Servo per due – Intervista a Pierfrancesco Favino

Prima di vedere la commedia all'Europauditoririum di Bologna, intervistiamo Pierfrancesco Favino protagonista di Servo per due

Servo per due – Intervista a Pierfrancesco Favino

“Servo per due”, dopo lo strepitoso successo della scorsa Stagione, ritorna a Bologna, al Teatro EuropAuditorium dal 6 all’8 febbraio con i 13 attori del Gruppo Danny Rose e Pierfrancesco Favino, reduce del successo ottenuto con il premio “Le Maschere del Teatro Italiano ed. 2014” nella categoria miglior attore protagonista proprio per questo spettacolo.
La rappresentazione è il frutto di un viaggio nel tempo: da Venezia con Il servitore di due padroni, scritto da Carlo Goldoni nel 1745, giunge a Londra, dove pochi anni fa Richard Bean lo trasforma in One man, two Guvnors, e, infine, torna nel Bel Paese dove Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, con Marit Nissen e Simonetta Solder, lo riportano in Italia, nella Rimini degli anni ‘30.
Goldoni e il suo Arlecchino, caposaldo del teatro mondiale, diventa contemporaneo e porta in scena gli ingredienti del teatro dell’arte uniti allo spirito del cabaret. Fantastica l’interpretazione dei Danny Rose e del gruppo Musica da Ripostiglio che, composto da 4 elementi, ha curato gli arrangiamenti delle più note canzoni dell’epoca ed eseguirà le musiche dal vivo.
Un’opera comica, con attori che cadono dalle scale, che sbattono le porte, che fanno battute a doppio senso e interagiscono con il pubblico. Una perfetta combinazione di commedia visiva e verbale che ha dato vita ad uno spettacolo di grande successo.

2 SERVO PER DUE - Favino_D0B3830©Fabio LovinoIntervista a Pierfrancesco Favino

Gli inglesi che hanno già Shakespeare e tantissimo altro teatro, perché mai hanno voluto fare incetta anche del nostro Goldoni, secondo lei?
Perché innanzitutto c’è sempre il desiderio di qualche cosa di nuovo e poi perché c’è ancora una grandissima curiosità nei confronti della tradizione e della commedia dell’arte, e poi anche perché da una parte è canonizzato ma dall’altro è anche molto libero. Poi ognuno ha i suoi scheletri che non vuole toccare e forse un autore straniero è meno rischioso per una trasposizione.

Arlecchino esce quindi dalla porta per ritornare poi dalla finestra. Ma la vostra non è stata un’operazione rischiosa?
Rischioso lo è stato sicuramente! La cosa piacevole che invece è arrivato – come diceva Lei – il successo, però, vissuto con la leggerezza e con piacere di sapere di andare a tentare qualcosa di diverso e di nuovo, e penso che in parte sia il successo dello spettacolo. Qualche cosa che non si vede molto spesso e credo sia qualcosa che in parte ci premia.

Invece per quanto riguarda Arlecchino, che è un personaggio della commedia dell’arte che bene o male tutti conosciamo, quali sono state invece “le variazioni sul tema originale” che Lei ha operato, visto che ha anche partecipato riguardo alla riscrittura del testo?
Sì. In realtà, è stato probabilmente quello di esaltare l’aspetto fanciullesco e non quello furbo dell’Arlecchino, togliendogli la maschera e tutto quello che riguarda la tradizione e i costumi o le acrobazie che di solito accompagnano il personaggio e lo avvicinano a qualcosa di clownesco. Rispetto a le vicende degli uomini, che non sono poi diverse da quelle che sono le vicende dei personaggi, c’è sempre sotto una menzogna, la fame o un desiderio sessuale.

3 SERVO PER DUE - Favino_D0B3830©Fabio LovinoE’ un personaggio che è molto diverso da quelli che lei ha già interpretato, ma la bravura di un attore si vede dal fatto che possa spaziare e da quello che leggo sono tutti molto entusiasti del suo lavoro. Questo suo Arlecchino è un personaggio che sente nelle sue corde?
Io, prima di iniziare a fare questo mestiere, avevo sempre pensato di fare l’attore comico. Poi, invece, è successo che mi cercassero anche per altre cose, di cui sono molto contento, però il mio tentativo è – ovviamente – quello di voler tentare di misurarmi con tutto quello che è fattibile nel prospetto delle possibilità di un attore.

E’ stato bello interpretare, allora, questo Pippo/Arlecchino?
Be’ mi piace, mi diverte , anche per dare poi un’alternativa al pubblico rispetto a quello che già conosce del mio lavoro.

Per informazioni: 051 372540 – 051 6375199 – info@teatroeuropa.it

Prezzi (comprensivi di d.p.): platea intero 35 € – platea ridotto 30 € – balconata intero 25 € – balconata ridotto 21,50 €. (Sono previste riduzioni per bambini).

Prevendite biglietti presso la biglietteria del Teatro EuropAuditorium in Piazza Costituzione 4 a Bologna (apertura dal lunedì al sabato ore 15-19), presso il Circuito VIVATICKET-CHARTA, i punti d’ascolto delle IperCoop e il Circuito TICKETONE, oltre alle prevendite abituali di Bologna e con carta di credito su www.teatroeuropa.it.

Daniela Ferro

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