Love Story

Love Story

Il 23 Maggio al Teatro Duse si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del musical “Love story” che andrà in scena il 28 maggio. Lo spettacolo è una produzione The Berstein School Of Musical Theater (BSMT) fondata a Bologna da Shawna Farrell e sarà il primo appuntamento della seconda edizione di “A summer musical festival” inserito nell’ambito di “Bè Bologna Estate”.

“Il teatro di prosa, per antonomasia di Bologna, si apre al musical e lo fa con una produzione del nostro territorio. Abbiamo cominciato un nuovo percorso che non esclude nulla di ciò che si possa annoverarsi nella parola teatro perché un teatro può fare prosa, danza, accogliere i comici, ma fare anche musical. E noi realizziamo questo innovativo progetto con l’appoggio di realtà forti a Bologna come il Comune e la collaborazioni con altri teatri del capoluogo. Vi racconto un aneddoto: tre anni fa il proprietario del Duse ci regalò un libretto che racconta la storia del teatro dal 1800 fino al nostro dopo guerra e così abbiamo scoperto che persino Maria Callas ha cantato al Duse che allora era una succursale del teatro Comunale e dove si faceva ancora opera lirica. In noi è nata, quindi, la volontà di creare una sezione del teatro musicale proprio qui e cominciamo questo progetto aprendo il Summer Musical Festival col romanzo e col film che ha straziato il cuore di milioni di persone. Non dimentichiamo che la BSMT rappresenta una grande fucina da cui le produzione di musical italiane attingono per trovare i vari performers”.Con queste parole il direttore del Teatro Duse Filippo Vernassa racconta la nuova avventura nel mondo del musical intrapresa dallo storico teatro bolognese per poi passare la parola a Shawna Farrell che, nel 1993, fondò la BMST, e al regista dello spettacolo Gianni Marras: “Siamo impegnatissimi perché la scuola sta facendo contemporaneamente quattro musical, ma abbiamo comunque voluto fortemente questo festival. I ragazzi sono la nostra forza, hanno una una passione sfrenata per questo lavoro e vedere che rimangono legati alla scuola anche quando cominciano ad avere carriere importanti ci fa molto felici perché vogliamo far capire loro che un futuro nel mondo del musical è possibile. Abbiamo scelto Love story perché è una storia d’amore, la storia di Cenerentola che però non finisce bene, una novità per quegli anni ma che ha emozionato tutte le platee, insomma una storia eterna! Ma la vera novità è che per la prima volta la scuola produrrà un musical che andrà in tournèe. Il nostro sogno infatti era dare ai ragazzi la possibilità di lavorare sul campo oltre a proporre loro le varie audizioni: questo è il nostro primo tentativo. Il musical avrà un’orchestra dal vivo di 7 elementi che ci accompagnerà in tournée. L’allestimento, invece, è stato realizzato all’interno del teatro Comunale, creato eccezionalmente da un ente lirico. Per la prima volta il Comune di Bologna dedica spazio al genere musical, ci supporta e ci sostiene e di questo siamo molto fieri.”

Prosegue il Direttore del Duse: “Questa edizione del festival sta facendo rete, c’è un’idea forte, si uniscono idealmente tre teatri della città, il Teatro Duse,  il Teatro Comunale e il Baraccano. Le istituzioni, inoltre, sposano il progetto e questo crea una forza attrattiva e propulsiva per il pubblico e sdogana un genere che merita di essere visto. Inoltre mi preme ricordare che anche a Maggio si può fare teatro, vogliamo uscire dalla concezione che il teatro si possa fare solo d’inverno, vogliamo animare una città e un territorio. Poi vorremmo anche continuare gli spettacoli nel periodo estivo perchè c’è un certo interessa da parte dei turisti stranieri. Lo spazio teatrale se ben concepito può avere un’estensione sulla stagione tradizionale. L’associazione degli albergatori si è dimostrata entusiasta perchè finalmente ha in mano un progetto chiaro da proporre ai turisti. Spero che negli anni avvenire si possa invertire la tendenza e far sì che molte persone vengano dall’estero per vedere i musical che facciamo noi in Italia!”

Love Story

Il musical è tratto dall’omonimo romanzo di Eric Segal, romantico best seller del 1970, divenuto lo stesso anno, un film di enorme successo in tutto il mondo diretto da Arthur Hiller.
Racconta la storia d’amore di due giovani americani degli anni ’70, Jenny e Oliver, finita prematuramente a causa della morte di Jenny colpita dalla leucemia. Durante il funerale della ragazza, la sua famiglia e amici ricordano in un lungo flashback, la vita di Jenny e la sua relazione con Oliver. Si assiste quindi al primo incontro trai due, dove lui, ricco rampollo dell’alta società americana, laureato alla prestigiosa Harvard University, si invaghisce di lei, un’umile studentessa di origini italiane che suona il piano. Il loro amore si rivela così forte da superare le iniziali difficoltà, dovute soprattutto alle diffidenze dei rispettivi genitori e Jenny e Oliver coronano quindi la storia sentimentale sposandosi. La loro speranza di costruire una famiglia felice, viene però tragicamente incrinata dalla malattia incurabile di Jenny.
Debuttato in anteprima al Chichester Festival nel 2010, dopo un ottimo riscontro della critica inglese, il musical va in scena nel West End londinese lo stesso anno, co-prodotto dalla star del musical Michael Ball (innamorato del progetto) e diretto dalla regista Rachel Kavanaugh. Dopo 10 settimane di repliche a Londra, lo spettacolo ha poi avuto nel 2012 un rodaggio americano a Philadelphia nella prospettiva di una possibile produzione a Broadway. Intanto nel 2013 sono state prodotte due importanti versioni internazionali: una nei Paesi Bassi e l’altra in Russia.
L’autore delle musiche, il compositore inglese Howard Goodhall (celebre in patria soprattutto per il suo adattamento musicale del romanzo di Melvyn Bragg “The Hired Man”) offre uno spartito molto tenero e romantico, perfettamente in tema con la trama e ambientazioni che però si concede, qua e la, dei momenti più leggeri e ironici. Nella versione originale inglese, proposta come atto unico, una piccola orchestra di sette elementi era posta sul palco insieme agli attori, mentre in quella olandese il musical era diviso in due atti e prevedeva alcune nuove scene aggiuntive, con un copione leggermente rivisto e riadattato, specialmente nelle parti riguardanti i genitori di Jenny.

In generale lo spettacolo (sia nella sua concezione e scrittura, sia nella sua messa in scena) tende a proporsi come un “musical da camera” con un’atmosfera intima e confidenziale che riesce a mantenere dal principio alla fine, una forte empatia dei suoi protagonisti con gli spettatori, proprio come a suo tempo era riuscita a fare la famosa versione cinematografica.

L’anteprima nazionale del musical Love story si terrà mercoledì 28 Maggio al Teatro Duse.

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Sara Di Paola

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