ALLOPERA  porta in scena Barbiere di Siviglia

ALLOPERA  porta in scena Barbiere di Siviglia

Bella  la versione del “Barbiere di Siviglia” di Rossini, presentato all’Europauditorium dalla Compagnia Lirica ALLOPERA.

Una buona affluenza di pubblico, malgrado la serata caldissima, ha salutato l’impegno e  la qualità operistica messa  in campo da questa Compagnia che in realtà è ben di più, essendo,  per propria ammissione un “teatro”- sotto tutti i profili  -“itinerante”.

Nato dalla fortunata trilogia di Beaumarchais,  musicata con un successo che non ha conosciuto oblio, da Gioacchino Rossini ( si  dice che l’opera  sia stata composta in un paio di settimane)   è una fra le più celebri della storia musicale oltre che  dell’autore,  e questo sin dal suo esordio -avvenuto due secoli orsono –    gode tuttora di una certa popolarità anche fra il pubblico che non pone la Lirica al centro dei suoi interessi; il “Barbiere di Siviglia” continua  a piacere perché la bellezza della musica si accompagna a una narrazione  operistica, piuttosto esilarante.

Il plot è sostanzialmente semplice: Figaro ovvero il factotum (all’epoca i barbieri avevano molteplici mansioni, persino in campo medico e veterinario!) in combutta con Almaviva, organizza una burla ai danni di Bartolo,  tutore di Rosina  che  vorrebbe ottenerne la ricca dote, sposando la  giovane fanciulla;    il Conte d’Almaviva  è a sua volta innamorato e corrisposto da lei, pertanto con  l’alleanza di Figaro e una serie di bizzarre trovate, riuscirà a   sottrarre la beneamata, dalle grinfie dell’attempato tutore.

L’opera  fedele nella struttura, pur con qualche taglio riguardo i recitativi secchi,  ha solo posto quale variante  il setting, quindi non più una Siviglia settecentesca ma una godibilissima messinscena contemporanea.

L’opera fedele nella struttura, pur con qualche taglio riguardo i recitativi secchi, ha solo posto quale variante la collocazione, quindi non più una Siviglia settecentesca ma i vicoli di una cittadina dell’Italia del Sud, negli anni ’30, lo sfondo della nostra storia; un omaggio questo, offerto alla grande tradizione cinematografica del neorealismo italiano, ecco però che i vicoli, le terrazzine e la vita del paese con i suoi cliché tradizionali, quasi da cartolina,  sposarsi lo stesso bene, al testo. La regia chiara e molto attenta al libretto, ha ben reso ciò che avveniva in scena con il testo stesso.

 

Un’orchestra giovane ma lo stesso ben formata, quella di ALLOPERA, ha suonato con energica   vigoria senza risparmiare un entusiasmo, a tratti trascinante, caratteristica evidente soprattutto in questi tipi di ensamble!, innegabilmente ben diretta dal M.ro Daniele Argiman che ne ha ben saputo convogliare tenendola anche un po’ a freno, la trascinante baldanza.

 

Di buon livello gli interpreti, bravi sia dal punto di vista dell’attorialità ma soprattutto da quello vocale. L’opera nel suo insieme è riuscita ad armonizzare qualità interpretativa e musicale insieme, i cantanti sono stati all’altezza del compito, specialmente Figaro, interpretato dal baritono Mauro Bonfanti, ha evidenziato una pregevole aderenza al ruolo, ottima la timbrica, buona l’impostazione, ha ben saputo dare   colore al suo personaggio, senza sminuirne la grande simpatia.

Buona l’interpretazione delle voci femminili di Rosina, interpretata dal mezzosoprano Sofia Koberidze e Berta, interpretata dal soprano Mirella Di Vita. Accanto a loro il tenore argentino Ricardo Mirabelli nei panni del Conte di Almaviva, Giuseppe Esposito in quelli di Bartolo, Costantino Finucci dava voce a Don Basilio, Lorenzo Malagola Barbieri interpretava invece Fiorello.

 

Il pubblico attento e motivato, ha quindi dimostrato di apprezzare lo spettacolo, palesando il proprio grado di soddisfazione con uno scroscio di applausi, per altro meritatissimi, data la buona qualità, di questo “Barbiere”.

 

 

Daniela Ferro