Intervista ad Alle Tattoo, il tatuatore italiano nel Guinness World Record: “Tatuare è un’arte, a breve il 15° Record!”

Intervista ad Alle Tattoo, il tatuatore italiano nel Guinness World Record: “Tatuare è un’arte, a breve il 15° Record!”

ITALIA – I record, i libri, i reality show e i social. La carriera del tatuatore Alessandro Bonacorsi, in arte Alle Tattoo, è stata tante cose insieme. E noi vogliamo raccontarvela.

Non capita spesso di capire a 13 anni quale sarà il tuo futuro. Ma a volte, quando si è di fronte a dei fuoriclasse, può succedere. E il fuoriclasse in questione si chiama Alle Tattoo, al secolo Alessandro Bonacorsi, uno che nella vita è stato tante cose insieme ma sempre sotto lo stesso segno: il tatuaggio.

Alle Tattoo è un artista del tatuaggio conosciuto a livello trasversale in Italia e all’estero. È uno dei maestri assoluti dello stile stretchato, skill che gli è valsa numerosi premi anche oltre Oceano. È uno scrittore, autore tra gli altri del libro E se mi tatuassi, un vero e proprio vademecum per ogni appassionato. Nel corso degli anni al lavoro infaticabile nel proprio studio di tatuatore, ha accompagnato numerose avventure televisive che l’hanno fatto conoscere a tutte le latitudini.

UNA VITA DA RECORD: ALESSANDRO BONACORSI ALLE TATTOO E LA SESSIONE DI TATUAGGI PIU’ LUNGA DI SEMPRE

Foto dalla pagina Instagram del tatuatore

Finita qui? Macché, Alessandro Bonacorsi è anche, o soprattutto che dir si voglia, un uomo da record. Nel corso della sua carriera da tatuatore ha battuto 14 Guinness World Record, e nel 2018 ha superato sé stesso, eseguendo (sulla sua manager Serena) la più lunga sessione di tatuaggi della storia: il tempo? 60 ore!

Per ripercorrere la sua straordinaria carriera e per conoscere i suoi progetti futuri e attuali siamo andati a farci una chiacchierata proprio con lui. Con Alle Tattoo, parliamo dei suoi record e ci soffermiamo anche sulla sua potenza social che lo rende uno dei tatuatori più famosi in circolazione. Tanto per fornirvi dei dati, il suo canale YouTube presenta la bellezza di 55 mila iscritti con milioni di visualizzazioni totali. Alle Tattoo va fortissimo su Instagram, su Twitch e su Facebook, perché, come vedrete tra poco, essere tatuatore significa anche essere un grande comunicatore.

L’INTERVISTA AD ALESSANDRO BONACORSI

Alle Tatto
Foto dalla pagina Instagram del tatuatore

Ciao Alessandro. è davvero un piacere averti tra le righe di MyWhere. Ci racconti la tua grande e lunga storia di tatuatore? 

Nel 1989 a 13 anni conosco una tatuatrice che, vedendomi così incantato dai suoi lavori, si prese l’impegno di insegnarmi i rudimenti di quella che è un’arte a tutti gli effetti. Fu un incontro determinante, al quale seguì da lì la scelta di farmi il mio primo tatuaggio. La mia passione per i tatuaggi è cresciuta nel corso del tempo sempre di più e per preservarla ho dovuto affrontare e superare ogni tipo di difficoltà.

Non sei soltanto un tatuatore da studio, nel corso degli anni sei diventato anche un personaggio televisivo e social”…

Lavorare solo in studio mi stava stretto, volevo essere al centro dell’attenzione, pensavo che diffondendo bene la mia arte anche ai non cultori avrei potuto aiutare tutto il movimento. E così ho fatto; ho iniziato a fare le mie prime esperienze in tv, a partecipare a reality show – uno italiano e uno in USA – ho scritto un libro e sono riuscito a togliermi molte soddisfazioni.

Foto dalla pagina Instagram del tatuatore

Ricordi il primo tatuaggio che hai fatto? Che cosa hai provato?  

Ricordo benissimo il mio primo tattoo. Ho tatuato una piccola letterina sul polso di una mia cara amica. Mi diede grande emozione e fu un’ulteriore conferma che tatuare avrebbe rappresentato la più grande passione.

Cosa ti ha spinto ad aprire un canale YouTube?

Ho sempre creduto tantissimo nell’importanza  e nel potere dei social e nella comunity del web, tanto da fare due format su questo canale, sperando che un giorno possano approdare alla tv. Intanto, tutti i giorni streammo su Twitch anche 10/12 ore al giorno per portare avanti la cultura del tatuaggio.

L’ENTRATA NEL GUINNESS WORLD RECORD: “E NON E’ FINITA QUI…”

Qualche anno fa sei entrato per l’ennesima volta nel Guinness dei Primati grazie al tatuaggio no-stop alla giovane Serena Cavani. Ci parli quell’incredibile esperienza? 

Il tatuaggio a Serena Cavani, la mia manager è stato il 14° Guinness che ho raggiunto. Fu un’esperienza davvero dura che ha messo alla prova la nostra abilità fisica e la nostra forza mentale. Per raggiungere quell’obiettivo abbiamo dovuto allenare  mente e corpo per più di un anno, ma la soddisfazione finale ha ripagato ogni sforzo e le migliaia di persone che ci hanno seguito sia del vivo che sui social. Anche loro sono stati decisivi. Ci hanno trasmesso un’energia incredibile che ci ha portato a promettere a tutti di tentare il 15° record in occasione dell’inagurazione del MAT75, il Museo del Tatuaggio più grande del mondo.

Ho letto il tuo bellissimo libro “E se mi tatuassi” edito da Mondadori in cui accompagni il tuo pubblico alle mille forme del tatuaggio. Nel  libro sono presenti ovviamente molti riferimenti al tuo marchio di fabbrica, lo skrecciato. Perché questo stile ti ha sempre affascinato così tanto? 

Essendo innamorato dell’arte e di Leonardo da Vinci, ho sempre pensato come unire la mia passione per il tatuaggio ed il suo stile, poi è capitato di fare qualche tatuaggio molto particolare e sono stato chiamato in alcune convention americane dov’è stato apprezzato questo stile tanto da essere premiato. Questo mi ha dato la forza di portare questo stile in giro per tutto il mondo.

Ritieni che il tatuaggio sia considerata oggi una delle espressioni dell’arte? 

Assolutamente SI! Ci credo talmente tanto, d’avere investito tutta la mia vita in questa forma d’arte, fino ad arrivare a realizzare il museo dedicato al tatuaggio più grande al mondo a Limidi di Soliera (MO).

Alle Tatto insieme a Fabio Fognini. Foto dalla pagina Instagram del tatuatore

 

Hai mai detto di no alle richieste dei tuoi clienti?

Si, parecchie volte, soprattutto per tatuaggi che possono essere troppo invasivi o rispecchiare il degrado, o irrispettosi per la storia o le etnie.

Nel corso della tua straordinaria carriera hai tatuato molte celebrità. C’è un aneddoto su qualcuno di loro che vorresti raccontarci? 

Tantissimi personaggi sono risultati simpatici e con storie davvero interessanti, mi fa piacere di aver scoperto grazie a loro, mondi che non sapevo, sia nel mondo dello sport, della musica, spettacolo e non solo.

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Paolo Riggio

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