Benvenuti all’Orto Botanico di Roma ed al suo roseto

Benvenuti all’Orto Botanico di Roma ed al suo roseto

ROMA – Cosa c’è di più piacevole di una passeggiata naturalistica in una bella giornata primaverile dopo questa lunga fase di completo lockdown? Nell’informarvi che il Roseto di Roma, situato sulle pendici dell’Aventino, ha riaperto al pubblico con l’avvio della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, vi portiamo a passeggio all’Orto Botanico. Questo patrimonio naturale è uno dei Musei dell’Università La Sapienza di Roma, e con la sua estensione di 12 ettari di parco e 2mila metri quadrati di serre, è una meta scelta da romani e turisti, durante tutto l’anno.

Facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, l’Orto Botanico si trova nel quartiere Trastevere, esattamente nella sede del giardino di Palazzo Corsini, a Largo Cristina di Svezia. Ospita collezioni di specie vegetali rare od a rischio estinzione, provenienti da tutto il mondo, quantificabili in circa 3mila e cinquecento specie, coltivate in serra e all’aperto, ed un gran numero di alberi monumentali; ben 345 esemplari appartenenti a oltre 130 specie sono ultrasecolari e conferiscono un grande valore naturalistico. È caratterizzato anche da edifici architettonici di notevole interesse storico – artistico, presenti nell’area archeologica delle Terme di Settimio Severo e del figlio Geta.

La superficie presenta una parte pianeggiante con l’impianto esotico delle Palme e la presenza di alcune serre; mentre più in là fa da cornice una zona collinare, dove si trova la Scalinata delle Undici Fontane ed una florida vegetazione mediterranea.

Un patrimonio naturale in crescita e in evoluzione, che dal 1883 è stato acquisito da parte dello Stato Italiano e oggi è parte integrante del Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università La Sapienza di Roma. Notevole l’impegno profuso dal punto di vista scientifico e didattico nel perseguire un duplice obiettivo: costruire una banca genetica per le specie in via di estinzione e promuovere l’educazione ambientale e la formazione rivolta ad un vasto pubblico, con varie iniziative didattiche per le scuole ed eventi di più ampio richiamo.

La struttura, dotata di parcheggio interno e servizi appositi per disabili, presenta anche un sentiero accessibile in carrozzina, e se richiesti, mette a disposizione due scooter elettrici che consentono di raggiungere i percorsi collinari; inoltre, è stato organizzato Il Giardino dei Sensi, un giardino dei profumi per i non vedenti, con una serie di aiuole in muratura dove vengono coltivate specie riconoscibili attraverso caratteristiche tattili e olfattive, corredate da appositi cartellini scritti in braille, così da consentire una conoscenza approfondita delle piante.

Ci immergiamo assieme in un’atmosfera paradisiaca, fatta di suoni, colori e profumi intensi. Ricevuta all’ingresso la brochure contenente la mappa ed una vasta serie di informazioni utili decidiamo di seguire un percorso che ci consenta di visitare il parco in tutta la sua ampiezza, focalizzando l’attenzione sulle collezioni  principali; innanzitutto le Palme, una collezione tra le più rappresentative in Europa per l’elevato numero di entità coltivate all’aperto; e nella stessa area osserviamo delle specie provenienti dall’Himalaya, dal Sud America, dal Messico e dalla Turchia.

 

Orto Botanico 2

Ci muoviamo da qui per raggiungere le serre: La Serra Arancera è la più recente, realizzata intorno al 1930, un tempo deposito degli agrumi raccolti ed attualmente adibita a sala convegni ed uffici. Molto più antica è La Serra Francese, costruita intorno al 1883-1884, che ospita una ricca collezione di succulente appartenenti ai generi Haworthia, Lithops e Gasteria; La Serra Monumentale, del 1877, con la sua collezione di euforbie; e La Serra Corsini, che realizzata nel XIX secolo, rappresenta la prima serra calda edificata nel giardino di Palazzo Corsini. All’interno, due vasche appartenute alla Regina Cristina di Svezia e risalenti al periodo 1659 – 1689; ospita una collezione di succulente e di pregiate caudiciformi.

Dopo un breve percorso a destra troviamo un’altra serra, La Serra Tropicale, che ospita specie di ambienti tropicali e subtropicali: l’area delle specie del sottobosco tropicale, l’area del Pandanus, le vasche che ospitano Victoria cruziana, ed ancora, piante palustri, piante utili, palme ed un piccolo esempio della biodiversità vegetale presente nelle foreste tropicali; qui fa caldo e la temperatura che in inverno varia dai 18 ai 20 gradi centigradi, in estate può raggiungere anche 30 gradi centigradi. Poco distante visitiamo il Giardino dei Semplici dedicato alle piante medicinali, organizzate in aiuole, in muratura. Tra gli altri giardini, il Giardino Mediterraneo con le sue specie tipiche della macchia mediterranea, specie australiane, originarie del Sud Africa e specie dei generi Cistus, Salvia, Teucrium e Lavandula.

Sorprendente la Vegetazione acquatica non solo per il ruscello, il laghetto e le vasche ma anche per i suoi ospiti, un gruppo di pesci rossi e bianchi di enormi dimensioni, presenti nella vasca.

Salendo verso la zona collinare troviamo Il Bosco Mediterraneo, una testimonianza della vegetazione che ricopriva in passato il Colle del Gianicolo, costituito in prevalenza da querce; e la collezione delle Gimnosperme che comprende specie dei generi Podocarpus, Pinus, Cupressus e Torreya ed alcune specie ritenute estinte e poi ritrovate in Sicilia e in Australia. Superata la Scalinata delle Undici Fontane sui cui lati troviamo alcuni esemplari plurisecolari di Platanus orientalis arriviamo al Giardino Giapponese, realizzato secondo il modello del Kayushiki Teien (giardino da Passeggio), con una serie di scalini, cascatelle, laghetti e varie specie vegetali giunte direttamente  dall’oriente.

Il ricco panorama si completa con La Valletta delle Felci e l’ampia area dedicata ai Bambù; quest’ultima rappresenta una collezione fra le più ricche presenti in Europa.

Il Museo Orto Botanico è ricordato anche per La Banca del Germoplasma, in quanto uno dei nodi della Rete Italiana Banche del Germoplasma; infatti, svolge attività di scambio di semi con gli Orto Botanici in Italia e nel mondo.

In ultimo, essendo maggio il mese delle rose, vogliamo ricordare il ricco Roseto, progettato su scalini a terrazza, dove è presente una collezione di rose spontanee italiane, oltre a rose aventi origine dalla Rosa gallica L, dalla Rosa canina L. e da altre entità comunemente riunite sotto il nome di Rosa moschata s.l.

INFO

Roseto di Roma

Info Orto Botanico

e-mail: info-ortobotanico@uniroma1.it

 

Testo di Angela Attolico

Redazione

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