Addio alla regina dei salotti Marta Marzotto

Marta Marzotto se ne va all’età di 85 anni, dopo una breve malattia, circondata dall’affetto di tutti i suoi figli e i suoi nove nipoti. Un addio nella massima riservatezza, in contrasto con una vita fatta di eccessi e riflettori. Un ricordo per ripercorrere storie di una vita e di un mondo che non c’è più.

Marta MarzottoAnimatrice di salotti, stilista, disegnatrice di gioielli, mamma e musa ispiratrice. Marta Marzotto era tante cose insieme. Figlia di un casellante delle ferrovie e di una mondina, inizia a lavorare giovanissima, dapprima come mondina, poi come apprendista sarta e in seguito come modella presso la sartoria Aguzzi. All’inizio degli anni 50′ conosce il conte Umberto Marzotto, comproprietario con i fratelli dell’omonima industria tessile. Due anni dopo arriva il matrimonio, da cui nascono 5 figli quelli che lei definiva “i miei capolavori”.

In questi anni Marta Marzotto entra prepotentemente nel mondo della moda creando marchi di abbigliamento (Marta de legare), imprese economiche (boutique in Costa Smeralda, collaborazione con la catena “Standa”) e portando avanti con grande successo la sua attività da stilista.

Nasce quindi il salotto di Marta Marzotto, un punto di riferimento e d’incontro tra politici, liberal, personalità stravaganti dell’arte, della cultura, dello spettacolo e soprattutto della moda. Tra i partecipanti illustri del salotto di Marta come non citare Andy Warhol.

Manterrà il cognome del marito anche dopo il divorzio, dovuto alla sfrenata storia d’amore con il pittore Rento Guttuso che la trasforma nella figura femminile dominante delle sue opere, facendo di lei la sua Musa per eccellenza.

Amore e arte, ma anche lettere d’amore infuocate e lunghi tormenti. Marta, una donna divorziata in un Italia “bacchettona anni 60”, lui sposato con Mimise Dotti. Per 20 anni i due non dormiranno quasi mai insieme, perché la moglie Mimise cerca ovunque suo marito, anche nell’ambasciata sovietica, dove lui finge di essere andato a cena. Il rapporto da Marta e Guttuso si conclude nel gennaio dell’87 a causa della lunga malattia e della morte del pittore.

“Cercai in tutti i modi di vederlo nell’ultimo periodo della sua vita, ma non mi è stato permesso. Renato ha subito un sequestro di persona”, dichiarò Marta, accusando il figlio adottivo del pittore, Fabio Guttuso, di non averle permesso di stare con il Maestro nelle ultime ore di vita.

Sarà poi la volta di Lucio Magri il fondatore del Manifesto che saprà  riaccendere la passione nella Contessa Rossa, è così infatti che Marta Marzotto veniva soprannominata.

Negli anni 80-90′ Marta entra anche nel mondo della nascente tv commerciale e ritagliandosi il ruolo di brillante opinionista dei salotti televisivi sempre all’insegna della simpatia, del colore e dell’originalità. Il salotto insomma, diventa anche televisivo, ma Marta come amava dire di sé stessa “ha 7 vite”.

Marta. Martissima. Marta da legare.

Una vita di eccessi, una vita alla Marta Marzotto Style, una vita di grandi passioni, spesa generosamente in una pletora di attività alle quali si era dedicata con l’irrefrenabile energia che metteva nel fare le cose,  incanalando una spiccata creatività  senza dimenticare il suo interesse verso l’arte e la cultura, alla quale lei stessa si era imposta l’accesso. “Timida ed esibizionista” una ‘narcisista naturale’, l’aveva definita Alberto Moravia, “animata anche a ottantacinque anni da uno sconfinato desiderio di piacere e di catturare l’attenzione” come riporta nel suo ultimo libro  Smeraldi a colazione  nel quale si racconta oltre la  turbolenta esistenza  “fra balli, sfilate di moda, feste mobili, smeraldi a colazione” offrendo di sé stessa un autoritratto più intimista, un testo che proprio ora rappresenta il suo lascito.

E se volete vedere le sue foto, quando si accompagnava al marito Umberto e a Renato Guttuso, piuttosto che ritratta in compagnia di Helmut Berger, Ugo Tognazzi,  Alberto Moravia, accerchiata da donne di una bellezza irraggiungibile ma dal carattere più introverso come Laura Antonelli e Monica Vitti, o dalle sue colleghe esibizioniste come lei, Sandra Milo, Marina Lante della Rovere, Barbara Bouchet e Ivana Trump, fino alle più giovani Lory Del Santo, Valeria Marini.. guardate la carrellata di foto, testimonianza di epoca che non c’è più, ma ripercorsa con lo stile che contraddistingue il fotografo Umberto Pizzi nel sito di Formiche.

 

Redazione

2 Responses to "Addio alla regina dei salotti Marta Marzotto"

  1. Christian   31 Luglio 2016 at 20:26

    Osare, scoprire, cercare il confronto, arrivare oltre se stessi, donare, sono alcuni degli innumerevoli verbi che distinguono Marta. Il verbo è l’azione, il movimento nello spazio di un pentagramma che anima le note della vita ed oltre.

    Un essere sorprendente ricco di sorriso e di artistica provocazione che dalla materia ritorna energia pura.
    https://www.youtube.com/watch?v=ewc7vTCXMO4

    Christian

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    • Fabiola Cinque
      Fabiola Cinque   1 Agosto 2016 at 23:49

      Gentilissimo Maestro Raimo, la ringrazio di aver donato ai lettori di MyWhere un pezzo della sua musica e della sua poesia.
      E se questo brano lo sta dedicando alla Marta Marzotto, deduco che abbia amato molto il personaggio, e forse anche la donna. Io non ho avuto modo di conoscerla, solo incontrarla più volte, e questo non mi ha permesso di conoscere in profondità, e forse consequenzialmente, ammirare la persona. Ma ognuno di noi non è solo quello che appare, anche se la nostra immagine è quella che scegliamo che gli altri vedano, e quindi è probabile che non abbia avuto la fortuna di conoscere una donna speciale.

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