Expo 2015: alla scoperta del padiglione del Vino

Expo 2015: alla scoperta del padiglione del Vino

testo di Martina Morettini

Quando sento parlare persone, parenti, conoscenti, amici intorno a me su quello che è l’Expo 2015  sento un continuo di “non mi è piaciuta … potevano fare di più … me l’aspettavo un po’ meglio … con tutti quegli scandali che sono successi”. Se devo essere sincera, a me è piaciuta abbastanza.

Ricordiamo che si tratta sempre di un’esposizione a livello mondiale sul cibo, l’educazione alimentare, l’innovazione, la tradizione e la creatività legate al cibo ed è quindi anche un modo per mettere a confronto le varie culture di tutti i paesi, ovviamente quelli presenti a Milano che sono ben 137.

Certo, in una giornata non sono riuscita ad esplorare tutto, ma quei padiglioni che ho avuto il piacere di visitare (una decina) mi hanno soddisfatta. Tra questi, il padiglione dell’esperienza vitivinicola italiana realizzato da Veronafiere – Vinitaly, inaugurato il 23 maggio, in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole e progettato dal famoso architetto Italo Rota, noto per i suoi progetti parigini per i musei d’Orsay e Louvre, e la cura di allestimenti teatrali e di grandi mostre.

Il progetto ha tra i suoi obiettivi quello di raccontare la storia e la cultura del vino italiano coinvolgendo i visitatori in un’esperienza a tutto campo, da quella emozionale (i suoni, i profumi del vino, le fragranze dell’uva), a quella volta a ricostruire le specificità del territorio, realizzata attraverso un percorso multimediale, e all’immancabile degustazione nell’enoteca Biblioteca del Vino.

La struttura esternamente è molto carina, la riconoscerete subito per il suo enorme chicco d’uva viola dove, all’interno, c’è una scala che consente di salire al primo piano e iniziare il tour espositivo.  Appena entrati verrete accolti da sorridenti sommelier che vi spiegheranno come muovervi.

Se girate a sinistra troverete tutte le rappresentazioni del vino in forme artistiche e con esperienze sensoriali. Troverete anche una piccola “piscina” dai bordi rossi che sembra riempita di vino rosso in cui si riflettono, proiettate dalle pareti, scene di brindisi famosi tratte da opere liriche e film, dalla Traviata al Gattopardo. A mio avviso è un allestimento di arte contemporanea che ben si abbina al contesto.

Più avanti, attaccata alla parete, la riproduzione di una delle opere pittoriche italiane più famose al mondo, il bellissimo “Bacco”di Caravaggio, il dio del vino e dell’ebbrezza ma anche simbolo dell’amicizia.

Di seguito, si ha la possibilità di “gustare” e riconoscere gli aromi più particolari che si possono trovare nel vino, pepe nero, ciliegia rossa, rosa rossa, ecc., avvicinandosi a speciali aperture che consentono di effettuare prove olfattive, dei veri e propri nasi tecnologici da cui escono i profumi del vino.

Ci sono anche decorazioni artistiche, come una stanza completamente pitturata di nero sul soffitto, con dei bicchieri capovolti che fanno da lampadari ma che non hanno luci, dato che è il pavimento retroilluminato a creare una particolare illuminazione nella stanza. Un’enorme scultura color oro, posta al centro di questo spazio, sta a rappresentare l’effetto bollicine del vino. Vista così può essere un po’ bizzarra come opera d’arte, ma se si osserva la sua immagine sulla opposta parete a specchio si trae l’impressione che sono proprio i bicchieri ad illuminare la stanza.

Andando più avanti si possono trovare delle grandi ampolle con tutti i colori del vino, dal rosso aranciato al giallo verdolino.

Infine vi sono delle rappresentazioni su pareti di pietra, che sembrano resti archeologi, dove vengono riportate frasi, sempre inerenti al vino, di personaggi famosi.

Salendo al piano di sopra troviamo la Biblioteca del Vino, un’enorme enoteca con tutti i vini d’Italia.

Devo essere sincera, sono rimasta un po’ sorpresa quando mi hanno proposto se volessi fare la degustazione.

Al modico prezzo di 10 euro si ha la possibilità di fare la degustazione di 3 vini su 1400! Il tutto accompagnato da un sommelier che spiega il vino da voi scelto. Vedendo poi come si svolgeva la degustazione – si doveva bere un bicchiere di vino intero! –  ho deciso di lasciar stare, ma mi hanno permesso lo stesso di visitare l’enoteca. Da come ho detto prima, i vini sono innumerevoli e divisi per regioni d’Italia. Ogni stanza, con il nome della regione, ha un tavolo interattivo con un sito dedicato che consente di trovare notizie e informazioni sulle  varie manifestazioni organizzate in quel determinato periodo.

Che dire? Una struttura di grande impatto per chi, come me, è attratto dal mondo del vino. Un percorso emozionale che tocca i cinque sensi e s’intreccia con arte e tecnologia. Meraviglioso!

Expo 2015: alla scoperta del padiglione del Vino

Redazione

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