L’Alfabeto di Russia 2018: protagonisti e curiosità sui Mondiali

MOSCA – Finalmente si parte, i Mondiali sono tornati! Ecco qualche anticipazione, curiosità e chicca sulla manifestazione sportiva più seguita al mondo. Chi saranno i protagonisti?

I Campionati del Mondo di Russia 2018 sono iniziati e anche se l’Italia manca, non mancano certo i motivi d’interesse. Analizziamoli insieme con il nostro Alfabeto dei Mondiali.

A come Serie A

I convocati delle varie nazionali a Russia 2018 rispecchiano il ranking UEFA dei vari campionati; Al primo posto la Premier League(e serie minori inglesi), che può vantare la bellezza di 124 giocatori, segue poi la Liga Spagnola con 81, la Bundesliga con 67 e al quarto posto la cara e vecchia Serie A con 58. Peccato però che non ci siano gli azzurri, ma ne parleremo dopo.

B come Berlusconi

Per la prima volta nella storia della televisione italiana sarà il gruppo Mediaset a trasmettere in esclusiva i Mondiali di Calcio. Tutti i 64 incontri gratis su Canale 5, Italia 1 e Canale 20. Tanti approfondimenti e divertimento con Ilary Blasi, Nicola Savino, Belen Rodriguez e la Gialappa’s band. Mediaset ha acquistato i diritti per una cifra che si aggira intorno ai 75 milioni di euro (cifra molto bassa rispetto alle passate edizioni) e nonostante l’assenza dell’Italia, dovrebbe arrivare ad incassarne più del doppio. Insomma Silvio & CO possono già gongolare!

C come Cosacchi

Per aumentare la sicurezza nel corso di Russia 2018, Vladimir Putin ha deciso di rispolverare i Cosacchi, l’antichissima comunità militare dai metodi a dir poco rigidi. Questo garantirà un livello di difesa a dir poco inflessibile contro possibili attentati e hooligans vari penserete voi? Si certo, ma la ragione principale di tale spiegamento è da ritrovare nella “caccia agli omosessuali” che da sempre rappresenta una delle principali problematiche a livello sociale del paese. Putin ha ordinato ai Cosacchi di controllare che gli omosessuali non si lascino andare in pubblico ad effusioni amorose, severamente proibite in Russia.

D come Dieci

Messi, Neymar, Mbappe, Salah… Quasi sempre indossare la maglia numero 10 significa rappresentare un personaggio insostituibile per i tifosi, la leva fondamentale del fascino che il calcio emana su miliardi di appassionati e di fatto il vero ago della bilancia delle chances di vittoria per una squadra. Ma sarà davvero così a Russia 2018? L’ultimo numero 10 capace di portare la propria compagine alla vittoria finale è Zidane, che nel 1998 trascinò la Francia con una doppietta storica al Brasile nella finalissima.

E come Emissari

Il mercato non dorme mai, e ai Mondiali è più sveglio del solito. Saranno centinaia gli osservatori da ogni parte d’Europa pronti a scovare alcuni talenti nascosti o a verificare le capacità degli obiettivi più importanti. Tra i giocatori che più di tutti potrebbero stupire e diventare importanti pallini di mercato per le più importanti squadre del mondo vi segnaliamo: Golovin (Russia), Ndidi (Nigeria), Valverde (Uruguay), Oberlin (Svizzera), Lozano (Messico), Cedric e Gelson Martins (Portogallo), Lucas Hernandez (Francia) e Kownacki (Polonia).

F come Favorita

Nessuno ama questo ruolo alla vigilia dei Mondiali e quasi nessuno ha rispettato le attese nelle edizioni passate. Quest’anno i bookmakers danno il Brasile come favorita numero 1 per la vittoria finale (ma lo era anche nel 2014 e sappiamo tutti come finì) con quota 5.00; a seguire Germania 5.75, Spagna 7.00, Francia 7.50 e Argentina 8.00. Una curiosità, una sudamericana non vince un Mondiale in Europa dal 1958, scommettitori siete avvisati!

G come Germania

Riuscirà la corazzata tedesca a conquistare il suo quinto mondiale e soprattutto il suo secondo consecutivo? L’ultima Nazionale a riuscirci fu il Brasile (1958-1962). I teutonici hanno a disposizione la squadra più completa a parer nostro, ma nell’ultimo periodo sono sembrati un po’ opachi e soprattutto sazi. Il tabellone però potrebbe garantire alla squadra di Loew un cammino tutt’altro che complicato. Se la Germania si qualificherà al primo posto in un girone composto da Messico, Svezia e Corea del Sud, fino alla semifinale non avrà nessun avversario che si avvicina minimamente al suo livello.

H come Hierro

In casa Spagna c’è il terremoto! Lopetegui è stato esonerato a 2 giorni dall’inizio dei Mondiali reo di essersi accordato col Real Madrid per la prossima stagione senza avvisare la Federazione. Al suo posto una leggenda del calcio spagnolo, Fernando Hierro. Vedremo se questo scossone non avrà ripercussioni, la certezza è che con Lopetegui la Spagna ha fatto cose straordinarie in questi 2 anni e non farlo rimpiangere sarà molto difficile.

I come Italia

E’ da quando ci ha eliminato la Svezia che ci ripetiamo in continuazione: “Che tristezza un mondiale senza Italia!” Ma ne siamo così sicuri? Pensateci bene, avete visto giocare l’Italia in questi ultimi mesi? Siamo sicuri di perderci qualcosa di davvero significativo? Perché se ci fossimo andati, in questo periodo avremmo parlato dei soliti leivmotiv degli ultimi anni, vale a dire Balotelli si Balotelli no, perché Insigne e Verratti non giocano/non rendono, Donnarumma e così via. E sapete quale sarebbe stato il risultato finale? Una figuraccia.

L come Lev Yashin

L’avete visto il poster ufficiale di Russia 2018? Bellissimo! È dedicato al grande portiere Lev Yashin, “il Ragno Nero”, n1 della Dinamo Mosca dal 1949 al 1971 e unico estremo difensore ad aver conseguito il Pallone d’Oro nella storia. Una leggenda senza tempo, per la Russia e per tutti gli amanti del calcio!

M come Messi

5 Palloni d’Oro, 4 Champions League, 5 Scarpe D’Oro, 500 e passa gol in carriera. Insomma nient’altro da dire. Ma c’è una cosa che a Messi manca e che potrebbe renderlo il migliore di sempre senza discussioni: trascinare l’Argentina alla vittoria Mondiale. Ci riuscirà? Difficile, ci sono squadre più attrezzate dell’Albiceleste questo non si può negare. La Pulce poi, arriva a Russia 2018 non al 100% a causa di un problema al bicipite femorale che i medici riescono a contenere da qualche mese ma non a risolvere completamente. Il destino però è il destino e il momento è arrivato. Per Messi questo Mondiale rappresenta forse l’ultima occasione per scrivere ulteriormente la storia.

N come Neymar

Un altro grande protagonista annunciato di Russia 2018 è sicuramente O’Ney. Neymar arriva riposato a questa manifestazione (è stato 4 mesi fermo durante la regular season) e vuole riscattare il clamoroso fallimento del Brasile del 2014 culminato con il 7-1 in casa con la Germania. Nelle amichevoli pre-Mondiale è sembrato in grande forma e ha ricevuto anche l’investitura dal Fenomeno Ronaldo: “Questo è l’anno del Brasile, e molto del nostro destino dipende da Neymar”.

La verità è però che il Brasile ha nettamente incrementato il suo potenziale rispetto all’edizione di 4 anni fa. La squadra è davvero completa, ha il portiere più forte al mondo secondo molti, Allison, e 2 centravanti di valore assoluto, Gabriel Jesus e Roberto Firmino. Insomma i tempi sembrano davvero maturi!

O come Organizzazione

La Russia ha fatto le cose in grande. Dall’analisi pubblicata dalla testata RBK si evince che l’organizzazione dei Mondiali costerà alla nazione ospitante 14,2 miliardi di dollari. Per il rifacimento delle infrastrutture dei trasporti sono stati spesi 6,11 miliardi di dollari, mentre per le strutture ricettive sono stati investiti 680 milioni di dollari. La costruzione dei nuovi stadi che ospiteranno l’evento o la ristrutturazione degli impianti esistenti, dislocati in undici città, avrebbe portato a un esborso di 3,45 miliardi di dollari (altre stime parlano di una spesa superiore ai 5 miliardi). Molto buone le relazioni tra il governo e la FIFA, che ha lodato più volte il lavoro di Putin&CO. Tra le novità tecniche invece, sottolineiamo la presenza del VAR, che verrà utilizzato con lo stesso protocollo della Serie A ma con alcune migliorie: tecnologia 3D per il fuorigioco, un’unica centrale video di controllo a Mosca, più arbitri e telecamere oltre che un sistema di comunicazione con i maxischermi degli stadi dove si giocano le partite.

P come Panama

E’ senza dubbio una delle favole più belle di Russia 2018. Panama si è qualificata per la prima volta a un mondiale di calcio grazie a una serie di eventi a dir poco clamorosi: batte infatti la Costa Rica strafavorita in rimonta e assiste alla contemporanea sconfitta degli Stati Uniti che gli vale lo storico passaggio. La reazione della gente, un qualcosa da vedere e rivedere. Gente impazzita per le strade, telecronisti in lacrime, giocatori completamente impazziti. Una qualificazione incredibile, resa ancor più significativa dalla morte di uno dei giocatori più forti del Panama, Amilcar Hernadez, ucciso a colpi di pistola vicino casa. I giocatori avranno un motivo in più per continuare a scrivere la storia anche in Russia.

R come Ronaldo

Al Real ovunque si gira, Cristiano Ronaldo trova un campione pronto a fare la differenza anche quando lui non è in giornata. Al Portogallo è tutta un’altra storia nonostante l’incredibile vittoria a Euro 2016. CR7 a Russia 2018, vuole cancellare il trend che lo vede poco prolifico nelle massime competizioni continentali (solo 3 gol in 3 Mondiali per lui finora) e soprattutto vuole conquistare posizioni importanti che potrebbero risultare decisive nella conquista del sesto Pallone d’Oro. Non solo in campo, ma anche fuori, Ronaldo potrebbe ritagliarsi molti titoli di giornale, visto che il futuro al Real è tutt’altro che scontato.

S come Stadi

Bellissimi i nuovi impianti russi, tutti all’avanguardia e ipertecnologici. Saranno 16 gli stadi ad ospitare il Mondiale situati nelle città di Ekaterinburg, Jaroslavl’, Kaliningrad, Kazan’, Krasnodar, Mosca, Nižnij Novgorod, Podol’sk, Rostov sul Don, San Pietroburgo, Samara, Saransk, Soči e Volgograd, le quali, tranne Ekaterinburg, si trovano nella Russia europea. La finale del torneo si svolgerà il 15 luglio 2018 allo Stadio Lužniki di Mosca

T come Telstar 18

A un profano può sembrare strano ma a ogni Mondiale che si rispetti si parla moltissimo del pallone. Il nome del nuovo prototipo Adidas è Telstar 18 Ispirato come il suo omonimo del 1970 dei Mondiali in Messico del 1970 al satellite per le telecomunicazioni Telstar messo in orbita nel 1962. Il Telstar 18 è un concentrato di tecnologia. Adidas ha collaborato infatti con la NASA per risolvere il problema delle traiettorie imprevedibili per cercare di non ripetere gli errori fatti con il Jabulani (pallone dei Mondiali in Sud Africa criticatissimo su questo punto). Molti lo hanno lodato ma alcuni, soprattutto i portieri non sembrano così entusiasti del risultato finale: se per De Gea il Telstar è “difficilissimo da bloccare”, per Ter Stegen si tratta di una mossa per aiutare gli attaccanti a fare più gol.

U come USA vs Teheran

“Non possiamo fornire le scarpe ai giocatori dell’Iran”. Con questo breve comunicato la Nike ha letteralmente lasciato a piedi nudi i giocatori della Nazionale di Queiroz. Il motivo sarebbe da trovare nelle sanzioni attuate dagli Stati Uniti nei confronti di Teheran, che non permettono la sponsorizzazione di atleti iraniani quando giocano per il proprio paese. E che hanno fatto i calciatori iraniani? Sono andati al negozio di sport più vicino al ritiro russo e si sono comprati gli scarpini. Incredibile ma vero!

V come vecchietto

Chi l’ha detto che un ultra quarantenne non può fare un Mondiale? Quest’anno lo scettro di calciatore più vecchio a Russia 2018 se lo prende l’egiziano El Hadary, portiere intramontabile quaranticinquenne della squadra di Hector Cuper. Il più giovane di tutti è invece il classe 99 Daniel Arzani della Nazionale australiana.

W come Will Smith

Il popolare attore ormai 49 enne è tornato sulle scene della musica e insieme a Nicky Jam e Era Istrefi ha composto la canzone ufficiale di Russia 2018 dal titolo “Live it up”. A produrre il pezzo Diplo, dj e produttore statunitense che ha già collaborato con artisti del calibro di Madonna e Beyoncé. Per ascoltarla cliccate qui

Z come Zabivaka

Un lupo antropomorfo con pantaloncino rosso, maglia bianca con maniche azzurre e occhiali in testa, scelto dalla studentessa di design Ekaterina Bokharova. Significa colui che segna, si spera possa essere ottimo profeta di un mondiale spettacolare e ricco di gol. La mascotte ufficiale di Russia 2018 sta andando letteralmente a ruba nei negozi in giro per il paese e non chiedeteci perché gli spagnoli ne vanno matti e sono i compratori più accaniti.

Paolo Riggio

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