Entriamo nel mondo del World Usability Day

Entriamo nel mondo del World Usability Day

Oggi per MyTech trattiamo il tema dell’Usabilità (Usability), o meglio ancora  dell’esperienza d’uso (più nota come User Experience), e per farlo entreremo anche nel mondo del WUD, World Usability Day.

Prima però occorre spiegare con chiarezza il significato di User Experience, un’espressione diffusasi negli ultimi anni in diversi ambiti e contesti disciplinari.

Che cos’è l’usabilità? Anche se ancora manca una precisa e univoca definizione del concetto, l’usabilità esprime prima di tutto l’efficacia e il grado di facilità con cui si compie l’interazione tra l’uomo e uno strumento (una console, un computer, una leva del cambio, un’interfaccia grafica, ecc.).

In questo contesto si inserisce il World Usability Day, un evento annuale arrivato alla decima edizione, che dal 2005 viene promosso su scala globale da una “piccola grande”  comunità di professionisti, provenienti dai mondi dell’industria, della ricerca e della pubblica amministrazione, che ha l’obiettivo di semplificare e rendere più spontaneo e semplice l’uso delle macchine e degli ambienti teconologici, utilizzando anche strumenti di engagement che puntano, cioè, sulla partecipazione e il coinvolgimento degli stessi utenti per ottenere indicazioni operative. Si può dire che l’engagment è, in sostanza, rendere circolare il processo di progettazione.

Ogni anno il WUD affronta un tema differente per sensibilizzare i professionisti di diversi settori e provenienti da tutto il mondo; nel susseguirsi degli anni si è occupato di tematiche importanti come la comunicabilità, l’assistenza sanitaria, l’usabilità dei sistemi finanziari, del settore dei trasporti ecc. Quest’anno il tema globale è stato proprio l’engagment : “Take part in the innovation” (partecipa all’innovazione).

Grazie alla collaborazione di  alcuni tra i migliori designer, architetti dell’informazione, sviluppatori e protagonisti nei loro specifici campi, e a personaggi del calibro di Carlo Frinolli  (CEO di Nois3 e responsabile dell’area Web Experience allo Ied di Roma) e Federico Badaloni (responsabile dell’area di Architettura dell’Informazione e User Experience Design presso la Divisione Digitale del Gruppo Editoriale l’Espresso), sono stati illustrati progetti innovativi capaci di influenzare il mercato attuale degli strumenti d’uso quotidiano.

Facciamo qualche esempio di proposte interessanti nell’ambito dell’Usability e della User Experience emerse durante l’ultima Giornata Mondiale dell’Usabilità.

Ci ha particolarmente interessato il progetto presentato da Paola Bertoletti della Phillips Lighting University che prevede un sistema di illuminazione intelligente progettato per migliorare la vita sociale delle città, rendendole più vitali e interessanti per i visitatori e assicurando a turisti e residenti una sensazione di sicurezza, il tutto a un prezzo sostenibile. Come non citare un’altra idea legata al nostro mondo dell’informazione e dei media come quella di Matteo Moretti, creatore de “La Repubblica Popolare di Bolzano”, un sito web  (sta spopolando nell’Alto Adige) che ,attraverso mappe interattive, video, web design, e con la collaborazione di designer, giornalisti e antropologi, apre una finestra sulla comunità cinese locale, provando a raccontare una realtà molto diversa da quella percepita da buona parte della popolazione. Un’indagine che racconta quanto i fenomeni sociali siano complessi e sorprendenti, combinando sapientemente data journalism e visual storytelling. O, ancora, quella di Pier Paolo Bartoni, fondatore e CEO di Things, agenzia di design fisico-digitale, la prima agenzia italiana per Internet Of Things, più nota come IoT, una nuova sigla che si riferisce a quegli oggetti d’uso comune come termostati, telecamere, orologi smart, sensori ambientali, ecc. che, connessi a internet, forniscono continuamente dati e informazioni di pubblica utilità. Per concludere l’engagment di Alessio Ricco e il suo codesign, una metodologia di progettazione che coinvolge direttamente gli stakeholder (portatori di interesse), in questo caso i destinatari di un prodotto, rendendoli parte attiva del processo di design.

Entriamo nel mondo del World Usability Day

Paolo Riggio

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