Killer Loop’s di Stefano Labbia: la discesa in un mondo sfumato

Killer Loop’s di Stefano Labbia: la discesa in un mondo sfumato

ROMA – L’ultima fatica dello scrittore romano Stefano Labbia, con i disegni realizzati dall’illustratore Marco Proietto,  pone con estrema e cruda onestà le sue regole fin dalla prima pagina: è un cocktail vorace di suggestioni golose, rispettose delle regole cardine del noir, che vanno dall’ambiguità morale del Frank Miller di Sin City, al citazionismo pulp di Tarantino.

Stefano Labbia, 36 anni, romano di origine brasiliana, fondatore di Black Robot Publishing (casa editrice con sede in Gran Bretagna), è un poliedrico e prolifico autore dalla mente iperattiva le cui prime e numerose pubblicazioni, tra raccolte di poesie e romanzi premiati in vari contest, risalgono al 2016. Questo, ovviamente, senza contare le innumerevoli collaborazioni con vari magazine online dedicati al mondo del fumetto e dello spettacolo; la stesura di spettacoli teatrali e pilot televisivi; e la collaborazione conta web radio indipendente Deliradio.it.

Al 12 dicembre 2019 risale la pubblicazione della sua ultima fatica, il primo di quattro volumi della mini-serie Killer Loop’s, la cui controversa gestazione protrattasi per quasi tre anni non ha impedito il tutto esaurito sui principali store online d’Italia. Il protagonista della storia è l’irriverente sicario Kimberly, in fuga da un passato oscuro e in perenne ricerca di un “lavoro” in un mondo intrappolato in un circolo vizioso di violenza e amoralità. Come nella più classica delle opere hard-boiled, il contrasto aperto con Pauraz, una feroce organizzazione criminale internazionale con cui il mercenario appassionato di cultura pop ha dei conti in sospeso, spingerà Kimberly a dover lottare per la propria vita, soprattutto quando Pauraz stessa mette sulle sue tracce quattro mercenari uno più pericoloso e letale dell’altro.

Killer Loop’s pone con estrema e cruda onestà le sue regole fin dalla prima pagina: è un cocktail vorace di suggestioni golose, rispettose delle regole cardine del noir, che vanno dall’ambiguità morale del Frank Miller di Sin City, al citazionismo pulp di Tarantino; dai cartoni animati Warner Bros., all’ironia dei manga; dalla classicità dell’impianto action, a una marcata sferzata di femminismo nella rappresentazione di donne in grado di emergere dalla pagina scritta per intraprendenza e intelligenza nascoste sotto un profilo di apparente sofferenza.

Stefano Labbia Killer Loop's

Difficile dire dove si trovino il bene e il male, nel mondo di Killer Loop’s, ma non è difficile capire per chi bisogna parteggiare: i “buoni” dell’opera di Labbia non lo sono in senso stretto, ma sono comunque coloro che, nel racconto, stanno dalla parte del giusto. E in fin dei conti, quello che Stefano Labbia (QUI la nostra intervista con lui) mette in scena è un mondo prototipico vicino al genere western, dove la legge smette di esistere e tutto è permesso perché tutto ciò che conta è la sopravvivenza del singolo senza considerazione per i diritti collettivi. Un mondo di forti contrasti etici molto meno astratto e remoto di quanto si possa immaginare, non perché scene come quelle descritte in Killer Loop’s siano all’ordine del giorno (fortunatamente non lo sono), ma perché in una certa forma offre la possibilità al pubblico di riconoscercisi.

 

Testo di Riccardo Antoniazzi

Killer Loop's

Autore MyWhere

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