Cinema, storia e celebrità raccontati nella mostra dei 70 anni compiuti dalla Cineteca Nazionale

Cinema, storia e celebrità raccontati nella mostra dei 70 anni compiuti dalla Cineteca Nazionale

ROMA – Dopo la presentazione del libro di Alfredo Baldi ha preso il via la mostra dedicata all’importante anniversario della più importante Cineteca del Paese, nonché una delle più antiche del mondo. La rassegna, curata appunto da Baldi, è a ingresso libero e sarà aperta fino al 12 gennaio 2020.

Se siete appassionati di cinema italiano, vi segnalo una mostra che non potete davvero lasciarvi scappare. Fino al 12 gennaio 2020, il Teatro dei Dioscuri al Quirinale (via Piacenza) ospita 70 anni della Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia, rassegna che esalta la storia e l’importanza del più grande archivio cinematografico in Italia e non solo. La mostra è stata aperta in concomitanza con l’uscita del libro dello storico del cinema Alfredo Baldi (presentazione fissata per il 22 novembre, io ci sarò, e voi?).

Mi ha colpito molto il percorso espositivo, studiato in dettaglio per far entrare il visitatore nella magica atmosfera della Settima Arte. Durante tutto il vostro tragitto sarete circondati da una miriade di monitor e schermi ritraenti filmati d’epoca, da testimonianze di lezioni svolte in qualità di docenti da grandi registi, e dai primi provini di personaggi senza tempo come Claudia Cardinale, Raffaella Carrà, Domenico Modugno e tanti altri.

cineteca nazionale
Da un gioco dell’oca realizzato per l’uscita del film ” Mamma mia che impressione!”, proveniente dal fondo Alberto Sordi

Vi troverete davanti a documenti d’epoca, come quello raffigurante la visita al CSC di Charlie Chaplin nel 1952, o a corti di diploma di ex allievi divenuti famosi, uno su tutti Marco Bellocchio. E ancora, il filmato girato della conferenza stampa di Bertolucci del 2018 in occasione dell’anteprima mondiale del restauro di Ultimo Tango a Parigi, o a retrospettive inedite come quella dedicata ad Alberto Sordi.

L’IMPORTANZA DELLA CINETECA NAZIONALE

 

La Cineteca Nazionale, istituita con legge dello Stato nel 1949, è il più importante archivio cinematografico in Italia e tra i più importanti archivi cinematografici in Europa e nel mondo. Alla conservazione del suo prezioso patrimonio, ricco di oltre 120.000 pellicole, e che include le collezioni dell’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea, la Cineteca Nazionale affianca un’intensa attività di diffusione culturale, con una propria programmazione presso il Cinema Trevi di Roma e mettendo a disposizione di manifestazioni nazionali ed internazionali prive di finalità commerciali parte del patrimonio conservato (catalogo di circolazione). La Cineteca Nazionale è impegnata nel restauro del cinema italiano: ogni anno vengono restaurati e riproposti sia grandi capolavori sia opere “minori”, nel rispetto della complessa articolazione della nostra cinematografia.

70 ANNI CINETECA NAZIONALE: IL CINEMA RITROVATO NELLA MOSTRA E NEL LIBRO DI ALFREDO BALDI

Foto, manifesti, contenuti storici e locandine. Oltre ai film, la Cineteca può vantare un tesoro inestimabile in quanto ad archivi fotografici. L’allestimento presente nel Teatro dei Dioscuri, è come un forziere pregno di memorabilia e curiosità che impressiona fa pensare.

Fa pensare ad esempio la sezione legata alla censura e alla sua evoluzione. Durante l’occupazione nazista, i tedeschi stilarono una serie di requisiti necessari da tenere sempre presenti nella stesura o nella proiezione di un film. Le forzature naziste colpirono ogni genere del cinema, da quello d’autore alle commedie, dai film popolari a quelli storici.

Io con il regista Luigi Cozzi all’inaugurazione

 

Ho trovato significativa e necessaria anche la parte dedicata al restauro (con un focus interessantissimo sull’avvento del digitale) aspetto fondamentale che ha permesso ai fruitori contemporanei di godersi film d’epoca e di non perderli per sempre. Su una parete sono esposti alcuni fotogrammi dei film restaurati di recente che consentono di verificare, anche ad un occhio inesperto, come pellicole rovinate e decolorate, abbiano potuto ritrovare tutto il proprio originale splendore.

VENERDI’ 22 NOVEMBRE VERRA’ PRESENTATO IL LIBRO DI ALFREDO BALDI SULLA STORIA DELLA CINETECA NAZIONALE

Se siete interessati all’argomento vi consiglio non solo di visitare la mostra, ma anche di dare un’occhiata al progetto editoriale correlato di Alfredo Baldi, storico dirigente e conservatore della Cineteca. Il libro di Baldi porta lo stesso nome della mostra e ripercorre le tappe fondamentali della Cineteca.

La presentazione del libro è fissata per venerdì 22 novembre, sempre al Teatro dei Dioscuri.

Che dire in conclusione? La Cineteca Nazionale è un tesoro prezioso che va tutelato con forza e impegno. Stupisce che, nonostante la storia gloriosa e l’archivio che contiene, la Cineteca sia ad oggi priva di una sede romana dove svolgere con regolarità tutte le sue attività. Forse tutta questa meritata esposizione, potrebbe far cambiare le cose o almeno questo è il mio augurio!

Cineteca Nazionale
L’invito ed il programma di venerdì 22 alla Cineteca Nazionale

Sito Ufficiale

70 anni di Cineteca Nazionale

Fabiola Cinque

One Response to "Cinema, storia e celebrità raccontati nella mostra dei 70 anni compiuti dalla Cineteca Nazionale"

  1. Stefano Maria Pantano
    Stefano Maria Pantano   22 Novembre 2019 at 21:02

    Libro e lettura sicuramente affascinanti. Interessante richiamare l’attenzione sulla censura nazista che riguardava il cinema, come del resto tutte le forme d’espressione. Il codice Hays che vigeva anche in America sino al 1967 era qualcosa di accostabile solo parzialmente, forse, in quanto dagli intenti più ipocritamente moraleggianti che finalizzati a un reale controllo. Tutto ciò fermo restando che il concetto di libertà di opinione e di espressione continuano ancora oggi a muoversi sul filo del rasoio, se pensiamo al fatto che è stata da poco istituita una commissione che dovrebbe avere il compito di separare ciò che sarebbe da etichettare genericamente come “odio”, rispetto a ciò che invece non lo sarebbe. Coloro i quali si sono posti delle domande sulle conseguenze di un simile fatto sono stati additati come intolleranti e antidemocratici. Restano invece aperti molti punti interrogativi, dato che come si dice, “la via per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”. Mostra comunque da visitare, consigliatissima.

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