Il tour di Incontriamo il nostro tempo prosegue a Blera!

Il tour di Incontriamo il nostro tempo prosegue a Blera!

VITERBO – Un museo bellissimo e una mostra da non perdere dal 1 Maggio. Quattro maestri, un solo obiettivo: sollecitare e sensibilizzare il più vasto pubblico possibile nei confronti dell’arte contemporanea

Per tutto il mese di maggio la splendida cornice del Museo civico «Gustavo VI Adolfo di Svezia» di Blera (VT) ospiterà una nuova tappa di Incontriamo il nostro tempo, la mostra dei maestri Paolo Crucili, Luigi Fondi, Paolo Monizzi e Riccardo Sanna.

I 4 protagonisti di Incontriamo il nostro tempo portano avanti da ormai 3 anni, un’idea davvero interessante: il progetto infatti si pone l’obiettivo di sollecitare e sensibilizzare il più vasto pubblico possibile nei confronti dell’arte contemporanea. Sono artisti, artisti che raccontano storie, producendo immagini diverse, con tecniche diverse, ma con una passione comune che si sviluppa in luoghi e spazi territoriali geograficamente distanti tra loro.

Bellissima poi la location. Il museo, fondato nel 1994, è intitolato al monarca scandinavo (1882-1973) che, innamorato dell’Italia, vi condusse numerose campagne di scavi come appassionato archeologo. La raccolta museale, che comprende circa 600 reperti inerenti alla cultura materiale contadina, sviluppa soprattutto il rapporto tra l’uomo e il cavallo, dalla preistoria ai giorni nostri.

E anche Blera merita un po’ di tempo per essere visitata e apprezzata! Quello di Blera è un territorio ancora vergine, dove la natura selvaggia e lussureggiante riesce a resistere agli assalti dell’uomo, preservando il ricco patrimonio storico, agricolo e paesaggistico e offrendo al visitatore attento doni di incommensurabile valore.

Insomma un luogo perfetto per esaltare il progetto dei 4 di Incontriamo il Nostro Tempo: il gruppo, come detto, si muove alla ricerca di spazi espositivi per incontrare il proprio tempo e per dialogare con il pubblico sulle recenti tendenze dell’arte contemporanea.

Sperimentare, sperimentare e ancora sperimentare. Questo è il diktat. Sperimentare inteso come mettere insieme diverse personalità con il comune desiderio di incontrare il proprio tempo individualmente. Ogni opera raffigura un racconto, e ogni racconto, rappresenta ed elabora la passione per lo spazio, per il tempo, per i luoghi anche estremamente diversi tra loro.

Ma andiamo a conoscere meglio questo gruppo di artisti così originali: Paolo Crucili, ha esposto in numerose mostre personali e collettive, tra i quali Spoleto, Viareggio, Milano, Perugia, Sarzana, Pavia, Roma, Vienna, Soriano nel Cimino e Laives. L’elemento identificativo dello stile di Crucili è la situazione emozionale espressa con segni lievi e tonalità delicate. Le opere di Crucili, insomma, vengono definite “brani pittorici”, caratterizzati da cieli limpidi, un tratto distintivo del pittore, ma anche da intuizioni, paure e ricordi.

Luigi Fondi. La sua produzione artistica è caratterizzata dall’incontro tra l’astratto e il concreto. Nello specifico, la “Poesia del caso” di tipo dadaista incontra l’esperienza trentennale di un “operaio dell’arte”, dando vita a quadri o sculture che non inseguono “la poetica del vero” ma, sono allo stesso tempo veritieri e misteriosi. Le opere di Fondi rappresentano storie della contemporaneità, reinventate con immagini figurative in una produzione (apparentemente contradditoria) impegnata nel cogliere gli aspetti più espressivi e concettosi di quell’umanesimo che ha poggiato le sue solide basi nella rievocazione dell’antico.

Il lavoro artistico di Paolo Carlo Monizzi procede in equilibrio fra natura ed architettura, con grande attenzione ai segni dell’evoluzione e del progresso. Questi due aspetti del mondo hanno stimolato una ricerca che, utilizzando tecniche e materiali diversi, ha esplorato la realtà tramutandola spesso in immagini surreali o spingendosi fino all’astrazione più completa. Da sempre si cimenta nella rappresentazione dal vero proponendo lavori di lettura oggettiva di scorci architettonici o monumentali, di spazi urbani, di paesaggi.

Riccardo Sanna espone fin dal 1979, in numerose mostre nazionali e internazionali: da Los Angeles a Monaco, da Roma a Milano, da Firenze a Tarquinia. Nelle opere di Sanna, tutto è basato su una riflessione su ciò che ci circonda e di quanto questo riesce a trasmettere. In Sanna non troviamo l’esasperazione di alcun sentimento o emozione. La bellezza, intesa come quella antica, la quiete, l’armonia, il romanticismo ormai perduto, sono alcuni dei temi fissi dell’artista.

INFO

Incontriamo il nostro tempo – 1-31 maggio

La mostra si può visitare il venerdì pomeriggio dalle 17 alle 20

Sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalla 17 alle 20

Gli altri giorni su prenotazione ai numeri 3355318454 – 3395363214

Ingresso libero

Paolo Riggio

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