SetUp Art Fair

SetUp Art Fair

Dal 23 al 25 gennaio si è svolta presso l’Autostazione di Bologna la terza edizione di SetUp Art Fair, un importante appuntamento dedicato all’arte contemporanea e rivolto alle migliaia di appassionati e di collezionisti che in questi tre giorni hanno affollato gli stand della fiera.
SetUp Art Fair ha ospitato 33 gallerie sia italiane che straniere all’interno di oltre 2.200 mq, oltre ad una serie di performance, conferenze, Special Project che hanno voluto condividere il tema della Terra attraverso un percorso di studio e di ricerca iniziato dalla nascita del pianeta fino ai nostri giorni. In linea con gli obiettivi del prossimo EXPO di Milano, “Nutrire Il Pianeta” è stato il comune denominatore di SetUp Art Fair che quest’anno si è voluta concentrare sulla responsabilità collettiva che abbiamo nei confronti dei luoghi che abitiamo nel mondo.
Moltissime sono state le presenze di giovani talenti, ognuno con una storia unica da raccontare.
Giovedì 22 gennaio, in occasione del vernissage, ho incontrato Mr. Savethewall, uno street artist comasco che ha portato in fiera “LifeShot”, un lavoro fotografico ludico che punta alla riflessione. Il messaggio di “LifeShot” parte dal presupposto che “la vita è la nostra più importante opera d’arte”, per questo motivo Mr. Savethewall ha realizzato alcuni progetti fotografici composti ciascuno da 16 scatti, in cui ha associato persone con oggetti di uso comune legati al percorso della vita; dalla nascita, al lavoro, al denaro per concludersi con la morte, la fine di tutto. L’artista vuole così comunicarci con passione quanto sia meraviglioso vivere, grazie alla sua rappresentazione di un viaggio senza tempo ne spazio, alla riscoperta di se stessi, dove il rapporto oggetto/individuo è talmente forte da modificare l’espressione stessa dell’uomo nel momento in cui si pone di fronte l’obiettivo con un oggetto in mano.
Continuando la visita delle gallerie presenti a SetUp, sono rimasto affascinato dal lavoro di Lia Pascaniuc, una giovane artista di origini rumene che ha portato in fiera una rassegna fotografica dal titolo “Liquid”. “Nel produrre la serie”, mi ha raccontato con entusiasmo Lia, “mi sono ispirata al concetto di modernità liquida di Baumann”. Con questo spirito Lia Pascaniuc ha realizzato una serie di immagini di pesci in movimento. Osservandoli pazientemente per sorprendere la luce perfetta, la fonte ispiratrice, Lia ha catturato il contrasto tra il freddo e una fonte di calore che percorre l’immagine come un flusso luminoso.

Setup DiGiorgio

Collettivo Artistico Panem Et Circenses

Collettivo Artistico Panem Et Circenses

Eggsagerate

Eggsagerate

Kinder SetUp

Kinder SetUp

Lia Pascaniuc - Liquid

Lia Pascaniuc – Liquid

Mr. Savethewall

Mr. Savethewall

Galleria Barcel-one

Galleria Barcel-one

Ricreatorio

Ricreatorio

SetUp ha lasciato ampio spazio anche al mondo dei più piccoli e, con Kinder SetUp, ha voluto coinvolgere i bambini accompagnandoli lungo un percorso dei sensi stimolati dai diversi elementi naturali, grazie ai laboratori dedicati all’arte.
Sempre realizzata da bambini, colpiva all’occhio l’istallazione EGGSAGGERATE, una gigante mongolfiera composta da 1.000 uova decorate a mano da ragazzi della scuola elementare. Con una mongolfiera in volo, i curatori dell’installazione hanno voluto rappresentare i valori della leggerezza e della libertà proprie del vento per metterli in contrasto con la sofferenza che vivono le galline, prigioniere delle batterie da cui è impossibile scappare.
Il mio viaggio nell’arte contemporanea di SetUp si è concluso con la visita dello spazio dedicato al Collettivo “Panem e Circenses”. La loro proposta artistica si è sviluppata partendo da un’analisi del rapporto natura/cultura condotta nell’osservazione dell’elemento “cibo” come risultato di sintesi di questo rapporto. Il tema del Menhir (i grandi monolitici eretti nel Neolitico), rappresentato attraverso un’istallazione composta da 6 immagini unite a 4 coni in terracotta, utilizzati anticamente per produrre il pane, si inserisce in questo percorso come metafora dell’intervento umano sull’ambiente naturale circostante. Modificare la grande pietra facendole assumere una posizione verticale e artificiale significava lasciare in un territorio condiviso un segno, cambiare il suo aspetto.
Tanta energia creativa, innumerevoli spunti di riflessione, differenti punti di vista. Un percorso di ricerca per cercare sempre di interpretare la realtà che viviamo, mai facendo domande ma cercando sempre le risposte.

Daniele Di Giorgio

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