MONDO – 154 anni fa nasceva il geniale architetto americano FLW e io voglio ricordarlo leggendo e rileggendo il mio libro preferito: Mio amato Frank. Se non l’avete letto, o se non amate abbastanza Frank Lloyd Wright, forse non l’avete conosciuto anche nel suo genio intimo del quotidiano.
Ne hanno parlato scrittori, politici e cantanti. Tanti, tantissimi i registi che chiesero agli scenografi degli stage che ricordassero i suoi progetti! Pensate che Simon & Garfunkel, il popolare duo folk statunitense, gli dedicò addirittura una canzone. Se non l’avete ancora capito stiamo parlando del grande Frank Lloyd Wright, l’architetto che, forse più di tutti, è riuscito a entrare nell’immaginario popolare americano e non solo. In questi giorni in America si parla soprattutto di Frank, anche perché oggi, 8 giugno 2021, ricorre il 154′ anniversario della sua nascita, e non esiste luogo al mondo che lo rappresenti di più del Guggenheim di NYC.
154 ANNI DI FRANK LLOYD WRIGHT
Wright sapeva essere astratto ma allo stesso tempo logico e concreto. Per lui l’architettura doveva svilupparsi dall’interno all’esterno, sempre in armonia con le condizioni del suo essere. Romanticamente legato all’ideologia individualistica del “pionierismo” statunitense, si volse all’approfondimento del rapporto fra l’individuo e lo spazio architettonico e fra questo e la natura.
In un’intervista del 1945, Wright rispose così a un giornalista che gli chiedeva su cosa si basasse la sua filosofia architettonica: “La progettazione architettonica dovrebbe creare un’armonia tra l’uomo e la natura, costruire un nuovo sistema in equilibrio tra ambiente costruito e ambiente naturale attraverso l’integrazione dei vari elementi artificiali propri dell’uomo e naturali dell’intorno ambientale del sito. Tutti divengono parte di un unico interconnesso organismo, spazio architettonico”.
Romantico, esuberante, forte e spettacolare. Unico o quasi. Assieme a Le Corbusier, Walter Gropius, Ludwig Mies van der Rohe e Alvar Aalto è considerato uno dei maestri del Movimento Moderno in Architettura. Rispetto a questi grandi nomi però, Wright riuscì a conservare un romanticismo unico nel suo genere. Nell’architettura Wright vedeva la democrazia stessa: “Noi dobbiamo costruire edifici più grandiosi su una base più solida, un ideale di architettura organica che si accordi con l’ideale della vera democrazia”. Nel 2011, il Presidente Barack Obama ha dichiarato l’intenzione degli Stati Uniti di presentare all’UNESCO la candidatura delle sue opere a Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Il lavoro di Wright fu un periodo a dir poco esaltante, durato ben 70 anni ed esaltato da 1100 progetti (anche se non tutti vennero effettivamente costruiti). Dalla leggendaria Casa sulla Cascata in Pennsylvania del 1937, alla Price Tower del 1952 a Bartlesville, Oklahoma, il suo unico grattacielo, e la Hollyhock House, il primo progetto a Los Angeles. Elencare tutti i progetti di Wright è praticamente impossibile.
Per presentarvi il mio libro preferito, Mio amato Frank di Nancy Horan, Edizioni Einaudi, pubblico qui solo alcuni commenti scritti a fronte nel libro. E la citazione in apertura: Non si vive che una sola volta. Di J.W. Von Goethe
Nell’America alle soglie della Prima guerra mondiale la disperata storia d’amore tra una donna sposata e Frank Lloyd Wright, il piú grande architetto del Novecento. Storia vera di una donna che in nome della passione e della propria libertà arriva a mettere in gioco quanto ha di piú caro. Fino alle estreme conseguenze.
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Non ho letto questo libro su Wright ma sarà sicuramente uno dei progetti per la mia estate. Adoro questo artista e, sì, oltre alla indubbia competenza “tecnica” è anche un romantico, hai proprio ragione Fabiola. Le sue opere arrivano al cuore oltre che entusiasmare gli occhi! Grazie per questo articolo e per il suggerimento del testo.
Il libro racconta, oltre la storia d’amore strappa lacrime e tragica (assolutamente vera, drammatica!) del periodo di FLW in Italia. Le descrizioni del nostro Paese e la visione artistica che aveva lui già diversi decenni fa, fanno ulteriormente riflettere.
PS. La cosa che mi entusiasma inoltre è che è anche lui un “gemellino”!!! Ovviamente l’accostamento rimane solo su questo punto, non mi permetto altro di fronte a un genio di tale portata 😀