La lucida follia di Amleto al Teatro Quirino

La lucida follia di Amleto al Teatro Quirino

ROMA – In scena al Teatro Quirino fino al 30 ottobre l’opera di Shakespeare. Ritratto nel Seicento ed ancora attualissimo, il personaggio di Amleto ha affascinato da sempre attori e registi, per la sua lucida follia intrisa di sentimenti intimi e segreti. Noi abbiamo visto lo spetaccolo e ve lo raccontiamo qui.

Daniele Pecci, che ha vestito i panni del protagonista, si è occupato dell’adattamento e della regia dell’Amleto, eterno capolavoro messo magistralmente in scena al Teatro Quirino, con il contributo di Maddalena Crippa, interprete di eccezione per ruoli di grande impegno, di Rosario Coppolino e degli attori della compagnia di Molière, tutti di grande livello: Giuseppe Antignati, Sergio Basile, Mario Pietramala, Mauro Racanati, Marco Imparato, Vito Favata, Maurizio Di Carmine, Mariachiara Dimitri, Pierpaolo De Mejo, Domenico Macrì e Andrea Avanzi.

Daniele Pecci, impegnato da anni sia in tv che al teatro, ha voluto proporre al pubblico una versione nuova dell’opera l’Amleto, più vicina alla realtà ed al pubblico contemporaneo; una prosa accattivante e in stile primo ‘900, accompagnata da una recitazione vicina al nostro tempo.

Ma chi è l’Amleto degli anni Duemila?

Sicuramente è un uomo schiacciato dalle responsabilità, un po’ impaurito dal suo ruolo di Principe di Danimarca e pieno di ansie che lo tormentano, proprio così come potrebbe essere un giovane dei nostri tempi, insicuro della vita e lento e indeciso nelle azioni; in più Amleto è il simbolo del dolore per la perdita del padre e per la dipartita della madre, allontanatasi e finita tra le braccia di suo zio Claudio, fratello del re. Amleto rimasto solo con la sua coscienza è depresso e disilluso anche dall’amore che una volta provava per Ofelia e che ormai, non importa se ancora ricambiato dalla bella ed elegante fanciulla, finisce con lo scivolargli addosso; un amore offuscato dalla sofferenza e dall’odio, che non scalfisce neppure un po’ il suo cuore indurito e la sua mente rivolta tristemente altrove.

Un dramma in cui le donne periscono sotto il peso delle loro sofferenze, prima la giovane Ofelia impazzita per la morte del padre Polonio e finita in un fiume; poi, la più matura Gertrude, la regina madre, forse complice nell’omicidio di suo marito per mano del suo amante e perciò così tormentata da procurarsi la morte.

Di grande spessore scenico il confronto madre – figlio, tra Amleto e la regina madre, quasi uno scontro fisico per l’impeto con cui Amleto rimprovera la madre, mentre il volto di lei appare sempre più buio e segnato dalle sue colpe ed il suo corpo sempre più fragile ed indifeso di fronte al peccato commesso. L’azione segna anche un altro confronto, ancor più fisico, il duello tra Amleto e Laerte, voluto da quest’ultimo per vendicare la morte del padre Polonio, accoltellato per errore da Amleto, in un impeto di rabbia.

È  la lucida follia di Amleto  a dominare sulla vita e sulla morte di ognuno dei personaggi.

Il tormento di Amleto per tutta la rappresentazione è dettato dal dubbio: Essere o Non Essere?

Essere colui che vendicherà la morte del padre macchiandosi di un delitto o piuttosto Non Essere ed attendere la morte dello zio per potergli succedere al trono di re di Danimarca?

C’è un prezzo alto da pagare per Amleto, dopo l’amara verità rivelatagli una notte dallo spirito del padre; in realtà, il suo decesso non è avvenuto per morte naturale ma per mano dello zio Claudio, desideroso di possedere sia il regno di Danimarca, sia il cuore della bella regina.

Che quella di Amleto sia una follia, più o meno lucida, non ci è dato saperlo; di certo la verità per lui è così dura e pungente, che solo atteggiandosi da pazzo potrà avere il coraggio di affrontarla.

INFO: dal 18 al 30 ottobre
Compagnia Molière
DANIELE PECCI   MADDALENA CRIPPA
AMLETO
di William Shakespeare

adattamento e regia DANIELE PECCI

con Rosario Coppolino
Giuseppe Antignati   Sergio Basile
e con Mario Pietramala   Mauro Racanati   Marco Imparato
Mariachiara Di Mitri   Maurizio Di Carmine   Vito Favata
Pierpaolo de Mejo   Domenico Macrì   Andrea Avanzi
costumi Maurizio Millenotti   Elena Del Guerra
aiuto regia Raffaele Latagliata
disegno luci Mirko Oteri

Info                                                         

Angela Attolico

Leave a Reply

Your email address will not be published.