I segreti dell’Haute Couture di Antonio Grimaldi

I segreti dell’Haute Couture di Antonio Grimaldi

ROMA –  Ho incontrato Antonio Grimaldi nel  cuore della Città Eterna durante Altaroma. L’opening del suo atelier in Palazzo Besso, ci ha accolto tra architetture ottocentesche e il design minimal delle sue creazioni. Qui l’haute couture trova la sua massima espressione nella completa fusione tra eleganza e raffinatezza nell’esaltazione di equilibri contemporanei dal sapore antico fatto di passato e tradizione.

Nella sezione Altaroma In Town, Antonio Grimaldi apre le porte del suo nuovo atelier nella suggestiva scenografia di Palazzo Besso con la collezione che lo stilista romano ha portato in passerella a Parigi. Come Salvator Dalì,  Grimaldi  si fa ispirare dall’ereditiera americana Mona Bismark. Una donna glamour e affascinante che lo stilista ricorda con la creazione di abiti che avvolgono il corpo femminile come una vera e propria dinività.

Una divinità che Grimaldi ci trasmette durante il nostro tour nel nuovo atelier. Gioco di prospettive, abiti che si riflettono tra gli specchi che dialogano con gigli bianchi, ma che allo stesso tempo dialogano con noi, avvolgendoci nel loro mistero e calore.  Portano cappe, redingote e robe manteau in lana abbinate a pantaloni sartoriali che seguono la silhouette, valorizzandola. Ricami, intarsi e tagli, anche asimmetrici, impreziosiscono ogni abito. Fino a che non arriviamo al salone principale dell’atelier dove 5 abiti meravigliosi ci accolgono, ma che giocano con noi facendosi sentire parte della couture cosi come le protagoniste di un quadro di Peter Nicolai Arbo.

Noi di MyWhere, come abbiamo fatto per la collezione che Antonio Grimaldi ha presentato a Parigi lo scorso gennaio, siamo riusciti a fare due chiacchiere con lo stilista, sulla sua presenza romana e su quello che la collezione Autunno/inverno 2018 vuole comunicare ai giovani designer.

Altaroma in questa edizione si arricchisce con lei e l’apertura del nuovo Atelier. Perché ha scelto AltaRoma?

Un omaggio alla città di Roma dove vivo e lavoro che durante la kermesse capitolina si veste per qualche giorno di Moda.

Con l’apertura del nuovo Atelier Palazzo Besso che marcia in più vuol dare alla sua Haute Couture?
Si tratta di un nuovo spazio creativo dal design minimal in una cornice storica di pregio dove accogliere le clienti italiane e internazionali dell’alta moda nella Capitale.

Antonio Grimaldi
Io in primo piano (in rosso) con Fabiola Cinque (Direttore MyWhere) Antonio Grimaldi ed alcune sue ospiti del vernissage

La sua collezione è ispirata a Mona Bismark. Perché proprio lei? Come il carisma di questa donna può dare qualcosa in più alla sua collezione?

Mona Bismarck è stata un’icona di stile internazionale, assolutamente devota all’Haute Couture. La mia collezione è un tributo a lei e all’alta moda che per il lavoro sartoriale intrinseco di ogni creazione necessita del sostegno nel mondo del fashion.

Lei ormai sfila a Parigi! Non ha nostalgia delle passerelle italiane?
Parigi è la Capitale dell’Haute Couture, vetrina internazionale per chi crede ancora in questo lavoro. In Italia mi sento a casa e per il momento continuo a vivere e a lavorare a Roma.

Cosa vuol dire portare la moda italiana all’estero?

È un grande onore essere ambasciatore del Made in Italy sulle passerelle internazionali. Il sogno di sfilare di nuovo nel calendario ufficiale dell’Haute Couture parigina che finalmente è diventato realtà.

Passato presente e futuro sono stati gli elementi chiave per Altaroma! Per lei questi 3 valori temporali come li può interpretare nella sua collezione e nella sua carriera di artista?
Non si vive nel presente senza passato per guardare in grande al futuro.

Un nome di giovane stilista che secondo lei ne sentiremo parlare?

Ci sono tanti ragazzi talentuosi, penso a quelli che partecipano al concorso Who Is On Next? di Altaroma in collaborazione con Vogue Italia. Un nome solo? Impossibile.

Un messaggio che vuole dare ai giovani che vogliono intraprendere questo lavoro?
Passione, tantissimo studio e ricerca. Rendersi riconoscibili nel mercato della moda con il proprio lavoro è fondamentale per non cadere nell’omologazione.

Photo Copyright Marco Serri 2017 per MyWhere
All rights reserved – Use by permission

Antonio Grimaldi_AltaRoma

Antonio Grimaldi

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Annamaria Gargani

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