EVOLUSHOW

EVOLUSHOW

EUROPAUDITORIUM, 9 NOVEMBRE. Non si vedono quasi le poltrone rimaste libere qui in Sala Cagli, grande affluenza di un pubblico misto e variopinto ma calamitato da un irresistibile Enrico Brignano, a Bologna, per presentare la sua ultima novità: “EVOLUSHOW”. Il titolo, chiaramente, fa prevedere che l’argomento tratterà l’evoluzione.
BrignanoSilenzio assoluto, gli schermi che si illuminano e su cui vengono proiettate immagini di quello che si presume sia avvenuto durante il Big Bang, formazione di pianeti, prime forme di vita, i dinosauri, pioggia di meteore e poi dopo “il ripasso generale”, sei ballerini acrobati vestiti da primati sul palco, poco dopo lui entra pure vestito da primate e mentre ancora sta cantando, ha già iniziato a togliersi il travestimento. Fragoroso scroscio di applausi, si avverte subito che l’attore comico ha una certa presa e il seguito piuttosto consistente qui, lo conferma. Questo del pomeriggio è il terzo incontro essendosi già avuti i primi due: venerdì e sabato sera, ma dalle voci che ho percepito, prima di entrare c’è stato anche chi si è ripresentato per la seconda volta. Niente male di questi tempi!
Lo spettacolo ricchissimo per spunti e argomenti ha avuto inizio alle 16.30 ed è terminato alle 19.10 senza interruzioni. Nel frattempo l’attore ha saputo intrattenere il pubblico con un’energia unita a una simpatia che ha sorpreso persino la sottoscritta; affrontando tematiche comuni e universali insieme. Brignano ha intrecciato abilmente gli argomenti fra loro; le fasi si sono concatenate in modo lineare senza cedimenti, senza giungere a punti morti, uno spettacolo di cui si salverebbe tutto. Il pubblico, chiaramente divertito, ha solo espresso grande divertimento e mai un attimo di noia, perché di fronte a un umorismo fruibile che arriva subito a destinazione, ma ciò non di meno mai volgare né banale, anzi! Se confrontiamo quello di ieri con altri spettacoli, si è visto come l’evoluzione dell’uomo abbia portato con sé anche l’evoluzione dell’attore stesso. Brignano – pur mantenendo la propria personalità e il proprio stile – non è solo ”de Roma” ma più “nazionale” ed è uscito, per fortuna, dai soliti stereotipi. In realtà, di stereotipi ce ne sono stati tanti, ma riferiti al comportamento sociale e a una serie di abitudini della collettività.
Lui è stato solo abile a trattarli, amplificarli, d’accordo, a farci divertire in base al ricco caleidoscopio che ha fatto oscillare davanti a noi: dai fans distratti che lo confondono “con quello che in tv fa i pacchi” ma con cui lo stesso vogliono fare un selfie tanto per portarsi a casa il “trofeo-Brignano” da schiaffare subito su Facebook, perché parafrasando Marshall McLuhan “Se non siamo taggati non esistiamo”; quindi poco importa se l’incontro avviene in un bagno d’Autogrill sulla Salerno-Reggio Calabria o mentre è lì che butta il sacchetto del pattume (la monnezza), arriva qualcuno e gli dice: “Oh la vo’ fa la foto? Così se vede che fai l’umido”. Brignano riesce a inserire le situazioni disparate e divertenti, ironizzando su difetti, vizi e le tante pessime abitudini oramai comuni: dall’eccesso di voglia di apparire, o i social networks, la comunicazione scadente, gli studenti viziati, la cura talvolta maniacale che dedichiamo al nostro aspetto, la centralità del cellulare, i bagni pubblici, le turche, l’amore, gli incontri, la maternità, la paternità, la nascita, la clonazione e Darwin, soprattutto Darwin…di cui l’attore prende diverse posizioni e le critica a modo suo.
Insomma oltre due ore di grande divertimento, di giochi di parole, doppi sensi e calembour. Uno spettacolo riuscitissimo che ha messo insieme un’alta affluenza di pubblico e il buonissimo livello con cui è stato presentato. Niente male!

Daniela Ferro

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