I 40 anni del cult Guerre Stellari in mostra a Genova

I 40 anni del cult Guerre Stellari in mostra a Genova

GENOVA – Dal 9 Marzo arrivano grandi notizie per gli appassionati di Star Wars: dopo il grande successo ottenuto al Complesso del Vittoriano – Ala Brasini di Roma, arriva ai Magazzini del Cotone del Porto Antico di Genova – in una versione più ricca e interattiva – la mostra dedicata all’affascinante universo di Guerre Stellari – Play, un mito assoluto che ha incantato tre generazioni dal 1977 a oggi.

Dal 9 marzo al 16 luglio 2017 oltre 1000 pezzi tra modellini, action figures e stampe d’epoca – alcune esposte per la prima volta in Italia – raccontano ai visitatori le scene e i personaggi più indimenticabili di un mondo che ancora oggi seduce e appassiona a livello globale.

Guerre Stellari – Play (questo il nome della rassegna) si focalizza sull’aspetto ludico della leggendaria narrazione, utilizzando una selezione attinta dall’infinita produzione di merchandising e che Fabrizio Modina, curatore della mostra e collezionista di toys fantascientifici, mette a disposizione del grande pubblico.

Ai più classici toys sono affiancati rarissimi pezzi vintage da collezione quali costumi, accessori, caschi e armi che ricostruiscono con accurata presenza scenica quell’universo di valori e stereotipi che sono andati oltre il cinema per divenire miti universali.

La mostra non è grandissima ma è sicuramente di grande impatto. Vi capiterà di ritrovarvi faccia a faccia con le più grandi icone della saga, riprodotte in scala reale. Una sorta di incontro onirico, quello tra il visitatore e i vari Darth Vader, Stormtruppen e Yoda, che, con la loro imponenza ci permettono di sperimentare un mondo fantastico nel reale.

E, a dirla tutta, il pianeta Star Wars in un contesto come quello di una mostra ci sta e ci sta pure bene. Molte forme d’arte non nascono affatto con la pretesa di essere ritenute tali; ma esiste una sottile linea tra ciò che è Pop Art per definizione storica e ciò che diventa Pop Art inaspettatamente.

Star Wars è riuscito nel corso degli anni a diventare un fenomeno di massa, forte di una narrazione semplice e lineare e di un’impronta estetica estremamente curata e intuitiva, in grado di conquistare un’audience senza limiti di età, sesso e cultura.

La saga di Guerre Stellari è sicuramente la prima (e forse unica) saga di fantascienza ad uscire dagli schemi di un settore considerato di nicchia negli anni 70′.

George Lucas è riuscito infatti nell’impresa di fornire nuovi spunti per un ragionamento sull’uomo, sulla Forza e sul Lato Oscuro, e sulla scelta tra Bene e Male. Un ragionamento comprensibile, anche a spettatori giovanissimi, sulla presenza di un’energia metafisica, spirituale e sull’abisso più profondo dell’universo.

Un simile e coraggioso approccio premiava un tumultuoso processo produttivo della pellicola, rifiutata da molte majors e derisa dai critici, i quali non compresero i dettagli “risibili” della sceneggiatura più fantastica che scientifica. Erano proprio gli elementi innovativi che ne decretarono la vittoria al botteghino.

Il film impose uno standard che negli anni a venire divenne sempre più difficile da superare. In quasi 40 anni, la potenzialità del brand è oltre l’originale identificazione cinematografica, scomponendosi in un mosaico creativo e commerciale agganciato ad ogni possibile media.

E allora preparatevi a entrare in un’atmosfera magica, inserita all’interno della meravigliosa cornice della costa ligure. I Magazzini del Cotone sono una delle principali strutture del porto antico di Genova. Città che vale sempre la pena aggiungere negli itinerari (ve ne avevamo parlato anche qui).

La mostra Guerre Stellari – Play – tra l’acquario, il panoramico ascensore Bigo, i musei, la Biosfera con la sua foresta tropicale, la Città dei Bambini e dei Ragazzi, cinema e biblioteche – arricchisce l’offerta culturale e ludica della location rappresentando un modo nuovo di vedere la geniale saga intergenerazionale: opera fantascientifica su ogni livello che entra di diritto all’interno di quell’arte pop dall’apporto culturale che valica ogni confine.

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Paolo Riggio

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