A tu per tu con Marina Castelnuovo, la sosia di Liz Taylor

A tu per tu con Marina Castelnuovo, la sosia di Liz Taylor

ITALIA – Ho conosciuto Marina Castelnuovo, ed ho trascorso un’intera giornata con lei a parlare del significato di una vita allo specchio, nei panni di Liz Taylor. Ecco la mia chiacchierata a tu per tu con Marina Castelnuovo, sosia di Liz Taylor, nella sua Villa Liz.

Mio marito sin da ragazzo, quando ci conoscemmo, ha sempre sostenuto che io assomigliassi a Liz Taylor. Lui ha sempre creduto in questa similitudine ed ha voluto investire tutta la sua carriera, e la sua vita, nel personaggio di Liz. Mio marito l’ho incontrato che avevo otto anni e conosciuto meglio che ne avevo tredici. Poi sono dovuta “fuggire” da lui per anni andando a studiare all’estero. Poi quando ci siamo rivisti, oramai maturi e consapevoli, ci siamo finalmente sposati.

Negli anni vissuti all’estero avevo studiato lingue per poter approfittare per viaggiare tra Francia ed Inghilterra e perfezionare le due lingue. Parlare bene le lingue mi ha poi agevolato in questa attività. Ho creato tutta la mia carriera con lui, che è stato il mio grandissimo amore, sempre premuroso, protettivo ma anche geloso…

Così abbiamo creato questa coppia inossidabile per oltre quarant’anni. Lui è mancato due anni fa e questo, oltre al dolore che non si affievolisce, mi ha disorientato in quanto lui non era solo mio marito, ma il mio manager, il mio pr, il mio ufficio stampa. E’ tutto nel mio libro, scritto a quattro mani con lui: “Liz ed Io”.

 Ma com’è nata Marina alias Liz?

È nato come un gioco e poi è diventata una professione, una carriera. Come dicevo è stato lui a credere in questo personaggio, ed a perseguire l’obiettivo.

Ma la verità è che, sin da quando ho cominciato a frequentare i party hollywoodiani, non mi sono mai sentita inadeguata. E’ sempre stato il mio mondo, mi sono sempre sentita a mio agio. Ed ho sempre sentito la gente partecipe, accanto e mai contro, e sempre accolta nel loro mondo.

Quindi è iniziato tutto naturalmente?

Sì. Sin dal primo periodo del nostro matrimonio, quando viaggiavamo, tutti mi scambiavano per  Liz Taylor. Entrando in hotel, al Festival del Cinema di Venezia, dall’Excelsior allo Yachting Club mi hanno sempre riservato tutti gli onori di una star. Anche Adnan Khashoggi una sera, per venirmi a salutare, inciampò e finì ai miei piedi…Sin da allora c’è stato un rapporto di simpatia con lui. Così come il Direttore dell’Hilton a Parigi, scambiandomi per la diva, si rivolse a me per invitarmi a prendere un the e nel rivolgermi la parola mi disse “capisco che lei sia registrata sotto falso nome…” e non credeva ai suoi occhi quando gli dissi chi ero!

E’ chiaro che abbiamo dovuto anche investire per entrare in quel mondo e creare il personaggio. Ogni anno Liz Taylor organizzava una cena di gala, e per partecipare si pagava una quota molto alta perché sosteneva la raccolta fondi per la sua associazione. Il primo anno che decidemmo di andare lo affrontammo con un grande sacrificio, fu un bell’investimento per noi. Ma nel tempo poi l’abbiamo ammortizzato grazie agli sponsor. Comunque per i primi tre anni siamo sempre andati alla sua festa pagando. Ad esempio quando siamo stati, per i festeggiamenti di Cliffhanger con Sylvester Stallone, all’Hotel Martinez a Cannes c’era lo staff di Liz Taylor, comprese le sue guardie del corpo. Ma anche loro mi hanno scambiato per la diva…Pazzesco! Quindi mi hanno scambiato per la loro “datrice di lavoro”!

Ride di cuore ripensandoci, ma in effetti sono scene così paradossali che immaginandole non si può evitare di rimanere sbalorditi.

Come dicevo ogni anno Liz Taylor organizzava delle feste magnifiche dove attirava tutti personaggi di Hollywood. Sin dalla prima volta mi si avvicinò Hugh Grant, Tina Turner, John Travolta, Silvester Stallone, Michael Jackson, Sean Connery, praticamente tutti! Venivano a salutarmi con reverenza ed affetto certi che io fossi Liz! Chiaramente io e Liz eravamo in due sale diverse, così i suoi invitati mi scambiavano tutti ed io, come “padrona di casa” mi limitavo a salutarli con un bel sorriso e savoir fair… Io certo non potevo deluderli, e dire “guarda che ti stai sbagliando!”. Quindi dopo un cenno di saluto mi allontanavo. Poi dobbiamo pensare ad una coincidenza pazzesca che si è verificato spessissimo con Liz. In questa occasione io e la Taylor eravamo (casualmente) vestite di bianco tutte e due! E lo scegliere abiti simili o dello stesso colore è capitato in tante occasioni: telepatia o fortuna? Sicuramente entrambi.

Ma lei gradiva la tua presenza? No. Soprattutto alla terza festa gli ha dato fastidio la mia presenza. Suppongo per diversi fattori. Ma certo i giornalisti non erano dei gentlemen: si accanivano sulla sua vecchiaia e sulla sua malattia. Spesso paragonandomi a lei scrivevano che ero io la più bella, ma lo facevano in maniera cattiva, anche perché io avevo vent’anni di meno…! Insomma capisco che lei, soprattutto quando ha cominciato a non star più bene, temeva che approfittassi e volessi usare la sua immagine. Ma io non volevo usurpare la sua immagine e non ho mai voluto approfittare della somiglianza rendendomi una sosia ingombrante, che volesse rubarle la scena. 

La mia è stata proprio una vita rocambolesca, passavo da una festa dei Vip hollywoodiani agli yacht ed hotel più scintillanti e lussuosi! Ed ancora oggi la sua associazione continua ad invitarmi (ma ero anche un’ottima cliente…!).

E ridiamo.

Quali sono gli eventi dove ti è piaciuto di più partecipare? Qual è stato il party dove ti sei più emozionata?

Beh, a parte la notte degli Oscar, fu incredibile al “Pavarotti and Friends”, dove ero ospite di Pavarotti. Mi fu dato il posto accanto a Michael Jackson con le invidie da parte di tutti! Nessuno mai aveva il privilegio di sedersi accanto a lui, né tantomeno la Marini anche se Michael Jackson era innamorato follemente di lei! Insomma io ero seduta tra Zeffirelli e Michael Jackson, incredibile la mia vita! Non credi…? Poi i luoghi dove amo andare, e dove serbo i ricordi più belli sono i Festival del Cinema: quello di Cannes in testa, ma anche Berlino e Venezia. In queste occasioni ho sempre conosciuto i personaggi e le star più gradevoli.

Marina ma tu hai anche girato un film sulla tua vita?

Sì, ho fatto un film sulla mia vita presentato a due Festival del Cinema BAFF, Busto Arsizio Film Festival ed Ariano Film Festival (Ariano Irpino). La TV di Stato della Svizzera italiana, la TSI, ha ritenuto la storia della mia vita interessante, curiosa, unica e divertente. A chi è mai capitato di avere un film dedicato alla propria vita? Soprattutto poi quando si è ancora in vita? Hanno ricostruito le tappe della mia carriera, ed abbiamo girato le scene che riportavano le esperienze della mia vita. Ma poi, dato che mio marito era nella fase terminale della sua malattia, io mi sono rifiutata di viaggiare. Quindi non abbiamo più potuto andare a Los Angeles e continuare a girare il film. Purtroppo non hanno voluto riprendere spezzoni dei film che avevo fatto girare nelle case di Londra e New York di Ivana Trump, per la presentazione del suo libro. Né delle varie feste dove sono stata con i divi hollywoodiani.

Liz allo specchio

Comunque dato che la mia vita “è stata un film”, la scena più incredibile che ho vissuto è stata quando Roger Clinton, fratellastro di Bill Clinton, musicista, venne a Roma per suonare al programma “Luna Park” ed io gli feci da interprete ed accompagnatrice. Andammo così a Via Condotti a fare shopping dove chiesi di comprare una cravatta da regalare al fratello Bill. Così insieme a lui, scelsi e comprai la cravatta gialla oro e rombi blu, prima che scoppiasse il sexygate alla casa bianca… In realtà questo evento “salvò” Clinton dalle sorti dello scandalo che erano affidate alle prove procurate da  Ken Starr.

Vi ricordate la storia della cravatta? Si supponeva fosse stata regalata da Monica Lewinsky e Bill la indossasse per dare dei “messaggi segreti” a Monica? Insomma anche di quella tragicomica storia ho le prove, con una lettera di ringraziamento dalla Casa Bianca che custodisco gelosamente insieme all’innumerevole rassegna stampa. Appena uscì questa falsa notizia noi ci mettemmo subito in contatto con Roger per smentire questa falsità che l’accusa aveva costruito per “inchiodare” Bill Clinton. Chiaramente abbiamo dichiarato sotto giuramento che l’avevamo acquistata io ed il fratello. E così facendo abbiamo fatto perdere credibilità alla Monica Lewinsky. Poi quando Bill Clinton è stato rieletto, siamo stati invitati alla White House! E per il suo secondo insediamento furono organizzati, tra le varie cerimonie, dei balli. Essendo Liz Taylor proveniente da Los Angeles a noi ci hanno fatto partecipare al Ballo della California. E dato che il Presidente presenziava ad ogni ballo, l’ho incontrato. Durante il nostro ballo è venuto a salutarci e ci ha stretto la mano. E’ stata un’esperienza bellissima, non solo perché sono emozioni uniche che non si possono raccontare, ma è stato bello anche stabilire dei rapporti umani. Al rientro in Italia, per ringraziarli dell’ospitalità, ho spedito un regalo a David Kendall, avvocato di Clinton: chiaramente una cravatta!  In questo caso di Hermes però. E lui mi ha risposto in modo estremamente ironico e gentile con una lettera dove diceva, oltre ai ringraziamenti, <…dubito di poterla indossare…  l’Indipendent International Advisory Council mi potrebbe incolpare di voler lanciare messaggi segreti a Marina Castelnuovo…!>>.

Qui ogni storia ci trascina e ci fa morir dal ridere! Insomma non basta il libro ed il film “IO & LIZ” sulla vita di Marina Castelnuovo, per conoscere questa donna.

Raramente mi è capitato d’incontrare una persona dello spettacolo, con un vissuto tale, dall’energia e simpatia così coinvolgente. Il suo senso dell’ironia smitizza tutto, ed anche se ha vissuto nei luoghi più scintillanti e frequentato l’agorà delle star, calpestando i red carpet di tutto il mondo, rimane semplicemente Marina, l’unica ed originale Marina, sosia ufficiale di un mito che non c’è più.

PHOTO by: Copyright Robin T Photography 2015 – All rights reserved- Use by permission

Fabiola Cinque

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