Elisir d’Amore: lunga vita all’opera!

Elisir d’Amore: lunga vita all’opera!

Sarà proprio Elisir d’Amore l’opera fra le più note di Gaetano Donizetti che domani  28 Aprile verrà proposta al Teatro Duse di Bologna alle 21, un appuntamento questo che i melomani o gli appassionati di lirica farebbero bene a non perdere, mentre  coloro i quali disdegnano il genere potrebbero far pace col medesimo, perché merita davvero.  L’Elisir d’Amore infatti per tipologia, durata  nonché la  notorietà delle  arie ha tutti gli ingredienti per fare breccia nel cuore anche del fruitore meno esperto.

L‘Elisir è un celebre melodramma giocoso in due atti, su libretto di Felice Romani che a sua volta si ispira ad un testo scritto  da Eugène Scribe per il compositore Daniel Auber: Le Philtre (Il filtro).  Andato in scena il 12 maggio del 1832 a Milano, presso il Teatro della Cannobiana,   da allora non ha abbandonato più i cartelloni dei teatri di tutto il mondo.
Protagonisti della vicenda sono Nemorino un umile contadino, innamorato di Adina ma incapace di dichiararsi.  L’arrivo del Dottor Dulcamara,  un ciarlatano con tutte le carte e le ampolle in regola, cambia il corso delle cose e con una frase entrata nell’uso comune ormai “comprate il mio specifico, per poco io ve lo do”   vende all’ingenuo Nemorino un millantato elisir.
Da da lì vuoi per l’autosuggestione dettata dal rimedio, vuoi per la ritrovata sicurezza in sé dell’innamorato, la faccenda si evolverà senza trascurare  colpi di scena fino al meritato e giustificato happy end: l’amore a teatro, per fortuna, vince quasi sempre.

Al riguardo il regista Eddy Lovaglio dice che “Nemorino (…) ha paura di confessare i suoi sentimenti alla donna amata (Adina) per timore che lei lo respinga perché è un contadino sempliciotto e non istruito come lei, quindi incapace di saper parlare d’amore ad una donna”. Ancora dalle note  di regia si evince come l’Elisir d’amore sia in sostanza  “una storia semplice” pertanto giocoforza “l’allestimento rispecchia questa semplicità e genuinità del mondo contadino dei nostri nonni. L’affresco scenografico si avvale delle tele di pittori che ben hanno raffigurato la realtà dei villaggi contadini di una volta, ai quali fa riferimento l’opera Donizettiana, e tra questi un pittore dell’entroterra Modenese, Gino Covili, insieme ai dipinti di Van Gogh e di Pieter Bruegel, fra gli altri, che contribuiranno a dare autenticità e prestigio alla tavolozza di colori” 

Il Teatro Duse sin dal dopoguerra ha spesso ospitato opere o comunque i più importanti cantanti lirici ne hanno  calcato il  palcoscenico fra i quali ricordiamo: Maria Callas, Renata Tebaldi, Mario Del Monaco, Beniamino Gigli, Piero Cappuccilli, Giuseppe Di Stefano solo per ricordare i più noti  oltre a tanti  altri ancora.

Prodotto da Parma OperArt, la versione che vedremo domani sera porta in scena un cast composto da cantanti esperti e di buono spessore, visto il loro solido curriculum e la carriera avviata, hanno in comune il fatto di aver già lavorato con direttori famosi in teatri non solo italiani ma anche stranieri.  Domani sera sarà l’occasione propizia per poterli ascoltare dal vivo.

CAST:
Nemorino: Filippo Pina Castiglioni, Tenore
Adina: Tania Bussi, Soprano
Belcore: Carlo Morini, Baritono
Il Dottore Dulcamara: Luca Gallo, Basso
Giannetta: Sun Yi, soprano

Corale Quadriclavio
Orchestra “Cantieri d’arte”
Diretta dal M° Lorenzo Bizzarri
Regia: Eddy Lovaglio

DURATA DELLO SPETTACOLO  2 ore più intervallo

INFO

TEATRO DUSE, Via Cartoleria, 42 40124 Bologna (BO)
Biglietteria 051 231836 – Uffici 051 226606 – info@teatrodusebologna.it 

Daniela Ferro

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