Terra di Siena Film Festival: intervista ad Antonio Flamini

E’ iniziato il 29 settembre scorso la XIX °edizione del Terra di Siena Film Festival

E’ iniziato il 29 settembre scorso la XIX °edizione del Terra di Siena Film Festival.

Intervista a Antonio Flamini, Direttore Artistico di Terra di Siena Film Festival.

Nel cuore della provincia Toscana, in una delle città più belle e artisticamente notevoli per il suo gran decoro dal punto di vista stilistico medioevale, nonché con un centro storico che ha ricevuto il sigillo Unesco nel 1995 e celebre anche per il famoso Palio, Siena accoglie dal 1996 il Terra di Siena International Film Festival, fondato da Maria Pia Corbelli giornalista, modenese e senese di adozione, per il giornale La Voce del Campo di Mario Celli e Silvio Gigli.
Diventa vice direttore del suddetto giornale e nel 1989 ne diventa il direttore e nel ’91 l’editore, e sempre nel ’91 riceve la Medaglia d’Oro della città di Siena consegnatole dal Concistoro del Monte del Mangia. Sempre in prima linea per eventi e kermesse dove nel 1996 fonda una delle manifestazioni più importanti quali appunto il Terra di Siena Film Festival.

Festival cha ha voluto per scelta, abbracciare tematiche importanti e al tempo stesso educative, che diano un segnale forte agli spettatori e al pubblico, tematiche sociali e politiche ed universali come l’infanzia violata, la difesa dell’ambiente, i diritti umani e la pace, e nel 2014 tale evento ha visto l’entrata del Green Carpet, tappeto verde, ossia la promozione della cultura eco-sostenibile.

MyWhere ha intervistato Antonio Flamini, Direttore Artistico di Terra di Siena Film Festival.

Come nasce il Terra di Siena Film Festival e perché? Arrivato ora alla 19°ediz quali sono sati i cambiamenti fondamentali?
E soprattutto cosa prevedete e quali sono gli obiettivi per la Ventesima Edizione?
Il Terra di Siena Film Festival nasce diciannove anni fa, per volere di Maria Pia Corbelli è lei la promotrice di questo festival. Visto che sono il Direttore Artistico da quest’anno non saprei dirle quali sono stati i cambiamenti nel passato, quello che posso dirle è che il Festival punta sul rilancio del cinema italiano.

Ieri c’è stata la prima mondiale della proiezione Io e Lei di Maria Sole Tognazzi, pertanto l’obiettivo importante è il cinema italiano con l’introduzione di opere prime e seconde. L’obiettivo per la Ventesima edizione è sicuramente quello di portare sempre più gente, un aumento di pubblico, cosa che quest’anno sta andando molto bene, questo non può che farci piacere e ci auguriamo che vada sempre così.

Ci illustra gli obiettivi ed il significato del Green Carpet?
Nasce sempre sotto l’idea di Maria Pia Corbelli ed è un modo per sensibilizzare il pubblico a tematiche ambientali e il concetto culturale di eco-sostenibile.

Nel corso degli anni si sono succedute molte star: Andy Garcia, Colin Firth, Lucia Bosè, Bertolucci, Dino Risi, ecc. C’ è stata, se ci è stata, una personalità più forte che è emersa? Chi ha partecipato e contribuito con maggior impegno propositivo?
Come le ho detto precedentemente essendo Direttore Artistico di quest’anno non saprei dirle sulle edizioni precedenti, le posso dire che sicuramente hanno fatto il loro richiamo Susan Sarandon, Colin Firth e Andy Garcia.

Di solito gli eventi cinematografici sono isolati dalla città o integrati con essa?
Immagino che la bellezza di tale festival sia anche che ha saputo interagire e coinvolgere i cittadini. Ebbene com’è la risposta del pubblico senese?
Ci sono per l’occasione numerosi eventi in città, inoltre il pubblico senese sta rispondendo molto bene al Festival con un ottima partecipazione di pubblico dove abbiamo inserito anche opere di artisti toscani.

Ricordando la sezione di retrospettiva, che era curata da Manuel De Sica omaggiando le celebri pellicole “di una volta”. Che importanza ha questa sezione all’interno del festival e come si integra con il cinema contemporaneo?
Per Manuel De Sica abbiamo inserito il premio a suo nome che come sappiamo è scomparso l’anno scorso il 5 dicembre. Lui era un grande amico del Festival nonché un grande musicista, e quest’anno il premio verrà attribuito a Lino Patruno un bravissimo musicista, attore e polistrumentista. Per quanto riguarda le pellicole di una volta, il 4 ottobre, che sarà la serata conclusiva del festival, verrà proiettato un classico restaurato Il Giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica, dove verrà consegnato il premio alla carriera a Fabio Testi.

Qual è, e quali sono stati i vostri budget?
Il Festival diciamo che non ha un budget ma va avanti grazie al supporto del Comune di Siena e di azioni di co-marketing con molte aziende locali.
Parliamo ora di “Io e Lei” di Maria Sole Tognazzi. Non è la prima volta che il cinema ci propone temi caldi come questo, ma come lo ha accolto la critica?
E tra le due attrici la Buy e la Ferilli, qual è stata la migliore interpretazione?
Il film è stato molto atteso, il pubblico ieri sera ha risposto molto bene, infatti molti di loro sono rimasti all’in piedi. Sono state entrambe bravissime, per quanto riguarda la critica non saprei, ma le ripeto ieri in sala il risultato è stato ottimo.

Ci sono state collaborazioni e partneship con altri festival?
Si! In passato il festival ha stretto contatti con il Roma Film Festival e il Nordic Film Africa

E’ un festival solo italiano o coinvolge produzioni e star straniere? Se sì, quali?
E’ un Festival Internazionale con dieci film italiani e dieci film internazionali. La Vetrina internazionale è suddivisa in due sezioni: Panorama Europa e Uno sguardo sul mondo

Carissimo Direttore la ringrazio per la sua disponibilità, grazie e buon lavoro!
Grazie a voi, arrivederci!

Redazione

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