Sul Cammino di San Benedetto, Patrono d’Europa

Sul Cammino di San Benedetto, Patrono d’Europa

EUROPA – È in corso oggi 21 marzo 2019, Festa di San Benedetto Abate, la giornata conclusiva del mese di festeggiamenti in onore del Patrono d’Europa. Se i festeggiamenti finali si stanno svolgendo in contemporanea nelle città di Cassino, Norcia e Subiaco, è oggi la città martire ad essere protagonista e maggior simbolo della memoria storica, con i più intensi momenti di vita civile e religiosa. Vi raccontiamo, in chiusura, anche alcuni degli interessanti incontri culturali inseriti nel ricco calendario di eventi locali realizzati durante il mese benedettino.

Alle 9:30 l’Abbazia di Montecassino ha accolto la fanfara dell’Arma dei Carabinieri, seguita dagli onori alle alte cariche dello Stato, rappresentate per l’occasione dal Vice Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, Emanuela Del Re. Dalle 10:30, nella Basilica Cattedrale, si è entrati nel cuore della celebrazione religiosa, con l’ostensione della reliquia di San Benedetto e il solenne pontificale presieduto da S.E. Rev.ma Cardinale Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione per le cause dei Santi e concelebrata dal Padre Abate dom Donato Ogliari. In pomeriggio alle 16:00, sarà sempre il Padre Abate a presiedere in Abazia i secondi Vespri della Solennità, animati dal Coro “Annibale Messore”, a sua volta diretto dal M° Maria Grazia Messore.  Le celebrazioni continueranno alle 17:00 nella città di Cassino, con il trasferimento della Reliquia di San Benedetto nella Concattedrale in Piazza Corte, ove si svolgerà la celebrazione eucaristica in onore del Santo, presieduta dal Cardinale Becciu e concelebrata dal Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo e dal Padre Abate Ogliari. Avvierà alla conclusione dei lunghi festeggiamenti dedicati al santo Patrono della città e d’Europa la processione con la Reliquia lungo le vie cittadine, cui seguirà, intorno alle 19:15, la Benedizione finale in Piazza Corte.

Le tante iniziative delle Celebrazioni Benedettine 2019 sono state presentate a Roma lunedì 18 febbraio presso la sede del Parlamento Europeo in Italia e hanno previsto tappe anche fuori dal Bel Paese. Durante la conferenza stampa, a cui hanno partecipato il Presidente del Parlamento Europeo, On. Antonio Tajani, i Sindaci delle città di Norcia, Nicola Alemanno, Subiaco, Francesco Pelliccia, l’Abate di Montecassino, Donato Ogliari e l’Assessore al turismo della Regione Lazio, Lorenza Bonaccorsi, sono stati infatti ricordati l’importanza dei valori contenuti nella Regola benedettina e la loro attualità nell’attuale Europa, in cui riemergono frizioni politiche e pericolosi impulsi particolaristici. Un messaggio di speranza è stato acceso con la fiaccola del Santo il pomeriggio del 23 febbraio a Norcia, dai resti della Basilica di S. Benedetto, dove si è svolta un’emozionante cerimonia con una riapertura eccezionale al pubblico dopo il sisma del 30 ottobre 2016. Giunta nella mattinata di mercoledì 27 febbraio in Piazza S. Pietro, la “luce di Benedetto” è stata benedetta da Papa Francesco prima di  intraprendere il cammino europeo. La fiaccola quest’anno ha fatto tappa in modo particolare in Polonia giungendo a Cracovia, terra di Papa Giovanni Paolo II, santo della Chiesa Cattolica che tanto si adoperò, durante il suo pontificato, per la pace nel mondo. Fu lui a definire infatti Pro Europa Una e anche Pro Pace la fiaccola di San Benedetto, che nel programma di iniziative polacco raggiungerà il luogo altamente simbolico del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che oggi evoca, oltre alle atrocità di un passato terribile, gli spettri nella nuova indifferenza, dei nuovi muri e di un odio che minaccia di tornare concreto. Nel mese dedicato al Santo di Norcia, in Polonia hanno avuto luogo anche iniziative di grande rilevanza istituzionale che riguardano la promozione del Cammino di San Benedetto, che collega Subiaco, Cassino e la città natale del Patrono d’Europa in un itinerario di slow tourism di grande successo. Non a caso quest’anno è dedicato proprio al “turismo lento” che, rispetto alla maggioranza degli attuali viaggi last minute e “mordi e fuggi”, riscopre il piacere e la serenità di una vacanza più autentica e vicina ai ritmi della natura.

I cammini sono per la Regione Lazio uno degli asset più di successo, che oggi potremmo definire “best practice”. Confermiamo il sostegno regionale sull’iniziativa e sul lavoro delle Città Benedettine, ha affermato lunedì scorso l’Assessore regionale al Turismo, Lorenza Bonaccorsi. Soddisfazione è stata espressa anche da parte delle comunità religiose, rappresentate da Padre Abate Dom Donato Ogliari. A richiamare il legame tra l’Europa -in particolare la Polonia- e le Terre di San Benedetto in questo 2019 è inoltre il 75° anniversario dalla fine della II Guerra Mondiale, quando l’Abbazia di Montecassino  fu liberata dalla strenua resistenza tedesca anche grazie all’eroico contributo dei soldati polacchi, guidati dal generale Anders. Una relazione sottolineata anche dal Presidente del Parlamento Europeo Tajani, il quale ha dichiarato:

Continuiamo a sostenere il lavoro delle “Terre di San Benedetto”, per il loro impegno a sostegno e promozione di principi europeisti nati sotto l’egida del Santo Patrono. Il Parlamento Europeo, dove appena 2 anni fa le città di Subiaco, Norcia e Cassino hanno sottoscritto il loro patto di gemellaggio, anche quest’anno ha concesso l’Alto Patrocinio.

La Fiaccola di Benedetto ha fatto ritorno in Italia il 10 marzo ed è stata accolta al Sacro Speco di Subiaco, per poi giungere a Cassino il 17. Da qui, accompagnata dai gruppi podistici delle tre città, ha fatto rientro a Norcia la sera del 20 marzo, percorrendo interamente a piedi una parte del Cammino in previsione della grande conclusione delle manifestazioni benedettine, religiose e civili, il 21 marzo, giorno della festa del Santo. Numerose sono anche le iniziative culturali locali che fanno rete insieme a quelle europee. In modo particolare vi raccontiamo quelle messe in campo dalla città di Sora, facente parte della Diocesi di Cassino insieme ad Aquino e Pontecorvo. È infatti da poco iniziato il programma di eventi intitolato Grand Tour. Lungo il cammino di San Benedetto, che include conferenze, incontri con l’autore e appuntamenti artistici. Venerdì 22 febbraio, la sala S. Tommaso d’Aquino in Piazza Indipendenza ha ospitato l’incontro con il Prof. Vincenzo Ruggero Perrino, Dottore di ricerca in Storia del Teatro, a cura del Centro Studi Sorani “V. Patriarca”, diretto dal Preside Prof. Luigi Gulia. Sabato 2 marzo sarà invece un denso pomeriggio di arte e cultura. Alle 17:00 ci sarà il ritorno, nella cittadina frusinate, di Gioacchino Criaco, scrittore contemporaneo di successo e autore di numerosi libri, come Anime nere, da cui è stato tratto nel 2014 l’omonimo film che ha partecipato alla 71ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel concorso ufficiale, ricevendo un’ottima accoglienza. Ha ottenuto inoltre nove David di Donatello tra i quali quelli per il miglior film, miglior regista e migliore sceneggiatura. L’incontro avrà luogo nella Sala Consiliare del Comune di Sora e si svolgerà in collaborazione con la sempre attivissima Libreria Universitas. Alle 18:30 la letteratura lascerà spazio alla musica, con il concerto dei solisti Joaqin Palomares, al violino, Duccio Beluffi, alla viola, e David Apellaniz, al violoncello.
Sull’importanza di sottolineare tutti quegli aspetti che invece di dividere uniscono i popoli ha poggiato, nel pieno spirito dei principi del Patrono d’Europa, l’intera interessantissima relazione del Prof. Perrino.

cammino san benedetto
Il Prof. Vincenzo Ruggero Perrino e il Preside Prof. Luigi Gulia durante l’incontro “Dante e l’Islam a Sora.

In una densa disamina di circa un’ora e venti, il ricercatore ha ripercorso, a partire dal XXVIII Canto dell’Inferno di Dante, il complesso rapporto di influenze tra la Divina Commedia, le fonti medievali preesistenti e la cultura araba, pervenuta in Europa anche attraverso la filosofia aristotelica di Avicenna e Averroè. Il Canto preso in esame è infatti quello della IX bolgia, in cui scontano le loro pene i seminatori di scandalo e di scisma, fra cui si trovano fra gli altri il profeta Maometto e il genero Alì.

Il grande profeta è unico fra i dannati a non essere sorpreso dalla presenza di un vivente nel regno dell’Oltretomba, per via di una leggenda, motivata da due Sure coraniche, in cui si racconta il suo viaggio nell’Aldilà fino al Paradiso. Questo tipo di narrazione a sfondo morale e religioso era alla base del genere letterario della “visione”, a cui può essere ricondotta anche la Commedia dantesca, sebbene questa resti refrattaria a classificazioni semplicistiche. Senza tralasciare l’importanza dell’influenza culturale esercitata in Europa da mistici e sapienti come Ibn Arabi, Perrino ha ricordato gli studi del teologo, storico e arabista spagnolo Asìn Palacios, che già nel 1919, in uno studio intitolato La escatologia musulmana en la Divina Comedia, metteva a tema le interdipendenze tra la cultura cristiana e quella araba, dovute alla circolazione dei testi già nel Medioevo. Determinante crocevia di questi rapporti tra l’opera di Dante e dell’Islam, sarebbe da ravvisare nel Libro della Scala, risalente all’VIII secolo e quindi di poco posteriore alla morte di Maometto, in cui si racconta il percorso di purgazione delle anime. Se la conoscenza di questo testo da parte del Sommo Poeta era sino a qualche tempo fa soltanto ipotizzata per tramite del maestro Brunetto Latini, è notizia del 2014 la presenza certa del Libro della Scala in una biblioteca di Bologna che fu sicuramente consultata da Dante. Queste e molte altre considerazioni, come evidenziato dal Prof. Perrino e dallo stesso Luigi Gulia, emergono dalla straordinaria ipertestualità della Divina Commedia, in cui ogni singola parola apre un coacervo di rimandi e universi paralleli in modo motivato e profondamente meditato dall’autore, rappresentando ancora oggi una vera e propria miniera per la conoscenza del mondo di allora e non solo. Diciamo “non solo”, poiché la lettura e la riflessione consapevole sui classici possono dire ancora molto all’uomo moderno che, tronfio di scientismo e carente di spirito, sciaguratamente vorrebbe tornare a rimuovere quelle istanze di unità e di comunione fra popoli e culture, la cui integrità e riscoperta sarà essenziale per la costruzione dell’Europa e degli equilibri mondiali dei prossimi anni.

Stefano Maria Pantano

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