Venezia 75, primi acuti: storia e cronaca con Armstrong, Cucchi e la Regina Anna

Venezia 75, primi acuti: storia e cronaca con Armstrong, Cucchi e la Regina Anna

VENEZIA – Nei primi 2 giorni della Mostra ad attirare l’attenzione non poteva che essere First Man di Damien Chazelle, film d’apertura della kermesse. Grande commozione in sala per “Sulla mia pelle”, film che racconta la vicenda Cucchi con Alessandro Borghi. Bene anche La Favorita con la solita Emma Stone.

Eccoci, ancora una volta. Siamo al Lido e l’occasione come sempre è davvero ghiotta. Anche quest’anno non potevamo perderci le emozioni, le suggestioni, le atmosfere e le pulsazioni della Mostra del Cinema di Venezia.

E essere qui, come sempre, stordisce un po’, non solo per la bellezza e l’iconicità di questa meravigliosa città, diversa da tutte le altre, una città dove nell’Ottocento, sulle orme di Goethe, venivano gli scrittori romantici come Byron, Shelley, De Musset a perdersi nelle loro fantasie e nelle loro storie tempestose (citazione cinematografica, “Morte a Venezia” di Visconti), ma anche e forse di più, perché questo è il luogo dove nel Novecento è stato organizzato il primo festival cinematografico al mondo. Eravamo nel 1932, da appena tre anni (1929) si svolgeva la serata degli Oscar, e gli italiani organizzano dal 6 al 21 agosto una vera e propria Mostra del Cinema.

Georgina Rodriguez sul Red Carpet di Venezia 75
Georgina Rodriguez sul Red Carpet di Venezia 75

A proposito, sapete perché si chiama “Mostra” e non “Festival”? Perché Venezia nasce da una costola della Biennale di Venezia, l’Esposizione internazionale di arte contemporanea e quindi il termine mostra è più “familiare” agli organizzatori. Il Direttore della Biennale di allora voleva portare il grande pubblico alla Biennale dell’arte contemporanea e così decise di dar vita al Festival del cinema che ancora oggi con Cannes e Berlino, e ovviamente l’Oscar, conferisce il premio più ambito a cui un cineasta aspiri, il Leone d’Oro.

Insomma, Venezia è Venezia, un Oscar anticipato, è cinema allo stato puro ma anche glamour e divismo. Pensiamo ad esempio al Red Carpet di quest’anno: nei 50 m di tappeto rosso allestito, potremmo ammirare la bellezza e il carisma di personaggi del calibro di Ryan Gosling, Emma Stone, Jake Gyllenhaal, Natalie Portman, Juliette Binouche, Mel Gibson, Bradley Cooper, Lady Gaga e… Georgina Rodriguez. Chi? Direte voi, e effettivamente possiamo capirvi, ma sapete chi in questi primi giorni ha strappato il maggior numero di flash dai fotografi e urla dei fan? Proprio lei, Georgina Rodriguez, fidanzata di Cristiano Ronaldo, che col suo vestito nero, tutto pizzi e trasparenze e le sue movenze sexy, ha letteralmente conquistato il Lido di Venezia.

Ma lasciamo stare il Red Carpet, stiamo divagando troppo. Parliamo allora di come ha esordito questa Venezia 75 e di come si sta sviluppando, attraverso l’analisi dei suoi primi titoli.

Venezia 75
Ryan Gosling interpreta Neil Armstrong in First Man

L’onere di aprire le danze è toccato al nuovo lavoro del giovane regista premio Oscar Damien Chazelle (classe 85′, regista di La La Land e Whiplash) con il film “First Man – il primo uomo”, che racconta come mai prima d’ora la storia di Neil Armstrong e del suo sbarco sulla luna.

Quello di Chazelle è un lavoro personale, affascinante e originale, piacevolmente sorprendente al confronto con gli altri film epici del nostri tempi, a conferma del grande talento di un regista tra i più importanti del cinema americano di oggi. Per rendere al meglio il regista fa di nuovo squadra con Ryan Gosling, che tanto bene aveva fatto in La La Land.

First Man è una sorta di documentario familiare del tipo ‘Guarda, papà è andato sulla Luna” – ci ha raccontato scherzando Chazelle in sala stampa durante la presentazione. Ma in realtà l’analisi del regista non è così lontana dalla verità. La pellicola, accolta da applausi significativi a fine proiezione, offre un’angolazione intima della figura di Armstrong, e cerca di farci vivere tutte le emozioni provate nel periodo di progettazione della missione, una missione complicata e ancor di più pericolosa. Le riprese sono di altissimo livello e si rifanno in qualche modo alle tecnologie utilizzate in Interstellar da Nolan. First Man farà sicuramente razzia di tutti i premi legati agli effetti speciali e al sonoro, e vista la tematica, ancora di grido negli USA, potrebbe addirittura fare il colpaccio e prendersi la statuetta come Miglior Film agli Oscar.

A livello attoriale ci ha colpito tantissimo la performance di Claire Foy (Regina Elisabetta in “The Crown”) nei panni di Janet Armstrong, donna forte e di carattere, che si accorge dei rischi della missione ma ha le mani legate, in un periodo di netta disparità dei sessi. La sua è senza dubbio la prova più convincente e particolare del film: “Doveva pensare a suo marito e al padre dei suoi figli – ci racconta la brava Foy in conferenza – e alla Nasa trattavano le mogli come se fossero l’ultimo anello della catena, una cosa molto sbagliata perché erano donne molto intelligenti. Avevano il diritto di sapere cosa stava accadendo ai loro mariti. Credo che meritassero più rispetto in questo senso”.

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Ryan Gosling al Red Carpet di Venezia 75

Capitolo Gosling. Ce la farà quest’anno a fare razzia di premi in giro per il mondo? La risposta non è semplice. Ryan è bravo ma non eccelso, non è un attore particolarmente talentuoso, non è McConaughey o Di Caprio per intenderci, ma il suo lo fa sempre attraverso dedizione, carisma e diciamocelo anche bellezza (sul Red Carpet di Venezia 75 indubbiamente il più acclamato finora dal pubblico femminile). Staremo a vedere.

Oltre a “First Man – il primo uomo”, l’altro argomento caldo a Venezia in questi primi giorni è sicuramente quello legato al film sul caso Cucchi. “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini ha sconvolto tutti in sala per la crudezza e la drammaticità delle vicende narrate. A fine proiezione abbiamo assistito a una scena davvero toccante: Ilaria Cucchi e Alessandro Borghi (Stefano Cucchi nel film) si sono scambiati un abbraccio forte e commosso che ha colpito tutti i presenti in sala. La sorella di Stefano è rimasta particolarmente colpita dalla performance dell’attore romano, entrato in mimesi totale con il personaggio di Cucchi, in un film difficile e dal tema delicato, che rischierebbe di sfociare nel politico e nella faziosità ma che invece riesce sorprendentemente a trovare un equilibrio e una giusta distanza dalla vicenda. “Sulla mia pelle” non elargisce giudizi estremi né da una parte né dall’altra, racconta e basta, quasi in modo cronachistico. E il pregio principale della pellicola, oltre alla prova di Borghi (la migliore della sua brillante carriera finora) è proprio questo.

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L’abbraccio tra Ilaria Cucchi e Alessandro Borghi subito dopo la proiezione di “Sulla mia pelle”, film dedicato agli ultimi 7 giorni di vita di Stefano Cucchi

Concludiamo infine con un altro film attesissimo di Venezia 75. La Favorita (titolo originale “The Favourite”). Altra grande interpretazione per Emma Stone che insieme a Olivia Colman e Rachel Weisz dà vita a un film imprevedibile, fatto di trame, colpi di scena, sbalzi di umore e personaggi machiavellici tutti al femminile.

Emma Stone, Olivia Colman e Rachel Weisz sono decisamente tutte e tre bravissime, ma la parte più difficile a mio avviso è stata quella interpretata, senza il sostegno della bellezza, (anzi!), di Olivia Colman nei panni della Regina Anna. Comunque emergono intrighi diabolici dove il protagonismo e l’antagonismo tipico femminile emerge in tutte le sue forme. La trama indaga a lungo tra perfidia, invidia e gelosia rendendo improvviso ogni colpo di scena. Il regista, Yorgos Lanthimos, che da anni divide critica e fan, stavolta abbandona alcuni virtuosismi eccessivi e si concentra sul raccontare freddamente ogni sfaccettatura e ogni dettaglio di una serie di intrighi che caratterizza la rivalità tra le cugine Abigail Masham (Emma Stone) e Sarah Churchill (Rachel Weisz), pronte a tutto pur di diventare la favorita della Regina Anna. Il risultato è davvero di alto livello anche se, a mio avviso, tutti i premi dovrebbero andare ai costumisti e scenografi. La maestria dell’ambientazione ricorda addirittura il capolavoro di Sofia Coppola Maria Antonietta.

Molti i riferimenti a Kubrick da parte di Lanthimos, gli spettatori più esperti se ne accorgeranno. “E’ interessante osservare come in base a un’opinione o anche solo all’umore del giorno, un gruppo piccolissimo di persone tragga decisioni che hanno effetto immediato sulla vita di milioni di persone. E secondo me è così ancora oggi” – ha dichiarato in conferenza al Lido il regista che ha voluto poi rivendicare con orgoglio la centralità delle donne nel suo nuovo lavoro: “E’ raro, ma sarà sempre più così. A causa del quadro maschile prevalente nel mondo del cinema, le donne sono rappresentate quasi sempre come fidanzate, oggetti del desiderio, casalinghe. Mentre qui, noi abbiamo cercato di rappresentarle come degli esseri umani, fantastiche e orrende allo stesso tempo come ogni altro essere umano”.

Missione compiuta Yorgos!

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Emma Stone nei panni di Abigail Masham in “La Favorita” di Lanthimos. Altra grande performance per l’attrice classe 88′

Torneremo nei prossimi giorni a raccontarvi gli sviluppi Venezia 75. Intanto, vi consiglio di consultare il sito della Biennale, dove troverete tutte le informazioni necessarie: il programma, le sale, i prezzi dei biglietti, le modalità di acquisto, il regolamento del concorso ecc.

Buona Mostra a tutti!

L'Editore

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