Yayoi Kusama alla Victoria Miro Gallery di Londra

La  Galleria Victoria Miro di Londra, dal 25 Maggio al 30 Luglio 2016, ospiterà le nuove produzioni, accompagnate dalle storiche istallazioni, della celebre artista giapponese Yayoi Kusama.

Yayoi Kusama, anima fragile e determinata, professionista caparbia e affascinante, lei che pittrice, scultrice, disegnatrice, poetessa e performer, ha influenzato fin dall’inizio della sua carriera artisti quali Claes Oldenburg, John Chamberlain, Donald Judd e Joseph Cornell.

Nasce in Giappone ma esordisce come artista, negli anni Cinquanta, a New York, (essendo a conoscenza delle possibilità offerte dal mondo artistico Newyorkese). Con la prima serie di dipinti, Infinity Net inizia la sua ricerca dell’anima e la sua carriera.

I suoi dipinti fanno da specchio alla sua anima, che, forse, ancora non si riconosce, ma si sta cercando. Seguono così le accumulazioni e poi lo spirito, i pensieri e le emozioni dell’artista iniziano ad invadere anche il mondo oltre la tela, coinvolgendo se stessa in persona, gli oggetti e gli spettatori stessi.

Che siano sculture, pitture, performance, le opere di Yayoi Kusama si propongono come un continuo invito alla riflessione, sembrano quasi delle barche che traghettano l’animo verso le cavità più profonde dell’essere.

E l’invito alla riflessione, mai più esplicito che in All the Eternal Love I Have for the Pumpkins, che viene presentato dall’artista alla Biennale Di Venezia nel 1993 e ripresentato, oggi, alla Victoria Miro Gallery di Londra, uno spazio di zucche in cui lo spettatore viene risucchiato dalle luci e dalla moltiplicazione di sè dovuto agli specchi di cui lo spazio stesso si compone.

Riflessione, moltiplicazione, luci e ombre: tutte le caratteristiche dei viaggi dell’anima di Yayoi Kusama. “Pumpkins have been a great confort to me since my childhood; they speak to me of the joy of living. They are humble and amusing at the same time, and I have and I always will celebratre them in my art”.

Quest’opera storica accompagna Chandelier of Grief che accoglie lo spettatore all’entrata della Victoria Miro Gallery: un enorme lampadario del dolore che si specchia e si moltiplica coinvolgendo inesorabilmente lo spettatore nello stato d’animo.

Le opere esposte alla Victoria Miro Gallery consistono, così, in riflessioni, a partire dalle vecchie ossessioni giovanili di Yayoi Kusama fino alle recenti moltiplicazioni pittoriche dell’anima dell’artista.

Tele, sculture, istallazioni, tutte preoccupazioni nei confronti dell’infinito e del sublime.

E’ questa, una esposizione impeccabile, tra vecchie e nuove produzioni.

Alla Victoria Miro Gallery di Londra c’è tutto quel che basta al pubblico per godere, pensare, farsi guidare e attrarre dalle opere e dai tormenti di questa artista romanticamente conscia delle sue frustrazioni psichiche ma decisamente ferma su quel che è stato e che sarà in futuro il suo lavoro artistico, sempre coerente con la sua produzione.

Insomma, chi ama Yayoi Kusama, il suo spirito e la sua produzione, non potrà che godere di quanto, dell’artista, la Victoria Miro Gallery di Londra ha fatto in modo di esporre.

Da Londra, dalla Victoria Miro Gallery, è tutto.

Alla prossima!

http://www.victoria-miro.com/

Yayoi Kusama

Raffaella Del Gaudio Pernice
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4 Responses to "Yayoi Kusama alla Victoria Miro Gallery di Londra"

  1. Miriam D'Amico   18 Giugno 2016 at 18:11

    Molto interessante e precisa la descrizione di questo evento… Peccato non essere a Londra!!! Un grazie all’autrice che ha saputo “intingere il pennello nell’intelletto e nell’anima ” e ci ha regalato la possibilità di conoscere un’artista come Yayoi Kusama!

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  2. Raffaella Del Gaudio Pernice
    Raffaella Del Gaudio Pernice   19 Giugno 2016 at 02:22

    Grazie mille Miriam! Poichè non sei a Londra ti consiglio allora di leggere Infinity Net, l’autobiografia di Yayoi Kusama. Sarò di parte perchè è tra i miei artisti preferiti, però la sua storia e la sua sensibilità sono davvero degne di questa biografia. Sono inoltre stata alla nuova sezione della Tate Modern in cui sono esposte alcune sue opere. Che dire, è sempre un’emozione “incontrarle” uno dei cento personaggi più influenti al mondo a detta del Time!

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  3. cucino concetta   19 Giugno 2016 at 14:49

    Finalmente…
    Ho letto,rapita dalla tua scrittura ,l’articolo su Zaha Hadi e adesso sulla Kusama;scintillante come i suoi lampadari,preciso come i suoi cerchi,fantastico come le sue zucche.
    Aspetto il prossimo.
    Da dove?
    Bologna,Salerno,Londra..
    Grazie

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  4. Simona Iurlaro   19 Giugno 2016 at 18:25

    Appena ho letto il titolo dell’articolo mi sono fiondata a leggerlo, Kusama è un’artista che ti travolge, è grazie ai miei studi che ho iniziato a seguirla e ad amarla. Leggendolo mi è venuta in mente la retrospettiva alla quale ho avuto la fortuna di assistere: Yayoi Kusama – In Infinity, una mostra temporanea al Louisiana Museum of Modern Art in un paesino vicino Copenhagen.
    La retrospettiva era dedicata alle tappe più importanti del suo percorso artistico, le installazioni suggerivano molto spesso l’idea di uno spazio sia mentale che fisico, senza confini.
    Anche il tema delle zucche era lì molto ricorrente tanto che nel giardino del museo ne erano presenti una decina di varia grandezza, spettacolare.
    Complimenti Raffaella, abbiamo come sempre gli stessi gusti, magari se un giorno mi troverò a Londra mi farai da guida nella nuova Tate Modern 😉

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