dell’altra metà del cielo… un riuscitissimo incontro che ha dato forza e spinta a una linea editoriale in forte ascesa.

Grande successo anche in riferimento agli altri due eventi previsti per la rassegna Salone OFF. Il primo appuntamento legato indissolubilmente alla figura, ambigua ed equivoca, di Cesare Lombroso, che ritorna d’attualità con la petizione per il restauro del museo a lui dedicato: affollatissima e piena di spunti letterari, infatti, la première del romanzo Il diario Lombroso e il killer dei musei dello scrittore Enzo Orlando, esordiente ma con una forza narrativa già di ampio respiro letterario, da più voci – tra cui quella del nostro editore Andrea Rastelli – associata alla grande tradizione di Fruttero e Lucentini. Un titolo che ha letteralmente sbancato,oltrepassando ogni migliore pronostico, seguito immediatamente dal romanzo storico Lucrezia Borgia e Giulia Farnese di Bruna K. Midleton.
Ospite di Bonfirraro anche il noto filosofo catanese maestro Salvatore Massimo Fazio, finalista del premio nazionale “Le figure del pensiero”, presente con la sua nuova opera “Regressione suicida – Dell’abbandono disperato di Emil Cioran e Manlio Sgalambro” e accompagnato da Stefano Maria Pantano, altro giornalista di MyWhere. Sempre sul pezzo, come abbiamo imparato a conoscerlo in terra siciliana, perché al pensatore romeno – di cui il suo saggio indaga l’universo speculativo – il padiglione della Romania ha dedicato quotidianamente omaggi e retrospettive non indifferenti.

Ci fa piacere sottolineare il grande entusiasmo di Salvo e di tutti i suoi collaboratori, che abbiamo conosciuto personalmente, avendo partecipato a tutti gli eventi organizzati.

Sono la passione e la motivazione per questo settore a fare la differenza, qualità fondamentali per realizzare i propri obiettivi.

Vi ricordiamo che la prossima edizione del Salone del Libro si svolgerà, sempre a Torino, dal 10 al 14 maggio 2018.

Per ulteriori dettagli cliccate qui

salone libro 4

Fabiola Cinque

25 Responses to "Salone del Libro da record, sorride anche Bonfirraro Editore"

  1. Antonio Bramclet
    Antonio Bramclet   26 Maggio 2017 at 18:11

    Concordo con Bonfirraro sull’importanza di Torino. La fiera di Milano ha perso una occasione per dimostrare maturità manageriale. Non ho capito il perché ha tentato di delegittimare la fiera del libri più importante in Italia. Per fortuna editori come Bonfirraro hanno tenuto duro. Il progetto sulle scrittrici donne è molto importante. In definitiva leggono più di noi maschi. Ed è normale che si trovino a proprio agio con una collana dedicata a loro.

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    • Fabiola Cinque
      Fabiola Cinque   28 Maggio 2017 at 19:39

      Sì Antonio nessuno ha capito l’intenzione di Milano di far concorrenza ad un altro evento italiano, così prestigioso, che senso abbia! Ad ogni modo Torino si è difesa bene, ed era anche il trentennale, quindi importantissimo. Speriamo continui così. Milano sappiamo che se vuole è molto capace… Ma strategicamente non avrebbe alcun senso, a 15 giorni di distanza poi è una follia!

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  2. Lamberto Cantoni
    Lamberto Cantoni   26 Maggio 2017 at 20:08

    Amo i libri e mi fa molto piacere registrare che esistono ancora editori appassionati del loro mestiere. Il gruppo di scrittrici citato mi sembrano molto competitive.

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    • viviana calabria   28 Maggio 2017 at 15:27

      L’evento è stato davvero ben riuscito nonostante il poco tempo, e molto partecipato. Io ho fatto parte delle blogger “madrine” e non posso che ringraziare la Bonfirraro per l’impegno e la sensibilità.

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  3. Franck   26 Maggio 2017 at 20:12

    Non conosco la casa editrice citata, ma ho visto che i libri sono interessanti. In particolare il Diario del Lombroso. Sembra proprio una lettura eccitante per chi come me ama i gialli e i noir.

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  4. Mastrangelo   26 Maggio 2017 at 20:19

    Io voto per Torino. Quest’anno non ho potuto partecipare ma conosco l’evento. Mi sono sempre divertito.

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    • Fabiola Cinque
      Fabiola Cinque   28 Maggio 2017 at 19:35

      Sì, và supportato SOLO Torino. è nato lì il tutto e lì deve rimanere.

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  5. Elisabetta   28 Maggio 2017 at 09:22

    I grandi gruppi editoriali hanno dimostrato di essere grandi sono nella presunzione. Il futuro grazie a internet è degli editori veri come Bonfirraro. Torino si è conquistato sul campo il valore del proprio brand. Il problema è che i grandi gruppi vorrebbero una fiera solo alle loro regole cioè con spazi limitati per i piccoli editori. Difendere Torino significa difendere la pluralità della cultura dalle ingerenze dell’ossessione del mercato.

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  6. Claudia   28 Maggio 2017 at 11:04

    Trovo bello che una rivista on line come Mywhere dedichi spazio alla fiera del libro e a piccoli editori. Io mi rifiuto di pensare che il digitale e il libro debbano farsi la guerra. Per me la fiera del libro significa Torino. Milano è stato un evento marketing.

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    • Fabiola Cinque
      Fabiola Cinque   28 Maggio 2017 at 18:49

      Grazie Claudia del tuo messaggio. Sì è vero, noi di Mywhere (nonostante sia una rivista on line) dedichiamo molto spazio alla lettura. Non solo perchè abbiamo la rubrica MyBook dove ci piace recensire e commentare tutti i libri che leggiamo e che meritano attenzione, ma perchè la Cultura (con la C maiuscola) è quella che muove il nostro progetto di scrittura.
      Amiamo scrivere, ed ovviamente amiamo esser letti, e tutta questa partecipazione al salone del Libro, e successivamente qui, ci inorgoglisce. Approfitto per invitare te, e tutti coloro ci stanno leggendo, a continuare a seguirci e consigliarci sul cosa leggere, vedere, mangiare e tutto ciò che colpisce i nostri sensi.
      Presentiamo molti libri in tutta Italia, continueremo ad esserci alla fiera del libro e seguire soprattutto i piccoli editori.
      Quindi continuate a seguirci anche voi, a presto e grazie!

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  7. Cinzia Nazzareno
    Cinzia Nazzareno   28 Maggio 2017 at 17:38

    Come non ritornare a casa felici e pieni di speranza dopo aver respirato tutto l’ottimismo e la vitalità del XXX Salone del libro di Torino? Dopo aver visto milioni di bei libri, conosciuto autori e Case Editrici che in nome dell’amore che hanno per il loro lavoro continuano a investire sul gioiello più vecchio e più attuale: il libro?
    Un grazie al mio editore Salvo Bonfirraro, direttore dell’omonima casa editrice e a tutti gli autori presenti per avermi regalato l’emozione che ancora vibra dentro di me. Alla prossima!

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  8. Antonia Storace   28 Maggio 2017 at 18:16

    Prendere parte al Salone del Libro di Torino, accanto a professionisti di grande levatura, è stato un onore ed una occasione di crescita a cui sono profondamente grata.
    Resto del parere che i libri, la cultura, in linea con il tema del Salone di quest’anno e della sua esortazione a validare il “confine”, siano i soli strumenti efficaci per costruire ponti ideali tra ciò che, apparentemente, si configura come diverso e lontano e che, al contrario, rappresenta un arricchimento umano importante.
    Antonia

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  9. Ismete Selmanaj   28 Maggio 2017 at 18:35

    Ho partecipato all’evento “Confini in Rosa – Oltre la scrittura al femminile” accompagnata da una madrina eccezionale, Antonia Storace, giornalista di MyWhere, a presentare il mio libro “Verginità Rapite” – Bonfirraro Editore. E’ stato bellissimo trovarmi assieme alle altre autrici della Bonfirraro e i migliori blogger letterari italiani. Anche per me il Salone del Libro è solo Torino!

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  10. Antonia Storace   28 Maggio 2017 at 19:36

    Cara Ismete,
    è stato un vero piacere fare da “madrina” a te e alla tua bellissima opera. Sai che sposo interamente l’idea, l’auspicio e l’obiettivo delle donne che sanno mettere le ali alle donne. Farlo poi in un contesto come quello del Salone del Libro di Torino ha rappresentato una gioia ancora più grande.

    Antonia

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  11. Samantha Viva
    Samantha Viva   29 Maggio 2017 at 08:21

    Come giornalista partecipo a tanti eventi culturali, quest’anno ho prima lavorato al Salone dell’editoria di Milano e poi, come ormai da anni, al Salone di Torino. Trovo che l’evento torinese sia inimitabile ma visto che gli eventi culturali vanno comunque supportati, anche a Milano potrebbero far bene, a patto di differenziare modalità, date e organizzazione, rendendolo un prodotto unico, non un clone mal riuscito e con pretese di competizione. Da autrice stimo le piccole case editrici e in particolare il coraggio di Bonfirraro, che nel mio caso ha investito su un reportage molto di nicchia, rendendolo un prodotto accattivante e prezioso nella veste grafica e valorizzando l’impegno mio e delle altre colleghe in Afghanistan. L’evento tutto in rosa ha poi confermato quanto si spendano e con quanta difficoltà i nostri editori per far emergere la voce di chi scrive, ogni oltre confine. Un grazie va a loro ma soprattutto ai lettori, senza i quali ogni nostro sforzo sarebbe vano. Perciò investiamo in cultura e soprattutto leggete, senza mai stancarvi e scoprite la forza degli editori piccoli, liberi e audaci!

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  12. Andrea   29 Maggio 2017 at 10:23

    A Torino in fiera c’ero stato lo scorso anno. Quest’anno pensavo che le l’evento di Milano lo avesse soffocato. Ho scoperto parlando con amici e guardando mywhere che non è stato così. Mi hanno chiesto un commento e mi sento di dire questo: a me piacciono i piccoli editori e mi piace anche internet. secondo me però la collaborazione tra questi due mondi dovrebbe essere meno di facciata. Le vetrine virtuali servono a poco. Occorrono progetti più ambiziosi.

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    • Fabiola Cinque
      Fabiola Cinque   29 Maggio 2017 at 11:32

      Buongiorno Andrea. In realtà la collaborazione tra questi due mondi non è affatto stata di facciata, ma costruita in lunghi mesi con una comunicazione sinergica che va dalla stampa, al web ai social, oltre tutte le presentazioni dei vari libri tenute dagli autori e giornalisti di MyWhere in collaborazione con Bonfirraro che ci ha informato nel tempo delle varie pubblicazioni. Così ogni autore ha letto il libro più vicino alla sua formazione/passione (Rastelli i gialli; Storace quelli sulla violenza femminile e le donne in genere; Pantano quelli del filosofo Massimo Fazio; io Afghanistan ecc) e via di seguito. Quindi è stato un lavoro molto lungo che sta premiando il nostro operato.

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  13. Claudio   29 Maggio 2017 at 10:31

    Sono d’accordo con Andrea. E aggiungo questo: perché mywhere non ha messo sintesi degli incontri culturali in formato video? La forza di internet è la possibilità di creare spazi di comunicazione in molte dimensioni, dalle notizie alle opinioni, da commenti ad articoli complicati, da interviste scritte a video interviste, da storie a piccoli documentari.

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    • Fabiola Cinque
      Fabiola Cinque   29 Maggio 2017 at 11:36

      Claudio li abbiamo messi in streaming (in diretta e remoto) sulla pagina Facebook ufficiale di MyWhere e di Bonfirraro Editore.

      Rispondi
  14. Renatoh   29 Maggio 2017 at 10:37

    Non so cosa aggiungere a quello che hanno detto Claudio e Andrea. Ma visto che mi sento coinvolto nella discussione dirò che preferisco Torino a Milano e che non sarei critico con mywhere. La rivista ha dedicato tanti articoli alla fiera. Forse bisognava trovare il modo di compattarli cioè creare uno spazio uniforme.

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    • Fabiola Cinque
      Fabiola Cinque   29 Maggio 2017 at 11:38

      Sì forse hai ragione, dovevamo fare uno “speciale fiera” ma non immaginavano inizialmente di avere così tanto da scrivere ma grazie del suggerimento!

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    • giovanni   29 Maggio 2017 at 12:03

      Renato ha certamente ragione. Forse uno speciale sulla fiera avrebbe rafforzato l’importanza di quanto fatto e parlando anche di altre realtà editoriali meritevoli di essere prese in considerazione, ma non condivido la polemica che sta venendo fuori. Lo sforzo che hanno fatto gli editori presenti al Salone, ovviamente parlo degli indipendenti come Bonfirraro, va apprezzato e se utilizzano i nuovi mezzi in linea con quanto il mercato richiede bisogna dare loro atto che, nonostante non abbiamo le risorse che, indebitamente, i grandi sottraggono alla comunità per promuoversi, riescono a fare molto di più, con risorse proprie, dei grandi. La discussione è su Bonfirraro e debbo dire che le scelte operate nel coinvolgere blogger, scrittrici e giornalisti sono vincenti perché è un mondo, quello della comunicazione, dove le sinergie fra i professionisti del settore servono a mantenere alto il livello qualitativo del lavoro e se MyWhere ha scelto, forse anche perché coinvolta direttamente, di parlare in termini così entusiasti della casa editrice Bonfirraro un motivo ci sarà, non perché di parte. Basta scandagliare la rete in cerca di notizie sul Salone di quest’anno per capire che non è solo MyWhere che parla in toni molto lusinghieri di Bonfirraro. Il merito e la professionalità, oltre alla qualità, vanno riconosciuti quando ci sono. Io dico che al Salone, quest’anno, Bonfirraro e molti altri editori come lui hanno dato un grande apporto con la loro presenza e con gli eventi organizzati.

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  15. Rosa Maria   29 Maggio 2017 at 12:39

    Il Salone del Libro di Torino si rivela ogni anno un luogo mistico, in cui viene celebrata la liturgia della cultura aperta a tutti.. Il primato della città piemontese è indiscutibile, su tutti i fronti, lo hanno dimostrato i numeri, lo ha dimostrato la sensibilità con la quale è stato raccontato.
    La scelta delle grandi firme dell’editoria di organizzare una fiera del libro a Milano quasi in contemporanea è stata sin da subito letta in maniera concorrenziale – se non di squallido mercato – e il pubblico ha risposto di conseguenza.
    Ma penso comunque che non sia mai un bene, così come quando chiudono i giornali, esultare per il fallimento di un’iniziativa culturale, in questo paese che di cultura dovrebbe nutrirsi quotidianamente. La fiera di Milano andrebbe, dunque, ripensata sotto qualsiasi aspetto, magari spostata, e riqualificata..Perchè no, dunque, offrire a tutto il territorio nazionale la possibilità di organizzare la “festa del libro” tutto l’anno, sì da poter fornire prestigiose vetrine per i piccoli e medi editori lungo tutta la penisola? Ecco, questo è un po’ quello che mi auspicherei da lettrice e da operatrice culturale!

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  16. Elisabetta Severino
    Elisabetta Severino   29 Maggio 2017 at 13:32

    Meravigliosa edizione questa del 2017, peccato non esserci stata di persona. Torino è e resterà la capitale dell’editoria in Italia, troppo stupido cercare di disperdere le forze e le energie alla ricerca di altre capitali…in fondo il detto “l’unione fa la forza” vale anche (e forse di più) per l’universo di carta. Ottima la scelta di Bonfirraro Editore di dare spazio all’altra metà del cielo 🙂

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  17. Federico G   29 Maggio 2017 at 18:27

    Ho visto il sito di Bonfirraro Editore e a me sembra ben fatto ma anche molto convenzionale. Il suo catalogo è molto più ricco di quello che pensavo. Questo spiega perché a Torino è stato protagonista. A me piace la collana tutta al femminile ma ho il sospetto che tra un po’ se sei maschio eterosessuale, precario, con più di trent’anni ci sarà bisogno di una collana protetta per dare anche a questa categoria un minimo di visibilità e opportunità. Per quanto riguarda la polemica tra Torino e Milano è chiaro che i milanesi hanno sbagliato praticamente tutto, dalla data al format. Ma se si muove Milano prima o poi succede qualcosa di grosso. In questo caso non vorrei essere nei panni di mywhere. Cosa farà se Milano dovesse farsi viva? Rimarrà fedele a Torino? E Bonfirraro cosa farà? Solo a Milano potrebbe nascere un salone del libro che potrebbe dare fastidio a Francoforte.

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