La scomparsa di Marina Cicogna, una vita dedicata al cinema

La scomparsa di Marina Cicogna, una vita dedicata al cinema

ITALIA – La produttrice Marina Cicogna ci ha lasciato sabato 4 novembre nella sua casa a Roma nei pressi di Via Veneto. Aveva recentemente ricevuto il Premio alla carriera nell’ambito della  68ª edizione dei  David di Donatello 2023.

La Produttrice Marina Cicogna è scomparsa sabato 4 novembre all’età di 89 anni.  Il suo contributo alla cultura e al cinema è documentato dai numerosi  capolavori prodotti,  fiori all’occhiello del nostro cinema. Qualche esempio?  L’uomo del banco dei pegni,  Belle de jour, C’era una volta il West, Teorema, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, La classe operaia va in Paradiso, Mimì Metallurgico.  Per questo aveva ricevuto recentemente il David di Donatello alla carriera.  Piera Detassis Presidente e Direttrice artistica dei  Premi aveva sottolineato l’importanza di assegnare il premio a una donna, una produttrice unica e visionaria, una protagonista indiscussa del cinema italiano come Marina Cicogna. La Produttrice si era raccontata  nel  documentario Marina Cicogna la vita e tutto il resto  di Andrea Bettinetti.

Una vita per il cinema 

Il documentario è il ritratto vero di una donna che ha aperto la strada con coraggio e audacia a registi controversi e difficili. Ha saputo sfidare il conformismo dell’Italia degli anni sessanta e settanta rischiando professionalmente e umanamente. Dietro il successo di film come Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio PetriTeorema di Pier Paolo Pasolini  o Metti una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi c’era questa donna forte, ma discreta. Seppe interpretare il suo ruolo di produttrice con rigore intervenendo nelle fasi iniziali di produzione e lasciando libertà di espressione agli autori in fase di lavorazione, per riapparire poi eventualmente in fase di montaggio. Vicina a numerosissime personalità dello star-system, le voci di alcuni dei suoi amici più intimi risuonano nel film ricordando la sua libertà di pensiero, la cultura, la serietà che non escludeva però la spensieratezza e l’allegria.

E tutto il resto

Aveva anche  un talento come fotografa.  Nel documentario si racconta della sua vita privata e delle sue passioni. L’amore per Venezia, la malattia, l’ammirazione per la madre. Toccante il racconto del profondo legame con Florinda Bolkan e il dolore per la vicenda tragica del fratello.  Una donna unica e  un esempio per molte altre. A prescindere da quello che ci è stato destinato alla nascita, la vita è fatta dall’affermazione della propria volontà e dalla libertà di scegliere. Una donna non comune. Speriamo il suo esempio sia di ispirazione alle giovani donne di oggi, che possano trovare il coraggio e la forza di essere libere come lo era lei.

Anna Maria Di Francesco
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