Tutti i martedì alle 18

Tutti i martedì alle 18

Venerdì 18 dicembre, Teatro Duse. Questa sera, assistiamo alla prima di “Tutti i martedì alle 18”, divertentissima commedia, scritta da Francesco Freyrie e Andrea Zalone con la regia di Daniele Sala, interpretata dall’istrionico Vito nei panni del Signor Bonetti, uomo dalla sfaccettata personalità e da Claudia Penoni sua partner , qui presente, nel ruolo non facile della dottoressa Caterina Galeotti, psicanalista titolata ma messa a durissima prova, dal “variabile” paziente Bonetti. Il teatro – benché sia giovedì – è abbastanza affollato, soprattutto da parte dei fedelissimi che seguono il comico bolognese, ormai da tempo.
IMG_7166La scena sarà la stessa per tutta la durata dello spettacolo, avvenendo tutto nello studio in stile classico della dottoressa dove non possono mancare la grande libreria sullo sfondo, una scrivania sul lato sinistro, il tradizionale lettino psicoanalitico, pressoché inutile poiché il nostro fatica a distendersi e a rilassarsi, assillato com’è dall’ansietà che lui placa, solo respirando dentro al sacchetto vuoto – che conteneva il panino al salame – e dall’incalzare del tempo. Il tempo sfuggente – ben rappresentato dall’immenso orologio appeso al muro – angustia Bonetti a tal punto, da costringerlo persino a bere il caffè amaro –pur preferendolo dolce – “Perché non vuol perder tempo a girare il cucchiaino nella tazzina”; infine una poltrona, sulla quale la psicanalista siede o lo farebbe se ciò le fosse concesso, visto il paziente “movimentato”dal suo primo apparire fino al sipario.
Bonetti dice di essere impiegato nel ramo assicurativo, sposato, ma già vedovo per ben 6 volte. In apparenza, Bonetti, si reca nello studio,” forse” senza cognizione di causa. Lui da subito sostiene che “ho zero problemi!” o forse per esibizionismo, impegnato com’è a svestire i propri panni per indossare – volta per volta – quelli di una miriade di soggetti molto diversi tra di loro, siano essi reali o fantastici ma tutti tremendamente spassosi!
Nel suo inventario, troviamo quindi: una vicina di casa non più giovane e impicciona ma che vuole impedire un matrimonio d’interesse e senza amore; un putto che diviene la coscienza di un vescovo, oppure Batman quando vuole aiutare un ragazzino con problemi di omosessualità. Tutto perché lui ha ”L’ossessione di conoscere i desideri degli altri e di realizzarli”. Questa baraonda multiforme, metterà la psicanalista in crisi, tanto che a un certo punto sconsolata, dirà: “Nella prossima vita apro un vivaio: un po’ d’acqua e di concime, le piante fanno tutto da sole”. Non sarà facile, per la Galeotti, “trattare” Bonetti che divenendo una miriade di soggetti, darà quindi l’impressione di una personalità divisa, difficilmente recuperabile vista anche la scarsa volontà a collaborare.
Il finale sarà a sorpresa e che sorpresa! Se non proprio “col botto”, come lui stesso andava predicendo alla terapeuta, verrà svelato un piano tanto incredibile quanto inimmaginabile, sicuramente aperto, visto che rimane in sospeso, così da far ipotizzare un’eventuale continuazione, della commedia. Chissà?
_MG_7551Malgrado la commedia sia brillante e divertente, con una serie di risvolti comici per cui il pubblico ride dall’inizio alla fine, vengono trattati e indirettamente criticati però, molti aspetti della vita (se non proprio le magagne, quelli di cui certamente, si dovrebbe andar meno fieri). Con intento comico si sfiorano diversi aspetti del quotidiano come l’avidità, la vanagloria, la mancanza di compassione, l’egoismo, o altri ancora; gli argomenti però, snocciolati così in fila, riescono sul palco ad incanalarsi in un torrente di divertente comicità, grazie a questi due attori di evidente bravura.
Il pubblico si è mostrato divertito e plaudente a più riprese durante tutto lo spazio dedicato alla commedia, di un’ora e 40 minuti, senza intervallo. Uno spettacolo questo che merita di essere visto, il tempo c’è visto che sarà in cartellone dal 18 dicembre fino al 4 gennaio.

Daniela Ferro

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