Lei non sa con chi sta parlando! La strana storia di Jill Watson

MONDO – Jill Watson e la sua strana storia da assistente di recente nomina in un college in George, USA…

Lei non sa con chi sta parlando!!! Scommetto che a molti nella vita è capitato di ascoltare questa frase. E devo ammettere che alcune volte, scoprire chi è effettivamente l’interlocutore può essere sconcertante o quanto meno sorprendente.

Oggi vorrei parlarvi di Jill Watson, assistente di recente nomina in un college in George, USA. Jill è stata assunta per dare una mano al professor Ashok Goel ed ai suoi altri assistenti. Il suo compito principale è quello di supportare gli studenti dei corsi online che spesso abbandonano in seguito a mancanza di sufficiente supporto da parte dei docenti.

Jill si è buttata a capofitto a seguire gli studenti che ponevano domande sul forum: all’inizio ha faticato un po’ a districarsi nel lessico e diciamolo, ha risposto non sempre appropriatamente, ma dopo un paio di mesi ha rotto il ghiaccio e senza il sostegno e la consulenza dei colleghi ha iniziato a stupire gli studenti con risposte rapide e impeccabili.

Vi starete domandando che c’è di strano in questo? Ah non vi ho detto che il professor Ashok Goel si occupa di informatica… E quindi? Dov’è la notizia? E’ il fatto che Jill Watson, una donna, ha avuto successo come assistente di informatica? Andiamo, siamo nel 2017!!!

E infatti la peculiarità della notizia, non è che Jill sia una donna, ma che Jill non è una donna, bensì un’intelligenza artificiale.

Vi assicuro che non è un film di fantascienza, è accaduto tutto sul serio (vedete qui per ulteriori dettagli http://www.news.gatech.edu/). La cosa impressionante è che gli studenti non si sono accorti di interagire con una macchina!

Per rendere Jill in grado di svolgere il suo lavoro dietro le quinte, il professor Goel e la sua equipe hanno elaborato e sviluppato un progetto di cognitive computing, ovvero hanno creato un software che fosse in grado di comprendere il linguaggio umano (o linguaggio naturale), ragionare intorno all’argomento e se necessario imparare dai propri errori.

La prima cosa da fare è stata far “digerire” a Jill tutte le interazioni pregresse sul forum degli studenti, poi la si è messa alla prova sulle nuove domande degli studenti. Il suo modo di rispondere e trovare relazioni e argomentazioni è stato monitorato dal professore e dai collaboratori e le correzioni del caso sono state fatte finché si è resa autonoma.

Siete curiosi di sapere qualcosa di più sulla tecnologia che abilita questi software legati all’intelligenza artificiale. Nel prossimo articolo vi racconterò come creare in maniera semplice e senza essere sviluppatore di software a tempo pieno, il vostro chatbot, ovvero un programmino che dialoga con voi su argomenti prestabiliti.

Rossella De Gaetano
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