Blu di Genova: una storia molto nota, di cui non si sa nulla. 

Blu di Genova: una storia molto nota, di cui non si sa nulla. 

ITALIA – Quel Blu di Genova è una storia molto nota, di cui però nessuno si ricorda, o conosce, a parte quella forza della notorietà storica internazionale. Ma non si parla solo del Blu di Genova. Nel racconto di Michele Mozzati si attraversano secoli ed oceani per parlarvi di una storia d’amore. O forse più storie d’amore. Ed è lui che ve la deve raccontare, non posso farlo io. Ecco Il blu di Genova secondo i miei occhi. Anzi, quelli di Cielo.

“Lei ha 21 anni, è viva come il sole ma la pelle di luna diafana, marmorea e trasparente come un Cristo velato. I capelli sono neri di pece lei dice come un mitilo anzi come le cozze… quei contrasti quasi disperati che la rendono unica e irraggiungibile in quella sua città del Nord così arruffata, città di mare. Genova. Lei e Genova”.

San Francisco. Foto MyWhere
Una veduta di San Francisco. Foto MyWhere

La storia del romanzo di Michele Mozzati parte da San Francisco, anzi no, parte da Genova e torna a San Francisco. È una storia che percorre il Golden Gate, e attraversa le strade della vecchia America come l’hanno vissuta, e conquistata, alcuni dei nostri precedessori. Tutto è narrato in un taccuino, e la memoria è impressa in immagini scritte, ed in queste possiamo vedere il verde dei sui occhi….

Michele Mozzati illustra come un bel quadro ogni scena, pervadendola di una luce particolare che mette in risalto quei pochi tratti che non vuole nascondere. Il racconto attraversa il blu di Genova ed il verde degli occhi di Cielo.

Michele Mozzati Foto MyWhere

Per poi tornare agli occhi di Cielo: “Gli occhi verdi poi. Come fossero lì per distogliere da quella ipnotica guerra – marmo e pece- degli opposti. Ma gli occhi verdi confondono, anche perché non dovrebbero avere una loro storia troppo credibile in un involucro così e eburneo”.

“…e sono occhi che non puoi reggere a lungo.  Come tutti gli occhi verdi, così fragili, come certi sguardi di mare e così densi come gli occhi ocra di terra”.

Una storia molto famosa, una storia di cui non sappiamo niente, una storia che viene raccontata per quello che è la ricostruzione storica o quello che desidera la fantasia. È una storia alla quale arriverete solo alla fine perché prima ci sono i passaggi del viaggio per arrivare a quel blu di Genova.

“Chissà come è nato quel colore. Una tintura sbagliata, un sapiente miscuglio tra ciano e magenta, o semplicemente l’aver scelto una strada qualsiasi, come spesso ci accade quando inventiamo delle cose più o meno importanti.”

Il viaggio, non solo quello che attraversa gli oceani e che da Genova porta a New York o San Francisco. Il viaggio. Quello della fede politica,  o quello della crescita o, meglio ancora, dell’amore. Un viaggio, un percorso, di cui non si conosce la meta. Un percorso che non ha né inizio né fine perché a volte è tortuoso e a volte segue una linea retta chiara e decisa come il Golden Gate che si staglia dinanzi alla finestra.

il Golden Gate. Foto MyWhere
il Golden Gate. Foto MyWhere

“Quanto era diverso il Golden Gate visto dal lassù a precipizio sull’acqua col vento che spazzava via. La vita è un continuo, doveroso cambio di prospettiva. Se fossi passato sopra i Tre Ponti con il treno, invece che sotto, o fosse passato sotto il Golden Gate con la nave, invece che sopra, la prospettiva sarebbe cambiata di nuovo.

La nostra vita penso sempre più sovente è come ce la suggerisce quel genio visionario di Escher con le sue scale ribaltabile agli occhi e i suoi belvedere dalle volte sghembe”.

Michele Mozzati Mywhere
Non potevo che scegliere un luogo di mare per leggere il libro di Michele Mozzati

Uno spaccato dell’Italia di metà ottocento fino all’America d’inizio secolo, sogno dei nostri avi. Qui il trisnonno ha cercato l’America, o forse l’ha trovata per caso, ma qual’era veramente la sua America?

Questo libro è una storia d’amore. No, è semplicemente una storia che racconta altre storie, una dentro l’altra, o una accanto all’altra. Chi è il protagonista? Il protagonista è Ernesto, o i protagonisti sono Cielo e Cesco. Protagonista è la città che si affaccia sul porto. Genova, New York o San Francisco. Non importa non c’è differenza.

Michele Mozzati ti confonde, ti distrae, ti porta per mano per poi farti perdere.

Tutto è come la copertina del libro: colore e luce. La luce è ovunque. Perché la luce è la bellezza di Cielo.

Michele Mozzati Foto MyWhere
La copertina del libro Quel Blu di Genova di Michele Mozzati. Foto MyWhere

 

Il libro Quel Blu di Genova di Michele Mozzati è edito da La Nave di Teseo

 

In homepage foto di San Francisco, MyWhere©

Fabiola Cinque

8 Responses to "Blu di Genova: una storia molto nota, di cui non si sa nulla. "

  1. Lamberto Cantoni
    Lamberto Cantoni   6 Luglio 2020 at 08:40

    Non ho letto il libro. Ma la tua recensione mi ha convinto a farne a prima lettura delle vacanze.

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  2. giuliana d'urso   6 Luglio 2020 at 10:07

    Il blu, il colore che fa bene agli occhi (come diceva una mia amica), e che, aggiungo io, fa anche bene allo spirito. E questa avvincente introduzione al libro di Mozzati invita a “tuffarci” nelle sue pagine!

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  3. Antonio Bramclet
    Antonio   6 Luglio 2020 at 13:06

    Il blu che preferisco è quello dei jeans leggermente invecchiati il cui tessuto pare sia originario di Genova, questo punto anche grazie al romanzo di Mozzati, città blu per eccellenza.

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    • Fabiola Cinque
      Fabiola Cinque   7 Luglio 2020 at 09:25

      Caro Lamberto la tua cultura nella moda “indovina” e scopre tutte le carte…complimenti!

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  4. Alberto   8 Luglio 2020 at 16:19

    Complimenti all’autrice è riuscita a incuriosirci senza farci capire niente della trama del libro! Bene, non resta che comprarlo!

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  5. Monica   8 Luglio 2020 at 16:20

    Quel blu di Genova, la foto di San Francisco, gli occhi verdi di lei e vari colori non so cosa tenga insieme tutto questo però sicuramente la trama deve essere avvincente

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  6. Steve Moss
    Steve Moss   8 Luglio 2020 at 16:22

    Non conoscevo Michele Mozzati come autore e leggendo questo articolo ho scoperto anche quello precedente su Hopper, deve essere un autore che decisamente merita

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  7. Teresa paladin   10 Luglio 2020 at 23:16

    La presentazione frizzante di questo testo e il gioco dei colori, il blu e il verde degli occhi e il parlar d’amore e di luce del cielo sono elementi che motivano a leggere il romanzo.

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